A sisters day- 500th Frozen's Fanfiction Anniversary

di Gio Gio Brown
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NOTE AUTRICE : Ciao a tutti, fan di Frozen!
Questa fan fiction è un piccolo anniversario per queste meravigliose cinquecento storie che tutti voi avete scritto, letto, recensito e seguito.
Spero che questo mio piccolo tributo sia sufficiente a festeggiare tale evento.
Buona lettura, Cat.


I PENSIERI DI ANNA SU ELSA
È notte.
Cammino nel corridoio in punta di piedi: mi è venuta voglia di fare un pupazzo di neve con Elsa. Lei è speciale per me. Da quando ci siamo ricongiunte, niente e nessuno ci potrà separare. Non si scoccia mai delle mie svegliate notturne, dei pupazzi di neve...
Quando se ne stava appartata in quei quattro muri, pensavofosse una ragazza incurante degli altri, arrogante ed altezzosa.
E invece no.
Lei faceva tutto questo solo perché voleva bene a me, non perché pensasse che io fossi una pazzoide, o roba del genere. Io ero convinta che fosse così: pensavo che mantenesse le distanze per questo motivo sciocco sciocco.
Ora entro nella sua stanza, e urlo:
-ELSA! SI È SVEGLIATO IL CIELO!! Facciamo un pupazzo di neve!!!-
Elsa sobbalza, con una faccia smarrita. Poi mi vede e si ricompone, sorridendo.
Poi fa un'espressione che sembra dirmi: -No, Anna, dobbiamo dormire!-
E invece sorride ed urla: - CORRIAMO GIÙ IN SALOTTO!!-
E ci precipitiamo giù nella grande sala, come da piccole.


I PENSIERI DI ELSA SU ANNA
È mattina, io sono al porto a firmare dei contratti con dei lords che vorrebbero stringere un legame commerciale con Arendelle.
Sto per firmare l'ultimo contratto, quando vedo Anna che si precipita giù dalle scalette del porto. -ELSA! DEVO DIRTI UNA COSA!!- urla, saltandomi addosso e facendo cadere i fogli in acqua.
I lord paiono sconvolti.
-CHE DISASTRO! - urla Lord Pickellwils.
-E GUARDATE QUELLA RAGAZZINA!- esclama Lord Tanglewood.
-Non solo distrugge i contratti, ma tratta la regina come una comune cittadina!-
-Lei è mia sorella, la principessa Anna- spiego io. -Ed è un pò scatenata, ma è brava!-
-Non intendiamo stringere rapporti commerciali con un popolo dai sovrani tanto ritardati!
- Come si permette! ?!- urlo io, difendendo Anna.

Siamo in camera di Anna, la quale sta piangendo.
- Oh, Elsa, come mi dispiace- singhiozza. -Io ho rovinato una cosa importante...-
- Tranquilla...- la rassicuro io. - Non importa, al diavolo i commerci. Andiamo a giocare sulla neve!- I suoi occhi blu mare si illuminano.
-Ma allora mi perdoni!- esclama lei.
- Ma se non mi sono mai arrabbiata con te!- sorrido, abbracciandola.
E corriamo in giardino, a giocare.




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