Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:In
un giorno bisestile
Capitolo 1 Siamo rimasti in tre
Vegeta si appoggiò ai resti del palazzo, coprendo con le
proprie spalle larghe una serie di crepe nella parete. L'edificio era
franato per metà, i suoi resti erano disseminati in una
voragine e c'erano frammenti di vetro. L'orologio del principe dei
saiyan brillava di una luce azzurrina e sopra di essa aleggiavano gli
ologrammi di una serie di numeri.
"Per quelli di voi che sono già svegli o non sono andati a
dormire in questo splendido giorno
bisestile ...". La voce della radio proveniente
dall'apparecchio risuonava tutt'intorno. Vegeta teneva le braccia
incrociate, affondò la punta dello stivaletto violetto nel
terreno e alzò il capo avvertendo delle auree in
avvicinamento. Vide Junior solcare il cielo azzurro e atterrare sopra
una roccia, in uno spuntone della voragine, il suo mantello bianco
ondeggiava. Crilin atterrò davanti ai resti di una vetrina
di un negozio, osservando una serie di manichini semidistrutti,
accatastati su un pavimento polveroso. Vegeta abbassò lo
sguardo e strinse le labbra fino a farle sbiancare.
"Ci avrei scommesso che Goku mancava anche a voi" disse Crilin. La sua
voce risuonò sopra quella dello speaker della radio. Junior
lanciò un makankosappo contro la parete di roccia del
canyon, facendo franare una serie di rocce.
"Nemmeno fossimo bambini che aspettano il ritorno dell'eroe. Che
quell'idiota si faccia divorare da quel drago" ringhiò
Junior. Vegeta corrugò la fronte spaziosa.
"E' un saiyan quell'odioso di Kakaroth, potrebbe smettere di fare
l'eroe" sibilò. Strinse un pugno, il guanto senza dita che
gli copriva la mano si riempì di pieghe scricchiolanti. I
capelli neri a fiamma del più grande divennero dorati.
"Magari torna" biascicò Crilin. Si passò la mano
tra i capelli neri a caschetto e fece un sorriso storto.
"Sarebbe l'ora. Sono stufo di dovermi sorbire le spiegazioni di chimica
di Gohan! E' suo figlio, non mio, se solo se lo ricordasse!"
sbraitò Junior. Le sue antenne oscillavano sotto il
turbante. Vegeta digrignò i denti.
"A me ha cercato di convincermi a fare Great saiyamen"
sibilò. Strinse gli occhi ed espirò dalle narici.
"Sempre meglio di quel teppista del minore" ringhiò. Crilin
avanzò, passandosi le mani sulla casacca arancione.
"La povera Chichi fa del suo meglio". S'intromise e la voce gli
tremò.
"Dite che se minaccio di farlo esplodere io il pianeta, alza il sedere
e si degna di farsi vedere?" chiese Vegeta. Riaprì gli
occhi, abbassò il capo e avanzò di qualche passo
staccandosi dalla parete.
"Credo che tu stia esagerando" brontolò il terrestre.
Junior spiccò il volo e gli atterrò davanti,
facendolo indietreggiare, si piegò in avanti e socchiuse gli
occhi.
"Dovresti fare meno l'ipocrita, lo hai odiato più di noi
perché lo invidiavi" gli ricordò. Crilin
arrossò, chinò il capo e lo incassò
tra le spalle, aprendo le braccia.
"E' vero, lo invidiavo. Non è facile essere Crilin
l'imbranato, Crilin il fifone, Crilin il debole, Crilin che
muore sempre" bisbigliò. Alzò il capo e sorrise,
abbassando le braccia.
"Però Goku resta il mio migliore amico e mi manca. E non
potrei essere niente di meglio, perché ho conquistato quel
miracolo che è C18" ribatté alzando la voce.
Junior ghignò e gli mise la mano sul capo, allargando le
quattro dita verdi.
"Così mi piaci, nano" ribatté.
"Tsk, mi farete vomitare con tutta questa sdolcinatezza" si
lamentò il saiyan. Junior tolse la mano dal capo del
terrestre e si voltò verso di lui.
"Parla quello che ha detto a Pan di conservare la tuta del nonno con
cura". Gli rinfacciò. Vegeta roteò gli occhi e
sbuffò. Le orecchie aguzze di Junior tremarono da sotto il
turbante.
"Stai tranquillo, avverto un'aura potentissima in avvicinamento. Stanno
arrivando nuove minacce e Goku tornerà sicuramente in tempo
per delle nuove avventure".
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