Autrice:
Alexiel Mihawk | alexiel_hamona
Titolo:
Primo passo: notte estiva.
Fandom:
Neon Genesis Evangelion
Personaggi:
Misato Katsuragi, Ryoji Kaji
Rating:
sfw
Genere:
generale
Avvertimenti:
missing moment
Parole:
317
Note:
NON LO SO, VA BENE? Ho fatto il rewatch di NGE e ora sono piena di
feels ed è
la prima volta che scrivo qualcosa e ovviamente è tutta
colpa di
maridichallenge e della loro challenge
del Primo d'Aprile, but still. Non posso farcela, aiutatemi.
Non avrei mai
dovuto fare questo rewatch, ora il mondo è vuoto e gli altri
anime mi sembrano
inutili e tutto ciò che non è Eva hurts e io ho
troppe cose da dire e poi ci
sono questi due e io soffro.
Primo
passo: notte
estiva.
La
lattina di birra gelata le ha raffreddato le dita a tal punto che
Misato non
riesce più a sentirle; la rigira lentamente tra le mani,
osservandone il
profilo, cercando di evitare che il suo sguardo scivoli via, sulla
figura al
suo fianco.
«Quindi
come sono stati questi anni in Germania, Asuka ti ha creato
problemi?» si
obbliga a domandargli.
Kaji
sorride, espirando il fumo della sigaretta e lasciando che salga verso
il cielo
stellato, non che le stelle si vedano, l’inquinamento
luminoso di Tokyo 3 le
oscura completamente.
«Non
più di quanti ne avrebbe creati a te» risponde con
voce allegra, girandosi
verso di lei e cogliendo il suo sguardo scostarsi di scatto, come se
l’avesse
scoperta a osservare qualcosa di proibito (e forse è
così, visto tutto quello
che c’è stato tra loro, visto tutto quello che
sono riusciti a farsi a
vicenda).
«Puoi
anche smettere di fingere di non guardarmi, sai».
Misato
gonfia le guance e sbuffa, voltando completamente il capo dalla parte
opposta.
«Perché
mai qualcuno dovrebbe volerti guardare, Kaji? Non sei nemmeno
così
bello, sei invecchiato».
L’uomo
sorride, slacciandosi il primo bottone della camicia e facendosi aria
con una
mano; quell’estate perenne, con le sue notti afose e il
frinire dei grilli, sta
offrendo loro, in quei giorni, giornate particolarmente calde, in cui
dormire
risulta impossibile e lavorare più che difficile.
«Così
mi ferisci» sorride appena, voltandosi verso di lei e
sorridendo appena; rimane
appoggiato al parapetto del balcone, la sigaretta che penzola
mollemente dalle
dita, sollevando volute di fumo sottile.
Misato
scuote il capo aprendo la porta che dà verso
l’interno e ricevendo un’occhiata
di fuoco da Asuka, che per tutto il tempo non ha mai smesso di
osservarli da
dietro il vetro.
«Come
se fosse la prima volta» mormora piano rientrando
nell’appartamento.
«Come
se bastasse questo a scoraggiarmi» risponde a mezza voce
Kaji, ma Misato
è troppo lontana per sentirlo.
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