Note: premettendo che il titolo non ha niente a che vedere con la storia, vi
auguro una buona lettura e spero vivamente che il mio lavoro vi piaccia.
Dedicato a te…
di Matteo 87’
fortissimamente Lina/Gourry
"Sarei perduto s’io vivessi
un attimo senza di te."
Dante
Non era possibile, non ci credeva; lei, proprio lei che sino a quel giorno
aveva dedicato la sua vita alla magia e, non lo nascondeva, ad arricchirsi e
acquistare sempre più potere, adesso era lì infilata in quel letto, tra le
lenzuola di seta, di quelle che possono permettersi solo i ricconi. La stanza
era grande e lussuosa, il letto a baldacchino era il primo arredo che saltava
subito agli occhi, quindi l’enorme finestra che illuminava la stanza si ergeva
maestosa in fondo ad essa. A destra una cassettiera con tanto di enorme specchio
sopra, sulla parte sinistra ai lati del letto c’erano due comodini di legno
intarsiato a mano con cura. Ai lati della finestra due armadi contenenti ogni
genere di vestiti, da quello da sera alla tenuta da combattimento. Vicino alla
porta un grosso scaffale contenente libri di magia nera, bianca e sciamanica.
Sulla cassettiera si notavano, più che profumi, rossetti e ciprie, strani
oggetti, come talismani, gioielli magici, pergamene ed altro ancora; come una
scrivania per studiare, il tavolo circolare al centro della stanza era ricoperto
di libri e quaderni pieni di appunti. Infatti non era la stanza di una
principessa, bensì di una maga, una maga comunque ospite nel castello della
principessa di Saylun, ed era li apposta per una festa, il compleanno di Amelia,
poi però la festa aveva avuto uno sviluppo totalmente inatteso, era successo
qualcosa che neppure lei aveva saputo spiegare, qualcosa di improbabile, di
impensabile, di… indefinibile, si questo era l’aggettivo più adatto. Era davvero
successo, si è proprio così, chissà se qualcuno, notando che lei non era in
camera sua, sarebbe venuto a cercarla lì, beh Amelia e Zel di sicuro avrebbero
capito, ma se fosse entrato qualcun altro, tipo Philia, o Xel, che avrebbero
detto, che avrebbero fatto? Nel peggiore dei casi sarebbe entrata Shilfiel e
sarebbe quasi sicuramente scoppiate in lacrime, svegliando tutti, che poi
sarebbero naturalmente accorsi insieme per accertarsi del pericolo, con
conseguente gocciolone e megaimbarazzo generale per tutti; poi tutto sarebbe
finito con una fire ball liberatrice. Sorrise all’idea della scenetta comica e
si sistemò meglio sul cuscino; comunque non le importava più di tanto,
dopotutto, chi erano loro per criticarla, nessuno di loro era mai riuscito ad
andare oltre l’amicizia o addirittura la convivenza pacifica, non potevano
proprio muovere obiezioni su quell’argomento. La finestra era socchiusa e
filtrava un po’ di aria fresca nella stanza, un soffio di brezza la fece
rabbrividire e si accoccolò un po’ di più al corpo dell’uomo che le stava
accanto, che tra l’altro, era ancora profondamente addormentato. Ad un tratto le
venne voglia di ripercorrere gli avvenimenti che la avevano portata lì, in quel
letto e con quella compagnia; decise di richiamare alla memoria i fatti dei
giorni precedenti, dove e quando tutto era cominciato…
Erano stati invitati al compleanno di Amelia che si sarebbe svolto tra due
giorni a Saylun e, lei e Gourry, stavano tranquillamente dirigendosi alla città;
mentre attraversavano una radura lo spadaccino le aveva chiesto se lei era mai
stata ad un ricevimento, nascondendo il desiderio di voler chiedere cosa fosse e
lei gli aveva spiegato che era semplicemente una grande festa, tenuta nella sala
più grande di un palazzo, dove si ballava e si chiacchierava con gli altri
ospiti. Gourry, con i lacrimoni agli occhi, aveva domandato se c’era la
possibilità di abbuffarsi e lei, sorridendogli, lo aveva rassicurato rispondendo
che Amelia l’aveva già avvertita che avrebbe fatto preparare per loro due un
menù appositi per le loro esigenze. Lo spadaccino aveva tirato un respiro di
sollievo e poi aveva incrociato le braccia dietro la testa ed aveva intavolato
un strana discussione:
G: "Ehi Lina, dì un po’, tu sai ballare?"
L: "Come?!"
G: "Si, insomma, a questi ricevimenti suoneranno della musica particolare…"
L: "Ha, intendi dire i balli lenti?"
G: "Si esatto"
L: "Beh, io non ho mai ballato un lento, ma da come ne ho sentito parlare,
l’importante e che sia l’uomo a saper ballare, le dolci fanciulle come me devono
solo farsi guidare da lui."
G: "Forse le dolci fanciulle, ma non so qualcuno ti considererà tale al
ballo"
L: "E con questo cosa vorresti dire?"
E così via dicendo erano arrivati ad un villaggio, un piccolo raggruppamento
di case in mezzo alle montagne, lì l’atmosfera era piacevole, si avvertiva un
misto di allegria e spensieratezza nell’aria, come in una mattina d’estate
quando sai di non aver niente da fare, così in quel posto sembrava che nessuno
avesse delle preoccupazioni. A dire il vero c’era un’atmosfera quasi magica.
C’era una fiera nel paese e i due compagni avevano deciso di visitarla nella
speranza di assaggiare qualche specialità locale; la loro spedizione ebbe
successo e tornarono dalle varie bancarelle carichi di bevande e dolciumi vari,
a vederli si sarebbero detti una coppia di pazzi mentre, seduti ad un tavolo, si
rimpinzavano di tutte le porcherie che avevano comprato. Mentre mangiavano
Gourry chiese
G: "Dì un po’, chi credi che ci sia alla festa?"
L: "Beh, se escludiamo tutti i nobili ed i parenti, ci saremmo noi due, Zel
di sicuro, poi se avranno tempo Xel e Philia, ed infine potrebbero esserci anche
Zangluss, Martina e Shilfiel, ma non conterei troppo su di loro, combinerebbero
solo guai"
G: "Scusa, ma perché parli così di Shilfiel, in fondo a me non dispiacerebbe
che ci fosse anche lei"
L: "Oh certo, non vedi l’ora di rivedere la tua amata maghetta bianca per
farti coccolare da lei come ai vecchi tempi vero?" la rossa aveva assunto quell’aria
che assumeva sempre quando lo prendeva in giro, ma se Gourry non l’avesse
conosciuta bene avrebbe giurato che nella sua voce c’era anche un pizzico di
gelosia… beh doveva essersela sognata, così decise di rispondere come suo solito
G: "Che vorresti dire scusa?"
L: "Lasciamo perdere" la maga si era ormai rassegnata al fatto che Gourry non
si sarebbe mai accorto dei sentimenti che Shilfiel provava per lui, chissà
perché, dopotutto lui era sempre stato uno dei primi ad accorgersi degli stati
d’animo delle persone, era una delle sua qualità più interessanti. In quel
momento un’idea balenò nella mente di Lina: e se Gourry sapesse che la maga
bianca era innamorata di lui, e se facesse finta di non saperlo per non doverne
parlare con lei, forse lui la considerava solo un’amica e non avrebbe voleva
farla soffrire, magari far finta di non sapere era la soluzione migliore. Ebbe
l’improvviso impulso di chiederglielo, ma poi di disse che in fondo non erano
fatti suoi, a lei non doveva importare, anche se sotto sotto desiderava
chiederglielo. Ridacchiò fra se e se e ammise a se stessa che era veramente
un’impicciona
G: "Che hai da ridere?"
L: "O, niente, pensavo solo a come potrebbe essere conciata Amelia per la sua
festa, suo padre le farà indossare sicuramente uno dei vestiti da cerimonia; già
vedo Zel tutto rosso per l’imbarazzo quando lei gli salterà addosso per
salutarlo"
G: "Io sarei più curioso di vedere la faccia di Phil quando vedrà apparire
Xel, dopotutto il principe di Saylun e un pacifista convinto e l’arrivo del
nostro amico Mazoku non gli farà certamente piacere"
Lina e Gourry immaginarono la scena di Xel che appare con il suo solito
affabile sorriso, e Phil che, dopo esser salito su un albero, gli recita uno dei
suoi sermoni sulla giustizia, quindi effettua un balzo e si avventa sul povero
Mazoku che, facendo un passo indietro, evita l’impatto e fa schiantare il povero
principe a terra. I due compagni si guardano negli occhi e immediatamente
scoppiano a ridere come dei matti; inutile dire che la gente che intanto passava
li prendeva davvero come tali. Finito lo spuntino (si fa per dire) Lina decise
che era ore di trovare una locanda, la scelta non fu difficile poiché quella
della "Luna Calante" era l’unica in paese, detto fatto i due si accomodarono ad
un tavolo ed ordinarono la cena (come se non avessero già ingurgitato
abbastanza): zuppa di pesce, salsicce di maiale, arrosto di cinghiale, uova
rivoltate, pancetta, riso, insalata e antipasti vari; naturalmente tripla
porzione per entrambi. Dire che attiravano l’attenzione era un’offesa per le
persone eccentriche, erano, in una parola, assurdi; tutti gli altri ospiti li
guardavano a bocca aperta e persero improvvisamente la fame vedendo come si
ingozzavano quei due. Terminato il loro luculliano pasto si diressero al bancone
per prendere due camere
L: "Due camere singole per favore"
Il locandiere, che stava pulendo un bicchiere, alzò lo sguardo e squadrò i
due compagni da capo a piedi e poi, tornando a lucidare il bicchiere, rispose
con noncuranza
Loc: "Mi dispiace, ma c’è rimasta solo una camera singola"
Lina aprì la bocca, ma da essa non uscì alcun suono, in compenso sul suo
volto comparvero le proverbiali linee blu orizzontali, come per disgusto. Gourry
dal canto suo impiegò qualche secondo per razionalizzare che, o dormivano
insieme, o dormivano nel bosco. Lina si girò lentamente verso Gourry e lo prese
per il colletto avvicinandolo a se
L: "E va bene, cervello di medusa, ma sia ben chiaro che tu dormi su una
sedia ed io mi infilo nel letto Ok?"
G: "Eh eh, l’alternativa?" rispose, mentre un gocciolone di sudore freddo gli
scendeva giù per la nuca
L: "Tu dormi nel bosco!" detto questo lo lasciò lì e si avviò verso le scale,
dal canto suo Gourry pensò che doveva considerarsi fortunato a poter dormire
almeno sulla sedia. Appena anche lo spadaccino si fu allontanato, il locandiere
posò il bicchiere che stava lucidando e ne prese un altro, quindi si rivolse ad
un ragazzo che stava appoggiato dietro la parete alle sue spalle in modo da non
farsi vedere
Loc: "Adesso mi spieghi perché hai voluto che dicessi così a quei due?"
Il ragazzo, che non doveva avere più di vent’anni, rispose semplicemente
"Mi dispiace, ma è un segreto" detto questo scomparì nel nulla.
Intanto, mentre Gourry era tornato dal locandiere per chiedergli di
svegliarli alle nove in punto, Lina si stava infilando il suo nuovo pigiama rosa
cosparso di cuoricini rossi, e si mise a borbottare ad alta voce
L: "Ma tu guarda che situazione, mi tocca dormire nella stessa camera con
Gourry, quasi mi dispiace di farlo dormire sulla sedia, ma non può certo dormire
con me" la maga si ritrovo a immaginare la scena di loro due abbracciati nello
stesso letto, tornando alla realtà strabuzzo gli occhi e scosse la testa
ripensando a quello che aveva realmente immaginato. All’improvviso, però una
voce la fece sussultare
"Ma come, credevo che Gourry ti piacesse" la rossa si voltò di scatto
mettendosi in guardia
L: "Chi c’è?" gridò, ma non ottenne nessuna risposta; improvvisamente si
irrigidì, c’era qualcosa di strano nell’aria, silenzio…troppo silenzio, era come
se stesse per succederle qualcosa, come se qualcuno le preparasse una trappola,
comunque, pensò, qualsiasi trappola le avessero preparato lei era pronta a
fronteggiarla. Istintivamente, prese la sua spada e la sfoderò puntandola
davanti a se, anche se non sapeva bene chi fossero i suoi nemici. I nervi tesi e
tutti i sensi in allarme, sentì un rumore di passi per le scale, qualcuno si
stava avvicinando. Senso di pericolo, di apprensione, ansia, paura, era tutto
lì; lei odiava dover fronteggiare un nemico che non poteva vedere, la metteva in
agitazione.
"Non ti facevo così facilmente impressionabile" la voce proveniva da tutte le
parti, ma proprio in quel momento la porta si aprì e Lina lanciò la spada in
quella direzione, Il povero Gourry si ritrovò a fissare la lama dell’arma
conficcata nello stipite della porta a pochi centimetri dal suo viso.
G: "M-ma che ti ho f-fatto io?" il povero spadaccino era sbiancato
L: "Ho, scusa, mi era parso di sentire una voce, ma sarà stata la mia
impressione" in effetti quella strana sensazione, così com’era venuta se n’era
andata
G: "Accidenti, per poco non ci rimettevo la pelle a causa delle tue
impressioni"
L: "Uffa, quanta storie, dopotutto non ti sei fatto niente, no? Piuttosto hai
programmato la sveglia?"
Gourry tirò un sospiro di rassegnazione
G: "Certo, certo, domattina alle nove in puto saremo svegliati da una
cameriera"
L: "Bene, per la sera saremo a Saylun, in tempo per la festa e non dovremo
sorbirci alcun rimprovero di Amelia"
Gourry la guardò attentamente e non riuscì a trattenere un sorriso, in parte
causato dal fatto che alla maga in fondo mancassero i sermoni di Amelia e in
parte dal fatto che il suo nuovo pigiama era perlomeno strano per lei; senza la
spada, il mantello e la tenuta da battaglia doveva ammettere che,
adesso era veramente carina. Lina però si accorse che lo spadaccino la stava
fissando sorridendo e, leggermente imbarazzata gli chiese che cosa avesse da
guardarla a quel modo; e lui rispose sempre sorridendo
G: "Lo sai, quel pigiama ti sta davvero bene"
L: "C-come?" di tutte le parole che sarebbero potute uscire dalla bocca di
Gourry, forse quelle erano le più… inaspettate.
G: "Comunque sarà meglio metterci a nanna, domattina dobbiamo alzarci presto"
detto questo prese a togliersi l’armatura e Lina ebbe un terribile sospetto, non
vorrà davvero spogliarsi davanti a me come se nulla fosse, a torso nudo lo
sopporto, ma in mutande è veramente troppo.
L: "Hei, che hai intenzione di fare?" chiese visibilmente preoccupata
G: "Mmh, mi tolgo l’armatura, no. Non vorrai che dorma con questa addosso"
La maga si tranquillizzo, voleva solo levarsi l’armatura. Stava per infilarsi
nel letto quando vide Gourry togliersi anche maglietta e pantaloni, hei ma che
cavolo fa ora, stava per dirgli qualcosa quando si accorse che sotto i vestiti
normali portava altre vesti che lei non aveva mai visto. Quando lo spadaccino se
le tolse le lasciò cadere e queste fecero un tonfo troppo forte per dei vestiti
normali; Lina si avvicinò e provò a prenderli in mano, ma erano pesantissimi,
tanto che Lina si chiese come faceva Gourry solo a camminare con quegli affari
L: "Ma che diavolo… anzi, di che diavolo sono fatti questi?"
G: "Erano di mio padre, sono dei vestiti da allenamento trattati con la magia
per fortificare i muscoli"
L: "E tu quando combatti, porti addosso questi cosi"
G: "Certo, li porto da quando avevo 12 anni, e me li tolgo solo per dormire"
L: "Ecco perché sei cosi resistente agli attacchi magici nonostante tu non
abbia poteri"
G: "Già" detto questo lo spadaccino le rivolse uno stupendo sorriso, prima di
rinfilarsi i pantaloni e la maglietta. Lina ad un certo punto ebbe quasi paura
di Gourry, era già molto forte di solito, chissà come poteva esserlo senza quei
pesi, si ritrovò a pensare quale fortuna fosse essere sua amica e non il
contrario
L: "Sei una sorpresa continua, sai" quindi si infilò nel letto e vide Gourry
sedersi sulla sedia
L: "E cosi, quegli indumenti erano di tuo padre, non mi hai mai parlato di
lui"
G: "Tu non me lo hai mai chiesto"
L: "Te lo chiedo ora, parlami della tua famiglia" infatti Lina si era appena
resa conto di non sapere pressappoco nulla della famiglia dello spadaccino e
voleva saperne di più, chissà, magari qualche suo antenato era famoso.
G: "Beh, mio padre Alek passò la sua giovinezza combattendo come mercenario
solitario in giro per il mondo, per lui bene o male non esistevano, sapeva solo
che c’erano i nemici e gli amici e tanto gli bastava. Un giorno poi, durante un
battaglia, salvò una ragazza che stava per essere sommersa dal crollo di una
casa e quando lei si rialzò, indovina cosa fece?"
L: "Lo baciò?" ipotizzò un finale romantico
G: "Gli dette un pugno, sgridandolo per averle messo le mani addosso"
La maga provò un’ammirazione istantanea per quella donna, chissà perché?
