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Signore
e signori, è passata quasi una settimane e io non ho ancora
superato il dolore della puntata scorsa, per fortuna ci sono le one
shot che ci aiutano a riprenderci da questi colpi al cuore, prima
MrsCriss2012 con le sue one shot settimanali e adesso la nostra anwilu ha deciso di regalarci la storia secondo lei.
Rallegriamoci e prepariamoci perché domani è il GleeDay e si dovrebbe prospettare una bella puntata ;)
Io vi ringrazio per il supporto costante che mi date nella traduzione di tutte le storie che presento.
Ho inoltre il piacere di comunicarvi che ho appena creato una pagina Facebook, ma è praticamente vuota e non so ancora bene come usarla, quindi abbiate pazienza e continuate a leggere :D
La vostra Manu
Fatti confessare l'amore immenso che provo per te
by anwilu
| capitolo originale |
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Kurt si spostò nervosamente sulla sua sedia per la centesima
volta quella sera, guadagnandosi, di nuovo, degli sguardi curiosi dalle
tre persone sedute al tavolo con lui. Il cibo nel suo piatto era quasi
intatto, e il suo contributo alla conversazione poteva essere riassunto
con una sola parola – nullo. Sembrava che l'unica attività
a cui fosse interessato fosse controllare il suo cellulare ogni cinque
minuti.
“Stai
bene?” Chiese Walter preoccupato, e Kurt gli fece un sorriso
quasi convincente, rassicurandolo di stare bene. Rachel lo
guardò male e gli diede un calcio sotto il tavolo, ma Kurt
semplicemente rispose al suo sguardo per poi spostare gli occhi sullo
schermo del suo telefono.
“Per favore scusatemi. Devo andare al bagno.” Disse, e prima che qualcuno potesse rispondere se ne andò.
Non
appena sparì dalla loro vista, dopo aver girato l'angolo che
conduceva al corridoio del ristorante in cui stava avendo luogo il loro
doppio appuntamento, compose un numero familiare.
“Andiamo,
rispondi a quel dannato telefono.” Mormorò quando la sua
chiamata venne deviata alla segreteria telefonica. Ci provò di
nuovo. Niente.
“Kurt.”
Sibilò improvvisamente Rachel nel suo orecchio spaventandolo.
“Che cavolo stai facendo? Torna al tavolo. Adesso!”
“Non riesco a mettermi in contatto con Blaine!”
“Non
riesci a metterti in contatto con Blaine? Sei pazzo? Te ne sei andato
dieci minuti fa per poter chiamare il tuo ex?”
“C'era
qualcosa che non andava in lui oggi, Rachel. Voleva parlarti di
qualcosa... E se fosse successo qualcosa? Tu sei sua amica Rachel,
avresti dovuto capire che qualcosa lo affliggeva!”
“Ha detto di non ricordarsi di cosa voleva parlare! Stavamo venendo qui. Cosa avrei dovuto fare?”
“Non
lo so. Magari perdere un minuto per parlare con lui! Non risponde a
nessuno dei miei messaggi e le chiamate vanno direttamente alla
segreteria telefonica. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Lo
sapevo!”
“Kurt,
capisci quanto sia stupida la cosa? Hai un appuntamento, per l'amore
del cielo! Non puoi dare buca a Walter per chiamare Blaine!”
“Non
avrei dovuto chiamarlo se tu fossi stata una buona amica e avessi
capito che c'era qualcosa che non andava quando è venuto per
vederti al McKinley!”
“Oh,
non osare scaricare la colpa a me, Kurt Hummel! Non ho fatto altro che
essere una buona amica per voi. Faccio del mio meglio per trovare un
equilibro in questa situazione post rottura ed essere presente per te e
per lui, ma è difficilissimo. Non ho fatto altro che supportare
te e la tua strana relazione con uno che ha la stessa età dei
miei padri! Sono stata al tuo fianco quando hai detto di voler
riconquistare Blaine, sono stata al tuo fianco quando hai detto di
rispettare la sua relazione con Karofsky e di non voler interferire. Ti
ho supportato quando hai cominciato a frequentare un cinquantenne e ho
cercato di farlo sentire a suo agio. Ho fatto tutto quello che ho
potuto per non giudicare la cosa, perché stai cercando di andare
avanti ed è compito mio, in qualità di tua migliore
amica, essere presente per te. Ma non posso essere presente per te e
per Blaine nello stesso momento. Non è possibile Kurt! Come ti
saresti sentito se avessi cancellato il nostro doppio appuntamento
perché Blaine ha avuto dei problemi?”
