Responsible adult
“Amore
mio dolce, unico passerottino del mio cuore? ♫”
Minto
alzò gli occhi al cielo, sbuffando: “Cosa vuoi, Ikisatashi?”
Kisshu
l’afferrò dolcemente per la vita, lasciandole dei morbidi baci sul
collo
intanto che la voltava verso di sé: “Ti ho per caso detto quanto tu sia
magnifica e perfetta ed assolutamente bellissima?”
Lei
piantò i pugni sui fianchi: “Non farmi ripetere la domanda.”
L’alieno
strofinò il naso contro al suo prima di schioccarle un bacio sulla
punta,
tirandola ancora più vicina: “Be’, vedi,” iniziò, con un sorrisino che
cercava di
essere accattivante “Ho trovato questo nuovo videogioco, ma servirebbe
un’altra
console, e…”
Minto
strinse gli occhi, ripromettendosi di calciare Shirogane negli stinchi
per aver
avviato il suo ragazzo a quel “passatempo”, e puntò un dito contro il
petto di
lui: “Assolutamente no! Non sborserò più un soldo per le tue cretinate!
Solo in
queste due settimane ho dovuto ripagare a Ryo il tuo debito per il
poker, e hai
triplicato il conto al Caffè! Se vuoi indulgere nei vizi, trovati un
lavoro e
pagati le tue cose come tutte le persone adulte!”
Ed
ecco perché ora
si trovava infilato in quegli scomodi vestiti umani inamidati, in una
classe che
piano piano si stava riempiendo. Il primo giorno di scuola. Quasi
letteralmente.
Non
sapeva
esattamente come fossero riusciti a costruirgli un curriculum tale da
permettergli di diventare il professor Ikisatashi, di astronomia.
Quando Minto
si metteva in testa una cosa, pochi erano i metodi per fermarla; quando
poi
anche Shirogane e Pai si coalizzavano con lei, allora diventava quasi
inarrestabile.
Ora,
eccolo lì, a
torturarsi il nodo alla camicia e a sudare leggermente sotto gli
sguardi vaghi
e poco interessati degli alunni che con molta calma prendevano posto
tra i
banchi.
La
sua unica fortuna
era che la materia non fosse obbligatoria, ma solo elettiva per i pochi
che cercavano
qualche credito in più per l’università, e quindi non avrebbe dovuto né
presentarsi
tutti i giorni, né avere a che fare con troppi teenager tutti in una
volta.
Due
studentesse
entrarono bisbigliando e guardandolo di sottecchi, facendogli aumentare
il
nervosismo che per qualche strano motivo lo pervadeva. Tossicchiò,
decisamente
a disagio per tutti quegli occhi che lo fissavano – era la
cornacchietta che
amava essere al centro dell’attenzione, lui preferiva godersi gli
spettacoli in
disparte.
Il
rumore stridulo
della campanella lo riportò con i piedi per terra (ed anche quello era
un
dettaglio che si sarebbe dovuto ricordare, in effetti). Si schiarì la
gola, si
aggiustò la cravatta, maledisse mentalmente ancora un paio di volte la
sua
ragazza e suo fratello (tanto poi si sarebbe fatto perdonare, almeno
con
Minto), e aggirò la cattedra per portarsi in fronte ad essa ed
affrontare i
dieci studenti che lo osservavano curiosi e insistenti.
“Ahem.
Buon pomeriggio,
il mio nome è Ikisatashi Kisshu, e sarò il vostro insegnante di
astronomia per
il prossimo semestre,” le due ragazze che erano entrate parlottando si
erano
sedute in terza fila, e lo stavano occhieggiando con una certa
intensità, le
schiene dritte e le gambe accavallate “Uhm… allora… qualcuno saprebbe
dirmi in
quale costellazione si trova la stella più luminosa del nostro cielo?”
§§
“Allora,” Pai si
sedette al tavolo della sala da pranzo, un accenno di sorriso dipinto
sulle
labbra “Retasu mi ha detto che le lezioni di astronomia vanno
abbastanza bene.”