G: "Comunque, per la prima volta in vita sua mio padre rimase colpito da una
donna e non solo in senso letterale. Questo cambiò la sua vita, si offrì
volontariamente di difendere lei e la sua famiglia fino alla fine della
battaglia accettando di lavorare gratis, visto com’era tirchia quella donna; lei
si chiamava Loria, una settimana dopo la giovane guerriera decise di partire in
cerca d’avventura e mio padre si offrì di seguirla per proteggerla" Lina prese a
sorridere e incrociò lo sguardo di Gourry
L: "Mi ricorda qualcuno"
G: "He he…" lo spadaccino distolse per un attimo lo sguardo poi continuò il
racconto "i due insieme vissero grandi avventure, si fecero molti amici e molti
nemici, conobbero le creature più strane e i personaggi più bizzarri ma se la
cavarono sempre"
L: "Erano due tipi tosti"
G: "Dopo tre anni di peripezie si sposarono e dopo un altro anno nacque un
bambino"
L: "Tu?"
G: "No, mio fratello maggiore, Arias"
L: "Ch- che cosa, tu hai un fratello?!"
G: "Già" il suo sguardo si fece improvvisamente serio e Lina decise che era
meglio aspettare la fine della storia per fare altre domande
G: "Io nacqui l’anno successivo, i miei si erano già stabiliti in un piccolo
paese: mia madre aveva aperto un negozio d’arme e mio padre era entrato a far
parte delle guardie reali, per questo non era quasi mai a casa. Quando compii
cinque anni mia madre cominciò ad addestrare me e mio fratello all’arte del
combattimento, voleva che diventassimo due grandi guerrieri come lo erano lei e
suo marito; noi eravamo felici di seguire le orme dei nostri genitori e ci
applicammo seriamente negli allenamenti, ma non sospettavamo cosa avessero in
mente i nostri genitori per noi. Il giorno successivo al mio quattordicesimo
compleanno nostro padre ci chiamo fuori e ci mostrò per la prima volta la spada
di luce, era la cosa più bella che avessi mai visto, ma persi il sorriso quando
capii perché c’è l’aveva mostrata, voleva che io e Arias ci battessimo per
decidere colui che l’avrebbe ricevuta in eredità. Mio fratello era deciso ad
averla a tutti i costi, ma io non volevo battermi con lui, preferii lasciargli
la spada di luce, lui però voleva battermi in duello ed io lasciai cadere la
spade in segno di resa. Accecato dalla rabbia per la paura di perdere l’onore
mio fratello tentò ugualmente di colpirmi, ma fu respinto dal potere della spada
di luce; mio padre si avvicinò a me e me la consegnò, quindi pronunciò le parole
che non mi scorderò più in vita mia: . Mio fratello in lacrime, recuperò la
sua spada e sparì nella foresta, no lo vidi mai più. Continuai ad allenarmi per
altri 4 anni, ormai ero abbastanza forte da poter prendere il posto di mio padre
nelle guardie reali, e tutto filava liscio, poi un giorno…" Lina non si lasciò
sfuggire quel luccichio negli occhi di Gourry, raccontare questa storia doveva
costargli un enorme sacrificio
L: "Basta così, non pretendo di sapere tutto oggi" gli prese la mano per
confortalo
G: "Un giorno, rientrando da una pattuglia trovai il villaggio distrutto, i
mie genitori morti, come tutte le persone vicine. I nemici che si erano fatti da
giovani, li avevano trovati e senza la spada di luce loro non avevano avuto
scampo. Mi sentii in colpa, poiché io avevo la spada di luce, io li dovevo
proteggere. Cercai invano, i demoni che avevano compiuto la strage, ma non li
trovai mai. Dopo un po’ smisi di cercarli e mi dimisi da guardia reale, presi la
vecchia armatura di papà, tutti i soldi che avevo e partii in cerca di
avventura, cercando disperatamente una persona da proteggere, come fece mio
padre a suo tempo. Girovagai per molto tempo, conoscendo nuove persone, nuove
tecniche, nuovi nemici, poi un giorno mentre passeggiavo per una radura vidi una
banda di fuorilegge che minacciavano qualcuno; credendo che fosse una
principessa in pericolo mi lanciai in suo aiuto, e incontrai te Lina, il resto
della storia la conosci… sai, prima di incontrarti mi sentivo i miei genitori
sulla coscienza come un macigno che non voleva andarsene e diventare più forte
non è mai riuscito a spostarlo…"
La maga lo guardò sorridendo dolcemente, chissà se lei non fosse passata di
lì quel giorno, se si fosse trattenuta per più tempo in quella città di banditi,
adesso Gourry forse non sarebbe con lei. Fu presa da un gran senso di solitudine
al pensiero di non averlo accanto. Ad un tratto lo spadaccino si girò e, con un
sorriso piuttosto forzato per l’occasione
G: "Ma che importa, tanto ti ho trovata comunque"
Lina sospirò mentalmente di sollievo e si tranquillizzò, accidenti a quell’idiota,
ma doveva proprio farla preoccupare con quella scenata da instabile, era un po’
tonto, ma le voleva bene. In ogni caso non immaginava che il suo amico
nascondesse un passato così triste, poi vedendo che si rabbuiava sempre di più
decise di spezzare la tensione
L: "Beh" cominciò col miglior sorriso che riuscì a fare in quel momento "per
fortuna che hai trovato me, altrimenti chi ti avrebbe mai voluto come guardia
del corpo"
Gourry si girò verso di lei con un’aria incredula, poi scoppiò a ridere
G: "Accidenti, devo esserti sembrato terribilmente noioso, comunque hai
ragione, se avessi incontrato una vera principessa chissà quante guardie del
corpo avrebbe già avuto"
Lina ricordò con irritazione che quando si erano incontrati, lui era rimasto
deluso perché sperava di trovare una principessa e invece aveva trovato lei;
comunque felice di averlo tirato su di morale, gli lasciò la mano e pensò che se
Gourry aveva tenuto tutto questo nascosto fino ad ora, era davvero un grande
attore, e di nuovo la precedente ipotesi su Shilfiel prese forma nella testa
della maga
G: "E già, chissà come sarebbe noiosa la mia vita senza di te, a volte mi
chiedo cosa mi sarebbe successo se non ti avessi mai incontrato, sicuramente non
sarei stato mai più felice. Buonanotte Lina" detto questo appoggiò la testa allo
schienale della sedia e chiuse gli occhi
La maga rifletté un momento su quelle parole, e sul fatto che avesse detto
non sarei stato mai più felice, non capiva perché ma c’era di più di una
semplice felicità del fatto che le cose erano andate così e non in un altro
modo.
L: "Aspetta un…" troppo tardi, lo spadaccino si era già addormentato. Lina
rimase a guardarlo per alcuni secondi poi, sorridendo, si sdraiò anch’ella sul
letto dicendo
L : "Buonanotte Gourry"
La mattina dopo Lina si svegliò placidamente tra le coperte ormai in
disordine, si mise in posizione supina contemplando, nel torpore del risveglio,
il soffitto nella penombra creata dall’oscurità della camera buia e dai deboli
raggi del sole che filtravano attraverso le persiane chiuse. Ripensò per qualche
istante alla conversazione avvenuta la sera prima con Gourry e si rese conto che
per lei era strano dormire così bene, dopo che aveva sentito quelle strane voci
la stessa sera; ebbe l’impressione che avere lo spadaccino vicino le dava, anche
se non ne aveva sicuramente bisogno, un senso di protezione, una sensazione che
la faceva sentire al sicuro e protetta, capì di non avere mai provato tali
emozioni, perché non aveva semplicemente mai dato a nessuno l’impressione di
averne bisogno. Si girò con lo sguardo perplesso verso di lui e si accorse che
non era più li con lei, il ragazzo non c’era più sulla sedia, e non era da
nessun’altra parte nella stanza; fu colta da un’improvvisa ansia, il fatto che
Gourry non fosse dove lo aveva lasciato non le piaceva per niente, soprattutto
dopo quello strano discorso sul della sera prima. Doveva trovarlo, doveva
assolutamente trovarlo, stava sicuramente per fare o aver già fatto qualche
stupidaggine delle sue. Senza preoccuparsi di essere ancora in pigiama si
precipitò in corridoio e si affacciò dalle scale per verificare se lo spadaccino
era ancora li, in effetti era lì, seduto ad un tavolo mentre faceva colazione
con un piatto di uova e pancetta
L: "Brutto idiota come ti sei permesso di scendere a mangiare senza
svegliarmi, non t’immagini nemmeno che paura che ho avuto!"
Passato quell’attimo di paura per la momentanea scomparsa di Gourry, Lina si
accorse che tutti la stavano guardando con una faccia strana, come se fossero
imbarazzati e divertiti insieme; a quel punto sentì la voce della sera prima che
sussurrava "bel pigiama", e si rese conto di essere scesa in mezzo a quella tana
di mercenari e cacciatori di taglie ancora con il suo pigiama a cuoricini
addosso. Le si dipinse in volto un’espressione veramente irritata, doveva essere
perlomeno bordò in quel momento, e lei non sopportava trovarsi in quelle
situazioni, anzi, non essendoci abituata corse subito in camera senza voltarsi
inconsapevole del fatto delle mostruose risate che tutti si stavano facendo alle
sue spalle. Gourry la seguì istintivamente e, arrivato davanti alla porta della
camera bussò
G: "Hem, Lina posso entrare?" senza aspettare una risposta lo spadaccino aprì
la porta e si vide arrivare un vaso diritto in piena faccia, che non riuscì a
schivare e prese in pieno
L: "Brutto idiota, potevi svegliarmi o almeno lasciarmi un biglietto, mi hai
fatto prendere un colpo stupido, per colpa tua ho fatto una figuraccia" intanto
Gourry si era rialzato e cercava disperatamente di schivare tutti gli oggetti
che la maga gli tirava contro
G: "Hey, non vorrai mica dirmi che eri preoccupata per me" la rossa
interruppe il lancio degli oggetti e lo guardò con aria stralunata, da quando
era così pungente, poi arrossendo leggermente, reagì… assestando un violento
gancio destro al volto dello spadaccino per poi dirigersi, adesso vestita a fare
finalmente colazione, con tutte le intenzione di eliminare chiunque avesse
voglia di fare strani commenti.
Si erano rimessi in viaggio da una decina di minuti e Lina stava pian piano
smaltendo la rabbia cosi Gourry decise che poteva rompere quel fastidioso
silenzio che si era creato tra loro
G: "Allora dimmi, quanti anni compie la nostra Amelia?" Lina capì subito il
tentativo di far pace dello spadaccino, maledizione, davvero non riusciva a
rimanere arrabbiata con lui, poteva fare l’offesa, ma non avrebbe mai potuto
tenergli il broncio per più di poco tempo, così gli sorrise alzando le braccia
in segno di resa
L: "Diciassette, ormai è diventata grande" Gourry, felice di essere riuscito
nel suo intento, tornò a camminare al fianco della maga
G: "Forse dovevamo comprargli un regalo" ipotizzò lo spadaccino e la maga si
fermò di scatto
L: "Se c’è una cosa che non sopporto di te è il fatto che hai le tue famose
intuizioni sempre nei momenti meno opportuni, comunque gli prenderemo qualcosa
laggiù, ci sarà qualche bancarella di cianfrusaglie" Gourry sospirò e poi
sorrise al manifestarsi della proverbiale nonschalanse della sua compagna
L: "Cambiamo discorso, volevo chiederti se poi hai mai provato a cercare tuo
fratello?" gli chiese con una certa curiosità, lo spadaccino ci pensò su un
attimo a poi, mettendosi una mano sulla nuca rispose con un sorriso innocente
G: "Veramente… non ci ho mai pensato" la maga cadde a terra con un vistoso
gocciolone sulla testa, poi si alzò e, prendendo Gourry per il colletto e
salendogli sui ginocchi per guardarlo in faccia
L: "Possibile che tu sia così tonto, non credi che anche lui vorrebbe sapere
che fine hai fatto in tutto questo tempo!"
G: "Lina… respiro…" provò a dire lo spadaccino, ormai tutto rosso. La maga lo
lasciò
L: "Avanti, parla"
G: "Beh, ecco vedi, dato il motivo per cui lui fuggì quel giorno, ho sempre
pensato che se non avesse ancora rinunciato alla spada di luce, probabilmente
rincontrarlo mi causerebbe solo un sacco di guai e allora ho deciso che prima di
rivederlo avrei preferito conoscere le sue intenzioni, ma non sono mai riuscito
ad ottenere sue notizie, così dopo un po’ ci ho rinunciato pensando che se
avesse voluto rivedermi lui, beh… io e te non siamo tanto difficili da
rintracciare, no"
Lina ci rifletté sopra e convenne che Gourry in fondo aveva ragione anche se
forse la faceva un po’ troppo facile, comunque cercare il fratello dello
spadaccino non era certo il primo dei suoi pensieri, adesso doveva pensare
soprattutto a quella strana voce che sentiva ogni tanto, non riusciva proprio a
capire a chi appartenesse eppure era sicura di averla già sentita. Vedendo la
faccia pensierosa dell’amica Gourry pensò che stesse pensando al regalo da fare
ad Amelia
G: "Non preoccuparti, lo hai detto tu stessa che troveremo qualcosa laggiù"
L: "Non stavo pensando a quello, scemo"
G: "E allora, perché avevi quella faccia pensierosa" la maga rifletté un
attimo e poi si rese conto che Gourry non sapeva niente di quelle voci e si
chiese se dovesse dirglielo, dopotutto non aveva mai avuto segreti per lui, e
non avrebbe certo nascosto niente ad una delle poche persone di cui si fidava
ciecamente
L: "Sai, è da ieri che sento delle strane voci, voci che mi sussurrano
facendomi prendere paura, come se qualcuno mi stesse spiando, ma che io non
riesco a vedere" Gourry si gratto il naso e alzo gli occhi al cielo
G: "Non è che, per caso, si tratta di un Mazoku, sai, da quanto ho imparato
in questi anni, sono capacissimi di questo e tu sei uno dei loro bersagli
preferiti" la naturalezza con cui Gourry aveva formulato questa probabilissima
ipotesi la lasciò di stucco, doveva ammettere che poteva essere la soluzione.
Dopo tutte le bizzarre avventure che avevano vissuto si era dimenticata che a
volte le soluzioni più facili sono quelle esatte. Il fatto che non ci fosse
arrivata da sola poi, la face arrabbiare
L: "Accidenti a te Gourry, non potevi dirlo prima, mi sono spremuta le
meningi per niente!" dopodiché si voltò e riprese a camminare, lasciando il
povero spadaccino interdetto che ancora stava cercando di capire cos’avesse
combinato stavolta.
Ormai era già da qualche ora che camminavano e Lina già non ce la faceva più,
tra poco sarebbe stata ora di pranzo e ancora non si scorgeva un villaggio in
lontananza e questo la faceva innervosire anche di più, dal canto suo Gourry la
assecondava qualunque cosa dicesse, sapeva bene che contraddirla in queste
occasioni non avrebbe portato a niente di buono, veramente contraddirla non
porta mai niente di buono, a questo pensiero gli scappò da ridere, e la maga,
già nervosa, lo prese per il colletto
L: "Che diavolo hai da ridere ora?" Gourry si porta una mano dietro la testa
G: "He he… veramente io…" ma prima che lo spadaccino potesse rispondere
intervenne di nuovo quella voce, che, stavolta, viene sentita da entrambi
"Non siete proprio cambiati voi due" i due compagni alzano lo sguardo e si
ritrovano davanti, si una vecchia conoscenza, ma sicuramente inaspettata
L: "E tu che ci fai qui…"
A: "Lina, sei lì!" la voce di Amelia riportò Lina al presente, maledizione,
pensò, devo rimandare le mie meditazioni ad un momento più opportuno, quindi si
mise a sedere con tutta l’intenzione di rivestirsi e trovare una soluzione per
uscire di li, purtroppo si irrigidì tutta quando si accorse che Gourry si era
svegliato e aveva avuto la sua stessa idea. Entrambi erano ormai seduti sul
letto e si fissavano negli occhi, entrambi color bordò, e tutti e due non
riuscivano a trovare la voce nemmeno per darsi il buongiorno
L: "Lina, Gourry è… hem… con te" l’imbarazzo e l’esitazione di Amelia erano
palesi anche attraverso la porta, anche se cercava di non farli capire. Intanto
i due non erano ancora riusciti a spiccicare una parola, tutto quello che
sapevano fare era guardarsi negli occhi e arrossire, poi lo spadaccino cercò di
rompere il silenzio
G: "Ciao… hem… credi che dovremmo…" Anche la maga cercò di riprendersi
ostentando un controllo che in realtà non aveva
L: "Sarà meglio vestirci, e dì a quella matta che sono qui e che non si
preoccupi" detto questo si avvolse la coperta intorno al petto e si recò in
bagno, poi però si rese conto di un piccolo particolare, una leggerezza a cui
non aveva dato molta importanza
G: "Lina è qui, non preoccuparti, adesso scendiamo a far colazione" si udì un
rumore di passi incerti allontanarsi dalla porta e sparire in corridoio, Lina
ripensò che il fatto che Amelia e chissà chi altro fosse a conoscenza che lei si
trovasse li non significava che ci aveva anche dormito in quella stanza. Quindi
non doveva preoccuparsi, si sarebbe inventata qualcosa, la cosa più importante
ora era mettere ordine nella sua vita e dopo quella notte sarebbe stato
abbastanza difficile. Entrata in bagno si tolse di dosso la coperta ed entrò
nella vasca con tutta l’intenzione di farsi un bagno caldo e rilassarsi per una
mezz’oretta senza pensare a niente. Aperta l’acqua, aspettò qualche minuto
perché si riempisse a sufficienza. Nel frattempo decise di togliersi
l’asciugamano di dosso e buttarlo a terra, tanto poteva usufruire
dell’accappatoio, però prima di entrare nelle vasca la sua attenzione si
soffermo per qualche istante sulla sua immagine riflessa nello specchio; senza
motivo si ritrovò a fissare la superficie vetrosa con su riflessa la sua figura
come se ne fosse ipnotizzata, forse, pensò, cercava qualcosa di diverso. Si rese
conto che i suoi capelli si erano un po’ allungati, ma per il resto sembrava che
non fosse cambiato niente, beh, pensò, non si cambia in una notte. Stava per
voltarsi quando qualcosa ancora la trattenne e capì che effettivamente in lei
c’era qualcosa di diverso, non fuori, ma dentro. Aveva sempre proclamato la sua
bellezza, un po’ per vanità, un po’ per egocentrismo, ma adesso lei non si
vedeva, ma si sentiva bella, si sentiva… importante. Si guardò un altro po’
compiaciuta allo specchio, poi si accorse che la vasca si era riempita e vi
entrò sdraiandosi e poggiando la testa sul bordo; stava per lasciarsi di nuovo
andare ai suoi pensieri, quando la voce di Gourry la interruppe
G: "Lina, sono qui fuori, sbrigati, gli altri ci staranno aspettando di
sotto!" con un sospiro Lina constatò che effettivamente non poteva concedersi
che pochi attimi di relax, così sprofondò nella schiuma decisa a riprendere
almeno un minimo del suo solito carattere.