“Devo andare. Devo assicurarmi che stia bene.”
“Kurt, non abbiamo finito di cenare.”
“Beh,
io si.” Kurt si voltò e tornò al tavolo, inventando
una storia convincente sul non sentirsi bene e sul dover andare a casa.
Qualche minuto dopo si ritrovò dietro il volante della sua
macchina diretto all'appartamento di Blaine.
Non
ci pensò due volte prima di bussare con forza alla porta. Non
sapeva cosa facesse lì, o cosa avrebbe detto a Karofsky se fosse
stato lui ad aprire la porta. Aveva solo bisogno di vedere Blaine.
Ringraziò qualunque divinità esistesse che fu Blaine ad
apparire alla porta, un po' triste, ma ancora intero.
“Kurt? Cosa ci fai qui?”
“Non mi rispondevi al telefono! Chi fa così? Hai idea di quanto fossi preoccupato?”
“Non ero dell'umore giusto per parlare con qualcuno.”
“Beh,
allora avresti almeno potuto rispondere ad uno dei miei messaggi! Sai
che odio quando non riesco a mettermi in contatto con te! Ma che
cavolo, Blaine?”
“Sto bene, okay? Sto bene.”
“Okay.”
Kurt annuì e fece un respiro profondo. “Adesso mi dispiace
se ho interrotto qualcosa. Spero Karofsky comprenda la mia
preoccupazione e che non gli dispiaccia sia passato per controllare che
stessi bene.”
“Dave non è qui. E non più compito tuo preoccuparti per me, Kurt.”
“Non è compito mio? NON è
compito mio?!” Kurt alzò la voce e spinse Blaine dentro
chiudendosi la porta dietro. Non avrebbe fatto una scenata nel
corridoio, ma doveva dire qualcosa riguardo la sua preoccupazione!
“Pensavo
fossimo d'accordo ad essere amici! E gli amici si preoccupano l'uno
dell'altro quando ovviamente c'è qualcosa che non va! Ti
conosco. A questo punto posso leggerti come un libro aperto! Sei venuto
al McKinley perché volevi parlare di qualcosa. Hai lasciato che
ti zittissimo, ancora una volta, quando hai scoperto che avevamo dei
programmi, ma c'era qualcosa che non andava! E poi hai spento il
telefono così che nessuno potesse rintracciarti e ti aspettavi
che a me andasse bene? Potrò anche essere stato un pessimo
fidanzato, ma sono un buon amico! E non posso farne a meno, okay? Mi
preoccuperò sempre per te! So che sei andato avanti. So di
essere arrivato tardi quando sono tornato per riconquistarti, ma sei
comunque il mio miglior amico Blaine. Quindi scusami se mi preoccupo
che ci sia qualcosa che non va!”
“Kurt, non puoi interrompere gli appuntamenti solo perché non rispondo al telefono.” Disse Blaine stanco.
“Un
appuntamento.” Sibilò poggiandosi contro il muro. Chiuse
gli occhi cercando di evitare che le lacrime cadessero liberamente, ma
era troppo tardi. “Vuoi sapere del mio appuntamento? Sono rimasto
incollato al telefono per non perdere i tuoi messaggi nel caso in cui
mi avessi risposto. Walter è un bravo ragazzo. È
intelligente e spiritoso e tratta tutti con il rispetto che meritano.
È sofisticato e abbiamo molte cose in comune. È facile
parlare con lui.” Kurt si girò così da guardare
Blaine, e quella vista quasi gli spezzò il cuore. Blaine era
seduto su uno sgabello, gli occhi pieni di lacrime, e Kurt dovette
combattere con il bisogno che sentiva di prenderlo tra le sue braccia.
Non era più compito suo consolarlo.
