“Verde
speranza, il colore dell’ estate”
Speranza,
ciò a cui si aggrappava da mesi ormai senza però
risultati. Né lavorativamente né in altri sensi..
No,
decisamente non era soddisfacente.
Mmmh…
“la
nuova
pianta dell’ anno: il Fior di Trombone”
Questa
poi.. la pianta che ogni donna vorrebbe nel proprio
orticello. Un miscuglio fra un Fior di Loto e un Narciso Trombone.
Bello per
carità, ma il nome è tutto un programma!
Kagome
sbuffò sconsolata, tamburellando le dita sulla
scrivania. L’ espressione stanca e annoiata. Non ce la faceva
più! Non aveva
idee, non sapeva davvero più che cosa inventarsi!
La
sua capa l’ avrebbe licenziata di sicuro, ne era certa.
Questa volta non si sarebbe salvata come il mese scorso, con
l’ articolo sui
maialini prêt-à-porter.
L’
idea le era venuta guardando una rivista di National
Geographic mentre aspettava di essere visitata dal suo ginecologo. E
per un
attimo si era immaginata uno di quei cosi dentro la borsetta Gucci di
una
ragazza seduta davanti a lei.
Sango
ci aveva riso su di brutto, e così ci si era buttata
appigliandosi come se fosse l’ unica possibilità
di salvezza.
E
fortunatamente, le era andata bene.
Ora
però, era davvero nella merda.
“ehi
Kagome, come va?” Sango, la sua cara amica Sango, era
appena entrata nel suo ufficio sorridendo.
“un
vero schifo!”
“ancora
niente ispirazione?”
“una
fava! Non so che inventarmi, Rin mi farà fuori ne sono
certa”
“dai
non dire così! Vedrai che ti verrà l’
illuminazione! Che
ne dici di una pausa caffè?”
“assolutamente
si!”
Si
alzò lasciando il pc in stand-by. Erano le 16 del
pomeriggio e in meno di due ore sarebbe scappata, sicuramente senza
aver
concluso granché.
Kagome
lavorava per un giornale, il WomenTime, tutto
incentrato sulle donne.
Servizi
fotografici, vestiario e mansioni, moda e attività,
tutto ciò che riguarda il fantastico mondo femminile.
Lei,
in particolare, si occupava di una piccola rubrichetta
che ogni mese cambiava argomento, senza seguire un filone preciso. E
ogni mese,
ecco che si arrovellava in cerca dell’ articolo perfetto.
“tu
come te la passi piuttosto?” chiese Kagome infilando la
chiavetta nella macchinetta.
“bene
grazie! Non vedo l’ ora di uscire da qui, stasera voglio
sballarmi un po’”
“ah
si? Che programmi hai?”
“pensavo
di andare in un locale che hanno appena aperto, non
dista molto da qui, hai voglia di venire con me? Ho un gran bisogno di
rifarmi”
“rifarti?
In che senso?” Kagome prelevò il caffè
dalla
macchinetta lasciando spazio alla collega
“quello
stronzo di Hitoshi se l’è filata”
“che
cosa?!”
“si!”
“ma
se fino a ieri ti riempiva di fiori cioccolatini e
bigliettini sdolcinati?!”
“lo
so, e stamattina invece mi son trovata il bigliettino da
vigliacco! Scusami, ma ti amo troppo, mi
sento soffocare.. sono un pazzo a lasciarti, ma se son rose fioriranno
“
recitò Sango imitando una voce da uomo piagnucoloso
“peggio
di un finocchio! Meno male che non ero così lanciata..
me lo aspettavo che avrebbe fatto lo stronzo”
“santo
cielo.. beh sai che c’è? Che ci sto, andiamo a
sballarci! Ho bisogno anche io di un po’ di
movimento!”
“questo
è lo spirito giusto Kagome!”
-Già,
così da non pensare a lui..- pensò la corvina.
Le
due si erano date appuntamento direttamente fuori dal
locale, il Globe.
Era
un posto chic, al ventesimo piano di un centro
commerciale. Lussuoso ed elegante, con una balconata gigantesca da cui
si
vedeva tutta la città.
Erano
le 22 di sera e il terzo drink era appena arrivato.
“salute!”
dissero le due in coro battezzando la bevanda
“e
poi non ci sono più gli uomini che si preoccupano di far
godere una donna!” disse concitata Sango
“già..
dannatamente vero” asserì Kagome con sguardo
vacuo. Era
ubriaca persa.