Gourry intanto si era rivestito e si stava allacciando la Gornova alla
cintura preparandosi alla colazione, i suoi pensieri però erano da tutt’altra
parte, a lui non importava niente delle impressioni degli altri, francamente a
lui non erano mai interessate le opinioni altrui, ma si preoccupava per il
momento in cui avrebbe dovuto affrontare Lina. Come l’avrebbe presa, se si fosse
arrabbiata gli conveniva fuggire perché lo avrebbe sicuramente ucciso, e se
invece era felice, chissà… non aveva mai pensato a come potrebbe essere l’umore
di Lina dopo… beh dopo… quello che era successo tra loro, dopotutto conoscendola
era piuttosto difficile prevedere una sua qualsiasi reazione, era anche
piuttosto sicuro che per lei fosse stata la prima volta, non gli aveva mai detto
di aver mai avuto un ragazzo. Per queste cose Gourry conosceva solo le
fantasticherie di Lina in cui diceva di voler sposare un giovane principe
biondo, raffinato e ricco; almeno lui era biondo, quindi forse non lo avrebbe
ucciso. Forse... forse si faceva troppi problemi, la sera precedente lo avrebbe
fermato se avesse voluto e non le sarebbe stato troppo difficile respingerlo,
invece non lo aveva fatto e lui aveva capito che poteva andare avanti…accidenti,
pensò maledizione, sono più idiota di quanto pensassi, chi voglio prendere in
giro, ieri sera ho agito d’istinto e mi è andata bene, ma io non ne capisco
niente di donne e il fatto che mi sia andata bene una volta non significa che io
piaccia a Lina. Nella sua mente già annebbiata si stava ormai formando un
temporale, possibile che per lui fosse tutto così difficile, forse doveva
rientrare e chiedere scusa alla maga, forse lei gli avrebbe detto cosa stava
pensando lei, dopotutto, lui ieri sera le aveva detto come la pensava lui,
magari lei voleva quantomeno chiarirsi. Questi ragionamenti complicati non
facevano per lui, l’unica cosa di cui si era convinto alla fine era che doveva
assolutamente entrare per chiederle scusa, perlomeno quello doveva farlo; così,
preso un po’ di coraggio mise una mano sulla maniglia e la girò aprendo al porta
ed entrando nella stanza
G: "Ascolta Lina io…" quel poco di coraggio che aveva e quella debole
convinzione di aver commesso un errore furono spazzati via quando la rivide
G: "Volevo… dirti…"
Indossava solo i pantaloni e la maglietta che era sempre parzialmente
sganciata e lasciava intravedere tutto il collo, non indossava gli stivali, era
scalza, e non si era ancora infilata i guanti facendo sembrare ancora più
sottili i suoi polsi, ormai aveva diciannove anni e tutta la sua femminilità era
venuta fuori e si poteva vedere quanto fosse cresciuta in un solo anno, non era
molto più alta, ma nessuno poteva più azzardarsi a chiamarla ragazzina. I
capelli, ancora bagnati dal recente bagno le ricadevano morbidamente sulla
schiena, e Gourry, vedendola si bloccò e le parole gli morirono in gola, non
riusciva a pensare ad altro che a quanto la vedesse bella quella mattina, e non
solo quella mattina. Adesso lei si era alzata e gli stava di fronte, lo aveva
visto entrare tutto convinto di parlare e spiegare tutto, e poi, dopo averla
vista si era bloccato, fargli quest’effetto la riempiva di soddisfazione, ebbe
così la conferma di saper esercitare un certo fascino su di lui, e questo,
inconsciamente, le aveva fatto salire un sorriso furbo sulle labbra. Pensò che
era veramente tenero di prima mattina, lo vedeva sempre così sicuro in
combattimento, e così tonto durante le loro conversazioni, ma mai si sarebbe
aspettata di vederlo impacciato mentre cercava di trovare le parole giuste per
spiegarsi bene; era così carino in quel momento, della serie grandi, grossi e…
adorabili. Quell’ingenuità e quella bontà d’animo che lo caratterizzavano erano
le stesse che le erano sempre piaciute di lui, lui era sempre li con lei per
proteggerla, per aiutarla, per rendere più interessanti i suoi pasti e per farsi
picchiare quando doveva sfogarsi, lui era sempre con lei, sempre
L: "Cosa?"
Gourry capì tutto e per la prima volta in vita sua, gli fu chiara ogni cosa,
lei era fatta così non poteva cambiarla, e sicuramente non voleva, perché a lui
piaceva così: bisbetica, scorbutica, arrogante, presuntuosa e prepotente, ma
qualunque cosa avesse fatto lui sarebbe stato al suo fianco, perché lei sapeva
essere anche gentile e premurosa, e alla fine riusciva a farsi amare da tutti.
Non importava dove volesse andare, con chi avrebbe litigato, cosa avrebbe voluto
mangiare, se avesse di nuovo voluto intraprendere qualche nuova battaglia contro
i Mazoku, contro Shabrantgdu o contro LoN, lui non l’avrebbe mai abbandonata.
Gourry cambiò espressione e si avvicinò a lei, si rilassò
G: "Volevo solo dirti che sei bellissima" l’unica cosa che Lina seppe fare in
quel momento era abbracciarlo, dopotutto asserì che in effetti era la cosa
migliore da fare; nascose la testa nel suo petto e con le mani gli circondò il
collo afferrandogli la maglietta e stringendola come se non volesse lasciarla
mai più. Lo spadaccino restò un attimo stupito, poi le portò una mano attorno
alla vita e con l’altra prese ad accarezzarle la testa. Non avevano alcuna
intenzione di staccarsi, dopotutto nessuno dei due voleva interrompere quel
contatto, stavano così bene abbracciati, purtroppo qualcun altro non la pensava
così
Z: "Volete darvi una mossa, siamo stufi di aspettare, abbiamo fame" la
chimera li fuori si stava veramente stancando di aspettare. Lina sollevò la
testa di malavoglia
L: "D’accordo Zel adesso scendiamo" poi tornò a guardare Gourry
L: "Sarà maglio fare come dice, sai ho una fame"
G: "Non credere che ti lascerò mangiare tutto" beh pensò Lina sorridendo,
almeno quello non era cambiato.
Intanto nella sala grande c’era già un gruppetto di persone sedute a tavolo
che sembrava stessero aspettando qualcuno; chiunque avvicinandosi avrebbe
convenuto che si trattava di sette personaggi alquanto particolari: ai due
capitavola si trovavano due ragazze, una dai capelli neri corvino e gli occhi
scuri, che indossava una maglietta, un paio di pantaloni ed un mantello
rigorosamente bianchi. L’altra, anch’essa dai capelli neri, ma lunghi e lisci,
indossava maglietta, pantaloni e mantello scuri, con delle spalline ornati da
talismani magici. Ai lati della tavola, un uomo vestito di bianco, dai capelli
azzurri e un aspetto tutt’altro che umano si teneva la testa con il braccio
destro mentre con le dita della mano sinistra tamburellava sul tavolo; davanti a
lui un altro giovane uomo con i capelli a caschetto lisci e lunghi fino alle
spalle sorrideva compiaciuto senza aprire gli occhi. Accanto a lui una giovane
donna dai capelli dorati, che teneva in braccio un bambino coi capelli azzurri,
dava l’impressione di stare per perdere la pazienza, intento vicino a lei, un
uomo con i capelli riccioli e con un ciuffo che gli copriva un occhio cercava di
calmare un’altra ragazza dai capelli verde mare che stava perdendo veramente la
pazienza. Al tavolo mancavano ancora due ospiti, e tutti avevano fame e curiosi
di sentire delle spiegazioni; ad un certo punto il rumore di passi sulle scale
risvegliò i presenti da quello stato di trance nervosa e li fece girare tutti in
direzione dell’entrata. Dalle scale apparvero una giovane maga dai capelli rossi
e la sua fedele guardia del corpo
L: "Buongiorno a tutti! Che si mangia stamattina, ho una fame da lupi" la
risposta tagliente di Xel non si fece attendere
X: "Già, immagino che ti sarai stancata molto stanotte" Lina diventò di tutti
i colori,, mentre gli altri ragazzi assumevano un’espressione a metà tra
l’imbarazzo e il rimprovero guardando Xel
X: "Hei, non guardatemi così, mi fate sentire in colpa" disse il Mazoku con
un innocente sorriso
L: "Nessuno ti ha chiesto niente demone dei miei stivali!" urlò Lina
ripresasi dallo shock iniziale e mettendosi a sedere al suo posto, e Gourry si
mise, naturalmente accanto a lei
L: "Allora Amelia cosa c’è per colazione?"
A: "Adesso vediamo" beh, almeno si comportava normalmente, questo la faceva
sentire meglio; nel frattempo una decina di servitori aveva già iniziato a
servire le portate, caffè per tutti e arrosto di cinghiale per Lina e Gourry, il
quale aveva già iniziato a servirsi
L: "Hei ingordo lascia qualcosa anche a me!" detto questo iniziarono subito
la loro quotidiana battaglia all’ultima briciola
G: "Hei, quel pezzo lo avevo tenuto per ultimo"
L: "Sei arrivato tardi, ma che fai, lascia stare il mio piatto!" il fatto che
si stessero facendo la guerra per il cibo ormai non impressionava più nessuno,
infatti tutti gli altri stavano tranquillamente chiacchierando tra loro senza
minimamente preoccuparsi del fatto che Lina e Gourry si stavano sfidando a colpi
di forchetta.
Zg : "Accidenti, che mal di testa"
M: "Non dirlo a me"
S: "Per forza che vi sentite male, ieri sera eravate entrambi sbronzi, anzi,
eravate proprio ubriachi fradici"
A: "Shilfiel ha ragione, dopo ieri sera è già tanto se riuscite a stare in
piedi da soli"
X: "Però quando si sono messi a ballare e cantare seminudi erano piuttosto
divertenti, no?" anche per i due sposi era tempo di arrossire, ma la prima a
reagire fu Philia
P: "Stai zitto tu, potevi anche dircelo che non reggevi l’alcol, con tutto
quello che hai bevuto ieri sera è già uno spiacevole miracolo che tu sia ancora
tra noi" Xel arrossì lievemente
X: "E dai non essere troppo dura, dopotutto anche tu ti sei divertita, quando
ho fatto finta di dichiararti il mio amore eri tutta rossa e dopo mi hai
inseguito con la mazza distruggendo tutto" il drago dorato però non si scompose,
aveva imparato da tempo a rispondere a tono a quell’antipatico di Xellos
P: "Peccato, però, che nello stato in cui eri non riuscivi a cambiare
dimensione tanto facilmente e io ne ho approfittato" il Mazoku si massaggiò la
nuca al pensiero del doloroso ricordino che la ragazza gli aveva lasciato in
testa.
X: "He he…" intanto Lina e Gourry avevano terminato la loro battaglia ed
erano tutti e due a pancia piena
L: "L’unico che ieri sera non si è scomposto è stato Zelgadiss, anche se poi
alla fina a dovuto cedere all’invito di Amelia per le danze" la chimera distolse
lo sguardo
A: "Che bei ricordi, è stata la serata più bella della mia vita" la maga
bianca in estasi aveva unito le mani e fissava il vuoto con sguardo sognante,
con i lucciconi agli occhi e le stelline intorno alla faccia. Ad un tratto
Gourry si alzò dal suo posto guadagnandosi l’attenzione dei presenti
G: "Beh, io vado in giardino ad allenarmi" poi fece l’occhiolino a Lina
"meglio non perdere le buone abitudini, no?"
L: "Esatto" detto questo lo spadaccino si avviò verso l’uscita
Zg: "Aspettami, vengo anch’io" Zangluss si alzò e lo segui fuori, dal
corridoio si sentivano le loro voci "e non sperare di battermi stavolta"
G: "Illuso" anche Zel si era alzato e si stava dirigendo in biblioteca
Z: "Bene, io vado a consultare qualche altro libro"
A: "Aspetta, vengo ad aiutarti" Amelia lo seguì con un alzata di spalle.
Intanto Philia aveva ripreso il piccolo Vargarv in braccio e si accingeva ad
uscire in giardino per farlo giocare
P: "Scusate, ma il piccolo deva sgranchirsi le ali" anche Xel si alzò
X: "Aspetta, ci sono anch’io" Xel, incuriosito dal piccolo drago perduto, la
seguì
Così erano rimaste solo in tre: Martina, Shilfiel e Lina. Quest’ultima era
piuttosto in imbarazzo, infatti, Martina che era già sposate poteva chiederle
qualche particolare piccante, infischiandosene del fatto che Shilfiel fosse
innamorata di Gourry
M: "Allora Lina che mi racconti?" chiese Martina sorridendo
L: "C-cosa?" maledizione, detestava avere sempre ragione, e adesso che le
rispondeva
M: "Ma si andiamo, dove siete stati in questo anno che non ci siamo visti tu
e Gourry?" la maga tirò mentalmente un sospiro di sollievo
L: "Ah beh, ecco, abbiamo girovagato un po’ nella penisola derubando i ladri,
niente di eccezionale" Martina la guardò con un’espressione delusa
M: "Come? Nessuna novità in un intero anno?"
L : "Beh, una ci sarebbe…" veramente due, pensò la rossa "ma riguarda Gourry" al
nome del suo amato Shilfiel si riscosse
M: "Davvero? E sarebbe?" chiese impaziente la regina di Zoana, mentre un
sorriso malizioso le compariva sulle labbra
L: "Da un po’ di tempo sto provando a insegnarli qualche magia, e lui mi
aiuta a migliorare con la spada"
S: "E come se la cava il mio adorato Gourry?" quelle parole misero addosso a
Lina un’irritazione, ma come si permetteva di chiamarlo "il mio adorato Gourry"
quella smorfiosa, era solo un’oca. Si rasserenò subito prima di poter dire
qualsiasi cosa rendendosi conto che stava diventando gelosa, e soprattutto di
Shilifiel, così rispose con quanta più noncuranza fosse capace
L: "Vista la sua intelligenza ci vorrà almeno un anno prima che riesca a
lanciare una palla di fuoco come si deve" la maga dai capelli neri si alterò un
poco per questa frase
S: "Non dovresti parlare così di Gourry, lui ha sempre rischiato la sua vita
per proteggerti e non merita questa considerazione da parte tua" Lina si ritrovò
a non sapere cosa rispondere, in effetti per respingere quell’avvisaglia di
gelosia, aveva finito con il parlare senza pensare che le sue parole avrebbero
potuto offendere la ragazza. Lei lo sapeva più di tutti quanto valesse Gourry e
quanto lui le volesse bene, e glielo aveva dimostrato un mare di volte. Quando
lui aveva affrontato il mare del caos per riportarla sulla terra, e quando lei
aveva sacrificato tutto il suo mondo solo per strapparlo dalle grinfie di
Phibrizio. Era stata scortese doveva ammetterlo
L: "Mi dispiace" inutile dire che entrambe le altre due ragazze rimasero di
sasso, Lina che si scusava per aver preso in giro Gourry in sua assenza, come se
avesse avuto paura di mancargli di rispetto. Martina dovette appoggiarsi alla
poltrona per non cadere, mentre Shilfiel cominciò a tempestarla di domande
S: "Come sarebbe…? Cosa è successo ieri sera tra te e Gourry? Voglio saper…
non avrete … per caso…? Ho mio dio…" la maga cadde a terra svenuta e Martina
dovette aiutarla per portarla a letto, quindi la ragazza dai capelli verdi mare
si voltò e la guardò maliziosamente
M: "Dopo voglio sapere tutto"
L: "He he…" rimasta sola la rossa sprofondò nella poltrona davanti al
caminetto e decise di riprendere i suoi ricordi da dove li aveva lasciati prima…
“…Xelloss?" entrambi erano stupiti di trovarlo lì, come se niente fosse se ne
stava appollaiato sul ramo di un albero e si rigirava il suo bastone tra le mani
osservando i riflessi della luce sulla sfera rossa che vi era incastonata.
Appena pronunciato il suo nome, si voltò verso i due compagni che lo stavano
fissando
X: "Ciao, e da un po’ che non ci si vede, come va?" chiese restando sempre
appoggiato all’albero
L: "Rispondi prima alla mia domanda, che ci fai qui?" il demone assunse
un’aria offesa
X: "Che c’è, non posso fare un saluto ai miei vecchi compagni di avventure?"
