Non ha grandi pretese ma ci voglio più ShikaShiho nel
fandom ù.ù/
Molto spoiler e molto what if (per ora kukuku XD)
Buona lettura XD
Quarta Classificata al Burnin’ Contest
.: Sei il mio Fuoco :.
Un leggero e rassicurante tepore si sparse nella piccola grotta, nella quale si
erano rifugiati, all'accensione del piccolo falò che, allegramente, illuminava i
loro visi infreddoliti e le umide pareti.
Fuori, nella foresta di rocce, nevicava.
Per loro un avvenimento straordinario, visto che le terre di Konoha non erano
mai state coperte da quel velo bianco, ma per la regione che stavano visitando -
il nord di Iwa - era assolutamente normale vedere quelle ampie distese rocciose
tingersi di bianco.
" Hai freddo?", domandò Shikamaru rompendo il silenzio.
Shiho distolse lo sguardo dal fuoco e lo guardò arrossendo appena.
" Un po'... ma non preoccuparti.", lo rassicurò abbracciandosi le ginocchia e
donandogli un leggero sorriso.
Il ragazzo la guardò alimentando, con dei ramoscelli secchi, l'unica fonte di
calore che avevano per quella notte.
" Che seccatura questo tempo. Se non fosse stato per la neve saremo arrivati a
destinazione stanotte.", borbottò sedendosi accanto alla kunoichi e attirandola
a sé in un abbraccio per riscaldarla.
" S-sì...", assentì Shiho, rilassandosi dopo un attimo di tensione per via di
quell'inaspettata stretta. " Ma dovevamo aspettarcelo... in questo periodo
nevica sempre."
" Non potevano ritrovare quella stele in un villaggio del Paese del Fuoco o del
Vento?", rispose il Nara, facendo scioccare la lingua - gesto che aveva preso a
fare dopo aver gettato via le sigarette.
" Ne troveranno anche lì un giorno.", ridacchiò la rossa accoccolandosi felice
tra le braccia del ragazzo.
Shikamaru abbassò lo sguardo sulla chioma color mogano della giovane donna e
accennò un sorriso, dimenticando in un lampo ogni velleità contro quell'assurda
missione.
Perché... era dolce la sua Shiho, sempre pronta ad aiutarlo e a incoraggiarlo in
ogni situazione, senza mai perdere la sua riservatezza e calma.
Poi, era intelligente quasi quanto lui e abbastanza coraggiosa per essere
riuscita a dichiararsi per prima - anche se subito dopo era avvampata stupita
per la sua intraprendenza e nel ritrovarsi ricambiata.
Per lui quella ragazza era diventata indispensabile... era un po' come il fuoco.
Senza di esso la civiltà non si sarebbe mai potuta evolvere e senza di Shiho,
Shikamaru, non sarebbe mai potuto crescere durante la guerra.
Non si sarebbe mai dimenticato con quanta tenacia si era messa a difendere la
Sala di Decriptazione, dove erano contenuti importanti documenti e lavori sui
quali aveva passato giorni interi, dalla distruzione.
Era pronta a dare la vita per proteggere il suo lavoro.
Sì. Shiho era il fuoco.
I suoi capelli erano scure fiamme nelle quali immergere le mani per riscaldarsi
e il suo sorriso era caldo e accogliente come un falò nei giorni di tempesta.
Una leggera risata nacque spontanea dalle sue labbra.
" Che succede?", domandò la kunoichi alzando il viso.
" Niente.", rispose il Nara. " Pensavo."
" Non affaticarti troppo."
" Siamo diventate spiritose, eh?", ironizzò lui carezzandole la fiammeggiante
chioma.
Shiho arrossì e l'incendio si sparse nel suo volto.
" Era tanto per dire..."
" Lo so.", concesse Shikamaru, stringendola di più a sé. " Sei calda."
" È il falò."
" No.", il giovane le sfiorò piano la testa con le sue labbra, immergendosi nel
suo tiepido profumo. " Sei tu, Shiho."
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