L'Alba Scarlatta

di Goran Zukic
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Prologo
Guardò il mare, il sole stava calando piano piano verso l’orizzonte e il cielo era di un amaranto rosato con qualche spruzzata di viola pallido.
I suoi occhi riflettevano le trame delle deboli nuvole con il cielo variopinto, mentre sotto di lei le onde sbattevano violentemente sulla scogliera, increspandosi, per poi ricadere nell’acqua azzurra.
Un sibilo di vento le scompigliò la criniera, mentre le onde si facevano sempre più alte.
"Mi aspettavi?”
Twilight si girò.
Davanti a sé aveva il più bel stallone che avesse mai visto: criniera nera e folta, occhi scuri e intensi, profilo pronunciato e marmoreo, spalle forti e busto prestante e vigoroso.
La faccia di Twilight era tutta un programma, sembrava chiedere: “Dici a me? Proprio io? Perché parli con me?”
La sua bocca era spalancata, i suoi occhi fissi e increduli in un espressione di colpo di fulmine, con le guance arrossate.
“Hai perso la lingua per caso?” chiese lui con la sua voce forte, con un leggero accento.
Twilight scosse la testa e si accinse in un debole sorriso.
“Sembro Fluttershy” pensò lei, vergognandosi paurosamente.
Lo stallone fece qualche passo in avanti verso Twilight e le disse: “Io sono Sylvester e tu come ti chiami splendida dama?”
Twilight arrossì e sorrise nervosamente.
I loro occhi si incrociarono e tra di loro scoppiò la scintilla, i loro sguardi sembravano uno solo, gli occhi viola di Twilight e quelli neri di Sylvester.
I due si avvicinarono, ma prima che si potessero raggiungere, ecco che tutto intorno a Twilight scomparve.
Prima il rumore del mare, poi il vento e infine anche lui, Twilight era ora sola, immersa nel buio e nell’oscurità.
Il silenzio e la paura del buio la invasero e cercò di capire dove si poteva trovare, per quale motivo tutto intorno a lei era nero, ma ovunque si guardasse intorno non vedeva altro che buio e paura.
“C’è Nessuno?” chiese lei tremante e impaurita “Sylvester?”
La sua voce echeggiò per qualche secondo, ma non ricevette risposta.
Si girò, si rigirò, fece qualche passo in avanti, indietro, ma non c’era niente intorno a lei.
Si inginocchiò sulla superficie scura e delle lacrime le scesero sulle guance.
“Che fai? Piangi?”
Alzò lo sguardo, cercando di scoprire da dove provenisse la voce, ma ovunque guardasse era sempre sola nell’oscurità.
Si alzò, l’adrenalina e la paura cresceva ogni secondo che passava, una goccia di sudore cadde a terra e si sentì il rumore dell’acqua frantumarsi nell’oblio, il cui eco vibrò più volte nel buio.
“Twilight” disse ancora la voce.
“Chi sei? Vieni fuori?” chiese Twilight ora spaventata a morte.
“Lo sai chi sono, sei solo troppo spaventata per ricordare” rispose la voce.
Twilight cercò ancora di scoprire la posizione della voce, ma poi si illuminò e con voce sottile, ma sicura e priva di paura, disse: “Discord”
“Oh. Allora ti ricordi di me?” esclamò Discord, ma di lui si sentì solo la voce.
“Vieni fuori codardo!” esclamò Twilight ad alta voce con tono di rabbia.
“Non posso Twilight, sono qui solo di passaggio” rispose lui.
“Qui dove?” chiese lei.
“Non è rilevante” rispose lui “Le cose stanno cambiando Sparkle, niente sarà più come prima quando sarò tornato”
Twilight sorrise e disse: “Che c’è? Stanco di fare il soprammobile?”
“Scherza pure Sparkle, ma vedremo chi riderà alla fine” rispose lui con la voce che ora aveva perso il suo tono divertito.
Twilight ebbe un sussulto, ma poi chiese: “E come pensi di fare?”
“Lo scoprirai e niente riuscirà a fermarlo…e ora svegliati Twilight”

Aprì gli occhi e si alzò tempestivamente.
Era nella sua stanza e non fu mai così contenta di abbracciare il suo cuscino viola.
Era sudata di paura, aveva la criniera scompigliata, tremava di brividi e scottava di febbre.
Provò ad alzarsi, ma fu colta da un capogiro e cadde a terra.
Si sentiva la testa scoppiare, gli occhi girare, le gambe cedere, non si era mai sentita così male in vita sua, ma era sollevata che tutto quello fosse solo un incubo, che Discord fosse ancora nella sua prigione e che tutto era come doveva essere.
Si accesero le luci e Spike fece irruzione nella stanza.
“Per la Principessa Celestia, Twilight, che è successo?” chiese lui spaventato.
Indossava la sua camicia da notte viola e aveva delle occhiaie di sonno e delle borse sotto gli occhi.
“Un incubo, niente di che” rispose Twilight con un fil di voce.
Spike le mise la mano sulla fronte.
“Oh Dio! Bruci più tu del mio alito!” esclamò “Hai la febbre”
Twilight chiuse gli occhi per un secondo e per un attimo le sembrò di vedere Discord.
Li aprì immediatamente, colta dalla paura e disse: “E’ tornato. E’ di nuovo cattivo. Ponyville ha bisogno di me”
E detto questo si alzò, ma non riusciva a stare in piedi e cadde a terra sbattendo la testa sull’armadio.

Buio.
 




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