L: "Tu non ti fai mai vedere se non per ottenere qualcosa, quindi ripeto la
domanda" disse facendo apparire una sfera di energia in mano "che vuoi?" il
demone con un salto atterrò davanti a Lina, sempre con il suo solito sorriso
X: "Andiamo, non ti arrabbiare" disse protendendo una mano verso la maga e
facendo sparire la sfera, Lina assunse un’espressione contrariata
L: "Allora?"
X: "Beh, mi è giunta voce della festa per il diciottesimo compleanno della
nostra Amelia e la mia signora Zelas mi ha elargito un permesso speciale per
omaggiare il palazzo di Saylun con la mia presenza" Lina lo guardò storto
L: "Uno dei maggiori esponenti della classe demoniaca inviato dal suo signore
al compleanno della principessa di Saylun, città della magia bianca. Devo dire
che mi puzza, ma immagino che non mi dirai di più, giusto?"
X: "Esatto"
L: "E… naturalmente vorrai proseguire il viaggio insieme a noi, nonostante tu
possa facilmente teletrasportarti là, indovino?"
X: "Certamente, mi diverto sempre viaggiando con voi"
L: "E immagino anche che dirti di no non servirebbe a niente"
X: "Quindi…" Lina se ne uscì con un’alzata di spalle
L: "D’accordo, allora in marcia" intanto Xel si era voltato verso Gourry
X: "Ciao Gourry, fai sempre la… hem… guardia del corpo di Lina?" Gourry si
avvicinò e lo guardò con aria stralunata
G: "Si, ma… scusa, ci conosciamo?" Lina cadde a terra con relativo gocciolone,
poi saltò addosso a Gourry prendendolo per il colletto
L: "Ma come fai a esserti dimenticato di lui, non ti ricordi quanti guai ci a
procurato questo idiota, per colpa sua tu sei caduto sotto il controllo di
Phibrizio, e io stavo per far piombare il mondo nel caos, e non so quante altre
ne ha combinate!" il povero spadaccino si portò una mano dietro la testa e rise
nervosamente
G: "He he… stavo scherzando" Lina lo mollò e si portò le mani sui fianchi
guardandolo con sospetto
L: "Mm, ne dubito" intanto Xel non era riuscito a trattenere una risata
X: "Siete proprio spassosi voi due, anche l’altra sera ti arrabbiasti così"
al sentire quelle parole la rossa strabuzzò gli occhi e lo fissò
L: "Vuoi dire che è già da un po’ che ci segui, quindi era tua quella voce
che sentivo" il demone le rispose tranquillamente
X: "Non ho resistito alla tentazione si prenderti un po’ in giro, comunque
volevo dirti che io la penso come Gourry, quel pigiamino a cuoricini ti sta
divinamente" dopo esser stato bruciacchiato da una palla di fuoco che lo aveva
colto di sorpresa il demone convenne che non era stata una buona idea parlarle
del pigiama.
Stavano camminando ormai da un po’ di tempo e Lina aveva già cercato invano
di ottenere qualche informazioni sul mondo demoniaco da Xel un paio di volte
quando finalmente anche il Mazoku aveva fatto una domanda alla maga
X: "E dimmi, tu e Gourry avete intenzione di imbarcarvi in qualche altra
avventura, o, al momento, siete già impegnati a combattere un altro fortissimo
nemico"
L: "Ma come, tu sai sempre tutto" rispose la rossa intuendo che quella del
demone era più di semplice curiosità
X: "Diciamo che ultimamente ho lasciato perdere le faccende degli umani, le
battaglie nel mondo dei demoni si fanno sempre più frequenti, e io non posso più
permettermi di seguire le vostre avventure; allora, che mi dici?"
L: "Personalmente, preferisco tenermi lontano dalle scaramucce tra Mazoku e
Ryuzoku, non voglio essere coinvolta in qualche altra battaglia per la salvezza
del mondo; quindi almeno finché non sarà strettamente necessario un mio
intervento me ne starò buona buona" il demone sembrò rattristarsi al pensiero di
non avere nessuna occasione di divertimento, poi si rivolse speranzoso verso lo
spadaccino
X: "E tu Gourry, che intenzioni hai?"
G: "A me basta stare vicino a Lina, e se lei decide di combattere oppure no,
a me va bene comunque" la maga gli rivolse un sorriso di gratitudine, poi si
voltò verso Xel con aria soddisfatta
L: "Sentito, noi non intendiamo scatenare nessuna nuova guerra, quindi dì al
tuo capo che, se ha dei problemi, deve risolverli da solo e non coinvolgerci,
perché noi non lo aiuteremo" il demone però, la guardò con un sorrisetto di
sfida
X: "Almeno finché non ti ci vedrai costretta, lo hai detto tu" Lina lo guardò
storto
L: "E lo confermo, quindi vedi di lasciarci in pace" il demone ora stava
assumendo, un’aria minacciosa
X: "Che cosa dovrei fare esattamente, per convincerti…" prima di avere il
tempo di finire fu fermato dalla lama della spada di Gourry puntata alla gola
G: "Lina è stata chiara, non ti aiuteremo, questa volta dovrai sbrigare i
tuoi affari per conto tuo"
Xel si tranquillizzò alla vista della spada e torno al suo solito aspetto da
monaco bonario
X: "Ehi ehi, stavo solo scherzando" l’atteggiamento di Gourry aveva calmato
la acque, l’atmosfera stava diventando tesa e la decisa affermazione dello
spadaccino aveva convinto del tutto il demone a lasciarli in pace. Oltretutto a
Gourry non erano piaciute le parole pronunciate da Xel. Lina, rassicurata dalle
parole dello spadaccino gli rivolse un dolce sorriso e Gourry si sentì
soddisfatto di aver potuto prendere le difese della maga, quindi la rossa si
rimise in marcia seguita dagli altri due uomini. Xel aveva notato gli occhi di
Gourry cambiare per le minacce ricevute dalla sua protetta e non gli era
sfuggito quel luccichio, quel lampo, quel fuoco che si accendeva in fondo agli
occhi color del cielo dello spadaccino, tutte le volte che avvertiva un
pericolo, non tanto per lui, ma per Lina. Si sentì stranamente invidioso di quei
due, e si chiese perché, dopotutto lui poteva avere tutto , beh forse non tutto
ciò che voleva, ma poteva avere tutto ciò che gli umani potevano desiderare:
soldi, potere, immortalità… e chissà quante altre cose che gli derivassero dalla
sua natura di Mazoku; eppure… sentiva che Lina e Gourry avevano qualcosa che lui
non avrebbe mai potuto avere, qualcosa che non si poteva ottenere con la forza,
qualcosa che non si comprava. Andando così per esclusione arrivò alla
conclusione che l’unica cosa che potevano avere loro e lui no poteva essere… una
persona vicina, in effetti lui era… solo. Certamente, c’era la sua master Zelas,
ma era comunque un rapporto di vassallaggio, lui sottoposto, lei padrona; ogni
tanto si divertiva con Lina e gli altri, ma quando si separavano lui che faceva,
non aveva una cura da cercare, un regno da governare, una città da ricostruire o
un cucciolo da allevare. Lui era un demone, e, in quanto tale, le uniche cose di
cui si occupava erano guerre e battaglie, e fugaci apparizioni nel mondo umano
in cerca di nuovi alleati; in pratica lui non aveva nessun legame speciale, e
capì che non l’avrebbe mai avuto se avesse continuato ad occuparsi solo e sempre
del suo lavoro. Invidia, strano come sentimento, sentenziò Xel, ma molto
intenso: se ne sta al sicuro nel cuore delle persone covando rabbia e rancore e
aspetta di saltare fuori nel momento più inopportuno, magari proprio con i tuoi
amici, era solo un drappo di frustrazione legato da fili perennemente in
tensione, ma quando i fili si spezzavano esplodeva con tutta la sua forza.
Doveva saperne di più, perché Lina e Gourry erano sempre insieme? Cosa li teneva
uniti?
X: "Gourry, Lina posso farvi una domanda?" i due non si fermarono e solo
Gourry si voltò, il fatto che Xel volesse aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti
era una cosa normale
L: "Spara" rispose la maga incrociando le braccia dietro la testa
X: "Perché siete sempre insieme?" stavolta Lina e Gourry si fermarono,
guardarono Xel e poi si fissarono a loro volta
L: "Come?"
X: "Si, insomma, viaggiate insieme ormai da tre anni, perché? Non avete
voglia di tornare a casa o di fermarvi da qualche parte, o magari rivedere i
vostri genitori…" i due si guardarono per un po’, poi risposero
G: "Beh, i miei genitori sono morti e non ho posti dove tornare, quindi mi
basta seguire Lina…"
L: “…e io con tutti i nemici che ho mi fa comodo un aiuto, e Gourry è il
miglior spadaccino che conosco, e non dimentichiamoci che possiede la spada di
luce… che un giorno naturalmente mi regalerà…" Gourry la guardò storto poi le
sorrise
G: "Naturalmente…" il demone però continuava a non capire
X: "Ma avete due caratteri completamente diversi, come fate a sopportarvi,
con tutte le stupidaggini che dice Gourry e le tirannie di Lina, come fate ad
essere ancora insieme?"
L: "E perché non dovremo stare insieme allora? Dopotutto si sa che gli
opposti si attraggono" a questa frase Xel interpretò più di quel che doveva e
non resistette alla tentazione di stuzzicare la maga, così indossò il suo tipico
sorriso di scherno
X: "E, esattamente, quanto gli opposti si attraggono? Sono sicuro che mi
rivelerai anche i particolari più piccanti, dopotutto siamo amici, sai che non
dirò niente…" ma fece appena in tempo a schivare un gancio destro di Lina e fare
un salto all’indietro che non finì la frase, alla maga non era decisamente
piaciuta la sua battuta. Gourry non aveva ben capito le allusioni di Xel, ma era
sicuro che dovesse aver detto qualcosa di cattivo perché Lina era tutta rossa…
di rabbia. Intanto Xel era salito su di un albero e se ne stava tranquillamente
appollaiato su un ramo in attesa che Lina sbollisse la rabbia, quest’ultima era
lì sotto che imprecava contro il demone mentre Gourry cercava, con un sorrisetto
nervoso, di calmarla.
Ormai si stava facendo sera e i tra compagni erano arrivati a destinazione,
dalla collina da cui sbucava il sentiero si dominava il paesaggio e Saylun, con
la sua caratteristica forma a stella, si mostrava in tutta la sua prorompente
bellezza. Le vie della città fremevano per i festeggiamenti e le strade erano
straripanti di bancarelle di dolciumi e cianfrusaglie varie, l’eccitazione era
palpabile nell’aria, sicuramente Phil aveva espresso il desiderio che il
compleanno della sua bambina fosse davvero perfetto e i suoi sudditi lo avevano
accontentato addobbando a dovere la città con striscioni e cartelli tipo: "Buon
compleanno principessa" o "Lunga vita ad Amelia di Saylun" e così via. Lina,
prima di andare al palazzo aveva deciso di fermarsi a comprare qualcosa per
Amelia; Gourry davanti a lei si grattò la punta del naso
G: "Che idea strana comprare un regalo ad un principessa nella sua stessa
città" la maga cominciò a strozzarlo afferrandogli il collo da dietro
L: "Ma come fai a dire certe cose se l’idea è stata tua, idiota!" intanto lo
spadaccino cercava di divincolarsi
G: "Dai Lina… stavo… scherzando…" per tutta risposta la maga lo lasciò solo
per poi sferrargli una gomitata in testa, intanto Xel assisteva divertito alla
lotta, gli erano davvero mancate quelle continue zuffe, ma più li guardava e più
si sentiva solo, per fortuna quella sera avrebbe avuto qualcuno da prendere in
giro… un certo drago dorato che gli faceva tornare alla memoria tante belle
litigate e combattimenti disastrosi. Ad un tratto però Lina alzò la testa
incuriosita, la sua attenzione era stata catturata da due bracciali su una
bancarella lì accanto, uno era bianco e vi era incastonata sopra la
raffigurazione di un drago, mentre l’altro era nero e vi era sopra un demone. A
prima vista sembravano due comuni bracciali, ma ad una maga esperta come Lina
non sfuggi il potere di quei due gingilli, erano sicuramente due Power Chain.
Anche Xel se ne accorse, ma Lina fu più veloce di lui e li acquistò subito,
intanto Gourry si era rialzato da terra
G: "Ehi Lina, perché hai acquistato quei due bracciali" la rossa si voltò e
gli rivolse un sorriso a trentadue denti
L: "Devi sapere, Gourry, che questi bracciali sono chiamati Power Chain; in
pratica, quando sono indossati da una maga bianca e da una nera queste, tramite
questi aggeggi, possono combinare i poteri della magia bianca con quelli della
magia nere dando vita così ad incantesimi potentissimi"
Xel si unì alla spiegazione
X: "Sono particolarmente efficaci contro le entità superiori, come spiriti o
essere provenienti da altri mondi poiché questi non stanno né da una parte ne
dall’altra. Purtroppo usando incantesimi molto potenti con entrambi i bracciali
si rischia di distruggerli, di fatto ne sono rimasti ben pochi al mondo e quasi
più nessuno riesce a costruirli usando la magia" la spadaccino guardò con aria
poco convinta sia la maga che il mazoku, poi Lina con aria sconsolata gli chiese
L: "Non ci hai capito un accidente, giusto?"
G: "Già, però ho capito che sono oggetti piuttosto pericolosi e tu vuoi
tenerne uno per te e regalarne uno ad Amelia" Lina ci pensò un po’ sopra
veramente io volevo tenermeli tutti e due si disse però in fondo non è una
cattiva idea.
L: "Esatto, e adesso possiamo andare al castello"
A: "Lina… ehi Lina…"
L: "Mmm… che succede?" senza volerlo si era addormentata sulla poltrona e
Amelia l’aveva appena svegliata
A: "Accidenti, ma che hai, non è da te appisolarti in poltrona davanti al
camino come un pensionato, per caso hai dormito poco stanotte?" chiese con
naturalezza, ma poi si rese conto di dove la avesse sorpresa quella mattina e si
zittì subito. Intanto anche Lina si era, lì per lì bloccata, ma cercò di
aggirare l’ostacolo con più scioltezza possibile
L: "V-vedo che hai indossato il mio regalo" disse la rossa notando il
bracciale al polso della principessa
A: "Già, anche se mio padre non ne è stato molto felice, per lui mescolare la
magia bianca a quella nere è peggio di un’eresia" a Lina scappò un sorriso
L: "Già, Phil, il paladino della giustizia, non permetterà mai che la magia
bianca si abbassi ad un simile trucchetto pur di sconfiggere i nemici della
legge" disse la maga scimmiottando la voce del bonario principe di Saylun. Anche
Amelia rise stavolta, ma poi riprese subito
A: "Ehi, poco fa ho visto Gourry dalla finestra che si allenava con Zanglus"
disse la maga assumendo un’espressione pensierosa "e giurerei di averlo visto
lanciare una Fireball, certo, non molto potente, comunque…" la rossa la
interruppe prodiga di spiegazioni
L: "Già, da un po’ di tempo ho deciso di insegnargli alcune arti magiche…" fu
però interrotta da un’altra voce, proveniente dal corridoio
Z: "E io che ero convinto che lo avessi obbligato" la chimere fece il suo
ingresso nella camere provvisto di una bella tazza di caffè fumante
L: "Spiritoso, e comunque anche lui mi da lezioni per migliorare la mia
abilità con la spada"
A: "Davvero" intervenne Amelia incuriosita "che bello insegnare ad altri che
non hanno le nostre stesse abilità" ma Lina la contraddisse sospirando
L: "Veramente lo facciamo per essere meno dipendenti l’uno dall’altra ed
essere così più forti in battaglia" dietro di lei la chimera sorrise
Z: "He he, sapevo che c’era qualche fine secondario sotto" in quel momento
però Lina si rese conto che mancava solo un’ora a mezzogiorno e, se voleva
ricevere qualche lezione di scherma da Gourry doveva raggiungerlo al più presto
in giardino
L: "Scusate, ma adesso vado ad allenarmi con Gourry" così la rossa lasciò la
sala e i suoi due amici per correre fuori
A: "Lina sembra felice, non è vero?" disse Amelia sfoggiando un sorriso
raggiante
Z: "Credo anche di sapere perché, probabilmente ieri sera quei due hanno
finalmente capito che cosa li tiene sempre insieme"
A: "A te invece, cos’è che ti tiene sempre qui a Saylun?" chiese la maga "E
non rispondermi la biblioteca, perché ce ne sono molte altre nel mondo, e sono
convinta che hai già riletto almeno un paio di volte tutti i libri che ci sono"
Z: "Com’è che stamattina sei così vogliosa di parlare" chiese Zel cercando di
evitare il discorso con un sorriso
A: "Forse per il fatto che Gourry, così tonto e impacciato, ci è arrivato
prima di te, così calmo e riflessivo, a prendere una decisione definitiva" detto
questo con aria seria si alzò per dirigersi in giardino, dove aveva tutta
l’intenzione di fare due chiacchiere con Philia, lasciando il povero Zel, freddo
come un sasso (simpatico gioco di parole), a sentirsi rimbombare in testa le
parole della principessa.