Kisshu,
con già la
bocca piena dell’ottima cena preparata dalla futura cognata, si strinse
nelle
spalle: “Non posso lamentarmi.”
“L’altro
giorno,
quando sono venuto a prendere Retasu, mi sembrava che tu fossi
parecchio impegnato.”
Minto
sollevò un
sopracciglio a quell’insolito commento di Pai, e voltò appena il viso
verso
Kisshu, che stava già osservando il fratello con sguardo omicida.
“In
che senso?”
domandò curiosa.
Retasu,
calciato il
compagno nello stinco per il suo tentativo di distruggere quella
cenetta “in
famiglia” che da tempo aveva organizzato, lanciò un sorriso all’amica.
“Kisshu-kun
si è rivelato molto bravo e coinvolgente per gli studenti, Minto-chan,”
spiegò
in fretta “Tutto il corpo docente si è meravigliato di come quest’anno
il corso
di astronomia sia molto richiesto, ci farà bene per le presentazioni
dei
ragazzi alle università.”
La
mora annuì, senza
staccare gli occhi dal suo ragazzo, che continuava la gara di occhiate
omicide
con Pai. “Immagino. E dimmi, Reta-chan, invece la tua classe di
biologia?”
Mentre
le due
ragazze ritornavano alle loro conversazioni, Kisshu dovette superare la
tentazione di fulminare il suo caro fratellone – che, lo sapeva, si
stava
sicuramente vendicando per la scampagnata sua e di Taruto all’interno
del
laboratorio per provare qualche nuovo congegno, visto il bando che
Minto gli
aveva imposto sui videogiochi.
Ma
scatenargli
contro quel corvetto scatenato della sua ragazza con simili
supposizioni era
decisamente scorretto.
La
curiosità di
Minto, ovviamente, era stata irresistibilmente scatenata. Anche lei
aveva
notato un certo cambiamento in Kisshu, nelle due settimane passate da
quando
aveva iniziato a lavorare; non era sicuramente da lui prepararsi con
così tanto
anticipo argomenti e spiegazioni per gli studenti, né quasi aveva
potuto
credere a quanto era stato contento di ricevere i primi compiti da
correggere. In
più, l’ultimo commento di Pai le aveva decisamente messo la pulce
nell’orecchio;
e quando si trattava di quell’imbecille del suo ragazzo, non era
proprio la sua
sensazione preferita.
L’occasione
giusta,
dopotutto, le si presentò il martedì successivo. Annullate
all’improvviso delle
lezioni in teatro per l’influenza del coreografo, Minto decise di
andare a
controllare di persona queste grandi doti oratorie, se così si potevano
chiamare, di Kisshu.
Sapeva
che la sua
aula si trovasse al terzo piano, poco distante da quella di Retasu, e
percorse
il corridoio con estrema calma, mancava ormai poco al trillo della
campanella
di fine lezione; le venne da sorridere nel sentire già dal fondo la
voce dell’alieno,
che non falliva mai di dimenticarsi le porte aperte.
Una
volta giunta di
fronte alla classe, al mezzo sorrisetto si aggiunse il suo tipico
sopracciglio
inarcato.
Kisshu,
infatti, era
seduto a gambe incrociate sulla cattedra, con la cravatta allentata e i
capelli, resi quasi neri dai congegni di copertura di Pai, sparati in
mille
direzioni diverse per l’averci passato una mano in mezzo molte volte;
il suo
tipico ghignetto gli era stampato sul volto mentre parlava in modo
esagitato,
raccontando dell’esplosione di una stella che Minto era quasi certa non
fosse
esattamente nel Sistema Solare così conosciuto dai terrestri.
Davanti
a lui, a
penzolare a bocca aperta dalle sue labbra, uno stuolo di ragazzine
dall’aria
sognante, che superavano decisamente in numero i ragazzi; quei pochi
rimasti
erano ammassati in tre o quattro banchetti doppi in fondo all’aula, con
espressioni quasi rassegnate sotto l’attenzione ed il tentativo di
prendere dei
seri appunti.
