Screenshot

Dici che sarà migliore il futuro senza te?
Forse, sì, mi abituerò a non vederti gironzolare per casa con Moke sulle spalle, mentre mi lanci sorridente baci impalpabili con la mano – impalpabili, ma che riuscivano sempre a colpirmi con una forza inaudita, lasciandomi stordita. Quel sorriso, cosa mi hai fatto con quel sorriso.

Dici che sarà più facile vivere a metà?
Forse, sì, riuscirò a camminare dritta, prima o poi. Sarà come per un cieco; all’inizio sbatterò contro qualche muro, cadrò e mi rialzerò incerta, avrò bisogno di un appiglio a cui aggrapparmi, ma poi? Poi anche i ciechi imparano ad andare senza aiuto… e io, salva a metà, imparerò ad andare per il mondo senza averti accanto.

Dici che sarà possibile amare di nuovo?
Forse, sì, il mio cuore rattoppato prima o poi tornerà a battere per qualcuno che non sia tu, questo è sicuro; lo farà, anche se adesso non lo credo possibile, succederà. Il tempo, senza alcuna fretta, siederà nel mio cuore e con pazienza cucirà i tagli, curerà i lividi. Lo farà con calma, perché solo così sarà sicuro di aver fatto un buon lavoro. Lo farà con calma, anche se io patirò per quella lentezza logorante. Impazzirò, nell’attesa che i giorni passino, che il dolore passi… che tu passi.

Eppure, dicevi che era così semplice amarmi, che avevi trovato in me l’anima gemella, la tua metà.
Perché ti sei arreso? Perché il tuo cuore ha cambiato direzione, lasciandomi in mezzo al deserto, smarrita e assetata di tutto quello che mi davi e che improvvisamente mi hai tolto?
Perché mi hai mentito, promettendomi il sole e lasciandomi al buio?
Lo vedi da te che un fuoco come il nostro non si spegne. Per quanta acqua tu possa gettarci sopra, quello continua a fortificare, fino a bruciarti l’anima.

Ti stringo forte, mentre il regista urla il suo stop alle riprese.
Ti stringo forte e vorrei che il tempo si fermasse per sempre su questo istante.