Will's new life

di karter
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Se le avessero detto che a diciannove anni si sarebbe ritrovata ad aspettare un bambino fuori dalla scuola materna, probabilmente non ci avrebbe mai creduto, eppure eccola lì. Era appoggiata al muretto d'ingresso e a occhi chiusi contava i secondi che la separavano da quel piccolo terremoto che si era fatto spazio nel suo cuore con un semplice sorriso.

Spesso si ritrovava a pensare cosa sarebbe potuto accadere se non fosse scomparsa nel nulla per cinque lunghi anni. Probabilmente William non sarebbe cresciuto con la preoccupazione e la malinconia per quella sorella mai conosciuta.
Era stata un'egoista. Aveva pensato solo al suo dolore, senza preoccuparsi di ciò che si sarebbe lasciata alle spalle, di come le persone che le volevano bene avrebbero preso la sua "scomparsa ".

Era ancora immersa nel turbine dei suoi pensieri, quando una vocetta acuta che urlava il suo nome la riscosse, facendola sorridere di gioia.
William le stava correndo incontro tutto contento.
Lo osservò andarle incontro con quell'andatura bizzarra che avevano solo i bambini e non riuscì a trattenere una lacrima di gioia, ma allo stesso tempo di malinconia.
Mai avrebbe fatto lo stesso errore. Suo fratello sarebbe stato sempre la cosa più importante!
-Ehi terremoto!- lo salutò prendendolo in braccio e posandogli un bacio sulla guancia paffuta.
La lacrima già sostituita da un sorriso. William sorrise ancora di più, avvolgendo le sue piccole braccia al collo della sorella. Gli pareva ancora impossibile poterla abbracciare.
-Che dici...- iniziò la rossa facendo scendere William e prendendogli una manina -Ti va di andare a prendere un gelato?-
Il bambino la guardò qualche secondo indeciso, prima di sorridere entusiasta, iniziando a trascinare la ragazza verso la sua gelateria preferita.
Will sorrise vedendolo così simile a lei nella sua infanzia, quando tutto andava ancora bene e non vi erano problemi all'orrizzonte.
No, per William non ci sarebbero mai stati problemi. Lo avrebbe protetto lei, anche a costo della sua stessa vita, perché ormsi lui era tutto il suo mondo e lo sarebbe rimasto, per sempre.




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