Cap
1 Risveglio.
<< Poteva andare diversamente …>>
<<
No, non poteva.>>
<<
Già>>
<<
Lo abbiamo fatto per Sasuke>>
<<
Si, è vero>>
<<
L’abbiamo deciso assieme, ricordi?>>
<<
Si>>
<<
Amiamo Sasuke, giusto?>>
<<
Si, lo amiamo…>>
<<
Ti amo, lo sai?>>
<<
Lo so. Ti amo anch’io, lo sai?>>
<<
Si,lo so>>
<<
Quindi … è un addio?>>
<<
Si è un addio, amore>>
<<
Addio, amore>>
Già
…addio.
La ragazza sorrise
amaramente alla luna attraverso il vetro della finestra.
Non un addio
materiale, no. Lui era venuto ogni sera… a trovarli.
Ogni sera aveva cenato
con loro. Si era comportato da amico. Aveva sorriso quando lei era
costretta a trattare Sasuke da fidanzato… reprimendo il
dolore. Proprio come ogni giorno faceva lei, da lì a quattro
anni.
Era un addio al loro
amore … ai loro sentimenti, alla loro storia.
Tutto sepolto sotto
chili e chili di amicizia ed affetto.
Si passò
una mano tra i capelli e in un momento di lucidità, si
accorse che non aveva permesso loro di allungarsi oltre le spalle.
Scoppiò in
una risata silenziosa, comprendendo che in qualche modo il suo
inconscio combatteva ancora, che il suo cuore non si era arreso.
Illusa.
Ricordò
quando ai tempi dell’Accademia, Ino le aveva detto :
<<
Ho sentito dire che a Sasuke piacciano le ragazze con i capelli
lunghi>>
Ripensandoci ora si
diede della stupida per non aver aperto gli occhi subito .
Se lo avesse fatto
forse le cose sarebbero andate diversamente.
Forse avrebbero avuto
più tempo da passare assieme come amanti e non un solo
misero anno.
Forse …
già.
Ormai le rimanevano
solo i rimpianti.
Era stanca, Sakura.
Un tempo, essere la
donna di Sasuke Uchiha era il suo più grande sogno .
Il primo
appuntamento… il primo bacio, la prima volta, il matrimonio,
la casa, la famiglia … si era già costruita una
vita immaginaria nella sua mente, di come sarebbe stata la sua storia
d’amore con il ragazzo.
Illusa.
Si perché
in realtà, Sasuke non l’aveva mai davvero
guardata. Ne ritenuta degna .
Grazie.
Nonostante gli anni
ricordava bene la notte in cui il ragazzo aveva spezzato il cuore a due
persone .
Non era riuscita a
dimenticare il dolore di essere stata rifiutata. Eppure messo a
confronto alla sofferenza che stava provando ora , si rendeva conto che
quello assomigliava piuttosto alla puntura di un ape.
Mentre invece adesso
sentiva il cuore costantemente stretto in una morsa.
Una mano lo stritolava
e lei era arrivata a chiedersi con speranza, quando quella mano, glielo
avrebbe strappato dal petto facendo cessare il dolore.
Era stanca davvero,
Sakura.
Quanto ancora la vita
si sarebbe accanita su di loro?
Sei
mesi.
Il cuore le diede
un'altra fitta.
<<
Vai via?!>>
Un
sospiro.
<<
Si Sakura, non possiamo più continuare
così>>
Una
lacrima.
<<
Non credo di potercela fare a sopportare anche questo.>>
Un
abbraccio.
<<
Ce la farai. Forse riuscirai anche ad amarlo di nuovo.>>
Uno
schiaffo.
<<
Dì la verità , sei tu che vuoi farla finita! Non
mi ami più vero?!>>
Un
altro abbraccio.
<<
Mai Sakura. Mai, smetterò di amarti. E’ il meglio
per tutti e due. Tu sei forte. Più di me di sicuro. Sono io
il codardo, Sakura. Il debole. Per me è troppo da
sopportare.>>
Un
singhiozzo.
<<
Andiamo via assieme.>>
Uno
sguardo rassegnato.
<<
Non credi neppure tu a quello che dici.>>
Un
assenso.
<<
No, non ci credo.>>
Disperazione.
<<
E’ meglio così.>>
Dolore.
<<
Si è meglio.>>
Così se ne
era andato. Aveva lasciato la Foglia. Nessuno sapeva dove fosse.
Nessuno. Era sparito dalla circolazione. Esattamente come aveva fatto
Sasuke anni prima.
Ricordava bene quando
il filo si era spezzato.
Quattro mesi dopo la
sua partenza, lei era crollata del tutto.
Aveva tentato il
suicidio,accecata dal dolore.
Ino, sua sorella ,
l’aveva riportata alla vita per miracolo prima che cadesse
per sempre nell’oblio.
