Elliot si sta
comportando in modo strano. È irritante come al solito, ma credo sia
infastidito per qualcosa. E suppongo anche di sapere di cosa si tratti.
Avrei dovuto affrontare con lui questa conversazione già da tempo, e
dopo l'avvertimento di Ana oggi sembra essere giunto il momento.
“Christian, Elliot
sta continuando a fare domande a Grace su Elena. Vuole sapere perché se
n'è andata all'improvviso dalla tua festa di compleanno e perché non è
stata invitata al nostro matrimonio,” Ana storce la bocca, “e perché
lei e Grace non si parlano più. Ha fatto due più due – e non gli è
venuto cinque. Ha perfino chiesto a Kate perché fosse così alterata
prima del tuo compleanno. Non preoccuparti, non gli ha detto nulla, ma
si è creata una certa tensione tra loro, e non è giusto. Non puoi
rimandare ancora.”
“Lo so, piccola,”
sospiro. “Gli parlerò.”
“Fallo il prima
possibile, Christian,” risponde seria, è così bella.
“Mrs Grey, stai
diventando terribilmente dispotica.”
Per un attimo Ana
sembra sorpresa, poi sorride. “Sì, hai ragione. Forse ho bisogno di
essere punita.”
Il mio uccello si
risveglia chiedendo un po' di attenzioni.
“Puoi prenderti
quello che vuoi, piccola.”
E lo fa. Diverse
volte. Cazzo, non ne avrò mai
abbastanza della mia Ana.
Così quando Elliot
mi telefona, sono pronto. Più o meno. È che non so come affrontare il
discorso con lui.
“Ehi, fratellino!”
grida dall'altra parte della linea. “Credo che dovremmo trascorrere un
po' di tempo tra uomini prima che mi sposi. Andare in giro per bar,
trovare donne facili, le solite cose – sto scherzando! Kate mi
strapperebbe le palle se osassi fare una porcheria del genere. Che ne
dici di andare a fare un'escursione? Niente telefoni, solo pace e
silenzio.”
Ecco perché oggi,
domenica, lasceremo la città per andare a esplorare le colline
circostanti, mentre Ana, Kate e Mia trascorreranno una giornata di
totale relax a casa.
“Non fare quella
faccia, Christian,” mi sfotte Anna. “Adori fare escursioni con Elliot,
solo che non lo ammetterai mai.”
“Preferirei stare
qui con te,” rispondo accarezzandole la pancia.
La sua pelle è
morbida e liscia, ora c'è una piccola protuberanza, dove prima la
pancia era piatta e tonica. Ogni volta che la guardo, provo un timore
reverenziale al pensiero di nostro figlio che cresce dentro di lei.
Sono anche spaventato a morte. Ana continua a rassicurarmi dicendo che
sarò un buon padre, ma come è possibile? Non riesco a crederle, non
importa quello che dice. Come può un bastardo come me essere un buon
padre?
Ma la mia Ana fa i
miracoli e io ho fiducia in lei.
“Puoi sempre
restare,” mi incita con voce sensuale, il mio corpo reagisce
prontamente, “metteremo lo smalto, mangeremo cioccolata e aspetteremo
che arrivi Franco per farci i capelli. E poi guarderemo ‘Dirty Dancing’
ripetendo fino allo sfinimento: ‘Nessun può mettere Baby in un angolo’.”
“So che stai
citando il film, Ana, anche se non l'ho mai visto. E non credo di
volere incominciare proprio ora.”
“Be', potrei
inscenarti la parte in cui lei balla sensualmente con Patrick Swayze,
poi gli toglie la camicia e fanno sesso selvaggio per tutta la notte.”
“Cazzo! Disdiciamo
i nostri appuntamenti e andiamo a letto ora, Mrs Grey!”
“Okay, ma prima
devi vedere il film con me, Christian.”
“Credo sia meglio
che vada a mettermi gli scarponi,” le dico facendole l'occhiolino.
“Li ho messi ai
piedi del letto,” mi urla alle spalle.
