Storie di San Valentino piene d' amore (più o meno)

di cola23
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Capitolo 15 : # 29 Il miglior regalo di sempre (SanjixZoro)


Sanji era a dir poco furente, quello sarebbe stato un giorno perfetto per passare un po' di tempo insieme ma il suo stupido - purtroppo - ragazzo scemo anche in quella circostanza doveva sempre rovinare tutto.
Non solo era arrivato in ritardo ma non si era nemmeno preso il disturbo di vestirsi elegante o almeno in modo decente per la serata, anche se gliel'aveva ricordato più volte per tutta la settimana, e puzzava pure come una capra, segno che aveva fatto tardi perchè si era allenato fino a poco prima. Si era allenato perfino quel giorno! Questo era veramente troppo, sapeva che c'erano poche cose che Zoro considerava più importanti dei suoi allenamenti con la spada, e gli stava bene, ma dopo anni che stavano insieme che almeno per un giorno mettesse lui, il suo - molto più bello e intelligente - fidanzato al primo posto almeno per un giorno gli sembrava il minimo.

Lo fissò inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, picchiettando il piede sul pavimento.
«Sto aspettando, Ronoroa Zoro», disse scocciato.
Il ragazzo mantene esternamente la solita aria impassibile sostenne il suo sguardo con decisione, anche se dentro di se, stava urlando in preda al panico provando la spiacevole sensazione di essere come un topo in trappola. Aprì la bocca, come per dire qualcosa, poi la richiuse subito dopo, insolitamente indeciso su come agire.
«Allora?!», instette Sanji quasi ringhiando, stringendo così forte le labbra da spezzare la sigaretta che stava fumando.
Zoro deglutì a vuoto, poi sbuffò. Sanji gliel’avrebbe fatta pagare, ne era certo. A volte il suo fidanzato era peggio di una donna.
«Il fatto è che...».
Il biondo si avvicinò maggiormente, assottigliando gli occhi con fare minaccioso.

«Sono tutt'orecchi. Avanti, parla!». Ordinò con tono imperioso.

Seguirono attimi di profondo silenzio: Sanji aspettava invano una spiegazione diventando sempre più furioso per ogni secondo del altro, trattenendosi a stento dal mollargli un calcio dritto sulle gengive e Zoro dall'altra parte stava compiendo un enorme sforzo di volontà per non scappare dalla finestra, combattendo una difficile lotta interiore diviso tra la voglia di svignarsela e quella di dire la verità e farla finita. «Me ne sono dimenticato», rispose alla fine, «Mi sono dimenticato di San Valentino per l’ennesima volta e non ti ho preparato nessun regalo, contento ora stupido cuoco ?».
A quel punto Sanji probabilmente avrebbe iniziato a lanciargli i piatti chiamandolo con appellativi poco carini, ma non ebbe nemmeno il tempo di aprire bocca che Zoro l’aveva abbracciato avvolgendolo tra le sue possenti braccia in una presa ferra, togliendogli il respiro. Sanji fece per liberarsi mollandogli un calcio negli stinchi, ma ancora una volta il verde lo antincipò rubandogli un casto bacio sulle labbra.
«Senti, mi dispiace, queste cose non fanno per me, lo sai che sono un disastro con le date, però sai che... sì, insomma... che... che ti amo», sussurrò all’orecchio del ragazzo. Sospirando si allontanò lentamente, preparandosi mentalmente a riceve insulti e a parare calci. Ma con suo enorme stupore Sanji non fece nulla di tutto ciò, invece sorprendentemente, sorrise.

«Marimo! Tu che dopo 3 anni di relazione per la prima volta senza essere ubriaco o ricattato, ammetti spontaneamente di amarmi? Questo è il miglior regalo di San Valentino che potessi desiderare !».




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