Intanto Lina si stava dirigendo in cortile quando, a una finestra la sua
attenzione fu catturata da una particolare situazione in giardino: sdraiato su
un fianco, Xellos se ne stava disteso sull’erba offrendo il suo corpo come
schienale per il piccolo Vargarv che giocava con i fiori, accanto stava seduta
Philia che osservava la scena. Tutti e tre avevano un’aria felice, Lina avrebbe
pensato a loro come a una famigliola felice, se solo non avesse saputo che erano
un Demone, un Drago dorato e un Drago perduto; tre razze perennemente in guerra,
ma non quei tre individui, quei tre non si facevano la guerra ormai da più di un
anno, il loro era diciamo, un piacevole armistizio. La rossa era lì appoggiata
con i gomiti sul davanzale ad osservare la scena già da un po’ di tempo quando
sentì una voce provenire a un paio di metri da lei
G: "Che stai guardando?" accanto a lei c’era lo spadaccino con un asciugamano
intorno al collo, non indossava l’armatura
L: "Solo un’inconsueta scena familiare, ehi, non avrai mica già finito, e le
mie lezioni?"
G: "Beh… veramente, me ne sono lì per lì scordato, ma rimediamo subito,
aspettami di sotto vado a prendere l’armatura e torno" detto questo sparì di
corsa nel corridoio. Lina sbuffando si diresse vero le scale che portavano al
piano terra. Mentre andava in cortile trovò Amelia per la strada e notò che
aveva una faccia preoccupata
L: "Che ti è successo?"
A: "Ho appena avuto una discussione con Zel" Lina ne fu sorprese
L: "Da quando tu e Zel litigate?"
A: "De quando… beh da quando… lasciamo perdere" detto questo la principessa
superò la rossa e girò l’angolo. Amelia avrebbe voluto dire -Da quando tu e
Gourry state insieme?- ,ma si era trattenuta, e adesso si vergognava, si
vergognava di se stessa perché aveva capito di essere invidiosa di Lina, del
fatto che lei avesse qualcuno da amare e da cui era ricambiata. Questo non
glielo aveva detto lei, ma ormai lo aveva intuito da sola e non poteva
sopportare che lei invece fosse ancora sola, che Zel ancora non si fosse deciso
a prendere una decisione. Adesso, l’unica cosa di cui aveva bisogno era parlare
con qualcuno che non avesse niente a che fare con Lina e Gourry, e cioè: Philia.
Intanto Gourry aveva raggiunto Lina in cortile
G: "Allora, sei pronta?" disse lo spadaccino puntando la spada davanti a se
L: "Quando vuoi" rispose la maga sguainando la spada e mettendosi in
posizione; Gourry fece un giro intorno a lei lentamente osservandone i
movimenti, la posizione e ogni sua qualsiasi reazione. Terminato l’esame Gourry
tornò nella posizione iniziale e Lina lo attaccò subito scattando in avanti, ma
lo spadaccino parò facilmente il colpo, la rossa non si intimorì, frenò la sua
corsa e cercò di mettere a segno un fendente, ma lui fu ancora una volta più
veloce e si spostò di lato evitando la lama. Gourry osservava attentamente Lina,
cercava di individuare degli errori, ma era distratto, era distratto dal
movimento dei suoi capelli, dei suoi fianchi, dal respiro ormai ansimante per la
fatica; ogni minimo movimento del suo corpo lo distraeva e catturava la sua
attenzione, come una calamita, il suo corpo, attirava i suoi occhi; non c’era
concentrazione, non c’era tnsione, nell’aria c’era solo eccitazione, palpabile
attrazione. Nella sua mente, c’era posto solo per lei, in quel momento avrebbe
potuto succedere qualsiasi cosa, lui non se ne sarebbe certo accorto, lei aveva
tranciato ogni collegamento col mondo esterno dello spadaccino e lui non aveva
sicuramente intenzione di riconnettere il cervello alla realtà. La lama della
spada di Lina che gli passava a pochi centimetri dalla tasta, però, lo costrinse
a tornare alla realtà
L: "Sei distratto?" osservò la maga sorridendo all’idea di aver messo in
difficoltà lo spadaccino
G: "Beh, il fatto è che non riesco a concentrarmi mentre ti guardo" la maga
restò per un momento spiazzata per la sorpresa di quella frase improvvisa,
intanto Gourry ne approfittò e si mosse veloce dietro di lei, con una mano le
prese l’elsa della sua spada intrappolandole le mani, mentre con l’altra le
puntava la lama alla gola.
L: "Ehi, ma che cavolo, così non vale, non puoi farmi i complimenti" chiese
la rossa irritata di essersi fatta fregare così
G: "E perché scusa?" chiese Gourry divertito
L: "Beh, ecco perché… uffa insomma" lo spadaccino non resistette alla
tentazione e rinfoderò la spada, per poi cingergli la vita con la mano libera.
Lina, che non era abituata a quel contatto, dapprima si irrigidì, poi si rilassò
sotto la stretta affettuosa dello spadaccino, e liberata una mano, andò a
cercare la sua per intrecciare le dita. Gourry chiuse un attimo gli occhi per
assaporare quel momento e si convinse che in quel momento poteva considerarsi
l’uomo più fortunato del mondo. Lina, intanto, sentiva il corpo dello spadaccino
contro il suo, sentiva il suo calore, sentiva di potersi fidare, si sentiva
protetta come mai lo era stata, sia perché lei non aveva mai permesso a nessuno
di abbracciarla, sia perché nessuno si era mai sentito in dovere di farlo, tutti
dicavano frasi del tipo: “è abbastanza forte da cavarsela da sola" oppure
"quella non ha bisogno di alcuna protezione". Durante l’allenamento, però,
Gourry l’aveva guardata in modo diverso dal solito, sapeva che esercitava su di
lui una grande attrazione, confermata dalla scarsa concentrazione in
combattimento dello spadaccino; quella mattina Lina aveva avuto la conferma che
Gourry non la considerava più soltanto un’amica, una maga, una ragazzina: adesso
la considerava una bella donna, e come tale lui ne era attratto, e non era
semplice attrazione fisica, era qualcosa di più, era dovere, apprensione,
preoccupazione, senso di protezione. Ma anche spontaneità, allegria, intesa;
tutto consolidato da tre anni di avventure, guerre e viaggi sempre fianco a
fianco, sempre insieme, mai si sono separati e mai hanno intenzione di farlo;
tutto quello che volevano adesso era stare insieme. Per questo nella sua mente
si stava sempre più consolidando l’idea che il sentimento che li aveva sempre
uniti non era la sola amicizia; forse all’inizio era stato questo, anzi
sicuramente, ma poi il bisogno continuo l’uno dell’altro era divenuto sempre più
evidente, e lei adesso aveva finalmente capito, anche lei vedeva con chiarezza
tutto il quadro adesso, ora, stretta fra le braccia di Gourry, stanca e senza
fiato, aveva capito di amare l’uomo che le era stato sempre accanto, che lo è
tuttora, che lo sarà sempre.
Intanto, in un’altra parte del giardino, Xellos e Philia stavano
chiacchierando tranquillamente seduti sull’erba
X: “…e così mi ha puntato la lama della spada alla gola e mi ha intimato di
lasciarli in pace" il demone concluse la sua storia, aveva appena raccontato a
Philia di come avesse rincontrato Lina e Gourry
P: "Accidenti, si era proprio arrabbiato; dovresti sapere che a lui puoi
fargli tutto, ma non devi toccare Lina, te l’eri proprio cercata" lo rimproverò
il drago dorato
X: "Già, forse hai ragione, è anche questo suo senso di protezione che mi ha
fatto star male"
P: "Ma sentitelo, vedere due persone che si vogliono bene gli danno il
voltastomaco, degno di un demone come te" disse la bionda girandosi da un’altra
parte
X: "No, non è questo" cercò di giustificarsi Xel “è solo che vedendoli, mi
sono sentito un po’… invidioso" disse questa parola a voce bassissima, ma in
cuor suo sperando che lei la sentisse, anche se non capiva bene perché voleva
che fosse proprio lei a doverlo sentir dire delle cose così inusuali per un
essere malvagio come lui
P: "Cosa hai detto!?" a queste parole la ragazza si rigirò di scatto, ma lui
si era già sdraiato rivolgendo lo sguardo al cielo e incrociando le braccia
dietro la testa per non incrociare il suo sguardo
X: "Niente, niente…" ma Phila non voleva darsi per vinta, e andò carponi
dietro di lui chinandosi per guardarlo negli occhi
P: "Tu hai detto di essere invidioso di loro due e adesso mi dirai perché,
altrimenti assaggerai questa" disse sventolandogli sopra la sua mazza ferrata
X: "Se non ti conoscessi direi che ti stai preoccupando per me" cercò di
farla arrabbiare, ma non ci riuscì
P: "Non ci provare" lo intimò lei mostrandogli un’altra volta la sua arma;
rassegnatosi, il demone, si tirò sua a sedere e, cercando di non guardarla negli
occhi, iniziò a raccontarle di come si era sentito nel vedere quei due così
felici
X: "Ecco vedi, quando li ho rivisti ho notato che la loro unione era, se
possibile, ancora più forte di quando li avevo lasciati l’ultima volta, e mi
sono chiesto perché stessero ancora insieme e Lina mi ha risposto: , ed ha ragione, si aiutano a vicenda, mangiano nella stessa maniera e
quantità, e dormono altrettanto, ma in fondo hanno due caratteri completamente
diversi e io non riuscivo a spiegarmi perché fossero ancora insieme. In ogni
caso, qualunque sia il motivo, io li invidio, perché loro, hanno l’unica cosa
che io, pur essendo un demone, non posso avere"
P: "E sarebbe?" la ragazza stava molto attenta alle parole del demone,
dopotutto, era la prima volta che le parlava dei suoi sentimenti
X: "Una persona vicina, io posso ottenere tutto, ma non avrò mai qualcuno che
mi vuole bene, anche avendo potere, denaro, fama, immortalità, non riuscirò mai
a farmi volere bene da qualcuno e per la prima volta in vita mia, mi sono
sentito… solo" Philia era rimasta davvero sconvolta dalle parole di Xel, non lo
aveva mai visto così, lo aveva visto dolorante, lo aveva visto arrabbiato, lo
aveva visto allegro, ma mai le era parso così triste, era diventato
improvvisamente consapevole che non avrebbe mai ottenuto una cosa che per lui
era diventata di fondamentale importanza. Purtroppo, non riuscì a trattenersi e
il suo naturale disprezzo per i mazoku saltò fuori
P: "Forse è quello che ti meriti per aver spezzato tante vite" poi rendendosi
conto di quello che aveva detto si voltò verso di lui per osservare se lo avesse
ferito; in effetti per un attimo il demone la osservò con un’aria fra
l’incredulità e lo sconforto, e per un attimo a Philia era parso di intravedere
un luccichio nei suoi occhi color ametista. Poi, così com’era venuta quella
tristezza se ne andò e Xel tornò al suo solito aspetto e le sorrise
X: "Forse hai ragione, ma non sei certo tu che puoi venire a farmi la
predica" prima che la ragazza potesse rispondere arrivò Amelia che la stava
chiamando a gran voce.
A: "Phila! Puoi venire qua un momento, devo parlarti in privato!" la bionda
si alzò e, dopo aver detto a Xel di badare al piccolo Vargarv, mentre lei
parlava con Amelia, si diresse a grandi falcate verso la sua amica principessa.
In quel momento, Vargarv era tornato dal suo voletto intorno al castello e stava
nuovamente giocando con i fiori, ad un tratto Xell si sdraiò davanti a lui e lo
guardò con aria perplessa
X: "Possibile che , l’unica volta che riesco a parlarle seriamente, non
sappia fare altro che insultarmi rinfacciandomi che sono un demone malvagio, e
che tutto quello che mi merito è soffrire e essere odiato" fece un sospiro
profondo e continuò "se solo riuscisse a essere un po’ più gentile con me,
magari io…" si passò una mano tra i capelli "lasciamo perdere, che ne dici?" il
bambino che stava giocando davanti a lui lo guardò e poi iniziò a ridere
iniziando a tirargli i capelli
X: "Beh, in fondo, forse me lo merito davvero" il bambino però, gli disse
qualcosa che lo tirò su di morale
V: "Pa-pà!" Xel sorrise
X: "Grazie, ne avevo bisogno, però mi raccomando, ricordati il nostro patto,
non chiamarmi mai così quando c’è tua madre vicino, ok" per tutta risposta il
bambino gli sorrise di nuovo, quindi tornò a giocare con i fiori, sotto lo
sguardo compiaciuto del demone.
Intanto Lina e Gourry si erano separati, lei doveva farsi assolutamente una
doccia, era tutta sudata e appiccicosa, mentre lui aveva deciso di andare a fare
una passeggiata in città, naturalmente dopo averle promesse di portarle uno
spuntino dalle varie bancarelle di dolciumi sparse per tutta Saylun. La maga,
avviandosi verso la sua stanza, intravide dalla finestra Xellos che
giocherellava allegramente con il piccolo Vargarv e se ne compiacque, poi
spostando lo sguardo le parve di vedere anche Amelia e Philia che parlavano, ma
non ci fece troppo caso, piuttosto stava riflettendo sul fatto di come fosse
cambiato Xel negli ultimi tempi; da quando le cose tra Mazoku e Ryuzoku si erano
leggermente appianate lui aveva decisamente meno impegni nel mondo demoniaco e
si divertiva andando a trovare Philia e il piccolo, e, anche se non lo
ammetteva, anche il drago dorato si divertiva vederlo giocare con Xel.
All’inizio si era chiesta, come facesse a sopportarlo, in fondo lui era comunque
un demone, probabilmente tutto quello che aveva a che fare con il bene lo
disturbava, invece, un bambino, che era il simbolo della purezza non gli creava
nessun problema. Probabilmente, si era detta una volta Lina, solo il fatto che
Vargarv un tempo fosse stato malvagio, bastava a Xel per non vedere in lui
quella grande innocenza, e questo lo rendeva sopportabile; poi, però, aveva
notato che Xel adorava quel bambino e anche al piccolo piaceva stare con il
demone, forse, il fatto che tra loro prima ci fosse odio, con il fatto della
rinascita del drago perduto adesso si piacevano di più. La rossa non riusciva a
capire, ma non era nemmeno tanto sicura di volerlo sapere, dopotutto, a lei
bastava che andassero d’accordo. Tra un pensiero e un altro era arrivata alla
sua stanza; entrò, si tolse i vestiti ormai appesantiti dal sudore raffreddato e
si diresse nel bagno per farsi un bel bagno ristoratore. Appena il suo corpo
entrò a contatto con l’acqua calda, tutti i suoi muscoli si rilassarono e i suoi
viaggi mentali ripartirono…
L: "Fateci entrare dannazione!" Lina stava sbraitando ormai da una decina di
minuti contro la guardia sulla torretta per convincerla a farci aprire il
portone del palazzo, ma questa non voleva proprio saperne di accontentarla;
anzi, più la rossa urlava e più la guardia sembrava indispettirsi. Gourry si era
seduto sotto un albero e stava schiacciando un pisolino, mentre Xel osservava
divertito la maga che imprecava sbattendo i pugni sul muro; entrambi non avevano
nessuna intenzione di aiutarla, e questo non contribuiva a calmare i bollenti
spiriti di Lina. Ad un tratto però le grida della ragazza si fermarono di botto
al sentire una voce familiare che destò lo spadaccino e catturò l’attenzione del
mazoku
Z: "Sempre piena di energie, vero Lina?" questa alzò la testa per vedere una
figura bianca che volteggiava sopra la sua testa
L: "Zel, quanto tempo!" la chimera discese e sorrise alla maga
Z: "Ciao, ehi Gourry è tanto che non ci vediamo" lo spadaccino si avvicino a
Zelgadis con aria interrogativa, non lo aveva riconosciuto subito, ma aveva
percepito in lui qualcosa di familiare
G: "Ehm… veramente…" stava per dire di non ricordarsi di lui, ma
l’espressione che stava assumendo Lina, già nervosa per non essere riuscita a
entrare a palazzo, lo convinse a spremersi le meningi
G: "Ma certo, Zelgadis vero?" lo salutò il ragazzo compiaciuto di essersi
ricordato di lui, questo fece sorridere i suoi interlocutori
Z: "Stai migliorando amico"
L: "Vedi, se ti impegni riesci a far funzionare quella zucca vuota" si
complimentò la maga assestandogli una poderosa pacca sulle spalle. Intanto Xel,
che fino a quel momento si era tenuto a distanza, si fece avanti
X: "Ti trovo in forma Zel" lo salutò il mazoku con il suo solito caloroso
sorriso, ma l’altro non sembrava particolarmente felice di rivederlo
Z: "E tu che ci fai qui, ti avverto che se hai ancora intenzione di
coinvolgerci in qualche altra stupida guerra per assecondare i tuoi loschi fini
io…" ma il demone non lo lasciò finire, notando che aveva già messo mano
all’elsa della spada si affrettò a spiegare la sua presenza
X: "Calmo, calmo, sono qui in vacanza solo per il compleanno di Amelia,
nient’altro te lo assicuro" disse Xel mettendosi una mano sul cuore
Z: "Beh, per quello che può valere la tua parola…" disse Zel, ma sembrava che
la risposta lo avesse soddisfatto, dato che aveva rilassato i muscoli, poi si
voltò e si porto una mano alla bocca a mo’ di megafono per farsi sentire dalla
guardia
Z: "Apri la porta guardia, sono amici della principessa!" questa al sentire
la voce del ragazzo non se lo fece ripetere due volte e aprì subito la porta;
sembrava che la chimera godesse di un certo rispetto nel regno di Saylun
Quando le porte si furono completamente aperte i quattro entrarono e
percorsero l’enorme atrio fino ad arrivare alla porta del salone, Zel bussò e
chiamò qualcuno dall’altra parte, la porta si aprì leggermente e un’altra
guardia fece capolino dallo spiraglio
Gua: "Che succede signore?" signore eh? pensò Lina
Z: "Ci sono dei vecchi amici della principessa che desiderano partecipare
alla sua festa di compleanno, garantisco io per loro" infatti l’evento aveva
attirato molta gente e le misure di sicurezza per impedire che qualcuno potesse
attentare alla vita di Amelia proprio in quei giorni, erano raddoppiate. Il
portone si aprì del tutto e i quattro ragazzi vennero accolti nella grande sala
principale dove un’impacciata Amelia stava facendo di tutto per ribellarsi al
volere dei sarti che volevano farle indossare un ridicolo vestito giallo
ricoperto da un mucchio di perline scintillanti.
