INTRODUZIONE
C'era una volta una fiaba, una bella principessa, un castello
incantato..il principe azzurro su un cavallo bianco.
Che belle le favole...così romantiche, così
perfette, sempre con un lieto fine.
non come la vita vera, no!
La vita vera è piena di imprevisti, di sacrifici, di
scelte...ed Ana lo sa bene. Ana, Anastasia, 18 anni..
Da quando era piccola ha sempre sognato che un giorno sarebbe arrivato
il suo Dimitri dicendole "Ehi...tu che ci fai qui...sei la figlia di
una regina, vieni con me!"
Proprio come nel cartone della principessa russa Anastasia, E che
l'avrebbe portata via , via da quella vita a lei tanto scomoda.
Ma man mano che gli anni passavano quella favola diventava sempre
più lontana, sempre meno credibile, sempre più un
desiderio nascosto, un sogno di bambina rinchiuso in un cassetto per la
paura che se non si dovesse mai avverare, se la sua vita non dovesse
mai cambiare, rimarrebbe soltanto una povera illusa, con un sogno
infranto, e la tristezza nel cuore.
Natale 1993
Solito pranzo in grande stile, tutta la famiglia riunita.
Ana aveva solo 3 anni e, come sempre quando c'è una bambina
piccola, tutti erano riuniti attorno a lei, ma la bimba non vedeva
nessuno, aveva occhi solo per la sua zietta, la sorella della madre.
-Mamma io da grande voglio fare la cantante come zia Elena-
-Ecco, ci risiamo...Elena..Elenaa! Ti prego toglile dalla testa questa
idea malsana...Ana dovrà laurearsi ed avere una brillante
carriera, avvocato, medico o chicchessia, ma non voglio, non voglio per
nessuna ragione al mondo che finisca nel mondo dello
spettacolo...è un brutto mondo, quello! Non è 1
posto per lei...deve avere altre ambizioni...a fare la cantante non si
mette il piatto in tavola!!-
-Calmati Lucia! Ana ha solo 3 anni, tu alla sua età volevi
fare la ballerina, te lo 6 forse dimenticata?
E poi secondo me lei dovrebbe fare ciò che vuole, non quello
che vuoi tu!-
E fu così che, con queste frasi, da quel giorno il futuro di
Ana fu sempre messo in discussione, liti su liti tra la madre
intransigente, che la voleva vedere con un camice a salvare vite o in
un tribunale a condannarne delle altre, e la zia, che avrebbe voluto
che la sua nipotina inseguisse i propri sogni, proprio come era stato
impedito a lei di fare.
CAPITOLO 1.
11 anni dopo.
Stessa casa, stessa gente, stessi litigi.
-Non esiste!! Nono Elena, non puoi iscrivere la mia piccolina ad una
scuola di canto!!
No! Non sta nè in cielo nè in terra!!-
-Ma sorellina, Ana è bravissima, sarebbe un talento sprecato
e lo sai meglio di me, e poi ha gia 14 anni, quando deve farlo se non
ora?? non è + la tua piccolina..è questo che non
riesci a sopportare, ammettilo!-
le 2 continuarono a litigare per un pò, senza accorgersi che
non erano le uniche in quella stanza.
-No Elena, mi dispiace molto, ma x me sarebbe una grandissima
delusione...-
Lucia abbassò gli occhi ed una piccola lacrima
rigò il suo bel viso,
quando Elena provò a controbattere, Ana saltò
fuori e la interruppe.
-No zia. la mamma ha ragione, prenderò la laurea e
farò il medico, salverò delle vite, ci pensi,
è sicuramente + utile che cantare.-
-Ma..tesoro...è sempre stato il tuo
sogno...perchè ora cambi idea così...-
-Zia..ti prego...-
-Nono...io...io non capisco..-
-ZIA! BASTA! Ho deciso così..ti prego di non tornare +
sull'argomento...-
Gli occhi di Ana si riempirono di lacrime e fissava la zia con uno
sguardo triste, quasi ad implorarla a distoglierla da quell'idea...da
quella decisione...
-Daccordo bimba, se hai deciso così..bè io
allora...tolgo il disturbo eh...-
-No zia aspetta..-
Ma era troppo tardi ormai, Elena prese la sua borsa ed in fretta e con
gli occhi lucidi uscì da quella casa e da quelle
vite...forse per sempre.
Da quel giorno ne Ana ne sua madre la videro più, solo
qualche bigliettino per gli auguri natalizi e ai compleanni. Nulla
più. Per Ana era un tormento non vedere sua zia ogni giorno,
non poterla chiamare, non poterle raccontare tutto quello che le
accadeva, e in più, il rapporto con sua madre da quel giorno
si rovinò irrimediabilmente; oramai le loro conversazioni
erano a livelli base "Buongiorno" "Buonanotte" "Ho preso 7
all'interrogazione." e cose del genere.
Settembre 2008.
" Caro diario...oggi è il mio compleanno..compio 18
anni..bè, 18 è un bel traguardo..l'anno prossimo
andrò all'universitù...ho scelto medicina..che
bello sono così felice!
Oddio...No, non è vero..non posso mentire anche a me
stessa...io voglio cantare...canto ovunque, sotto la doccia, sul
motorino, quando studio, quando cucino...
Ormai sono passati 4 anni...4 lunghissimi anni da quando ho preso
questa decisione...
Perchè ho rinunciato al sogno della mia vita?
Perchè quella sera, quando mia madre ha detto: sarebbe una
delusione...
Io mi sono sentita morire, ho letto nei suoi occhi tristezza e
sconforto, ed ho deciso che non avrei mai + voluto vederla
così...Dopotutto la vita è fatta di piccoli
sacrifici no? Bè...questo è il mio!
Stessa città. stessa sera, un po' più lontano...
-Tommasoooooooooooooooooooo!! Ti do un mese...un mese, x trovarmi una
giovane cantante...brava x favore eh...che l'ultima che mi hai portato
sembrava stesse uccidendo un gatto!
-Ma...Lucas...1 mese..e come faccio?...e dove la trovo?..
-NON MI INTERESSAAAAAAAA!! Trovala e basta...anzi! Facciamo
così, se entro questo cazzo di mese mi trovi una ragazza con
una bella voce e se possibile anche di bell'aspetto, ti promuovo
produttore e ti occuperai interamente tu di lei e della sua carriera...
-Wow! o.O...Davvero! non so che di..
-Ma...! In caso contrario, ti do 20 minuti x sparire da qui! Non voglio
fannulloni nella mia casa discografica! La WORLDTRADE ha una
reputazione da difendere!
-Ok capo...vado..corro...fuggo...
Tommaso esce dal suo ufficio in fretta e furia, senza pensare a niente,
senza guardare nessuno.
Sale in macchina con un solo quesito: "Ma dove diavolo la trovo una
cantante ora???"
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