Emile

di Ninechka
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La notte scandiva il suo lento passare con un orologio a pendolo poggiato alla parete, la principessa Liliane contemplava silenziosa il soffitto dal proprio letto, le coperte strette in grembo con le mani e i biondi capelli ordinatamente posati sul cuscino. La sua tiara brillava alla luce lunare dal comodino, e la casa era silenziosa come non mai. Ma la mente della giovane principessa dei mostri non era lì, nella villa; era tornata alla sua prima casa: il castello di famiglia.
Lei era la più piccola – Sherwood sarebbe arrivata solo in seguito – ed era quasi coccolata dai fratelli più grandi: Gillian le aveva insegnato l’arte della spada – “Ti sarà utile per quel che ci attenderà più avanti” le diceva –, Sylvia era la ragazza più grande e quindi il suo punto di riferimento – anche se gli “scherzetti” che ogni tanto le giocava erano abbastanza irritanti –, Sevran…era meglio se non lo vedeva, e poi c’era Emile.
Già, Emile.
 
Emile era il più tranquillo e silenzioso dei figli, dotato di poteri di telecinesi e di brevi visioni del futuro. Probabilmente era lui il membro della famiglia per cui Liliane provasse un po’ d’affetto senza un qualche risentimento: l’aveva avviata verso i piaceri della lettura, le aveva insegnato ad apprezzare i silenzi, e come lei, anche lui non era molto interessato alla questione del trono del Regno dei Mostri. La principessa ammirava suo fratello, sia per il suo portamento elegante, che per la sua calmezza; era di animo buono, non si metteva in mostra nonostante fosse il più forte dei fratelli – era chiaro fin da subito – e con lei era particolarmente gentile.
A distanza d’anni, Liliane ricordava come adorasse sentire suo fratello raccontarle aneddoti per farla addormentare, di come il suo tono dolce e delicato carezzasse soavemente il suo udito senza risultare mai sgradevole, di come fosse caldo il suo petto quando vi si accoccolava in preda al sonno, di come le sue braccia lunghe ed affusolate la stringevano nel dormiveglia.
Sì, Liliane teneva davvero molto ad Emile, e forse quei lontani giorni le mancavano, nonostante all’epoca Sevran fosse ancora vivo.
 
Per questo, in cuor suo, lei era felice che il suo adorato fratello fosse ancora vivo, che si fosse manifestato nella sua nuova forma per salutarla e che, con il suo aiuto, abbiano aiutato la piccola Sherwood a salvarsi dal gas alieno.
Perché lei lo aveva sentito, il bruciante spirito di Emile passare dalle sue mani e finire nel corpicino della piccola principessa. E perché anche se non aveva detto nulla, il suo cuore ne aveva gioito.
« Emile, fratello mio. »

 
*Nina’s Corner*
Ebbene sì, anch’io ho scritto qualcosa su Princess Resurrection! *^* E’ un manga che adoro alla follia, devo dire, e siccome il manga in Italia si è fermato al volume 7 ma volevo capire come andasse a finire, sto leggendo le scan in inglese (…).
Ho deciso di parlare di Emile, il mio personaggio preferito, e di enfatizzare(..?) il suo rapporto con la nostra amata Liliane. Non che li shippi (odio gli incesti), ma mi piace immaginare il loro rapporto nella loro infanzia (visto che nell’infanzia di Liliane si parla solo di Sylvia, Sevran e Salieri >_>). Sto per finire il manga, ma non volevo aspettare per scrivere questa cosetta che mi girava in testa da un po’, quindi prendetela per quel che è xD
Spero vi piaccia! *^*




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