L: "Amelia!" la ragazza voltò di scatto la testa al sentire la voce
dell’amica che non vedeva da tanto tempo
A: "Lina, Gourry, Xel!" usando la levitazione sfuggì ai suoi inseguitori e
andò a rintanarsi tra le braccia della maga che l’accolse contenta anche lei di
poterla rivedere. Zel se ne rimase in disparte mentre osservava Guorry che le
accarezzava la testa e dirle che ormai non sembrava più una bambina, e poi Xel
che la salutava e ascoltava rassegnato un altro dei suoi discorsi sulla
giustizia; evidentemente non si era ancora rassegnata al fatto che il mazoku non
sarebbe mai passato dalla parte dei buoni e tentava ancora in tutti i modi di
redimerlo, poi finalmente si avvicinò anche lui
Z: "Non dirmi che indosserai quell’affare stasera?" chiese con un sorriso il
ragazzo
A: "Non preoccuparti, ho già detto che mi vestirò esattamente come voglio io,
quindi, farò da sola, non voglio stilisti tra i piedi" nel dire questo si era
voltata verso gli uomini che stavano sopraggiungendo con in mano un mucchi o di
stoffe e nastri colorati; nel vedere l’espressione feroce della ragazza però
decisero che sarebbe stato più saggio ritirarsi
L: "Vedrai Zel, Amelia sarà bellissima per te" disse Lina enfatizzando forse
un po’ troppo le ultime due parole, tanto da far arrossire sia la ragazza che la
chimera. Intanto era sopraggiunta un'altra persona
S: "Gourry, quanto tempo" Shilfiel si era letteralmente attaccata al collo
dello spadaccino
G: "Anch'io sono felice di rivederti Shilfiel, ma adesso staccati dai" Xel
voltò leggermente la testa per vedere la reazione di Lina che sembrava non
essere del tutto felice di quella situazione
L: "Non vorrei interrompervi, ma…" fu però interrotta dallo stesso Gourry
G: "Scusate, ma non vi sembra che manchi qualcuno?" lo spadaccino si stava
guardando intorno come se cercasse di individuare qualcuno, neanche lui sapeva
bene chi, ma sentiva che mancava qualcosa a quel gruppo
X: "Già, dove sono Philia e il piccolo Vargarv?" chiese il demone come se
fosse lì solo per quello
A: "Credo che siano in giardino a giocare, al bambino piacciono tanto i fiori
del cortile"
X: "Grazie" disse il mazoku poco prima di scomparire
L: "Accidenti, non vede proprio l’ora di rivederli eh?" a questa parola
Amelia non riuscì a trattenersi
P: "Indovinate un po’, Philia appena arrivata mi a chiesto proprio se Xel era
già lì, sembrava proprio preoccupata" detto questo iniziò a ridere seguita poi
da Lina che si unì alla risata, anche Zel si lasciò sfuggire un sogghigno,
l’unico che rimase perplesso fu Gourry che non aveva afferrato bene la
situazione. In quel momento la porta da cui prima erano entrati lo spadaccino,
Lina e il mazoku si aprì e la guardia annunciò l'arrivo di due nuovi ospiti
Gua: "Il re e la regina di Zoana, principessa"
L: "Che cosa?!" così entrarono nella stanza anche un ragazzo molto alto con
dei lunghi capelli brizzolati e una ragazza dai capelli e dagli occhi azzurri
come il mare
M: "Ciao ragazzi, come ve la passate!?" tutte le persone presenti nella
stanza rimasero senza fiato, non tanto per la ragazza, quanto per come era
vestito lo spadaccino; in effetti non portava il suo solito mantello lungo, ma
aveva un paio di pantaloni con la piega e una camicia di seta bianca che si
notava soprattutto per il bavero che ricadeva morbido sul largo petto del
ragazzo. Sembrava proprio un re in piena regola se si guardava anche il lungo
mantello azzurro che gli copriva le spalle, un vero signore. Lina vedendo la
faccia perplessa di Gourry si affrettò ad evitare figuracce sussurandogli
L: "Lui è Zangluss, è stato un nostro nemico, ma ora è innocuo ed è sposato
con Martina, quella che gli sta a fianco; sono i sovrani di Zoana" lo spadaccino
non sembrava aver capito, ma comunque aveva intuito che dovevano essere vecchie
conoscenze e fece finta di ricordarsi loro, salutandoli. Intanto i due stavano
chiacchierando tranquillamente con Amelia quando un terrorizzato Xellos irruppe
dalla porta in fondo alla stanza, dietro di lui una certa ragazza dai capelli
dorati lo rincorreva facendo roteare un'enorme mazza ferrata, dietro di loro un
bambino con un grande paio di ali nere li seguiva svolazzando a zig zag tra le
colonne. Nel vedere Lina e gli altri, però, la ragazza si fermò e gli andò in
contro
P: "Lina, Gourry, quanto tempo" e così anche Philia era arrivata
A: "Bene, adesso ci siamo veramente tutti" la festa poteva iniziare…
A: "Insomma… ora hai capito?" la principessa si era confidata con Philia
nella speranza che lei potesse darle qualche consiglio
P: "Beh, ecco, forse c’è un motivo logico per cui Gourry ci è arrivato prima
di Zel, come dici tu"
A: "E sarebbe?" chiese la ragazza impaziente
P: "Forse, proprio il fatto di essere così ingenuo porta Gourry a esprimere
più facilmente i suoi sentimenti, lui non si sente imbarazzato a dire quello che
pensa; questo invece non succede per Zel, che invece cerca sempre di capire
tutto su tutto e su tutti e non riesce mai a capire quali sono i suoi sentimenti
puri, senza sciuparli con qualche inutile e complicato ragionamento" in effetti
il discorso del drago dorato era piuttosto sensato e Amelia dopo aver riflettuto
un attimo pose un’altra domanda all’amica
A: "Ma allora io che devo fare?" sul suo volto si era dipinta un’espressione
sconsolata
P: "Aspettare; è l’unica cosa che puoi fare, finché anche lui non riuscirà
bene a capire che cosa prova per te, mi dispiace, ma è tutto ciò che posso
dirti, anche perché non ho molta esperienza in materia" disse la bionda
assumendo un’espressione a metà tra il mortificato e l’imbarazzato
A: "Grazie Phila, sei una vera amica" detto questo la ragazza se ne andò
decisa a scusarsi con Zel per come lo aveva trattato, mentre Philia tornava dal
suo Vargarv. Mentre camminava verso di lui, però si mostro ai suoi occhi una
scenetta piuttosto strana: Xellos teneva tra le mani una piccola sfera di
energia che il piccolo drago perduto tentava di afferrare con scarsi risultati
anche se sembrava che si divertisse un sacco. Ad un certo punto il bambino ebbe
un’illuminazione, bloccare il controllore della sfera per fermare la sfera
stessa, così non perse tempo e si lanciò sul Mazoku. Questo cadde all’indietro
per la sorpresa e prese al volo Vargarv tenendolo poi sollevato sopra di lui
reggendolo per i fianchi, il bambino sembrava divertirsi un sacco tanto che
anche Xel fu contagiato dalle sue risa. Quando Philia giunse lì si sedette
accanto a quei due che parevano divertirsi come matti
P: "Ma guardati Xel, uno dei mazoku più potenti che si fa domare da un
bambino" ma la sua frase che voleva punzecchiarlo non sortì l’effetto sperato.
Il demone infatti non si irritò minimamente, anzi, rilassò l’espressione e
rispose pacatamente
X: "Già, così sembra" disse, ma senza distogliere gli occhi dal bambino che
gli sorrideva ancora. Quando poi si voltò verso il drago dorato scoprì che anche
lei gli stava sorridendo e per la prima volta credette che quella sensazione di
vuoto che aveva provato solo poche ore prima avrebbe potuto essere riempita un
giorno, forse nemmeno troppo lontano.
Intanto in quel momento Gourry stava tranquillamente passeggiando per le vie
della città mandando occhiate in qua e là verso le varie bancarelle di dolciumi
sparse per le vie cercando qualcosa da portare a Lina come le aveva promesso.
Quella mattina per le strade tirava un piacevole venticello che gli scompigliava
i lunghi capelli dorati e lo rinfrescava dopo aver passato tutta la mattinata a
combattere prima contro Zangluss, poi contro Lina… e sinceramente anche contro
il desiderio di saltarle addosso in giardino, sentirla così vicina gli faceva
perdere completamente la testa dopo quello che era successo tra loro. Doveva
comunque un ringraziamento particolare a quella festa, senza di essa
probabilmente non sarebbe successo niente; si fermò su una terrazza appoggiando
i gomiti al muretto. Da lì si poteva vedere quasi tutta la città al cui centro
si trovava il palazzo reale argomento di tutti i suoi pensieri, tutto quello che
era successo la sera prima era sempre lì nella sua mente; le sensazioni che
aveva provato, le parole che aveva detto e che aveva sentito dire dagli altri,
le sue azioni e ciò che avevano comportato…
Z: "E dai ragazze, non siete ancora pronte?" Zel, Gourry, Xel e Zangluss
stavano tutti e quattro aspettando fuori da una stanza nella quale Lina, Amelia,
Philia, Shilfiel e Martina si stavano vestendo. Zel e Zangluss entrambi vestiti
di nero come due principi, con un fazzoletto bianco nel taschino erano abituati
ad aspettare le loro dame ed erano abituati a questo tipo di compagnia;
dopotutto lo spadaccino era un re e la chimera si era stabilito a palazzo già da
un po' di tempo. Invece Xel e Gourry, che indossavano un bellissimo completo
bianco con un fazzoletto rosso nel taschino, non erano abituati a questo tipo di
avvenimenti e tantomeno ad aspettare le signore e si stavano pian piano
appisolando. In mezzo a loro svolazzava un piccolo damerino provvisto di un bel
paio di ali nere, il piccolo Vargarv non ne aveva voluto sapere di farsi legare
le ali sotto il vestito e Philia aveva optato per un'apertura sulla schiena che
gli permettesse di volare liberamente.
Da dentro si senti proprio la voce del drago dorato
P: "Un attimo e abbiamo finito" ma Xel non era tanto convinto
X: "Non vorrei mettervi fretta, ma non avete detto la stessa cosa un'ora fa?"
stavolta fu Lina a rispondere
L: "Uffa, ma non lo sai che alle signore piace farsi aspettare, comunque
siamo pronte. Ma tu guarda che maleducati" la porta si aprì leggermente e la
prima ad uscire fu la festeggiata della serata: Amelia indossava un bellissimo
abito lungo bianco opaco che metteva in netto risalto i suoi capelli corvini,
due strisce di seta bianchissima le partivano dalle spalle e gli scendevano fino
ai fianchi fino ad allacciarsi dietro alla schiena in un grande fiocco. Zel
rimase un attimo fermo a guardarla, poi Xel gli dette una gomitata e lo
costrinse a farsi avanti, l'imbarazzatissima chimera porse il braccio ad Amelia
che lo accettò volentieri ed insieme si avviarono verso la sala grande. Quindi
fu la volta di Martina che sfoggiava un vestito dello stesso modello di quello
di Amelia, l'unica differenza era il colore, azzurro con le strisce di seta blu
scuro. Zangluss si avvicinò a lei e anche loro se ne andarono. Apparve un'altra
figura, Philia con uno stupendo abito dorato come i suoi capelli che quella sera
portava completamente sciolti sulla schiena legati solo in fondo da un fiocco
anch'esso della stesso colore del vestito; Xel aprì gli occhi come fa raramente
per osservare meglio la ragazza e si avvicinò baldanzoso
X: "Stasera non sei male pur essendo un drago dorato" lei lo guardò stupita
mentre gli offriva il braccio e rispose ironicamente
P: "E va bene, ti concedo di essere il mio cavaliere anche se sei solo un
mazoku" detto questo anche loro si avviarono verso il salone. Era rimasto solo
Gourry ad aspettare, ma era sicuro che c'era qualcosa che non tornava; sulla
soglia della stanza apparve l'ennesima figura e lo spadaccino sgranò gli occhi
L: "Allora, come sto?" la voce di Lina era un po' titubante e si vedeva che
non era abituata a portare quel tipo di vestiti. Indossava un abito rosso fuoco
la cui gonna non era molto voluminosa come quelle delle altre ragazze e ricadeva
morbida lungo le sue gambe, la parte superiore le lasciava scoperto il collo e
le spalle, mentre un paio di guanti di seta anch'essa rossa la coprivano mani e
avambracci; i capelli, anche se avevano mantenuto i soliti boccoli, erano stati
lavati e spazzolati a dovere e ore ricadevano morbidi e lucenti sulle spalle
della ragazza. Lo spadaccino impiegò qualche secondo per riconoscere la sua
compagna d'avventura, poi, senza un ordine diretto del sistema nervoso, il suo
cuore decise di cambiare posizione andando ad installarsi sfarfalleggiando alla
bocca dello stomaco, mentre il cervello si esibiva in un triplo salto mortale
carpiato all’indietro con doppio avvitamento
G: "Sei… Lina sei…" ma fu interrotto dall'apparizione di un'altra ragazza che
indossava lo stesso vestito di Lina, ma di colore blu che si attaccò al braccio
dello spadaccino
S: "Allora andiamo Gourry?" lui non sembrava molto d'accordo
G: "Ehi, no Shilfiel aspetta…" anche Lina era abbastanza contrariata
L: "Ehi, dico…" Anche Gourry non aveva intenzione di farsi trascinare via
dalla ragazza, ma non ebbe molta scelta dato che questa lo stava letteralmente
portando via cosicché Lina dovette darsi all'inseguimento dei due.
Quando i tre arrivarono nella sala si presentò ai loro occhi una scena che
non erano molto abituati a vedere, decine di uomini e donne che ballavano e
chiacchieravano tranquillamente, tutti elegantissimi. Lina cercò con lo sguardo
i suoi amici e li vide che stavano già ballando anche loro, adesso non sapeva
veramente che cosa fare, si sentiva spaesata in mezzo a tutta quella gente;
Gourry non era in migliori condizioni, c'era talmente tanta gente che non sapeva
più dove spostare lo sguardo. Ad un tratto però, sia la maga che lo spadaccino
furono come ipnotizzati da qualcosa, il loro sguardo si fece felice poi
estasiato e infine il loro volto mutò in un maligno sorriso: avevano visto il
buffet
L: "Gourry, il buffet!"
G: "L'ho visto" stavano per partire all'assalto quando Shilfiel li fermò
prendendoli per il collo
S: "Fermi, siamo ad una festa, che avete intenzione di fare, non potete
correre là e spazzolare tutto ciò che c'è in tavola" Gourry la guardò
tristemente
G: "E perché scusa?" ma Lina aveva capito la situazione
L: "Non fare il bambino, andiamo lì a comportiamoci come due veri signori"
così la ragazza prese il braccio dello spadaccino e insieme si incamminarono
pacatamente verso la tavola imbandita con Shilfiel che li seguiva distribuendo
rassicuranti sorrisi ad Amelia e Zel che conoscevano fin troppo bene le
abitudini culinarie dei due amici. Questi raggiunsero la portate mantenendo un
certo contegno e, dopo aver preso un piatto a testa seguendo le istruzioni di
Shilfiel, cominciarono a servirsi facendo bene attenzione che nessun piatto
sfuggisse alle loro mascelle. Per fortuna della festa tutto procedeva bene, gli
ospiti si divertivano, la musica era bella, il cibo ottimo e nessuno degli
strani amici della principessa aveva combinato disastri; Phil, che presiedeva il
ricevimento poteva stare tranquillo e si avviò verso i tavoli per salutare la
sua vecchia amica Lina
P: "Ehi Lina, che piacere rivederti, e anche tu Gourry sei sempre in
splendida forma!" la maga si volò di scatto riconoscendo subito il proprietario
di quella voce burbara, ma al contempo simpatica e rassicurante
L: "Phil come te la passi" anche Gourry sembrò stranamente ricordarsi di lui
G: "Già, tu sei Phil il principe di Saylun" a queste parole Lina prese per il
collo il ragazzo
L: "Ti ho detto che non devi chiamarlo principe quando ci sono io"
G: "He he…" la ragazza si voltò nuovamente verso l'uomo accanto a loro
L: "Piuttosto, dimmi Phil, non avete più avuto altri problemi con gli altri
regni?"