Sono alla guida del
SUV, gustandomi il piacere di essere nuovamente padrone dell'auto.
Taylor ha l'ingrato compito di rimanere all'Escala a supervisionare le
ragazze. Probabilmente si nasconderà nel suo ufficio per tenersi a
debita distanza da loro. Non posso proprio biasimarlo.
Passo a prendere
Elliot a casa sua e ci dirigiamo verso la penisola Olimpica.
Elliot traffica con
la radio e trova una stazione dove trasmettono un concerto di chitarra
classica. Parcheggiamo e iniziamo a risalire un sentiero di quindici
chilometri che porta a nord. È una delle nostre escursioni preferite,
l'abbiamo fatta un sacco di volte quando eravamo piccoli. Da allora non
siamo più venuti qui. È il percorso adatto per la giornata di oggi.
Elliot è
silenzioso, segno che è incazzato per qualcosa. Aspetto che sia lui a
parlare: è la prima regola negli affari – aspetta di vedere le mosse
del tuo avversario prima di mostrare le tue carte. Non mi piace
paragonare mio fratello a un nemico, ma ho bisogno di essere preparato.
“Christian, hai
intenzione di dirmi che cazzo sta succedendo? Mamma non parla più con
Elena – e a nessun altro è permesso farlo. Deve essere successo
qualcosa di brutto alla festa per il tuo compleanno. Nemmeno Kate vuole
dirmelo, è estremamente seccante. Mi ha solo detto che non sono affari
suoi. Sono tuo fratello!”
Merda, sembra
ferito. Non l'avevo messo in conto. Pensavo fosse semplicemente
incazzato per il fatto di essere l'ultimo a sapere le cose. Be', non
proprio l'ultimo: Mia è beatamente ignara di tutto. E spero proprio che
rimanga così.
“Ha a che fare con
te, vero, fratello?”
Elliot è andato
dritto al punto ma io aspetto che esponga la sua teoria.
“Sì, hai ragione.”
“Elena ha qualche
problema con Ana? Perché se fosse così, non lo concepisco affatto. Ana
è un amore – nessuno riuscirebbe ad avere dei problemi con lei!”
Sospiro, tocca a
me. “Sì, possiamo dire che non si piacciono.”
Aspetta, vedo la
sua irritazione crescere a dismisura. Devo dirgli qualcosa.
“Elliot, questa
merda va avanti da parecchio tempo.”
Mi fissa, confuso e
seccato. Enormemente seccato.
“Che intendi?
Conosci Ana solo da qualche mese. Tra l'altro, fratello, sei stato
bravo a metterla subito incinta. Vi siete sposati così in fretta che
tutti abbiamo pensato che fosse un matrimonio riparatore. Ma suppongo
che tu abbia aspettato la luna di miele per la tua prima volta, no?”
“Non esattamente.”
“Wow! L'hai
impallinata prima
della luna di miele?”
Lo fisso
accigliato. Elliot non
deve permettersi di parlare di mia
moglie in questi termini. Lui coglie al volo il messaggio
e alza le mani.
“Scusa, amico, lo
sai che adoro Ana. Non intendevo dire questo. È stupendo che voi
abbiate...tu sai cosa...”
Non riesce a
terminare la frase, mi strofino la fronte. È più difficile di quanto
credessi.
“Già, ma stavamo
parlando di Elena – e dei suoi problemi con Ana e con la mamma. Come
stanno le cose? Hai detto che ‘va avanti da parecchio tempo’. Sputa il
rospo, fratello.”
O la va o la spacca.
“Ricordi quando
avevo quindici anni?”
Odio dover parlare di questa
merda. I miei innumerevoli terapeuti hanno analizzato i fatti fino a
farmi venire la nausea. Per fortuna Flynn mi ha capito al volo. Ma
qualche volta torna a parlarmi anche lui di quel periodo, se glielo
permetto.
“Tu eri partito per
Yale e io non facevo altro che cacciarmi nei guai.”
“Certo,” risponde
Elliot con voce seria.
