Convivenze

di Alexys_Tenshi
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Terzo capitolo di questa raccolta ShikaSui.
Questa è una ApocalisseZombie!AU e devo ringraziare kuma_cla [❤️] per il prompt. Inoltre la storia partecipa alla challenge "La sfida dei duecento prompt" con il prompt numero 62.Apocalisse.
Spero che vi piaccia e potete anche recensire se vi va, non vi mangio.
Dedico, come sempre, questa storia alla mia adorata Sil.

And the violence causes silence

It’s the same old theme since nineteen-sixteen.
In your head, in your head they’re still fighting,
With their tanks and their bombs,
And their bombs and their guns.
In your head, in your head, they are dying…
-The Cranberries (Zombie)
Sembrerebbe che gli unici esseri viventi rimasti in città siano loro due.

Shikamaru si guarda intorno, cerca di percepire ogni minimo spostamento, ascolta ogni suono e non abbassa mai la guardia. Suigetsu è dietro di lui, la balestra tra le mani, pronta ad essere usata, il respiro pesante e la maglia strappata.

Nuvoloni grigi si avvicinano sempre più, segno che tra meno di venti minuti potrebbe cominciare a piovere. Shikamaru, accertatosi che la strada non presenta nemici, indica a Suigetsu una casa abbandonata. Corrono fino alla porta in legno, che Suigetsu apre con un calcio. I proprietari devono essere scappati in tempo, prima che gli zombie arrivassero in quel quartiere. Come ogni giorno, i ragazzi controllano se negli scaffali è possibile recuperare del cibo in scatola o sottovuoto. Passano ai kit d’emergenza, recuperando bende e del disinfettante.

“Ho trovato un pacco di cerotti” dice Suigetsu mostrando la scatola. Shikamaru annuisce e gli passa lo zaino, per mettere dentro i cerotti e anche un flacone di acqua ossigenata.

Dopo dieci minuti si posizionano sul divano, accanto alla finestra. È il turno di guardia di Suigetsu, così Shikamaru può riposare per un’oretta. “Speriamo” si dice prima di alzare il cappuccio della sua felpa verde e poggiare la testa sul bracciolo.

“Shikamaru!” il moro apre gli occhi appena sente pronunciare il suo nome. Si ritrova il viso di Suigetsu a pochi centimetri dal suo e non può non sussultare. “Stanno arrivando” spiega il ragazzo con gli occhi viola che si allargano sempre più.

Non se lo fa ripetere una seconda volta che Shikamaru scatta vicino alla finestra, cacciando la pistola dalla fondina attaccata alla sua gamba destra. Mentre era addormentato ha cominciato a piovere, e la visuale non è perfetta. Riesce a scorgere il primo zombie a due case di distanza, e il suo cuore perde un battito.

“Ino” mormora, ricevendo un’occhiata da Suigetsu. Il ragazzo dai capelli chiari stringe la presa sulla sua balestra e con un “dovevamo aspettarcelo, prima o poi” cerca di calmare il suo amico. Shikamaru annuisce e si passa la punta della lingua sulle labbra screpolate. È la freccia di Suigetsu che si pianta nel cranio della ragazza-zombie dai capelli biondi. Sapeva che Shikamaru non avrebbe avuto il coraggio di sparare alla sua migliore amica.

I successivi zombie vengono abbattuti in fretta, con colpi precisi e rapidi. Escono dalla casa quando smette di piovere. Osservano con riluttanza e stanchezza i corpi dei loro amici. Suigetsu ha lo sguardo fisso su Karin, con i capelli rossi pieni di fango e la pelle diafana piena di morsi. Accanto, anche stavolta, c’è Juugo, con un braccio staccato ed un foro sulla fronte.

La mano di Shikamaru si posa sulla spalla dell’ Hozuki. “Dobbiamo proseguire”.

Ed è con quelle parole che si lasciano la loro città alle spalle, i loro amici e la loro famiglia che ormai non esiste più. Camminano verso luoghi lontani, in cerca di un briciolo di salvezza.




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