ESSERE ME STESSA
Oh, densità d'ironia saccente
Del mondo
Che m'osservi nel tuo modo sicuro
Irrisorio e avvilente.
(S)conto la mia pena
In lacrime di cristallo;
fisso nel tuo specchio
Le mie pareti
Scorza di fango.
Eppure, guarda,
Tra il torvo volo
Di questi neri corvi
C'è un volto:
E quegli occhi vedono davvero
E quelle mani han cominciato a
Riesumarmi
Senza sosta.
Sorprenditi!
Perché tra le crepe sottili
Un sorriso di luce.
E ora so:
Quelle mani han reso
Le lacrime
Una pioggia,
Quegli occhi
Han guardato la mia essenza di cristallo,
Epurata dalle lacrime.
Quel volto è lo specchio vero:
Sono me stessa.
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