Vita da demone
Vita da demone..
Allievi?? No grazie!!
MUKADE-MAKAI
Hiei percorse a
passi veloci e sicuri il corridoio che conduceva alla camera di Mukuro: si era
da poco ripreso dalla vasca rigenerante quando un demone piuttosto basso con la
pelle giallognola, gli aveva riferito che la regina dei demoni volesse vederlo.
Una nuova sfida? Altri demoni da battere? Lo avrebbe scoperto tra pochi minuti.
Entrò senza
curarsi di bussare dopo che due guardie, alla vista del piccolo demone, si
fossero scansate:
- Hiei, prego
entra pure…- Mukuro era seduta sul letto e cercò di ricomporsi alla meglio
velocemente
- Non ti ho ancora
convinta del mio potere? Chi altro devo affrontare, ora?- disse Hiei sedendosi
su una sedia e poggiando i piedi su di un tavolino vicino.
- Nervosetti, eh? Rilassati.
Non ho la benché minima intenzione di farti combattere di nuovo, bensì…
l’inverso.- concluse la donna in modo enigmatico.
- Che intendi?-
Hiei sembrava sempre più teso
- Nulla di che…
più o meno. Garlic, valla a cercare prima che inizi a innervosirsi anche lei..-
ordinò Mukuro richiamando l’attenzione di una guardia che scomparve dietro la
porta
- Pretendo
spiegazioni! Chi sarebbe “lei”??- Hiei era decisamente nervoso- Allora?-
- Calmati ti ho
detto. Bene… Sai perché ti ho fatto chiamare, perché insomma di tutti i demoni
ho scelto te?-
- Perché sono
forte… e perché credevo volessi fare di me il tuo secondo- azzardò il demone
del fuoco
- Quasi… ci sei
andato vicino- rispose Mukuro sorridendo – Voglio si far di te il mio secondo,
ma voglio anche che alleni una persona con la spada…- Non riuscì a finire la
frase che Hiei si alzò dalla sedia e fece per andarsene
- Ehi, fermo dove
vai!? Ascoltami stupido!- gli urlò dietro
- Io non insegno
niente a nessuno… figurati ad una donna!- ribatté tra l’adirato e il seccato.
Detto ciò allungò la mano per aprire la porta, ma qualcuno dall’altra parte fu
più veloce con il risultato che si ritrovò sbattuta la porta in faccia finendo
per terra..
Mukuro rise delle
disgrazie del demone del fuoco, mentre dalla porta entrò una ragazza con la
furia di un tornado.
- Si può sapere
perché diavolo mi hai chiamato Mukuro? Mi stavo allenando, spero sia una cosa
veloce…- disse la ragazza
- Un’altra
nervosa… ma guarda te… comunque tornado guarda un po’ chi hai steso a portate-
la regina fece cenno alla ragazza di guardarsi alle spalle dove scorse un
ragazzo che a fatica cercava di rialzarsi.
- Accidenti!-
esclamò portandosi una mano alla bocca e chinandosi verso il povero disgraziato
per aiutarlo. – Scusa, scusa non ti avevo visto!!!-
- Ma che sei
scema! Non si usa bussare qui dentro, mocciosa?- sbraitò il demone una volta
rialzatosi mentre si massaggiava il naso
- Da che pulpito
viene la predica… credo di non averti sentito bussare quando sei entrato…-
Mukuro prese subito le parti della protetta, non perdendo l’occasione di
canzonare il piccoletto
- Hn…- rispose
Hiei che non poté far altro che darla vinta al suo capo. – In ogni caso chi è
lei?- continuò indicando la ragazza accanto a sé: era molto carina, pensò, con
capelli blu che le toccavano le spalle, nascosti in parte da un elmetto ( nero
come il resto della divisa) e grandi occhi viola. Non era molto alta, arrivava
alla sua altezza, ma sembrava ben allenata e un ottimo combattente… un’ottima
allieva?
- Hiei, ti
presento la ragazza che devi, e sottolineo, devi allenare…- introdusse Mukuro
- Capitano Nihal
Fowl, felice di conoscervi- completò la strana ragazzina chinando lievemente la
testa.
- E TU MI HAI
CHIAMATO DAL MAKAI PER INSEGNARE AD UNA MOCCIOSA A TENERE IN MANO UNA SPADA????
TI è DATO DI VOLTA IL CERVELLO???- urlò il demone
- Ignorerò i tuoi
insulti… comunque, la mocciosa come la chiami tu, è…-
- No, Mukuro,
aspetta- interruppe Nihal- lascia che gli dimostri fino a che punto so
arrivare-
- Smettila o
potrei farti male… sul serio- la mise in guardia il ragazzo- e tu… spiegami
immediatamente il VERO, e dico vero motivo per cui sono qui-
- Che c’è hai
paura?? D’essere battuto da una donna, ancora?- lo punzecchiò il capitano
- Non provocarmi,
è il mio ultimo avvertimento-
- Oh.. facciamo i
duri? Combatti femminuccia!- lo ricanzonò Nihal impugnando la sua spada, nera
anch’essa.
- Hai passato il
limite: io e te fuori sul ponte!- concluse avviandosi alla porta con la
ragazza.
Mukuro aveva
guardato la scena senza proferir parola, Sarebbe stato interessante veder un
combattimento, molto più interessante di quello con Shigure…
- Ora me le paghi,
mocciosa- minacciò Hiei
- Che c’è? Inizi
ad attaccar con le parole perché non sai combattere tappo?- ribatté il capitano
- Tra poco chiuderai
quella boccaccia e mi chiederai pietà in ginocchio.. pronta?- senza aspettare
una risposta le si scagliò contro impugnando saldamente la spada. Nihal schivò
e parò i primi tre fendenti, ma la velocità dell’avversario la colse alla
sprovvista e un quarto colpo la colpì al fianco sinistro costringendola a
saltare lontano.
- Paura? O ti sei
fatta la bua?- le disse ironico Hiei prima di scagliarsi nuovamente sulla
ragazza. Lo scontro andò avanti per un
po’ ad armi pari, poi però Hiei, stanco del riscaldamento iniziò a velocizzare
le mosse. Il capitano Fowl, per quanto cercasse di non darlo a vedere era
stanca e sapeva benissimo di aver sottovalutato l’avversario: non riuscì a
finir il pensiero che un fendente la colpì in pieno viso, facendo volar via
l’elmetto che l’aveva protetta dal colpo, e mandandola a terra. Fece appena in
tempo a mettersi a carponi che si ritrovò la spada nemica alla gola: la sua
arma era volata a qualche metro di distanza raggiungerla era impossibile, non
le restava che dichiarare la resa.
- Credo di averti
battuta mocciosa- disse Hiei con un sorrisetto malizioso sulle labbra
Nihal si rialzò,
sempre con la spada nemica puntata alla gola.
- Ora capisco
perché Mukuro ha scelto te. Ti ho sottovalutato, è vero, eppure dovevo
aspettarmelo, ho sbagliato. Tu sei più bravo contento?-
- Soddisfatto di
averti dato una bella lezione, è più appropriato- Hiei rinfoderò l’arma e con
sorriso compiaciuto alzò lo sguardo verso Mukuro che aveva assistito allo
scontro dall’alto.
- Io e te dobbiamo
parlare- disse lapidario lui
- sono d’accordo-
gli rispose- ci sono cose che vanno chiarite, prima-
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