“Ho passato...un
brutto periodo,” il che corrisponde a un eufemismo colossale. “Pensavo
di essere sul punto di impazzire. Avevo la testa piena di stronzate – e
il mio psicologo di allora era un completo coglione. Bevevo parecchio,
rubavo i liquori dall'armadietto bar di papà. E picchiavo tutto e
tutti, per cercare di trovare una sorta di contatto fisico con le
persone.”
Distolgo lo
sguardo, incapace di sopportare la pietà che gli leggo in faccia.
“Le ragazze a
scuola...be', puoi immaginare. Io...non riuscivo più ad andare avanti.”
Faccio un profondo respiro, combattendo con la sensazione di panico che
mi soffocava in quei giorni, quando non riuscivo a smettere di vomitare
la mia oscurità, contagiando tutti quelli che mi stavano accanto.
“Elena...mi offrì un lavoretto estivo, ricordi? Dovevo ripulire le
macerie dell'ala che lei e Linc avevano fatto costruire.”
“Sì, me lo ricordo.
Poco prima del tuo sedicesimo compleanno, giusto?”
“Be'...non mi sono
limitato solo a ripulire il giardino, Elliot. Ho fatto altro con lei.”
“Uhm?”
Oh,
che cazzo! Ha bisogno che gli faccia un disegno?
“Abbiamo fatto
sesso, Elliot.”
Mi fissa come se
gli avessi detto che le donne non amano il cioccolato.
“Ho fatto
sesso...con Elena. Parecchie volte.”
Elliot resta a
bocca aperta, se continua a rimanere così gli entreranno le mosche.
“Mi stai prendendo
per il culo? Tu ed Elena Lincoln? Quando avevi quindici anni? Come cazzo è
potuto succedere? Senza offesa, Christian, ma sei sicuro che non sia
uno di quei tuoi falsi ricordi? Ho sentito dire che le persone che
hanno trascorso troppo tempo con gli strizzacervelli possono finire col
credere che siano capitate cose che in realtà non sono mai successe.”
So che Elliot
guarda di nascosto Discovery Channel.
“Elliot, ho scopato
con Elena Lincoln per tre anni quasi ogni giorno dopo la scuola, poi
per altri due anni mentre ero ad Harvard, e qualche volta pure dopo.”
Elliot esala un
flebile respiro, finalmente ci è arrivo. Non è necessario raccontargli
tutti i sordidi dettagli.
“Perché non me
l'hai mai detto, Christian? Sono tuo fratello...avrei potuto aiutarti.”
Scuoto la testa.
“Non credevo di aver bisogno di aiuto. Elena...mi ha insegnato a
rimanere concentrato, ad avere una certa disciplina. Mi ha fatto
smettere di bere e mi ha spronato ad andare bene a scuola. Mamma non la
pensa così...e nemmeno Anastasia.”
Mi guarda
intensamente. “E ti sorprendi, Christian? L'hai fatto per la prima
volta a quindici con una donna più vecchia! Be', buon per te, ma le
donne non lo vedranno mai di buon occhio. Elena aveva oltre trent'anni
ed era un'amica di mamma! Ci credo che mamma la consideri una specie di
pedofila.”
Il suo commento mi
fa trasalire.
“Scusa, amico.
Chiamo le cose per come le vedo.”
Mi stringo nelle
spalle, so che ha ragione. Di certo anche Ana la pensa allo stesso
modo, e mamma mi ha fatto chiaramente capire che ritiene Elena una
fredda predatrice che ha abusato di un ragazzino.”
Io continuo a non
vederla così: loro non sanno che Elena mi ha salvato. Solo Dio sa dove
sarei ora se lei non l'avesse fatto. Flynn non è di questa opinione:
lui crede che avrei trovato un altro modo per incanalare la mia rabbia.
Ma lui non mi conosceva allora, e non conosceva nemmeno le mie
cinquanta sfumature di oscurità. In certa misura, io sono ciò che sono
grazie a lei, io sono la somma di tutte le mie esperienze negative –
compresi gli incubi ancora bloccati dentro di me.
