Angelus

di Namixart
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C’è una cosa che ti piace ancora, nonostante la tua natura: l’altezza. L’hai sempre amata, e questo è un particolare confortante della tua vecchia vita che si riflette nell’orrore di quella nuova. O, forse, è proprio a causa di ciò che sei che ti piace stare in alto e volare. Perché un essere umano non riuscirebbe ad arrivare sulle travi più alte di un cantiere abbandonato per osservare la città, silenziosa nella notte. Tu non sei umano. Sei un mostro.
Senti sulla schiena il peso leggero e, tuo malgrado, familiare dell’ala bianca, simbolo dei sogni e dell’onore che non meriti più, come non meriti più la tua spada. Zack è più che degno di sopportare il suo peso.
Zack, che ha un cuore grande quanto il mondo e ti ha detto che non sei un mostro. Sei un angelo, secondo lui.
Ma cosa sono gli angeli, se non esseri bellissimi e dannati?
Per cosa combattono? Cosa dovrebbero sognare?
“Gli angeli sognano una cosa sola. Essere umani.”
Così hai detto a Zack, e lo pensi davvero.
Daresti qualsiasi cosa, per rinnegare la tua natura. Per poter tornare alla tua vita di prima, in cui ogni cosa aveva il suo posto.
Sei davvero un angelo? Non dovresti essere morto, in quel caso? Ma, forse, questo tormento è peggio della morte stessa.
La gente pensa agli angeli come creature meravigliose. Diventare un angelo è il premio per chi si è comportato bene in vita. Ma non importa cosa dicono.
Tu sai cosa sono.
Sono mostri vestiti di bianco, fatti di cristallo e cenere, anime dannate che si aggirano nella luce senza appartenerle veramente, intrappolate in una spirale di disperazione senza uscita.
Sei uno di loro, adesso.




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