La ragazza perfetta

di ADelacroix
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[How to save a life-The Fray]
 
Il professor Hasting tese a Scotty la penna che il detective gli aveva prestato per poter scrivere e firmare la confessione, poi si alzò lentamente e senza opporre alcuna resistenza permise a Will di fermargli le mani con le manette. Il detective lo condusse fuori dalla sala degli interrogatori trascinandolo per un braccio mentre Scotty li scortava verso le celle per mettere agli arresti il reo-confesso.
Mentre attraversavano l’ufficio, Hasting, per una frazione di secondo, alzò lo sguardo quel tanto che gli bastò per incontrare gli occhi di Sophie che, seduta alla scrivania di Lilly, stava rendendo una dichiarazione spontanea. In quel momento fu come se gli ultimi otto anni non fossero mai passati: il professore riconobbe sotto quel volto stanco l’alunna per cui aveva perso la testa e la ragazza lo guardò come se fosse stato un fantasma venuto a ricordargli tutto l’amore che aveva inutilmente. Poi, entrambi, abbassarono di nuovo lo sguardo imbarazzati.
La notizia che il caso di Serenity Collins era stato finalmente chiuso fece velocemente il giro di tutte le testate giornalistiche che mandarono immediatamente dei servizi speciali sull’accaduto uno dei quali venne visto anche da Harold che decise, quasi senza nemmeno rendersene conto, di chiamare Emily, la sorellina di Serenity: voleva seguire il consiglio di Will e dare un’altra possibilità al suo amore.
Si incontrarono al campo da basket poco lontano dalla scuola dove Harold e Serenity si erano conosciuti ed innamorati e per lui fu come tornare ad avere diciotto anni ed essere un brillante giocatore delle superiori spensierato e pieno di possibilità. Il ragazzo guardò Emily arrampicarsi sulle gradinate e alla mente gli affiorò l’immagine della bambina nascosta dietro alla porta che lo guardava con gli occhi sgranati per lo spavento. Si misero a sedere l’uno accanto all’altra senza parlare e per un po’ rimasero lì in silenzio ognuno assorto nei propri pensieri ad osservare i ragazzi assiepati ai bordi del campo.  In quel momento, Harold, fu quasi certo di vedere qualche gradinata sotto di lui nascosta tra la folla Serenity che, bellissima nel vestito da sera lilla e con la coroncina in testa, gli sorrideva felice finalmente consapevole del suo grande amore, ma fu solo l’impressione di un attimo.
Quella sera Lilly chiamò Scotty perché venisse a casa sua: Cristina sarebbe arrivata di lì a poco per riprendersi la figlia e portarla via, lontano da Filadelfia e da Lilly che per tutto quel tempo l’aveva amata come e più di una figlia. Scotty aiutò la collega a caricare nel bagagliaio del taxi le valigie della bambina e poi si tirò indietro perché la collega si prendesse tutto il tempo che le serviva per salutare per bene la nipotina. La detective strinse a sé la bambina tentando di trattenere le lacrime e le sussurrò all’orecchio che sarebbe andato tutto bene, dopo di che la bambina, con il viso rigato dal pianto e gli occhi rossi, si staccò da Lilly e salì sul taxi, ma appena questo si mise in moto si girò in dietro per salutare con la manina dal cruscotto posteriore i due poliziotti che rimasero lì fermi sul marciapiede a guardare l’auto che si mischiava al traffico cittadino anche molto dopo che questa scomparve alla loro vista. 




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