Evasione d'amore

di SellyLuna
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Titolo: Evasione d’amore   
Autore: SellyLuna
Fandom: I Dalton
Personaggi: Averell, signorina Betty
Paring: Averell/Betty
Genere: generale
Rating: verde
Tabella: rossa
Prompt: cuore
Note: Finalmente riesco a buttare giù qualche riga per questa coppia, che mi piace molto. Non so perché, ma li trovo davvero carini, questi due assieme. :3
Ultimamente sto diventando particolarmente brava ad appassionarmi per fandom poco (o nulla) considerati e conseguentemente i miei feels si dirottano per le coppie meno in di tutto l’universo. Inizio a sentirmi l’avvocato delle cause perse, ma tant’è…
Non saprei cos’altro dire, in particolare su questa prima flash; spero di aver azzeccato almeno un po’il carattere e che questa piccola cosa possa piacere a qualche sventurato (?) lettore. ^^
La cosa più importante è che questa raccolta partecipa alla Challenge “The Itten Challenge”Dipingi le tue storie indetta da Edelvais Verdefoglia sul forum di Efp.
Commenti, osservazioni, critiche costruttive sono sempre ben accetti.
E con questo è davvero tutto.  C:
Buona lettura. ^_^

 
 
 

Evasione d’amore
 
 
 

Tabella rossa: prompt cuore
 
«Lei è davvero una donna affascinante!»
Sentì, come risposta al complimento, una debole risatina femminile. Non gli fu difficile, dalla sua postazione, scorgere con la coda dell’occhio la signorina Betty che si lasciava fare il bacio mano da quel bell’imbusto, l’ultimo arrivato che era riuscito a rapire la ragazza, da subito, con i suoi modi di fare.
Sembrava che si fosse scordata che era un criminale, come tutti gli abitanti del penitenziario.
Non era per quella ragione che Averell si ritrovò a guardare storto il ridicolo damerino, o almeno non era l’unica e la più scottante.
Gli dava terribilmente fastidio che l’attenzione della signorina Betty fosse, tutto ad un tratto, rivolta a quel semi sconosciuto; era sicuro che tanto sarebbe rimasto lì, da loro, per poco tempo: l’avrebbero senz’altro trasferito in un’altra struttura. Non era un habitué come lui e i suoi fratelli e tutti gli altri “ospiti fissi” del penitenziario.
Non era per nulla giusto che quel tipo calamitasse su di sé tutte le energie della signorina.
Si attardò a osservarla: sembrava felice, era radiosa con quegli occhi sognanti e quel dolce sorriso.
Sentì una profonda fitta al cuore, non ricordava di aver mai provato una sofferenza di tale intensità.
Avrebbe tanto voluto chiedere a Joe un consiglio, magari lui sapeva dirgli da cosa era causato quel dolore al petto. Poi, rifletté che sarebbe stato meglio parlarne con Jack o William.
Ancora indeciso, tornò a picconare con più vigore le pietre, come se volesse scacciare così tutti i suoi problemi.
 
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