Se mi avessero chiesto da piccola cosa avrei voluto fare da grande, si certo avrei risposto Ballerina, con un entusiasmo fuori dal comune.
Ero la punta di diamante del teatro moscovita Bolshoi, la crème de la crème, la migliore.
Sono in soffitta, mi piego sulle ginocchia e apro un vecchio baule, la polvere sta volando intorno a me, agito un braccio e pulisco lievemente il lucchetto ormai aperto. All'interno trovo qualche mio vestito di quando ero bambina, di quando sognavo i palcoscenici di tutti il mondo, e la cosa più importante per una ballerina anche se alle prime armi: le punte. Graziose scarpette di raso rosa sono ancora intatte, ricordo di averle comprate nel negozio che dava sulla piazza davanti al Cremlino, prima di tutto questo, prima della Stanza Rossa e prima di diventare la Vedova Nera.
Ricordo come se fosse ieri le audizioni al teatro Bolshoi, rivivo la stessa trepidazione che mi caratterizzava, la stessa determinazione nel volere un obbiettivo.
Sento due mani maschili sugli occhi.
Clint.
Dopo la caduta dello Shield dovevo trovarmi una copertura e quale migliore, poi diventata realtà, di una coppia sposata?
"Chi sono?
Sorrisi e mi voltai, incontrando gli occhi cerulei dell'uomo che mi ha risparmiato.
"Clint
"Che ci fai qui?
Si sedette sul pavimento polveroso a fianco a me
"Guardavo e pensavo
Prese tra le mani un album di foto ed una videocassetta. Il mio primo saggio.
"È quello penso che sia?
"Ti va di vederlo?
Non annuì, ne disse nulla, prendemmo tutto e scendemmo.
Mettiamo la cassetta nel videoregistratore e facciamo partire.
Il nastro, anche se usurato fa ancora il suo lavoro.
Mi riconosco in una bambina dai capelli rossi, raccolti in uno chignon.
"Dici che le piacerà?
Mi posò una mano sulla pancia, ormai al quinto mese.
"Non saprei, se però le piacesse, sarà brava come la madre.
Sorriderti, in quell'attimo di nostalgia e felicità. |