“E nel frattempo
lei era sposata con Linc.”
Annuisco, Elliot
sembra aver perso di vista l'evidenza.
Ha gli occhi
spalancati, capisco che ha incastrato un altro pezzo del puzzle.
“Così quando Linc
l'ha picchiata a sangue è stato perché...”
“...perché aveva
scoperto che fotteva con me, Elliot. Da sei anni.”
“Oh, amico,”
sospira piano.
“Perché cazzo non
me l'hai detto, Christian? Ti avrei aiutato, avrei fatto qualcosa.”
Lo fisso con
un'espressione fredda, le sue parole implicano di più, molto di più. E
io so di averlo deluso. A lui non importa delle mie cinquanta sfumature
di merda; a lui importa solo che sono suo fratello.
“Che cosa avresti
fatto, Elliot?” chiedo sottovoce. “Cosa avresti potuto fare? Era una
situazione troppo incasinata. Volevo che Elena si rivolgesse alla
polizia, ma non l'ha fatto per causa mia. Volevo uccidere quel
maledetto bastardo: se fossi riuscito a incontrare Linc, ora staresti
parlando con me in una cella, perché di certo l'avrei ucciso.”
Elliot annuisce
piano, sembra ancora ferito.
“E Ana sa queste
cose?”
“Le ho raccontato
tutto.”
“E anche mamma e
papà le sanno?”
Sospiro. “A grandi
linee sì. Ho cercato di risparmiare loro qualche dettaglio. Sono
piuttosto incazzati con me. Ovviamente si danno la colpa dell'accaduto.”
Elliot alza gli
occhi al cielo. “Fa parte del loro lavoro di genitori, fratellino. Non
si aspettavano di certo che un'amica di famiglia giocasse al dottore
con il loro figlio quindicenne.”
Camminiamo in
silenzio per qualche minuto mentre Elliot cerca di digerire quello che
gli ho appena raccontato. Ma so che non è ancora finita.
“Allora cos'è
successo al tuo compleanno? Qual è stata la goccia che ha fatto
traboccare il vaso? Non è che scopavi con Elena alle spalle di Ana?
Cazzo, dimmi che non è così! Cazzo, Christian!”
“No! No, Non ho mai
tradito Ana, mai.”
Devo avere uno
sguardo da criminale, perché Elliot fa subito un passo indietro.
“Scusami, sul
serio. Non intendevo dire questo...allora cos'è accaduto?”
Faccio un profondo
respiro.
“Elena ha fermato
Ana dicendole...che lei non andava bene per me e che io avevo dei bisogni che solo Elena poteva
soddisfare. Ana...non l'ha presa bene. Le ha gettato in faccia il suo
drink, uno di quelli al limone di papà.”
“No, sul serio?! La
piccola Anastasia Steele alla riscossa! Oh, amico! Avrei voluto vedere
la scena. Per caso si sono anche picchiate? Perché avrei pagato a peso
d'oro per vedere due donne prendersi per i capelli.”
Non posso fare a
meno di sorridergli. Raramente Elliot reagisce come ci si aspetta;
suppongo che, dopotutto, questo sia uno dei pochi tratti che abbiamo in
comune.
“In realtà, sì. Ma
è stata mamma a schiaffeggiare Elena. Ha ascoltato per sbaglio gli
ultimi minuti della nostra conversazione – quel tanto per capire
cos'era successo tra di noi.”
“Wow! Mamma ha
colpito Elena?”
Sul suo volto
compare un sorriso sornione: Elliot sembra impressionato da nostra
madre, la guerriera di strada.
E io inizio a
respirare di nuovo, forse questa straziante discussione è quasi giunta
al termine.
Poi Elliot si
incupisce.
“Quindi hai perso
la verginità con Elena. Quello che non capisco...è perché tu non abbia
mai mostrato interesse per le donne, Christian. Hai detto che la
relazione con lei è finita quando avevi ventuno anni. Cosa hai fatto
poi? Voglio dire...tu non hai mai menzionato nessuna, noi hai mai
portato a casa nessuna ragazza, non hai mai frequentato una donna. Che
ti è successo dopo, amico?”
