The Black Lady

di Undertaker_skull
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"Ti sei divertita ieri?" Chiedeva l'uomo, che era seduto difronte a lei, un po' irritato. Si trovavano in un bar in un piccolo paese molto tranquillo vicino Boston. Le persone chiacchieravano, ridevano e camminavano fra le strade.
"Sai che non posso farne a meno, Rik, è la mia natura... E poi gli umani sono così... Divertenti." Disse lei scandendo l'ultima parola. Rik in quel momento si sentì un brivido lungo la schiena e là guardò male.
"Irina, non mi sembra giusto uccidere persone innocenti...soltanto i pazzi psicopatici, sociopatici e altri malati di mente fanno cose del genere!" Disse Rik alterato. Lo guardai all'inizio un po' annoiata, ma poi gli feci un sorriso divertito. Rik era un umano, beh... quasi, lui era un cacciatore di demoni, e nei casi peggiori uccideva anche vampiri, licantropi, streghe e stregoni e altri esseri; in tutta la sua vita (se così si poteva chiamare), Irina non aveva mai incontrato uno come Rik, un'umano che difende la sua specie ad ogni costo.
"Rik, io tecnicamente sono tutte e tre le cose che hai elencato, sono un demone. Tu sei mio amico e mi hai accettato per quello che sono, dopo tanto tempo... Ma tanto per essere chiari ieri non ho ucciso nessuno... c'era solo una casa in fiamme ed io ho solo guardato lo spettacolo." Rik alzò gli occhi al cielo.
"E tu ovviamente, non hai cercato nemmeno se c'era qualcuno ancora vivo o meno." Disse Rik ironicamente, lei fece spallucce, e poi ghignò.
Lui era il suo unico e primo amico, sapeva che gli dava fastidio, e cercava di non darlo a vedere. Conobbe Rik quando lui faceva l'ultimo anno di superiori, all'inizio non andavano d'accordo, anzi erano veri e propri nemici, e una volta lei lo uccise (ma gli è stato fatto da una strega un incantesimo che poteva resuscitarlo solo una volta dalla morte), ma poco a poco diventarono sempre più vicini, da nemici a quasi nemici, a conoscenti, a compagni di bevute, amici e infine come sono adesso, compagni di avventure; ormai Rik aveva 35 anni invece Irina aveva sempre un corpo di una diciottenne.
"In ogni caso dobbiamo andarcene, qui non ci sono demoni, e poi voglio andare a divertirmi in una grande città, giocare con qualcuno, e poi chissà... mangiare qualcuno..." Disse con un ghigno macabro in volto.
Rik la guarda esasperato, così si alzò dalla sedia e uscì dal bar, probabilmente in cerca della macchina. Irina guardò per un momento il suo bicchiere con il Bourbon, poi sorrise con una 
lieve sfumatura maligna e se ne andò seguendo i passi del suo compare.

-#spazioautrice
Ciao a tutti, questa è la prima storia che scrivo, spero che questo prologo vi sia piaciuto e vi prometto che continuerò molto presto. Grazie a tutti.




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