Salve
a tutti ^.^ Questa è la mia prima Fanfiction!
Come
si può capire dal mio nickname io sono pazzamente innamorata
del pairing Fred/Hermione, ma, ultimamente, mi sono chiesta come
potrebbe essersi sentito George alla perdita di un perno fondamentale
della sua vita.
Ho
provato un po' a immergermi nei suoi panni, per una volta, non
classificandolo solo come ''il fratello gemello di Fred''; l'eterno
secondo anche nel pronunciare i loro nomi.
Ci
saranno tante svolte e sorprese (spero xD), ma, soprattutto, non
può mancare la presenza degli amici.
In particolare di una persona che potete ben intuire chi sia.
Spero di avervi incuriosito :) Leggete e recensite :)
MI MANCHI. DOVRESTI ESSERE QUI.
Il
sole è sorto di nuovo.
Se
ne sta lì in quel cielo azzurro come i suoi occhi, che altri
non erano se non i miei.
Ma perchè non può essere perennemente notte?
Perchè
quei magici momenti in cui lo rivedo nei miei sogni devono finire?
Perchè?
PERCHÈ?
È
strano non vederlo più gironzolare per casa, alla ricerca di
questo o quello; è triste guardare la NOSTRA camera da letto
doppia occupata solo da uno; è insopportabile scovare la
delusione nel fondo degli occhi di chi mi guarda e mi riconosce;
è impossibile vedere il dolore dei miei fratelli e dei miei
genitori quando ancora si confondono e mi chiamano Fred; è
atroce passare davanti agli specchi o a qualsiasi cosa mi restituisca
il mio riflesso.
Chi l'avrebbe mai detto che George Weasley avrebbe perso quel sorriso
che, insieme a suo fratello, aveva predicato a chiunque conoscesse e
non, come fosse una religione o uno stile di vita?
Mi
alzo dal letto e mi costringo a cominciare questa nuova giornata; sono
passati quattro mesi da quel maledetto 2 maggio: dopo un po' mi son
dovuto imporre di andare avanti... in qualche modo...
Mentre mi vesto, penso a quanto la mia vita sia cambiata in questi
quattro mesi.
Tanto per cominciare ho perso molte delle mie vecchie abitudini: fare
scherzi a chiunque mi capitasse sotto tiro, prendere in giro Percy
quando lo vedo sbaciucchiarsi con la sua ragazza o, peggio, quando vedo
Ronnino e la Granger.
Ho smesso persino di far dannare quella santa donna che è
mia madre.
Scendo le scale e mi trascino fino alla cucina, con passo lento e
svogliato.
Pesante.
Pesante come il grande senso di vuoto che mi sento dentro.
LUI DOVREBBE ESSERE QUI, MALEDIZIONE!
Invece,
diversamente dagli altri giorni, c'è solamente Hermione
tutta intenta ad ammirare i suoi pancake.
Non si accorge del mio arrivo, nonostante io sia stato aggraziato
quanto un elefante.
-Buongiorno-dico
un po' titubante.
In realtà mi sto ancora chiedendo dove siano finiti tutti
gli altri.
-Oh
ciao George- risponde lei, alzando il viso e sorridendomi di sfuggita.
-Dove
sono tutti? -chiedo interessato, mentre lei ritorna alla sua colazione.
-Allora:
Harry e Ginny sono andati a vedere quella casa di cui avevano parlato
qualche settimana fa.
Hanno
detto che se andrà bene vi si trasferiranno subito dopo il
matrimonio.
Ron
è andato con tuo padre e tua madre a scegliere il regalo di
nozze per Harry. Sai bene che lui è quello che lo conosce
meglio...e i tuoi erano così... agitati! Sono molto felici
che Harry e Ginny si sposino- conclude sorridendo dolcemente.
-
Capisco. Quindi ci siamo solo io e te?-
-Si-
risponde.
Annuisco distrattamente
e mi dirigo verso la teglia su cui mamma ha poggiato la sua crostata.
Mangiamo
in silenzio,seduti di fronte.