“L'ho fatto.”
“Fatto cosa?”
“Ho frequentato
delle persone.”
Questa
è l'unica spiegazione che posso dargli.
“Vuoi dire che hai
frequentato dei ragazzi?”
“No, Elliot,” gli
rispondo, la mia proverbiale pazienza sta iniziando a vacillare. “Delle
ragazze. Non erano esattamente...il tipo di donne che avrei voluto far
conoscere alla mia famiglia.”
“Ehi, aspetta un
attimo: quella matta che ti perseguitava e che è riuscita a entrare
nell'appartamento di Kate – era una delle tue ex?”
I suoi occhi
lampeggiano furiosi, non lo biasimo.
“Sì. Stava cercando
Anastasia.”
“Cazzo, Christian!
Con che razza di pollastrelle uscivi? Ce ne sono state delle altre? Non
è che Kate rischia di ritrovarsi un'altra pazza che gira armata per
casa?”
“No, non succederà.”
“Come cazzo lo sai,
Christian?”
Per la prima volta
vedo Elliot passarsi le mani fra i capelli, realizzo che anche questo è
un tratto di famiglia. È raro vederlo così alterato. Odio tutto questo:
le mie perversioni stanno ferendo i miei cari. Ho lavorato duramente
per cercare di tenerle a bada. Ogni volta che mi sembra di raggiungere
la luce, succede qualcosa che mi ritrascina nella mia oscurità. E
finisco sempre per far del male alle persone a cui tengo.
Cristo Santo, non
se lo meritano. Nemmeno la mia bellissima Ana. Perché, perché mi ama?
Lei è veramente innamorata di me, e io darei la vita per ripagarla
della sua fiducia. Senza di lei, non avrei una vita – e non varrebbe
nemmeno la pena averne una.
“Elliot, ho preso
delle precauzioni perché questo non accada mai più. Taylor ha
migliorato i sistemi di sicurezza dell'appartamento di Kate...e tutte
le mie ex sono sottoposte a dei controlli regolari, quindi so con
esattezza cosa stanno facendo in qualsiasi momento. Non accadrà più, lo
prometto.”
Elliot sembra
essersi ammorbidito grazie a questa risposta, ma poi incalza,
“Quante?”
“Come, scusa?”
“Quante ex ci sono,
fratello? Perché mi stai spaventando, amico.”
Mi chiedo quale sia
la risposta migliore. Non voglio fare a gara con mio fratello a chi fa
la pipì più lontano, ma sono quasi certo di aver scopato con più donne
di lui, non c'è bisogno
però che lo sappia. Gli dirò il minimo indispensabile.
“Quattordici,
escluse Leila ed Elena.”
Elliot spalanca gli
occhi dalla sorpresa.
“Sapevo che eri
stato occupato, fratellino. Tutte quelle sere passate a lavorare fino a
tardi, eh? Vaffanculo, Christian!”
“Io lavoro sul
serio fino a tardi,” ribadisco irritato. “Quelle donne hanno dovuto
adattarsi in base ai miei impegni.”
“Accidenti,
fratello, le fai sembrare come delle ragazze a pagamento.”
La sua reazione a
scoppio ritardato è così veloce da rasentare quasi la comicità. Per una
volta avrei voluto che il mio straordinariamente ottuso fratello non
fosse cose perspicace.
“Cazzo, Christian!
Le hai pagate? Sul
serio, fratello? Erano...prostitute? È per questo che non le hai mai
portate a casa per farcele conoscere? Cazzo, non mi sorprende, è che...”
“No,
Elliot!”sbotto. “Non erano prostitute, per l'amore del cielo. Non avevo
tempo per una ragazza. Erano semplicemente delle donne interessate a
quello a cui avevo da offrire. Erano pronte ad accettare il fatto che
non volessi una relazione tradizionale.”
“Okay, fratello,
ora devi spiegarmi come funzionava questa relazione non tradizionale.”