P: "Beh, da quando Dark Star è stata distrutta le forze demoniache si sono
date una calmata e per ora viviamo in un periodo di pace, a conferma di questo
basti pensare che ho permesso a quella sottospecie di demone di partecipare al
compleanno della mia Amelia" disse indicando Xel che stava tranquillamente
discorrendo con gli ospiti come se lui fosse un qualsiasi nobile della zona, in
effetti il suo atteggiamento era quello di un comune personaggio mondano;
elegante, educato e con un linguaggio raffinato il mazoku intratteneva gli
ospiti del ricevimento, sempre però mandando occhiate furtive ai suoi amici,
soprattutto a Lina curioso di scoprire come se la cavasse la rossa in una
situazione del genere
L: "In ogni caso, adesso si sta comportando bene e credo che non ci sia
motivo di preoccuparsi" disse la maga nera rivolgendo nuovamente la sua
attenzione alla conversazione con il principe
P: "Speriamo, comunque adesso devo andare, sai, stanno arrivando altri ospiti
e devo fare gli onori di casa"
L: "Vai pure Phil…" lo salutò Lina per poi rivolgersi a Gourry “è rimasto lo
stesso di un tempo"
G: "Già e così anche le torte di crema del cuoco di corte" disse il biondo
addentando l’ennesima fetta di torta
L: "Ma insomma lasciami qualcosa ingordo" e iniziarono la solita lotta
Intanto non molto lontano da lì Shilfiel stava osservando i due con aria
preoccupata, da quando li aveva lasciati sembravano essere ancora più legati di
prima e mentre li guardava azzuffarsi per un dolce pensò che probabilmente
sarebbe stato sempre così, sarebbero stati sempre più vicini, sempre di più,
finché un giorno avrebbero deciso di stare insieme fino alla fine dei loro
giorni. Questo sarebbe successo, ma lei non si meritava questo, era innamorata
di Gourry da molto ormai e non era ancora riuscita a rivelargli i suoi
sentimenti e di questo passo non ci sarebbe mai riuscita. Doveva assolutamente
fare qualcosa o avrebbe perso lo spadaccino per sempre, e probabilmente quello
era il momento giusto. Deciso il da farsi si avviò verso i due
S: "Gourry, ti va di ballare?" chiese e senza aspettare una risposta dal
ragazzo lo afferro per il braccio e lo trascino verso la pista. Lina che non
aveva avuto il tempo di reagire restò un attimo immobile a fissare i due che si
allontanavano, quando in quel momento le passò accanto Xellos
X: "Guarda che il tuo bello se ne appena andato con un’altra" due secondi
dopo il mazoku passò accanto ad Amelia e la ragazza scoppiò a ridere vedendo che
dalla testa gli spuntava un enorme bernoccolo. Zelgadis, che era lì vicino si
soffermò sul volto della ragazza che rideva e sulle sue labbra salì un leggero
sorriso.
Poco lontano Lina stava conversando con Martina, lasciata sola dal marito
L: "Allora Martina, racconta, com’è la vita coniugale?"
M: "Ti dirò, sicuramente per un sovrano è una seccatura, poiché gli impegni
di corte mi costringono a vedere Zangluss meno di quanto vorrei" ammise la
ragazza con espressione scocciata
L: "In altre parole preferiresti tornare a girovagare" disse la rossa
sorridendo
M: "Non è così, quando siamo insieme mi diverto, mi piace star insieme a
Zangluss, solo mi piacerebbe mollare tutto e fare un bel viaggio noi due soli,
vivere alla giornata, dormire sotto le stelle senza una preoccupazione al mondo"
parlando con aria sognante "esattamente come fate tu e Gourry, è quella la vita
che sogno con mio marito" la rossa rimase per un attimo senza parole
L: "M-ma dai non mi dire che preferiresti la vita da girovaga ad essere
servita e riverita a corte"
M: "Dico sul serio, ti assicuro che non sopporto la vita di corte, infatti
non vedevo l’ora di venire qui, il viaggio lo abbiamo fatto a piedi, siamo
partiti due settimane fa"
L: "Ma come proprio tu che ti lamentavi delle scomodità e della mancanza di
comfort quando viaggiavamo insieme" aggiunse Line incredula
M: "Mi sono ricreduta, piuttosto, tu quando ti deciderai a sistemarti?" disse
Martina con aria maliziosa indicando Gourry con un cenno del capo.
L: "Non dire stupidaggini, non ho intenzione di fermarmi in un villaggio e
aprire un negozio di alimentari, non smetterò di viaggiare almeno per i prossimi
trent’anni, poi forse potremmo riparlarne…"
Martina prese un bicchiere di champagne per sé e uno per Lina
M: "Già, ma come ti ho già detto si può stare insieme e viaggiare
contemporaneamente e non è forse quello che fate tu e Gourry da ben quattro
anni?" la rosse sorseggiò lo champagne.
Mentre la maga e la principessa conversavano, poco più in là Gourry era
sempre impegnato a ballare con Shilfiel e la ragazza non era intenzionata a
lasciarlo andare, aveva deciso che era arrivato il momento di scoprire se era in
grado di dividere lo spadaccino dalla sua compagna di avventure
S: "Gourry ormai è tanto che viaggi, non ti sei ancora stancato" chiese
mentre ancora ballavano
G: "Beh… no, perché in fondo mi diverto a gironzolare per il mondo con Lina"
disse con il suo solito sorriso ingenuo.
S: "E non ti piacerebbe fermarti da qualche parte, stabilirti e mettere su
casa?"
G: "Sinceramente si" disse lo spadaccino dopo averci pensato un po’ "ma
questo succederà solo quando avrò visto tutto ciò che c’è da veder nel mondo, e
ci vorrà ancora molto tempo credo"
La ragazza che per un momento si era illusa abbassò la testa sconsolata
S: "Dopo la festa io ritornerò al mio paese" disse senza guardarlo negli
occhi "e mi piacerebbe se tu volessi venire con me" Gourry restò un attimo
interdetto alle parole della ragazza
G: "Come?"
S: "Ti sto chiedendo di venire a vivere con me e… di sposarmi Gourry"
Z: "Hei Gourry, che stai facendo qui?" lo spadaccino si voltò trovandosi
accanto Zelgadis
G: "Scusa Zel, non ti ho sentito arrivare"
Z: "Me ne sono accorto, scommetto che pensavi a ieri sera" disse la chimera
sorridendo maliziosamente, l’altro sorrise e grattandosi la testa rispose
G: "Hai indovinato eh eh"
Z: "Non ti preoccupare, era ora che voi due… beh come dire… insomma hai
capito" Gourry sorrise e tornò a osservare il paesaggio
G: "E tu che mi racconti di nuovo?"
Z: "Amelia vuole che io decida se partire per sempre o rimanere qui… insieme
a lei" dicendo questo anche la chimere aveva rivolto il suo sguardo
all’orizzonte
G: "E tu che intendi fare?"
Z: "Non lo so"
G: "Era tanto che non vedevo Amelia, ed è ancora più bella di prima, chissà
quanto ci metterà suo padre prima di trovargli un marito…" Zelgadis sussultò
G: "Bè, ti lascio solo, così potrai pensarci meglio" detto questo lo
spadaccino se ne andò e spari nella folla della piazza. Intanto Zel, che non era
riuscito a trovare le parole per rispondere era rimasto da solo a fissare
l’orizzonte pensando la sera prima Amelia era veramente bella…
A: "Ehilà" la chimera fece un salto da record per lo spavento, non si era
reso conto che proprio la principessa di Saylun era lì accanto a lui
Z: "A-Amelia…" disse la chimera cercando di riprendersi dallo spavento
A: "Allora, che volevi dirmi?" chiese lei senza guardarlo negli occhi
Z: "Come?" Zel non capiva di che stesse parlando la ragazza
A: "Ho incontrato Gourry e mi ha detto che volevi parlarmi" il ragazzo
impiegò qualche secondo per capire che lo spadaccino lo aveva incastrato
Z: "Beh… ecco, non era niente di importante… in verità me ne sono
dimenticato" Amelia abbassò la testa e disse freddamente
A: "Allora fammi un fischio quando te ne sarai ricordato" stava per andarsene
quando Zel le prese una mano per fermarla
Z: "Aspetta…" chiuse gli occhi e prese un bel respiro
Z: "Non sono bravo a parole… però, qualcosa posso dirti con sicurezza. Io non
voglio andarmene da Saylun" Amelia strinse la sua mano più forte
Z: "Però, non sono ancora pronto per essere ciò che vuoi tu… ti chiedo solo
un po’ di tempo, solo un po’" stavolta fu lui ad aumentare la stretta
Z: "Dammi tempo di abituarmi…"
Amelia non voleva più sentire altro, prima che Zel potesse aggiungere altro
lei lo aveva già abbracciato circondandogli il collo con le braccia e
nascondendo il volto nel suo petto; non importava cosa fosse per lei, bastava
che restasse al suo fianco. Tutto ciò che gli aveva detto e che aveva fatto in
quell’ultimo minuto era più di quanto avesse fatto nell’ultimo anno e di per se
era già un enorme passo avanti, solo un altro po’ di tempo e forse… tutto si
sarebbe risolto tra un po’ di tempo, magari Zel avrebbe davvero prolungato la
sua permanenza lì, forse addirittura mettendo radici. La chimera si era
irrigidita per la sorpresa, ma poi aveva accolto più che volentieri la ragazza
tra le sue braccia cingendogli la vita, conscio che le sue parole avevano
sicuramente cambiato qualcosa fra loro, finalmente non doveva più fingere di
essere freddo con lei come lo era con tutti gli altri, poteva dimostrare
qualcosa.
A palazzo intanto si respirava un’aria tranquilla, nei giardini del palazzo
due pettirossi stavano volando insieme intorno ad un albero e gli scoiattoli si
rincorrevano tra i rami. Appollaiato su di un albero sonnecchiante Xel
sonnecchiava dando ogni tanto un’occhiata intorno. Il mazoku stava per
richiudere gli occhi, quando sentì letteralmente tremare l’albero, una forza
enorme stava infatti scotendo l’albero e lui si svegliò di soprassalto
stringendo il suo bastone, allertò i sensi e aprì il palmo della mano destra
concentrando una palla di fuoco per prepararsi ad un eventuale scontro. Guardò
giù per saltare a terra e… vide Lina che stava magicamente scotendo l’albero su
cui l demone era appollaiato fino a qualche momento fa. Xel cadde dall’albero
con un gocciolone di sudore freddo in fronte
L: "Ehilà Xel, che fai, abbassi la guardia, sai che non è prudente"
X: "Che diavolo ti salta in mente!?" sbraitò Xellos
L: "Quante storie per un piccolo scherzetto innocente"
X: "Mh" il demone voltò la testa
L: "Allora che intenzioni hai?"
X: "Che intendi dire?" chiese facendo finta di niente
L: "Andiamo, avevi detto che dopo la fasta te ne saresti andato, che ci fai
ancora qui?"
X: "Beh diciamo che nel mondo demoniaco non c’è poi così tanto lavoro e
sinceramente non ho voglia di andarmene, sto tanto bene nel mondo degli umani"
rispose allargando le braccia
L: "Mmmh… speriamo che sia davvero così"
X: "Non dirmi che non ti fidi di me"
L: "Non è questione di fidarsi o no, il fatto è che tu provochi sempre guai,
qualunque siamo le tue intenzioni…"
X: “…e tu non hai intenzione di rischiare adesso, giusto?" completò lui
sorridendo
Prima che la rossa potesse controbattere si senti un grido in lontananza
P: "Vargarv, torna qui" subito dopo il piccolo drago perduto sbucò da dietro
un angolo e raggiunse Xellos rifugiandosi dietro le sue spalle; dietro di lui
sopraggiunse Philia di corsa che si fermo di fronte al mazoku
P: "Vargarv!"
X: "Che succede?" chiese il ragazzo
P: "Voglio solo vestirlo" in effetti il piccolo aveva solo le mutande
L: "Ho un dubbio" disse Lina osservando sospettosamente sia Philia che il
piccolo "fammi vedere che vestito vuoi mettergli"
P: "Questo" disse la ragazza tirando fuori una camicetta rosa con i polsini
scintillanti di perline dorate e un paio di pantaloni neri con delle strisce
argentate "non è un amore"
X: "E… esattamente… non ti sembra un po’ …appariscente" chiese Xellos
cercando di trattenere le risate, mentre a Lina lacrimavano gli occhi anche se
si tappava la bocca. Il bambino si rintanò ancora di più dietro le sue spalle
P: "Beh io ho questo, quindi a meno che non voglia andare a giro in mutande…"
Disse il drago dorato sventolando il completo stile discoteca anni 80’
X: "Io ho un’idea migliore" disse Xel e prese da sotto le ascelle Vergarv
posizionandolo a sedere di fronte a lui, quindi, dopo aver ripreso il suo
bastone anche il mazoku si inginocchiò davanti al piccolo
X: "Dimmi se questo ti piace" disse e gli tocco la testa con il bastone
facendogli apparire addosso un paio di scarpe nere, pantaloni bianco cenere con
una cintura di cuoio ed un gilè nero bordato e rifinito dello stesso colore
verde dei capelli del piccolo drago. Una fascia nera gli teneva su la frangetta
che prima ricadeva sugli occhi. Una mano si abbattè sulle spalle del demone che
quasi non cadde a terra
L: "Bravo Xel, ottimo lavoro"
P: "Può andare" disse Philia per minimizzare il vestito di Vargarv, il quale
non faceva che guardarsi come a cercare qualcosa, riavvicinò a Xel tirandogli la
manica
X: "Che c’è?" chiese, ma capì subito quando vide che il piccolo stava
indicando il mantello di Lina
X: "Ho capito" uindi toccò ancora la sua testa e sule spalle del bambino
apparve una mantellina blu che si allacciava al collo con una spilla a forma di
drago e terminava in fondo molto consumata dandogli un’aria molto vissuta. Il
piccolo drago si alzò in volo e andò in braccio a Philia, stavolta soddisfatto
L: "E bravo Xel, sei un ottimo papà" a quelle parole Vargarv si stacco
dall’abbraccio di Philia per andare in braccio al demone
V: "Pa-pà" Lina e Philia non chiusero la bocca per un quarto d’ora.
Intanto Gourry, passeggiando per le strade di Saylun, riprese le sue
riflessioni da dove le aveva lasciate…
La festa procedeva bene e stava volgendo al termine, l’ora si era fatta tarda
e alcuni ospiti cominciavano ad andarsene. Amelia era riuscita a convincere Zel
a ballare con lei, Martina e Zangluss conversavano con altri invitati, Xellos
stava ballando con Lina, Gourry stava parlando con Philia, mentre Shilfiel si
era già ritirata nella sua stanza, come del resto anche il piccolo Vargarv.
P: "E così Lina ha deciso di insegnarti un po’ di magia…"
G: "Già, ma non sono poi così bravo, per ora riesco solo a lanciare una palla
di fuoco, e neanche lontanamente paragonabile a quelle di Lina" disse lo
spadaccino con una mano dietro la testa
P: "Beh, hai già fatto molti progressi"
Intanto Lina…
X: "Che hai, ti vedo pensierosa"
L: "Come…?"
X: "Mmmh…"
L: "Che c’è? Non ho assolutamente niente, ero solo un po’ soprappensiero"
X: "Non è da te avere preoccupazioni"
Pian piano gli ospiti stavano lasciando la festa e, dopo un po’ rimasero solo
Amelia, Zel, Lina, Gourry, Zangluss, Martina, Philia e Xellos
A: "E adesso che siamo rimasti solo noi… facciamo fiesta!!!" disse la
principessa alzando un telo che nessuno aveva notato prima e rilevando un enorme
quantità di bottiglie su un tavolo, ma c’era qualcuno che non aveva voglia di
bere; Gourry infatti era salito in terrazza a guardare la luna e riflettere
sulla proposta di Shilfiel
G: "Uff… che devo fare?"
L: "A che pensi?" lo spadaccino non si spaventò, aveva percepito la presenza
della maga già da un po’
G: "Niente…" la rossa appoggiò i gomiti al terrazzo e prese a guardare le
stelle
L: "Sai, ormai sono quattro anni che viaggiamo insieme e abbiamo girato tutta
la penisola dei demoni…" Gourry ascoltava in silenzio "quando ripartiremo dove
andremo"
La maga non lo sapeva, ma lo spadaccino non era neanche sicuro di ripartire
con lei, ma non aveva ancora deciso quindi si portò una mano dietro la testa e
sorrise
G: "Beh, non c’è mica solo la penisola dei demoni, abbiamo tutto un mondo da
vedere" disse lui sorridendo, Lina rispose al suo sorriso
L: "Già, hai ragione" stettero per un po’ così, appoggiati al muretto senza
parlare, semplicemente godendo l’uno della tacita presenza dell’altro. Era
strano, ma fra loro non c’era mai stato alcun tipo di incomprensione, come in
battaglia anche nella vita comune loro si intendevano alla perfezione, senza una
parola riuscivano a capirsi come nessun altro. Gourry voltò un attimo la testa
verso la rossa e la vide intenta ad osservare la luna, il suo volto era
rilassato come non lo era quasi mai e lo spadaccino si soffermò sui delicati
lineamenti della ragazza. In quel momento arrivò una forte folata di vento
gelido che fece tremare le spalle scoperte di Lina
L: "Accidenti, potevo portarmi qualcosa" si lamentò la rossa. Come per una
tacita richiesta della stessa Gourry si tolse la giacca e gliela posò sulle
spalle sorridendogli
G: "Sempre a lamentarti tu, eh?" la maga si voltò un po’ stupita, ma in
effetti, si disse, lo spadaccino era sempre protettivo nei suoi confronti, lo
era sempre stato, fin da quando lo aveva conosciuto quindi gli rivolse un
sorriso di gratitudine
L: "Grazie"
G: "E di che?"
L: "Di tutto…"
X: "Aiuto!!!" Xel stava corendo per la stanza cercando di sfuggire ad
un’infuriata Philia, anche se i bernoccoli sulla sua testa indicavano che non ci
stava riuscendo molto
L: "Ma che diavolo sta succedendo qui?!" la rossa era sconcertata
L: "Insomma volete…" Lina stava per continuare le sue protesta, ma quando
vide Martina in reggiseno e mutande che balla sul tavolo la mascella le toccò
terra e ci volle un grande sforzo di volontà per resistere alla tentazione di
spaccare tutto
L: "Ti prego Gourry, andiamo via da qui"
G: "Ok, come vuoi tu" rispose il ragazzo mentre osservava Amelia in non buone
condizioni sdraiata su di un tavolo.