Ricordava, quanto
l’aveva insultata quando aveva scoperto la verità,
ma soprattutto ricordava quando aveva dovuto affrontare Sasuke e
rivelargli come stavano davvero le cose.
Era irato. Oh si, che
lo era.
Si erano lasciati ma
alla fine lui aveva capito. Non gli aveva portato rancore. Era rimasto
alla Foglia.
Le scappò
una risata disillusa,vuota.
Se lo avessero saputo
prima, si sarebbero risparmiati tanta sofferenza. Sasuke non
l’amava, lo sapevano bene. Le voleva bene, esattamente come
voleva bene a Naruto. Non lo mostrava mai ma era roso dai sensi di
colpa e da due mesi lo stava cercando.
Esattamente come aveva
fatto Naruto anni prima.
Ne era certa, anche se
nessuno lo sapeva. Ogni volta, Sasuke al ritorno da una missione, ne
richiedeva subito un'altra in un posto sempre più lontano.
Lei invece era rimasta
in pausa e non riusciva ad andare avanti.
Aspettava.
Quei due mesi li aveva
passati in una stanza d’ospedale, seduta sul letto, in attesa.
Era diverso da quando
era andato via Sasuke. Stavolta sembravano averle strappato via
l’anima lasciandole il cuore trafitto costantemente dalle
spine.
Quando era scomparso
Sasuke, grazie a Naruto era riuscita a riprendersi; lui era stato la
sua ancora di salvezza.
Ora invece, era
proprio la sua ancora ad essersene andato e lei non si era sentita
solamente persa…. semplicemente vuota, non aveva
più una coscienza se non quella che vagava tra i ricordi.
Mentre viaggiava una
piccola parte della sua mente recepì che qualcuno era
entrato nella sua stanza, ma lei lo ignorò, come sempre.
Il suo sguardo era
fisso fuori dalla finestra da molti giorni. Non mangiava, non beveva, a
malapena dormiva qualche ora per poi risvegliarsi in preda agli incubi.
Era diventata apatica
e quando i medici se ne erano accorti, avevano deciso di iniettarle una
flebo continua per impedire al suo corpo di disidratarsi.
<<
Sakura...>>
Ino.
Ogni giorno passava
per vedere come stava. O come non stava piuttosto.
Probabilmente con la
speranza che lei la vedesse, di nuovo.
Di riuscire a
staccarla dai ricordi a cui si aggrappava morbosamente.
<<
Sakura... ti prego guardami...>>
Non le rispose Sakura.
A malapena riusciva a
sentirla.
Si voltò
però verso la sua vecchia amica, che fece un passo indietro
spaventata ancora una volta dal vuoto che poteva leggerle negli occhi.
Cercò di
sorriderle perchè non si meritava un trattamento del genere
Ino , ma tutto quello che le uscì fu una smorfia.
Si arrese e si
girò di nuovo verso la finestra consapevole che il sorriso
non le sarebbe più tornato finché lui non sarebbe tornato.
Sentì in
lontananza la porta chiudersi .
Ino era uscita.
Passò un
altro mese ma ormai non riusciva più a distinguere lo
scorrere del tempo.
Il cielo quel giorno
splendeva di un sole che accecava.
Si chiese come facesse
ad essere così sereno quando dentro di lei il suo sole era
scomparso da tempo.
Il
mondo va avanti anche senza di te... gli rispose beffarda una
vocina dentro la sua testa.
Una piccola parte
della sua mente registrò dei passi e delle voci concitate
fuori dalla sua camera, ma non gli diede molta importanza neppure
quando sentì la porta aprirsi cigolando.
<<
Sakura...>>
La voce di Shizune le
arrivò ovattata alle orecchie.
<<
Sakura so che non vuoi sentire nulla, ma ti prego questa volta
ascoltami.>>
C'era una
determinazione e una vena così vivace che attirò
la sua attenzione, facendo scostare il suo sguardo dal cielo per poi
soffermarlo negli occhi di Shizune che rabbrividì.
<<
Sakura ci sono notizie splendide!>>
Non cambiò
espressione la ragazza neppure quando sentì le parole
successive.
<<
Naruto sta tornado!>>
Qualcosa nel suo cuore
sembrò sbriciolare il ghiaccio che lo aveva avvolto.
E'
tornato...
E'
tornato...
E'
tornato...
E'
tornato...
E'
tornato...
Quelle due parole si
ripetevano senza fine nella sua mente mentre il suo corpo sembrava
risvegliarsi dopo un lungo sonno.
Sentì
muscoli urlare dal dolore per la troppa immobilità .
Il braccio con la
flebo tirare, la testa dolerle.
Shizune vide il
miracolo compiersi davanti ai suoi occhi mentre quelli della ragazza
tornavano vivi e vispi come un tempo.
Dopo tanto tempo
sentì di nuovo la voce di quell'ormai donna a cui tanto
aveva voluto bene.
<<
Trovami un dottore degno di questo nome, che mi rimetta in forze prima
del suo arrivo!>>
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