“Oh che cazzo,
Elliot!” esclamo, sto perdendo la pazienza. “Scopavamo! Scopavamo un
sacco, tutto qui. Loro erano felici e io avevo ciò che volevo.”
Maledetto
bastardo impiccione!
Sul suo volto
compare un sorriso pigro e riluttante.
“Amico, hai avuto
proprio una bella fortuna. Avanti, Christian! Avevi ciò per cui la
maggior parte dei ragazzi ucciderebbe: sesso senza limiti e senza
legami, senza far finta di essere interessati ai film sui vampiri e ad
altre stronzate del genere, senza bisogno di comprare fiori e
cioccolatini! Cazzo, chi non vorrebbe tutto questo?”
Non posso fare a
meno di sorridergli: Elliot ha un modo tutto suo per spazzare via la
merda della mia vita.
“Allora perché hai
smesso? Mi sembrava un ottimo compromesso!”
Alzo gli occhi al
cielo. Elliot è regredito al suo solito stato naturale caratterizzato
da una solida ottusità.
“Ho conosciuto Ana.
Con lei...volevo di più.”
Annuisce
lentamente, è tornato improvvisamente serio. “Già, ti capisco. Prima o
poi un uomo deve crescere e smettere di andare in giro a cazzeggiare.”
Mi guarda di sbieco. “Quello che proprio non comprendo, Christian, è
perché tu non mi abbia mai detto niente. Certo, non era proprio il caso
di dirlo ai nostri vecchi, ma io sono tuo fratello, amico. Ci saremmo
potuti divertire insieme se solo avessi saputo da che parte stavi,
perché ho sempre pensato che ti piacessero i ragazzi – senza offesa.”
“Nessun problema,”
rispondo severamente. “Non erano affari di nessun altro, Elliot. Era
tutto cosi...non convenzionale.”
“Merda! Sul serio?
Parli di tutti quegli aggeggi perversi? Come i frustini e altre
schifezze del genere?”
“No,” Be', sì, ma non sono cazzi suoi.
“Con ‘non tradizionale’ intendo che non erano relazioni continuative.”
“Già, capisco,”
ribatte mesto, forse sta ancora pensando ai frustini, qualche volta
capita anche a me. “Ma, amico, il modo in cui le ragazze ti guardano!
Avremmo potuto farci metà della popolazione femminile di Seattle. E ora
sei sposato – come diavolo è potuto succedere? Ehi, Ana sa di queste
relazioni ‘non convenzionali’?”
“Sì, lo sa.”
“Wow! E non si è
incazzata?”
Incazzata
è a dir poco – ma sono cose private.
“Ne abbiamo
discusso, lei ha capito il mio punto di vista.”
“Cazzo! E Kate?
Anche lei sa qualcosa?”
“Più o meno. Non so
cosa le abbia raccontato Anastasia. E non ho proprio voglia di discutere
della mia vita sessuale con la tua fidanzata.”
Elliot sogghigna.
“Credimi, fratello, abbiamo ben altre cose da fare piuttosto che
parlare della tua vita sessuale.”
“Ottimo. Vi auguro
di proseguire su questa strada allora.”
“Ecco perché Kate
era furiosa con te la sera del tuo compleanno. Aveva scoperto tutto,
giusto?”
“Sì, qualcosa del
genere. Possiamo cambiare argomento, Elliot? Altrimenti morirò di noia
a forza di ripetere sempre le stesse cose.”
“Certo, fratello.
Spero che John Flynn abbia firmato uno dei tuoi accordi di
riservatezza.”
“Perché dici
questo?”
“Mi stai prendendo
per il culo, Christian? Sai che libro verrebbe fuori se Flynn
pubblicasse la storia della tua vita e raccontasse tutti i tuoi casini?
Sembrerebbe un romanzo di fantasia perché nessuno crederebbe che esista
un uomo pazzo come te. Ma una cosa è certa – un libro del genere
diventerebbe un fottuto bestseller.”
Questo è mio
fratello e io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
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