Senza accorgersene Gourry era ritornato a palazzo, giusto in tempo, si disse.
Era l’una passata e se avesse tardato ancora un po’ avrebbero probabilmente
iniziato a pranzare senza di lui, sarebbe stato pericoloso per il suo stomaco
che rischiava di rimanere digiuno vista la presenza di Lina e della sua
voracità. Gli conveniva davvero muoversi…
L: "Ma dove si è cacciato quell’idiota?!" la rossa aveva acconsentito ad
aspettare Gorry per iniziare a pranzare, ma adesso cominciava ad avere fame,
oltretutto le portate erano già in tavola e la rossa aveva l’acquolina in bocca
già da una mezz’oretta
G: "Scusate il ritardo…" lo spadaccino era appena entrato dal portone
principale della sala, ma non aveva potuto terminare la frase, perché Lina gli
era saltata addosso e l’aveva preso per il collo
L: "Cervello di medusa, ma si può sapere dove sei stato fin’ora?" il
poveretto che riusciva a malapena a respirare riuscì solo a emettere un flebile
sussurro
G: "Scu-sa…"
Dopo che Lina si fu sufficientemente calmata e Gourry si fu ripreso il pranzo
iniziò e, come sempre, fu la solita battaglia a colpi di coltello e forchetta,
mentre gli altri mangiavano tranquillamente ormai abituati allo spettacolo.
A: "Allora, ragazzi, che avete intenzione di fare, restate un po’ da me?"
M: "Beh, noi abbiamo moltissimi impegni a corte quindi prima di sera dovremo
andarcene"
A: "Che peccato, e tu Philia?"
P: "Forse io mi fermerò per un po’, giusto il tempo di far vedere al piccolo
tutto il paese"
A: "Ottimo, Xellos…"
X: "Se non disturbo vorrei rimanere, almeno finché i miei superiori non mi
ordinano il contrario"
A: "E tu Shilfiel?"
S: "Anche io devo tornare a casa…"
A: "E voi due cosa avete intenzione di fare?" chiese infine rivolgendosi a
Lina e a Gourry
L: "Eh?" chiese la rossa che era sempre impegnata nella sua lotta con Gourry
all’ultimo boccone
L: "Mi dispiace Amelia, vorrei rimanere, ma la vita di corte non fa per me"
rispose la maga
A: "Ma… allora dove andrai, non hai già visto e rivisto tutta la penisola?"
Lina sorrise
L: "Infatti io e Gourry pensavamo di visitare il mondo esterno…" questa
rivelazione lasciò tutti di stucco, lasciare la penisola significava
allontanarsi molto da tutti loro. Con ogni probabilità non avrebbero rivisto i
due compagni prima di un paio d’anni, e forse non sarebbero stati sufficienti
neanche quelli per ritrovarsi.
L: "Non ho voglia di fare un altro giro per la penisola, se non incontreremo
problemi arriveremo al confine fra una settimana e, in meno di un mese ci saremo
già inoltrati nel continente esterno"
A: "Ma in questo modo non ci vedremo per molto tempo…" la principessa non
sembrava particolarmente felice per la rivelazione della maga
L: "Non preoccuparti, al massimo tra un paio d’anni saremo di ritorno"
X: "E magari sarete anche…" azzardò Xel, ma un gancio destro di Lina lo mandò
KO prima che potesse aggiungere altro.
Il pranzo proseguì senza intoppi e, quando anche Lina e Gourry furono sazi,
tutti gli ospiti si alzarono dal tavolo per andare a sedersi sul divano accanto
al camino acceso. Dopo aver mangiato tutte quelle portate, tutti i ragazzi si
sentivano sazi e rilassati, il fuoco li riscaldava donando loro un senso di
pace, accompagnato dalla tranquillità del castello e dal torpore che si era
impossessato dei loro corpi li costringeva a starsene in silenzio, comodamente
seduti assaporando quel momento di calma. A loro era sempre mancata la pace,
sempre in giro, chi per un motivo, chi per un altro nessuno di loro poteva dire
di vivere nella vera pace. Certo, non c’erano guerre in corso, ma ogni regno ha
i suoi problemi, così come ogni brigante o cacciatore di taglie faceva sempre il
suo lavoro. Inoltre le lotte tra Mazoku e Ryuzoku, anche se ultimamente sopita
covava sempre negli angoli più bui dell’universo. Quante volta avevano
combattuto e vinto, o comunque erano usciti vivi, e quante di quelle volte si
erano pentiti o rammaricati, quante scelte avevano dovuto prendere, quante notti
insonni per pensare un piano o una soluzione, quanti viaggi, amici, nemici…
Quante parole vuote, quante frasi dimenticate… Probabilmente molte volte avevano
pensato di mollare, credere che fosse tutto inutile o che non erano obbligati da
nessuno a combattere, potevano semplicemente lasciare che se ne occupasse
qualcun altro. Purtroppo non c’era mai stato qualcun altro, non lo avevano mai
cercato un sostituto; lo avevano dimostrato molte volta, i migliori erano, sono
e saranno sempre solo loro, e non perderanno mai l’occasione di confermarlo
salvando questo nostro stupido mondo che tutti amiamo tanto. Seduti sul divano,
l’uno accanto all’altra, Gourry e Lina si guardarono negli occhi e lì videro il
proprio riflesso e tutto quello che c’era negli occhi azzurri di lui e in quelli
rubino di lei.
I passi di Lina erano lenti sulle scale, il vestito le impediva di essere
libera nei movimenti come sempre, dietro di lei c’era Gourry, che aveva tenuto
lo sguardo basso finora, alzò gli occhi e il suo sguardo si impuntò da solo sul
fondoschiena della maga… distolse subito lo sguardo, se lei se ne fosse accorta
lo avrebbe sicuramente ucciso. Tentò di nuovo di staccare gli occhi da terra
stavolta con successo riuscendo a fissare il suo sguardo sul movimento
ondeggiante dei capelli di Lina.
…bellissima, forse avrei dovuto dirglielo quando è uscita da quella stanza…
questo pensava Gourry mentre percorreva il corridoio che portava alla camera di
Lina. Questa intanto contava i passi che la separavano dalla sua stanza, chissà
perché poi, si chiedeva. Non sapeva bene perché, ma avrebbe preferito che la
festa durasse ancora un po’, non sapeva bene il motivo che la spingeva e
rallentare ad ogni passo, era più un bisogno, una necessita da assecondare con a
spiacevole consapevolezza di qualcosa che finirà presto e male. Il corridoio
sembrava sempre più corto e quando sentì Gourry fermarsi dietro di lei si bloccò
chiedendosene il motivo. La maga si voltò
L: "Perché ti sei fermato?"
G: "Questa è la mia camera…" disse indicando una porta li affianco
L: "Oh… beh, buonanotte allora…" fece per andare
G: "Aspetta…" la fermò lo spadaccino “…devo dirti una cosa" Lina si fermò,
senza voltarsi
L: "Cosa?"
G: "Devo prendere una decisione…" la rossa si voltò
L: "Dimmi"
G: "Ecco, Shilfiel domani tornerà a casa e…"
L: "E che c’entra?"
G: "Mi ha… chiesto di seguirla…"
L: "Beh, non ho intenzione di passare da…" cominciò lei con noncuranza
G: “…e di sposarla" Gourry abbassò la testa
L: “…" la rossa era senza parole
G: "Gli ho detto che ci avrei pensato"
L: "Ma tu non accetterai, vero?" chiese Lina che intanto si era avvicinata a
lui
G: "Non lo so? Forse non sarebbe una cattiva idea fermarsi da qualche parte e
mettere su famiglia…"
L: "Ma se poco fa mi hai detto che avremo visitato il mondo esterno
insieme?!"
G: "Io…"
L: "E poi perché vorresti sposare Shilfiel e smettere di viaggiare, non
preferiresti continuare a girovagare per il mondo senza pensieri?!" Lina si
stava arrabbiando
G: "Non lo so!" riuscì a calmare la maga
L: "E allora…"
G: "Solamente vorrei chiederti…" la ragazza aspettava in silenzio
G: "Tu vuoi davvero che io rimanga con te?"
L: "Ma che stai dicendo, certo che voglio che tu rimanga con me…"
G: "Perché io non ce la faccio più"
L: "Cosa…?"
G: "Sono stanco di camminare dietro di te, di vederti scappare e poi
rincorrerti…" probabilmente non era quello che avrebbe voluto dire, ma era
quello che gli passava per la testa in quel momento
G: "Sono stanco di vederti ora vicina, ora lontana… non riesco a essere al
tuo pari, per quanto mi sforzi sei sempre avanti… io vorrei camminare al tuo
fianco Lina"
L: "Perché mi stai dicendo questo?"
G: "Perché… stando con te non mi accorgo del tempo che passa, e nemmeno di
come cambiano le persone; di come sei cambiata tu in questi quattro anni me ne
sono accorto stasera per la prima volta, anche se forse lo sapeva già da molto
tempo. Non mi ero reso conto che già lo sapevo, semplicemente ignoravo
l’esistenza di questa certezza"
L: "Come sono… cambiata?" chiese Lina esitante
G: "Quando sei uscita da quella stanza con codesto abito mi sono reso conto
che sei bellissima, lo sei sempre stata"
L: "Gourry…"
G: "E non è solo questo, sei forte, coraggiosa… l’unica persona che abbia mai
conosciuto che mangia quanto me. Sei egocentrica, prepotente, presuntuosa e
permalosa, ma sai anche essere gentile e aiuti sempre chi è in difficoltà" lo
spadaccino sorrideva mentre parlava
L: “…"
G: "In poche parole… ti amo"
Silenzio. Gourry aveva esaurito la sue parole e la sua gola era secca, anche
se questo non era colpa del discorso. Il suo stomaco stava facendo una gara di
salti mortali all’indietro con il fegato e la milza, mentre i polmoni si stavano
pian piano restringendo come due maglioni nell’acqua fredda.
Lina stava cercando di riprendersi da quel fiume di parole che la avevano
travolta, lei stava
Ancora raccogliendo i cocci quando si accorse che il suo cuore batteva
talmente forte che avrebbe potuto raggiungere l’altezza della gola da un momento
all’altro. Pensava che, probabilmente, avrebbe dovuto dire qualcosa, ma il suo
cervello si rifiutava di rispondere agli stimoli esterni
Il vento che soffiava fuori fece sbattere una finestra molto violentemente e
questo li riporto al presente
L: "Gourry io…"
G: "Per questo dimmi Lina, devo restare con te…? Perché non ce la faccio a
stare insieme a te senza poterti amare, mi fa troppo male per continuare"
L: "No…" Lina aveva pronunciato quelle parole freddamente abbassando lo
sguardo. In quel preciso istante Gourry si sentì morire, era finito, tutto
finito. Non c’era dolore come pensava, ma non c’era altro, non c’era più niente…
L: "Non devi più soffrire…" adesso iniziava a fare male
L: "Camminerai sempre accanto a me"
G: "Cosa?!" qui il cuore di Gourry corse il serio pericolo di fermarsi
L: "Non…" non riusciva ancora a guardarlo negli occhi
G: "Posso rimanere accanto a te?" chiese con un filo di voce
L: "Si, rimani sempre con me" disse alzando finalmente lo sguardo. Lui le
accarezzo la guancia con la mano e vide i suoi occhi chiudersi al contatto. La
ragazza afferrò il polso che la stava accarezzando e strinse forte la mano dello
spadaccino. Sentì il respiro farsi più affannoso e il cuore battere a mille,
improvvisamente sentì caldo. Gourry si avvicino ancora di più a lei, per la
prima volta le sembrava piccola e indifesa, inghiottì a fatica la saliva e pensò
che trattenere l’istinto era molto più faticoso che combattere qualsiasi demone
esistente in quello e altri svariati universi; senza più riflettere abbracciò la
ragazza e la tenne stretta a se. Lina si accorse di come Gourry fosse
rassicurante solo con la sua presenza, sentiva che avrebbe potuto restare
stretta in quell’abbraccio per chissà quanto tempo. Sorrise mentre poggiava la
testa sul petto del ragazzo e lo abbracciava a sua volta, stupendosi mentre
sentiva il suo cuore battere con ritmo martellante nel suo orecchio. Gourry
annusò il profumo dei capelli di Lina mentre questi gli solleticavano il naso e
socchiuse gli occhi quando sentì le mani della ragazza che, sulla sua schiena,
giocherellavano con i suoi capelli lunghissimi. Lei si sentì scoperta come non
mai, priva di qualsiasi difesa, ma non aveva paura, anzi avvertiva la voglia di
proteggerla dello spadaccino e si lasciò prendere dall’istinto anche lei; si
staccò dal suo petto e alzò la testa per incontrare i suoi occhi con lo sguardo.
Gourry la vide alzare lo sguardo verso di lui e avvicinò il viso al suo. Forse
causa qualche bicchiere di troppo, forse l’atmosfera, l’aria della festa… o la
proposta di Shilfiel, gli strani discorsi di Martina… qualunque cosa fosse, loro
l’avrebbero sempre ringraziata. Il loro primo baciò durò solo pochi attimi, un
leggero sfiorarsi delle labbra per sciogliere il ghiaccio… i successivi
sciolsero i loro cuori come neve al sole. Lina spinse lo spadaccino fino alla
porta della propria camera e lui riuscì in qualche modo ad aprire e si richiuse
alle loro spalle. Veloci, trascorsero fugaci nei loro pensieri quattro anni di
battaglie, amicizie, dolori e quanto altro avevano vissuto. Tutto ciò che
avevano dentro si consumò quella notte…
Lì, in quella sala regnava il silenzio…
Due mani erano intrecciate…
Nel pomeriggio Shilfiel se ne andò senza salutare Gourry e Lina,
probabilmente le faceva troppo male per rivederli, ma forse aveva sempre saputo
come sarebbe andata a finire, dopotutto aveva fatto il possibile e non aveva
rimpianti.
La sera partirono anche Martina e Zangluss reclamati dalle esigenze di corte.
Prima che andassero, però, Lina chiese loro se volevano viaggiare con lei e
Gourry, ma i sovrani di Zoana declinarono gentilmente l’invito. La ragazza
sussurrò comunque a Lina
M: "Non temere, dopo ieri sera mi sono convinta; il tempo di sistemare
qualche faccenda e lasciò il regno in mano ai miei consiglieri. Io e mio marito
ce la squagliamo e veniamo a cercarvi" la rossa le augurò buona fortuna.
Dopo qualche giorno anche i restanti ospiti decisero di partire, Lina e
Gourry volevano partire verso nuove avventure, Xellos doveva tornare a lavoro e
Philia aveva semplicemente voglia di tornare alla tranquillità del villaggio
dove si era stabilita un anno fa. Ad Amelia però non sfuggì il continuo
confabulare del Mazoku e del drago dorato
A: "Ma che avete da bisbigliare voi due?"
X: "scusa, ma è un sagreto" rispose il demone poggiandosi un dito sulle
labbra. Il piccolo Vargarv saltò in braccio al ragazzo e prese a giocare con i
suoi capelli
V: "Pa-pà! Pa-pà!" ormai il piccolo aveva capito che poteva dirlo in pubblico
L: "Sembra che tu adesso abbia qualcosa di più importante del lavoro, vero
Xell" il demone non seppe controbattere e Philia gli assestò un pugno in testa
Anche Lina e Gourry, con grande dispiacere di Amelia e Zel, partivano e
chissà quando li avrebbero rivisti
A: "Allora ve ne andate anche voi? Mi lasciate sola in questo castello
enorme?"
L: "Ma non sarai sola, Zel resterà qui a farti compagnia, non è vero?" disse
la maga strizzando l’occhio alla chimera. Sia questa che la principessa di
Saylun arrossirono.
Infine tutti partirono dalla città e fecero ritorno alla loro routine
quotidiana: demoni distruttori di altri mondi, incantesimi talmente potenti da
poter distruggere tutto l’universo, battaglie leggendarie e viaggi in paesi
sconosciuti. In un universo come questo si può viaggiare ovunque, incontrare
qualsiasi tipo di nemico o amico. Scoprire leggende, verità e complotti; si
possono trovare le creature più potenti e inimmaginabili e gli animaletti più
comuni e innocui. Visitare città magiche avvolte dal mistero o paesi maestosi
famosi per le loro arti. Qualsiasi cosa è possibile viaggiando nella penisola
dei demoni. Dopo un’avventura lunga e faticosa può anche non accadere niente,
può darsi che tutto sia stato un fallimento oppure che sia andato tutto troppo
bene da essere sbagliato. Alla fine può esserci bisogno di ricominciare da capo…
e ricominciare… e ricominciare.
E comunque non essere ancora soddisfatti, ma dopotutto, il bello non è sempre
inventarsi qualcosa di nuovo?
E allora ragazzi… noi continuiamo a divertirci.
Può anche essere che il divertimento non finisca mai…
In un mondo lontano 10 anime trovano l’equilibrio…
Fine
Note dell’autore: Prima esperienza nel campo di Slayers. Ho avuto quest’idea
grazie ad una mia amica e per questo la ringrazio tanto, sia per questa fict,
sia per l’ispirazione che mi ha dato per l’altra mia fict "Più bella cosa non
c’è" (FF8). Per chi non l’avesse letta vi prego di farlo e lasciarmi una
recensione grazie. Naturalmente voglio recensioni anche per questa, qualsiasi
cosa vogliate dirmi, complimento, insulto o altro che sia, contattatemi, sono
sempre a disposizione felicissimo di risponde. Alla prossima bye bye!!
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