È una delle ultime giornate d'estate, l'aria
è calda e in cielo
splende un bel sole. Mi armo di un telo, il libro che sto leggendo e
un po' di viveri e mi addentro nel Parco. Ho bisogno di stare un po'
da sola all'aria aperta, nel castello mi sento soffocare. Non riesco
a scacciare dalla mia testa le scene della battaglia. Ovunque mi giri
vedo corpi ammassati, lampi di luce verde, sangue.
Stendo il telo ai piedi del grande faggio in riva al Lago e
cerco
di calmarmi inspirando lentamente.
Dopo alcuni minuti riesco finalmente a trovare la giusta
concentrazione e mi butto a capofitto nella lettura. Ormai sto
leggendo da una buona mezz'oretta quando all'improvviso sento un
rumore provenire alle mie spalle. Mi giro di scatto spaventata, la
bacchetta in pugno pronta ad agire.
<< Scusa, non volevo spaventarti>>
esclama lui,
vedendomi respirare affannosamente. Appoggio la schiena al faggio e
chiudo gli occhi. Sento la sua presenza che si avvicina.
<<
Posso sedermi accanto a te?>>. Mi decido ad aprire gli
occhi. I
suoi, di un azzurro-ghiaccio sorprendente sono puntati su di me.
Quasi mi ero dimenticata di quanto fosse bello. Annuisco piano con la
testa e lui si siede sul telo. Il suo profumo mi invade e mi rievoca
ricordi lontani.
<< Mi cercavi?>> chiedo titubante.
Non so come
comportarmi con lui, non dopo tutto quello che abbiamo passato.
<< Sai che mi devi delle spiegazioni,
Evelynn>>
risponde lui, dopo una breve pausa.
Lo so, lo so eccome che gli devo delle spiegazioni ma... da
dove
cominciare?
<< Perché?>> insiste
lui dal momento che io rimango
in silenzio.
<< Perché cosa, di
preciso?>> chiedo io. Lui mi
lancia uno sguardo eloquente.
Brandelli di ricordi affiorano alla mia mente.
Urlo, mi dimeno, cerco di difenderlo. Mi paro
davanti a lui a
braccia spalancate. Se vogliono fargli del male dovranno prima
colpire me. “Voi dovete ascoltarmi... lui non ha colpe...
è stato
costretto... lo hanno ricattato! Voldemort avrebbe ucciso la sua
famiglia se non l'avesse fatto!”
Qualcuno mi dà fiducia (
la professoressa McGrannit, ricordo col senno di poi) e
ordina al professor Lumacorno di somministrare a Draco il
Veritaserum. Fu così che la verità giunse a
galla. La verità a cui
il Mondo Magico non aveva mai creduto, ma di cui io ero certa: Draco
era innocente.
Sospirando ritorno al
presente. Mi giro
lentamente a guardarlo:<< Perché ho sempre
creduto che ci
fosse del buono in te, Draco>> esclamo poi, alzando le
spalle.
I suoi occhi grigi non si
scollano dai
miei. Mi sembra quasi che il tempo si sia fermato.
<< Sei
l'unica ad avere creduto
in me>> risponde poi lui con voce malinconica.
<< Certo,
perché sono l'unica
con cui tu ti sia mai aperto... >>, gli sorrido.
Lui risponde al mio
sorriso, stacca i
suoi occhi dai miei e fissa il lago.
<< Degli
altri non mi importava
nulla, ma quando ero con te avvertivo come la necessità di
comportarmi bene... di essere me stesso. Sapevo che non mi avresti
giudicato>>.
Scoppio a ridere, una
risata
liberatoria. Lui mi guarda quasi offeso:<< Si
può sapere
cos'hai da ridere?>>. Mette il broncio.
<< Per
comportarti bene intendi
anche schiantare Michael Corner al Ballo del Ceppo?>>
<< Ma stava
cercando di baciarti
e tu non volevi!!!>> esclama lui alterato.
<< E quindi
giustamente tu l'hai
schiantato...>> continuo a ridere al ricordo di quella
sera.
<<
Però si devo ammettere che mi
hai sempre trattata con gentilezza... come quella volta in cui i
Ghermidori ci hanno catturati e portati a casa tua... ma davvero
credevi che dandomi l'opportunità di scappare avrei lasciato
Harry,
Ron ed Hermione da soli?>>.
Un altro ricordo,
più vivido del
primo, mi si para davanti agli occhi.
Bellatrix sta torturando Hermione, mentre Draco
scorta me, Ron
ed Harry nelle segrete di Villa Malfoy. Con un incantesimo spalanca
la porta della prigione e scaraventa i due ragazzi dentro. Io lo
guardo allibita. Poi lui mi prende da parte. <<
Scappa!>>
mi dice angosciato. Ragiono in fretta. Sono disarmata, la mia
bacchetta spunta dala tasca del suo mantello insieme a quella di
Harry e Ron. Mi avvicino a lui a passi lenti. Lui mi guarda senza
capire. Gli getto le braccia al collo, sono così vicina da
riuscire
a sentire il suo respiro affannoso. Socchiude gli occhi, pensa che lo
stia per baciare. Poi, improvvisamente comprimo entrambe le carotidi
del suo collo e Draco si accascia a terra, svenuto. Recupero in
fretta le bacchette e libero Harry e Ron. Con loro ci sono Luna, Unci
Unci, Olivander e... Dobby? Non c'è tempo di fare domande,
corriamo
al piano di sopra a recuperare Hermione e scappiamo.
<< Che poi si
può sapere che
diavoleria mi hai fatto quella volta?>> mi chiede offeso.
<< Vedi,
tutti noi ai lati del
collo abbiamo le carotidi, che sono le arterie che portano il sangue
al cervello>> e nel dirlo mi avvicino a lui e gli sfioro
piano
il collo. << Comprimendole contemporaneamente il flusso
sanguigno diminuisce bruscamente e svieni>>.
Alzo lo sguardo su di lui.
Siamo
vicinissimi.
<< Che ne
dici se questa volta,
al posto di farmi svenire mi baci?>> mi sussurra piano
con voce
roca.
Il mio cuore batte talmente
forte che a
momenti lo ritrovo fuori dal petto. Colmo la distanza che ci divide e
appoggio le mie labbra sulle sue.
Draco risponde al bacio con
veemenza e
passione.
Quando finalmente ci
stacchiamo nel suo
sguardo c'è qualcosa di nuovo, di diverso.
<< Sei tu a
rendermi migliore
Evelynn>>.
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