Primo marzo: mal di pancia, sonno e una ciambella.

di Megan Alomon
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Primo marzo: mal di pancia, sonno e una ciambella
 
 

"Io? Io sono di sinistra. Tu?"
"Ah no, io sono di Verona."
 

Ho sonno. E questo non parla. Parlo solo io. Ma ho sonno. E sto dicendo cazzate. Penso. Al. Rallentatore. Aiuto.
Penso che probabilmente quando avrò due figli li chiamerò Elisa e Eva. Oppure Elisa e Joshua. Oppure Joshua e Nicola.
No, Nicola no. Nicola è brutto.
Ma a cosa sto pensando? Non lo so.
E questo non parla. E io, io cosa cazzo ci faccio qua?
Aspetta! Ha detto qualcosa.
 

"Che poi io una volta non fumavo."
 

Sì, mi sembra giusto. Se adesso fumi è molto probabile che in qualche modo tu abbia cominciato. Ergo, prima di iniziare, non fumavi. Non fa una piega. Bravo.
Ottima capacità di sintesi.
Mi distraggo facilmente. Ho sonno.
Come faceva quella canzone? Ah sì: "Uelcaaaaaam tu de masciiiiin". Belli i Pink Floyd, mi sono sempre piaciuti.
Ma continuo a distrarmi.
Papà, spiegami, perchè hai tolto la tua immagine profilo Whatsapp? Fa tristezza così senza nulla.
Oh cazzo, ha parlato di nuovo.
 

"Chi ti scrive?"
"...Giulio"
 

Che manco ce l'ho il numero di Giulio.
Papà rispondimi per favore che quando arrivo a casa devo prendere la bicicletta e non mi ricordo il codice della catena.
Penso che andrò in bagno. No. Non mi scappa. Sì invece. No. La mia vescica è indecisa.
Ha detto qualcosa, me lo sono persa, annuisco.
Che. Sonno.
Cazzo ho perso il treno. Sì, ma l'ho perso ieri quindi nessun problema.
Ho sonno. Aiuto. Basta. Quando si va a casa?
 

"Una volta sono caduto dalle scale"
"Ah."
"Tu invece?"
"No. Io sono di sinistra. Noi non cadiamo mai dalle scale."
"...Oh"
 

Uno spritz dovevo prendere. Non questo latte di merda.
Il latte mi fa male alla pancia.
La concentrazione è labile, flebile, fragile.
Labile, labile, labile, labile, labile... bella parola! La aggiungo all'elenco di parole belle, subito dopo "ghiaia"
Di cosa è che stiamo parlando? Non lo so. Stiamo parlando? Non lo so.
Piccola rielaborazione del testo di "Friday I'm in love" dei Cure:
 
"I don't care if Monday's blue
'cause everybody sucks,
included you"
 
Sono una fottuta poetessa!
 

"E poi ho pensato che..."
 

Mi sono già distratta. Bello quel quadro sulla parete! Cos'è? Una brutta copia della Gioconda?
Papà, per favore, rispondi, ho bisogno del codice della catena.
Dai che stasera ho riunione e vado a fare la Comunista Mangiabambini in giro.
Ho fame, mi alzo e compro una ciambella.
No, non compro un cazzo, non ho soldi. Ho finito le cartine. Vado a comprare le cartine. No, non ho soldi
Vabbè,le scrocco stasera a riunione.
Neanche vent'anni e già mi muoiono i neuroni.
Ma ha parlato?
 

"Mi piace il tuo maglione. E' nero."
"Grazie."
 

E a me piace il tuo... no.
Sono le cinque! Scappo.
Devo pagare il latte.
 

"Dove vai?"
"A mangiare i bambini."
 

Pago il latte. Ecco, mi fa male la pancia. Lo sapevo io.
"Papà sta scrivendo..."
Dimmi che ti ricordi il codice ti prego. Ho riunione stasera. "Il codice è 235". Grande papà. Riunione salva!
Perchè questo mi sta toccando il braccio? PERCHÉ? Ma chi gli ha dato il permesso.
 

"Guarda che se mi tocchi poi diventi di sinistra."
Ride. Che cazzo ride? Non fa ridere.
 

No, ho deciso. Se avrò due figli al nome ci penserò al momento!
 

"Ci vediamo"
"Ehm..."
 

L'autobus chiude le porte, parte, prego Dio che vada veloce.
Però... che sonno.
E no, non chiamerò mai mio figlio Nicola. Elisa mi piace. Sì, ma se è un maschio? E se sono due gemelli?
No. Vabbè. Ci penso domani.
 
 
 
 
 
 




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