Damn Hope

di _Schwarz
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Damn Hope



Che strana cosa è la speranza. La si crede così piccola, senza alcun potere o merito, invece si annida nel cuore e nell’anima, strappandone un pezzo a ogni fallimento, a ogni dolore.
 
Otoha la conosceva bene: era stata sua compagna dall’alba dei tempi; da quando, ancora bambina, lo aveva visto per la prima volta – forte, potente, bellissimo.
 
Divino Toma.
 
Il primo pezzo le era stato strappato perché lui guardava solo un altro; l’angelo nel cuore di Otoha non aveva occhi o pensiero che per Apollonius.
Lei sanguinava, ferita a morte da qualcosa di piccolo, minuscolo forse, ma terribile come la peggiore delle maledizioni.
 
Perché, Divino Toma, Perché?
 
Ogni volta che li vedeva insieme, a ogni pensiero, sguardo o gesto che si scambiavano, la maledetta speranza, che non l’aveva mai lasciata, strappava altri pezzi di lei.
E Otoha soffriva, come se bruciasse su un rogo eterno.
Poi, però, Apollonius li aveva traditi, e il suo desiderio era tornato a splendere più forte che mai.
La guerra li aveva decimati, ma lei ora sognava.
Perché il traditore era morto e la speranza era l’unica luce che illuminava la sua veglia lunga dodicimila anni.
 
Oh, Divino Toma.
 
 
 
[183 parole]





Note dell'autore: Allora, che dire di questa double drabble? Era partita come la classica drabble su Silvia post serie, e poi mi sono ritrovata a pensare e scrivere di Otoha, in una maniera che non ritenevo possibile.
Però, grazie a questa cosina, credo di essermi avvicinata un poco a Otoha: perché, in fondo, in cosa il suo amore era minore rispetto a quello di Silvia, Apollo, Celiane, Apollonius o Toma?
Lei amava, ha amato una sola persona per tutta la vita, esattamente come ha fatto Toma, né più né meno.
E penso di apprezzare Otoha un po’ molto di più ora rispetto a quando ho visto la serie :)
Comunque, la drabble è ambientata dopo l’entrata in coma di Toma – molto dopo, non penso manchi molto all’arrivo di Apollo.
La prima frase è scritta al presente come rimando alle gnomai greche, ossia degli aforismi che condensavano in poche parole una verità filosofica.
Ovviamente la mia prima frase non pretende di essere un aforisma, ma solo il centro della drabble :)

 




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