Feel It All

di CoveredInGold
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Giro da solo per strada. E' l'alba e non so quanta strada ho fatto. Cammino per i vicoli di questa città apparentemente
pulita, tranquilla, fatta di gente per bene, di uomini in giacca e cravatta e donne in tailleur.
Io, invece, in questo momento, sto girovagando nella parte oscura, quella buia, quella che fa più paura.
Con l'aria fredda che mi avvolge, alzo il cappuccio della mia felpa nera.
Tra stradine con muri imbrattati di graffiti, disegni e scritte, scovo ragazzi accovacciati, con la testa buttata
all'indietro, quasi privi di sensi o fin troppo vivi, come quelli che stanno ridendo e scambiandosi qualcosa.
Mi giro, li guardo incuriosito, mi avvicino. Scambio alcune parole con questa gente sconosciuta. Sembrano simpatici e
mi strappano un sorriso. Poi mi passano uno spinello.
"No. Devo rifiutare." Penso. E con una risposta negativa cominciano ad alterarsi.
Qualcuno inizia a spingermi, quasi volesse farmi uscire dalla cerchia. 
Così torno indietro puntando lo sguardo in avanti.
Cerco di affrettare il passo, ma qualcuno mi ha già raggiunto: un ragazzo mi afferra il braccio. 
Mi dimeno cercando di districarmi da quella presa, ma più mi oppongo, più quell'anonimo cerca di trattenermi, tanto da 
togliermi la giacchetta di pelle nera di dosso.
Con tutta la forza ritiro il braccio e riesco finalmente a liberarmi da quella stretta.
Corro e, allontanatomi abbastanza, mi siedo sull'uscio di una porta. Le mani intrecciate all'altezza della fronte,
occhi chiusi e busto che oscilla avanti e indietro.
Forse sto richiamando l'attenzione di Dio? 
Chiudo gli occhi e penso che, almeno per questa volta, sono riuscito a sfuggire da quel "mostro".





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