“È
praticamente perfetto. È tipo uscito dai sogni del me stesso
quindicenne. Tranne per il fatto che è molto più vecchio
di quello con cui mi immaginavo... Ma sai cosa? Anche se avesse avuto
venti o trenta anni di meno di quelli che ha adesso, anche se fosse
stato l'essere umano più perfetto di tutto il pianeta, non
sarebbe comunque sufficiente per me. Eravamo d'accordo sull'andare
piano, ma non c'è futuro. Né da parte sua né da
parte mia. Lo sappiamo entrambi. Ci teniamo compagnia per non sentirci
soli. Io esco con lui principalmente per far sembrare di essere andato
avanti così nessuno mi da più fastidio. Apprezzo i
consigli di tutti. E so che dovrò andare avanti prima o poi, ma
quel momento non è ancora arrivato. Non ho ancora accettato il
fatto di aver perso la cosa migliore che mi sia mai capitata. So che
non c'è niente che possa fare adesso. Tu stai con Karofsky e
sembri felice e contento. Lo rispetto e ho bisogno che tu sappia che ti
auguro il meglio. Meriti di essere amato e onorato, e di stare con
qualcuno che non abbia paura dell'intimità. Io non ne ho
più paura... solo... non sono pronto a condividerla con qualcuno
che non sia tu. Ho commesso molti errori e ho imparato molto da essi.
Sfortunatamente mi ci è voluto un po' troppo tempo e ti ho perso
per questo. Il fatto è che non ci sarà mai nessun altro
come te. Non ci sarà mai nessuno più perfetto di te per
me. Hai difetti e insicurezze, ma non hai paura di mostrarli. Mi amavi
con tutto quello che avevi e a volte era opprimente, ma era la
sensazione migliore di tutto il mondo. Non sono pronto a rinunciarci e
ammettere che sia finita. Voglio tenerlo per me ancora un po'
perché so che dovrò sopprimere quei ricordi se
vorrò mai avere una relazione con qualcun altro.”
“Kurt...”
Disse Blaine con una voce supplichevole che significava voleva che Kurt
smettesse di parlare, ma adesso che aveva cominciato doveva tirar tutto
fuori. Camminò lentamente fino al bancone della cucina e si
ritrovò proprio di fronte Blaine.
“Ti
amo Blaine. L'ho sempre fatto e sempre lo farò. Dissi a June
Dolloway che tu sei l'amore della mia vita e che niente e nessuno si
sarebbe mai messo tra di noi, e non posso credere di essere stato IO
quello che si è messo tra di noi. Faccio sempre quest'incubo.
Non faccio altro che rivedere il tuo volto quando ho mandato all'aria
il fidanzamento e solitamente dopo piango fino a quando non mi
addormento. Mi dispiace così tanto di averti ferito Blaine.
Avevo promesso che non l'avrei fatto, ma l'ho fatto. Avevo promesso che
non ti avrei mai detto addio, ma l'ho fatto. Non ho mai veramente avuto
la possibilità di dirti quanto mi dispiaccia per tutto questo.
È il mio rimorso più grande e voglio che tu sappia che se
potessi tornare indietro nel tempo e fare le cose diversamente, lo
farei.”
“Kurt...”
“Dio,
questo è probabilmente il posto più inappropriato in cui
dirtelo, ma finalmente l'ho fatto. Mi dispiace se ti ho messo a
disagio. Credo che quello che volevo dire è che mi
interesserà sempre se tu stai bene o no. Quindi la prossima
volta che ignori il telefono, aspettati che io venga a vedere se stai
bene. Non esiterò a contattare l'FBI se devo, e sai che non sto
scherzando. Sono sempre tuo amico e sono qui per ascoltare qualunque
cosa volessi dire a Rachel. Perché c'era qualcosa che dovevi
dire quando sei arrivato al McKinley e noi non siamo riusciti a darti
il supporto di cui avevi bisogno. Altra cosa per cui mi dispiace.”
“Dave mi ha lasciato.” Confessò Blaine a bassa voce.
“Oh.”