“cioè,
Hitoshi era dolcissimo è vero, eppure era così..
veloce! Ho dovuto pensarci io ai miei orgasmi, praticamente tutte le
volte che ci
sono andata a letto!”
“che
merda!”
“già!
E io sono stufa! Va bene divertirsi, non pretendo di
trovare l’ uomo della mia vita adesso, a 26 anni,
però che diamine, è tanto
chiedere un orgasmo?!” la gente seduta intorno le squadrava
in modo strano.
“no
che non è tanto, cavolo!” confermò
Kagome.
Un
breve silenzio.
“e
dimmi, lui invece com’ era a letto?”
Eh,
com’ era lui a letto..
Kagome
si oscurò, non aspettandosi quella domanda. Era da un
po’ che non ci pensava.
Ma
no, non è vero, non passava giorno senza che pensasse a
Kouga. Al suo sguardo, al suo corpo perfetto, ai loro sei mesi
meravigliosi.
Gli
occhi le si adombrarono, e Sango lo notò subito.
“oddio,
scusami Kagome.. tu ci pensi ancora non è vero?”
“beh
ecco.. non riesco a dimenticarlo. Non posso farci
niente..”
Più
o meno era andata come con Sango. Se non che Kouga se l’
era presa molto più comoda, facendola soffrire per giorni
interi.
Prima
il distacco mentre erano insieme, la distanza con lo
sguardo e con le parole. Poi fisicamente. Infine non rispondeva alle
chiamate,
adducendo la lontananza a impegni di lavoro.
Come
ciliegina, un misero sms.
Non
ti amo più, diceva, scusa se ci ho messo tanto a
confessartelo. Addio.
Kagome
non aveva più avuto sue notizie. Aveva cancellato il
suo numero (che comunque conservava in un’ agenda contornato
dai cuoricini), ma
i ricordi, quelli non li avrebbe mai potuti eliminare.
“chi
se ne frega di com’ era a letto, ne troverai di migliori
Kagome!” disse Sango posando una mano sulla sua. Kagome
sorrise incerta. Poi
decise di fare l’ unica cosa veramente utile: bere, bere e
bere!
“a
cominciare da quei due..” sussurrò Sango guardando
oltre le
spalle dell’ amica.
Kagome
si girò, vedendo una coppia di ragazzi che guardava
proprio loro.
Un
ragazzo dai capelli castani e un tizio coi capelli
argentati.
Era
troppo ubriaca per socializzare.
“che
ne dici di fare qualcosa di folle?” Sango non era della
sua stessa idea.
“n-no
Sango non mi sembra il caso!”
“a
me invece si! Basta pensare a Kouga e a quel gay di
Hitoshi, dobbiamo dare una svolta a questa serata! E poi questi qua non
li
rivedremo mai più!
“ma
che vorresti fare scusa?”
“invitiamoli
a bere con noi!”
“ma
io sono già ubriaca Sango!”
“meglio
ancora!” disse lei alzandosi
“merda”
sussurrò Kagome coprendosi la faccia con le mani.
Sango
tornò poco dopo con un sorriso a mille denti
“beh?!”
la incitò Kagome
“vanno
a ricaricarsi di alcool e arrivano!”
“oddio
che imbarazzo!”
“eddai
pensa a divertirti!”
I
due arrivarono poco dopo con due drink in mano. Un cameriere
aveva prontamente portato due sedie in più, ed ecco che
prendevano posto, uno
da una parte, e uno dall’ altra.
“eccoci
qua” disse il moretto guardando Sango.
Poi
si voltò fissando Kagome
“io
mi chiamo Miroku, e lui è il mio amico Sesshomaru”
“piacere,
Kagome” disse stringendo prima una poi l’altra
mano.
“e
così che ci fanno due bellezze tutte sole il sabato
sera?”
Sango rise prontamente.
“quello
che fanno due ragazzi tutti soli nello stesso posto”
“mia
cara, spero proprio di no..” rispose con fare sensuale
Miroku.
-ok,
questi due stasera scopano- pensò Kagome fissandoli.
Riprese
a bere il suo drink, senza ormai riconoscere l’
ombrellino dalla cannuccia. Meno male che ci aveva azzeccato. Farsi
beccare a
succhiare un ombrellino non era il massimo.
“di
cosa ti occupi?” la corvina si voltò, non
aspettandosi che
qualcuno le rivolgesse la parola. Sesshomaru la guardava in attesa di
una
risposta.