Ora
Minto capiva a
cosa si riferisse Pai quando aveva commentato l’affluenza di studenti a
quella
materia, ed era sicura che non fosse soltanto per l’improvviso
interesse
suscitato dall’universo.
Contrariamente
a
tutte le regole di brava ed elegante signorina che le erano state
inculcate e
che le avrebbero imposto di aspettare almeno fino alla fine dell’ora,
si lasciò
scappare un piccolo tossicchio, che bastò ad attirare l’alieno, e il
suo “piccolo”
fanclub.
Kisshu
sorrise nel
vederla lì, saltando giù dalla cattedra in un agile movimento che fece
sussultare le dieci ragazze in prima fila.
“Bonjour, ma chérie,” l’accolse
strafottente “Que faites-vous ici?”
Minto
incrociò le
braccia al petto, cercando di ignorare l’ondata di bisbigli eccitati
che si
erano sollevati e che echeggiavano tutti oooh,
ma sa anche il francese, kami-sama, quant’è romantico.
“Cosa
stai facendo
tu, piuttosto.”
Il
sorrisetto
sprezzante che lei aveva imparato ad apprezzare, in qualche contorto
modo, si
allargò, ma invece di risponderle, Kisshu si rivolse alla classe: “Per
oggi
basta così, ragazzi, finiamo cinque minuti prima. Mi raccomando, voglio
quel
tema sulle supernove entro venerdì.”
Un
mormorio di
scontento si levò per la classe, e Minto irrigidì la schiena ed alzò il
mento
all’insù nella sua solita posa quando notò le occhiatacce che alcune
delle
alunne le rivolsero mentre marciavano cupe verso l’uscita.
“Seriamente?”
si
voltò poi verso il suo ragazzo “Ti sembra questo il modo corretto di
insegnare?”
“Ehi,
nessuno fino
ad ora si è lamentato, e loro imparano qualcosa,” le prese una mano e
le fece l’occhiolino
“Lo sai che sei davvero sexy quando sei gelosa, vero?”
Le
fu svelta a
toglierla prima che lui riuscisse a farle il baciamano. “Ci sono certe
cose che
dovresti prendere sul serio!”
“Ma
io lo prendo sul
serio!” Kisshu allargò le braccia e rise “Semplicemente, trovo che a
volte
tutta quell’atmosfera di terrore e serietà sia un po’ tropo eccessiva.
È molto
più piacevole imparare certe cose difficili in maniera interattiva e
divertente.
Andiamo, lo sai che sei tu la sola pollastrella del mio cuore.”
Minto
si lasciò
prendere tra le braccia, tenendo però le sue incrociate ed un certo
broncio: “Tu
sei sicuramente il gallo di tutto questo pollaio.”
“Facciamo così,” le
schioccò un bacio sul naso, già le mani che scendevano pericolosamente
lungo la
curva della sua schiena “Stasera, con i miei
primi soldi da persona
adulta e
responsabile,
ti porto a cena in quel posto elegante che ti piace tanto,”
le lasciò un altro bacio appena sotto l’orecchio, sfiorandole la pelle
con le
labbra “E poi, più
tardi,
sarò
bravissimo a far vedere le stelle anche a te.”
Buonasera, e buon sabato a
tutti :D Kishinto veloce veloce (e se vede) perché *rullo di
tamburi*............... è il compleanno della nee-chan Ria!! :3 Quindi ovviamente la
fic è dedicata a lei come regalo, anche perché abbiamo passato diversi
pomeriggi, insieme a Danya, a ponderare su quale tipo di lavoro potesse
mai fare Kisshu una volta tornato sulla Terra. Quindi eccovi la mia
personale interpretazione, liberamente ispirata da un gran
fregno di
professore che ho questo semestre ;)
Buon weekend e fatemi
sapere, e mi raccomando fate gli auguri a quella squinternata! :D
<3
Baci baci!
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