Il cuore di Kurt cominciò ad accelerare mentre lui si sedeva
accanto a Blaine. Blaine era andato al McKinley in cerca di conforto
dopo la rottura. Il conforto che nessuno gli aveva dato quando Kurt lo
aveva lasciato. Il conforto che tutti dovrebbero avere dai loro amici...
“Mi
dispiace Blaine. Avete litigato? Vuoi riconquistarlo? Magari potresti
concedergli un po' di tempo e poi parlarne? O magari possiamo farci
venire qualche idea per una canzone con cui potresti fargli una
serenata... Voglio dire, Karofsky non sembra il tipo a cui piacciono,
ma tu sei un professionista in serenate. Gli piacerà...”
“Dopo tutto quello che mi hai appena detto resteresti seduto lì ad aiutarmi a tornare con Dave?”
“Beh,
è a questo che servono gli amici, giusto?” Chiese Kurt
incerto. “Per aiutarsi e supportarsi quando ne hai
bisogno...”
“Non
voglio riconquistare Dave, Kurt. Voglio che TU riconquisti ME. Dave mi
ha lasciato perché sapeva provavo ancora qualcosa per te.”
Kurt sbatté le palpebre un paio di volte, e poi un fiume di lacrime scese sul suo volto.
“T-tu vuoi che io... Sei serio?”
“Ero venuto al McKinley per dirti che ti amo.”
Kurt
stava completamente piangendo, ma i suoi occhi brillavano di
felicità. Rise sonoramente e si asciugò le lacrime con il
dorso della sua mano, ma era inutile perché continuavano a
scendere sulle sue guance.
“Perché
non me lo hai detto? Oh mio Dio, Blaine. Avrei mandato all'aria il
doppio appuntamento e sarei scappato via con te!”
“Tu hai rispettato la mia relazione con Dave. Io ho rispettato la tua con quel vecchio.”
“Non è una relazione. Passiamo del tempo insieme e lo chiamiamo appuntamento.”
“Come avrei dovuto saperlo?” Blaine scrollò le spalle, ma aveva un sorriso radioso.
“Ho
fatto terapia.” Disse Kurt a bassa voce. “Dopo che ci siamo
lasciati. E ho lavorato sui miei problemi. Voglio che tu lo sappia.
Giuro che le cose non ci sfuggiranno più di mano in quel modo.
Non posso promettere che non litigheremo. Le persone litigano, è
una cosa naturale. Quello che posso promettere è di parlarti
sempre dei problemi. Non ti lascerò mai più fuori.
Riempirò casa nostra di tanti asciugamani, e quando mi
asciugherò il dentifricio su uno di essi, lo getterò
nella cesta della biancheria sporca e ne metterò uno pulito nel
bagno. E prometto che...”
“Kurt.”
Blaine gli mise un dito sulla bocca per zittirlo. “Abbiamo tempo
a sufficienza per parlare dei nostri problemi. Non dobbiamo farlo
adesso.”
“Okay.”
Kurt annuì e sorrise. “Voglio davvero baciarti in questo
momento, ma non qui. Mi dispiace, ma odio quest'appartamento. Possiamo
andare da qualche altra parte?”
“Ovunque tu voglia.”
Kurt
afferrò la sua mano e lasciarono velocemente l'appartamento.
Condusse Blaine alla sua macchina e gli aprì lo sportello del
passeggero. Guidò in giro per Lima per quasi mezz'ora, cercando
di scegliere il posto migliore per il miglior bacio di riunione, fino a
quando Blaine divenne impaziente e gli disse di fermarsi nel parcheggio
davanti il centro commerciale.
“Qui?”
Chiese Kurt con un sopracciglio sollevato, non gli piaceva affatto
ciò che li circondava. Non c'era niente di romantico nel centro
commerciale.
“Qui.”
“Okay.”
Kurt si slacciò la cintura e uscì dalla macchina seguito
da Blaine. Si incontrarono a metà strada davanti il
portabagagli, e a Kurt smise di importare il luogo in cui si trovavano
con uno sguardo agli occhi di Blaine. Gli cinse la vita con un braccio
per avvicinarlo.
“Signor
Blaine Anderson, fatti confessare l'amore immenso che provo per te e
fatti dare il baciò più appassionato del mondo.”
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