“oh,
io? beh ecco, io scrivo articoli per una rivista”
“quale?”
“si
chiama WomenTime, mai sentita?”
“no”
mmmh, di molte parole il tipo
“e
tu che cosa fai?”
“sono
un architetto”
“che
meraviglia!”
“già,
Sesshomaru crea dei veri e propri gioielli” s’
intromise
Miroku
“e
tu invece che fai nella vita?” chiese Sango al moro
“io
e un amico abbiamo appena aperto uno studio di geometri.
Siamo in società con Sesshomaru in realtà, ma
l’ attività è appena stata
avviata”
“urca,
che figata!” esclamò Sango
“già,
sono al settimo cielo, era il mio desiderio da..” il
suono di un cellulare fermò il moretto, che si mise le mani
in tasca in cerca
del marchingegno.
“scusate.
Pronto? Ehi amico! Stavo giusto parlando di te!
Siamo nella terrazza, vieni fuori!” si alzò in
piedi.
-no
ti prego un altro no, io sono ubriaca!- pensò Kagome
“è
mio fratello?” disse Sesshomaru
“già!
Era esasperato, dice che è letteralmente fuggito!”
“figuriamoci..”
“Inuyasha!!”
urlò Miroku sventolando una mano. Ed ecco che un
altro ragazzo dai lunghi capelli argentati fece
‘ingresso’ nella terrazza.
Inuyasha
rimase sorpreso nel vedere i suoi amici in compagnia
di altra gente. Notando che erano ragazze, però, e che uno
dei suoi amici era
Miroku, si convinse che di strano non c’era proprio nulla.
“ehi
amico!” salutò Miroku
“ciao
ragazzi” disse il nuovo arrivato
“ciao”
rispose freddamente Sesshomaru
“loro
sono Sango e Kagome!” presentò Miroku
“ciao”
rispose noncurante Inuyasha prendendo posto tra il moro
e Sango. Un boccale di birra in mano.
Sango
era tutta un sorriso, mentre Kagome sarebbe volentieri
scomparsa dalla circolazione
“ragazze
lui è il mio socio in affari nonché fratello di
Sesshomaru! Insieme io e lui faremo fortuna, e voi siete le prime a
saperlo”
Miroku sembrava davvero un tipo simpatico e allegro. Il sorriso non gli
era
sparito per un attimo dalla faccia.
Kagome
invece di sorridere non voleva proprio saperne. Si
imbarazzava in mezzo a gente che non conosceva, e quei due tipi coi
capelli
argentati erano proprio strani..
Anche
se quello appena arrivato, sembrava essere carino.
“feh,
me lo auguro!” rispose Inuyasha
“eddai
non essere negativo! Abbiamo appena iniziato! Vedrai
che piano piano ingraneremo”
“come
va con Kikyo?” chiese Sesshomaru
“lasciamo
perdere”
“chi
è Kikyo?” s’ intromise Sango
“la
ragazza di Inuyasha” rispose prontamente Miroku
“hanno
qualche problemuccio”
“ma
che dici razza di scemo?! E poi non mi sembra il caso di parlarne
a delle sconosciute” rispose arrossendo
“dai
dai, siamo donne, possiamo aiutarti!” continuò
Sango.
Inuyasha sbuffò.
“diciamo
che è un tantino gelosa. E anche invadente” disse
Miroku
“uffa..”
continuò Inuyasha
“ha
ragione ad esserlo visto l’elemento che sei” disse
Sesshomaru
“ehi
ma insomma!” scattò Inuyasha
“che
elemento sei?” chiese Sango sempre più
interessata.
Inuyasha la guardava storta
“non
sono nessun elemento, mi godo la vita tutto qua”
“diciamo
che come tutti i ragazzi della nostra età vuole
divertirsi ecco.. non nel modo in cui si aspetta Kikyo
però”
“cioè?!”
continuò Sango
“cioè
è un donnaiolo” finì Sesshomaru
Kagome
iniziava a spazientirsi. La serata stava prendendo una
piega decisamente antipatica. Era finita insieme a degli sconosciuti a
parlare
dell’ infedeltà di un deficiente.
“non
sono un donnaiolo! Insomma che vuole di più? Sto insieme
a lei, da più di due anni ormai.. succede che ci siano dei
momenti no, prima o
poi tutte le coppie ci passano, e se in questi momenti mi capita
un’ avventura
che volete che sia?”
Sesshomaru
girava la testa in segno di diniego da quasi un
minuto ormai.
“eheheh
Inuyasha è fatto così ragazze, ma non
spaventatevi non
siamo tutti come lui” rise Miroku
“guarda
che tu sei anche peggio!” lo rimbeccò Inuyasha.
“io
sono un ragazzo devotissimo!”
“certo
come no.. l’ hai sparata grossa”
“perché
non facciamo un gioco?” disse Sango. I ragazzi la
guardarono, chi dubbioso, chi curioso. Miroku sembrava pendere dalle
sue
labbra.
“la
mia amica qui..” indicò Kagome che divenne rosso
peperone
“è in cerca di un argomento per il suo prossimo
articolo”
“Sango
per favore..” cercò di bloccarla Kagome in
evidente
imbarazzo.
“e
questa mi sembra un’ idea davvero interessante!” i
ragazzi
continuarono a fissarla senza capire
“cos’è
che ti sembra interessante scusa?” Inuyasha era
parecchio scettico
“il
fatto che voi uomini non siate in grado di essere fedeli.”
Kagome squadrò meglio l’amica.
“questa
è bella!” ride Inuyasha “guarda che se
volessi lo
sarei davvero! È solo che..”
“che
cosa? Che lei non è abbastanza? Che ti sei stufato? O
è
solo che ti comporti da ragazzino perché vuoi
spassartela?” Kagome si bloccò
stupefatta! Era stata davvero lei a dire quelle cose?! Si, diavolo! Era
stanca
di ascoltare quei discorsi stupidi, dove ovviamente erano le donne a
passare
per delle povere fesse cornute!
Inuyasha
la guardò un secondo, per poi agitarsi sulla sedia
“senti
un po’, tu.. cos’è che stai
insinuando?”
“insinuo
che siete tutti uguali! Che vi prendete gioco di noi
come se fossimo delle povere sfigate, ci fate credere di essere
perfetti quando
invece tutto ruota intorno al vostro ego, o per essere più
chiari, intorno al
vostro cazzo!”
“oh
mio Dio..” Sango sospirò
“e
quindi se vi va, vi scopate la prima che passa, tanto chi
se ne frega, la tua ragazza ti aspetta a casa per il secondo round,
ignara di
quanto sei stronzo!”
“chiara
e concisa la tua amica eh?” disse Miroku a Sango
“evidentemente
è perché ve le andate a cercare! Non fate altro
che mettere becco in cose che non vi riguardano! Dove sei stato, con
chi eri, il
tuo amico ti porta sulla cattiva strada..” scimmiotta Inuyasha
“ah
e così è colpa mia?” chiese Miroku
guardandolo contrariato
“zitto!”
“beh
e allora? Noi ficcanasiamo (che poi è tutto da vedere..!)
e questo ti da la libertà di mettere corna a destra e a
manca?!”
“ci
portate al limite con le vostre scemenze, al punto di non
sopportarvi davvero più! Tu per esempio? Parli tanto ma
scommetto che sei
single perché non ti sopporta nessuno!”
“che
cos’ hai detto razza di cretino?!”
“Sango,
è stato bello conoscerti, breve ma intenso..”
scherzò
Miroku
“hai
capito benissimo! Feh, la mia ragazza dovrebbe ritenersi
fortunata, infondo non capita che un paio di volte al mese, e solo
perché mi fa
incazzare! Quindi, ti ripeto che se volessi fedele lo sarei per
davvero!”
“allora
dimostramelo! Facciamo davvero questo stupido gioco!”
“che
gioco, sentiamo..” Inuyasha era spazientito.
“hai
un mese di tempo per dimostrarmi che le resterai fedele.
E io ci scriverò su il mio articolo.”
“già,
e a me che me ne frega del tuo articolo? Che ci guadagno
scusa?”
“beh..
la vostra attività è agli inizi no? Avrete la
pubblicità. Da parte nostra, della rivista. Non mi sembra
poco”
Inuyasha
sembrò pensarci su. Si rigirò la birra fra le
mani,
guardando il fratello, sconcertato, e l’ amico, che
deglutì senza sapere che
dire. Poi prese il bicchiere e se lo scolò
“d’accordo,
ci sto”
Buoooonasera!
Ecco fresca fresca una boiata appena partorita! Mah chissà
che ne verrà fuori!
Mi affido ai vostri pareri! :D
Aruko
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