Questo silenzio, a dire il vero, è un po' fastidioso; per
cui mi scervello per trovare un argomento di cui parlare.
Guardo la ragazza che ho di fronte, come a volerle strappare un
qualsiasi argomento dagli occhi; eppure, non mi viene niente in mente.
Resto solamente qui a fissarla, molto colpito dall'Hermione che mi
ritrovo davanti.
Indubbiamente e oggettivamente, è sempre stata una bella
ragazza.
Con il tempo, poi, questa sua caratteristica è andata a
rafforzarsi; ma quella che ho davanti, non è l' Hermione
dagli occhi d'autunno, venati da sottili pagliuzze d'oro.
Non è l'Hermione dai boccoli ordinati e fluidi; non
è un'Hermione che sta bene.
Gli occhi gonfi, rossi, di chi non dorme bene da una vita; le guance
scavate, i capelli in disordine.
Hermione non sta bene: è palese; e, nonostante, mi stia
sorridendo, non riesco a non pensare a quanto qualsiasi cosa le sia
successa deve essere stata totalmente pesante.
Non necessariamente una cosa brutta, perchè, comunque, i
suoi non sono gli occhi di chi ha pianto.
Sono solo occhi di chi è troppo debole.
Punto.
Cosa
le sarà successo?
Io e lei,in passato, non siamo mai stati grandi amici;forse
perchè abbiamo sempre avuto punti di vista molto, molto
diversi. Ma da quando Fred... non è qui... ci siamo
avvicinati parecchio.
Talvolta
le chiedo qualche consiglio per migliorare le mie invenzioni per il
negozio, o semplicemente le chiedo una mano per superare le giornate
troppo nere. È l'unica che non mi guarda con compassione o
pena. L'unica che non ha paura di trattarmi come se niente fosse
successo; e le sono grato per questo.
Quando
sono con lei recupero un po' del mio vecchio me e... mi sento
così leggero!
Meno
solo, in qualche modo.
Perso
in questi pensieri quasi non mi accorgo che Hermione mi sta parlando:
-George
stai bene?- mi chiede con quel solito simpatico cipiglio.
-Oh
si, certo.-
-Allora...
che facciamo nel frattempo che aspettiamo gli altri?- mi chiede.
-Mmm...
non saprei... tu cosa proponi?-
-
Beh... Io ecco... a dir la verità..desideravo da un po'di
tempo...- abbassa lo sguardo e arrossisce, lasciando in sospeso la
frase.
L'indecisione non è da lei.
Sono proprio curioso: Hermione è talmente sorprendente che
fatico a immaginare che cosa possa volere: un nuovo libro? Una Puffola
Pigmea? Un manichino della Umbridge da prendere a calci?
Dato
che non sembra aver intenzione di continuare a parlare, la esorto
dicendo:
-Dai
Herm, parla. Cosa desideri?
-Beh..
non vorrei che tu te la prendessi George..- abbassa di nuovo lo sguardo.
Sembra davvero in difficoltà: è veramente una
situazione paradossale!
La Prefetto Perfetto che sembra aver paura.
Mi
avvicino, le passo due dita sotto il mento costringendo il suo viso ad
alzarsi.
Mi
sorprendo di questo mio gesto: con Hermione non siamo mai andati oltre
ad un saluto di cortesia, prima di questi mesi.
-Non
me la prenderò, promesso-
Così, dopo qualche secondo di incertezza, lei mi dice:
-
Vorrei andare a Hogwarts, nella foresta proibita,
per
cercare la pietra della Resurrezione che Harry ha fatto cadere
lì.
Così,
in questo modo, potrai dire addio come si deve a Fred. Lo so che tu
dici di non volerne neanche sentire parlare, ma mi è
capitato qualche notte fa di svegliarmi e di non riuscire
più a prendere sonno . Avevo sete e così sono
scesa fino alla cucina.
Passando dalla tua camera ho sentito che....piangevi, dicendo che ti
manca, che non ce la facevi... Così ho pensato che... ti
avrebbe fatto bene.. parlarci un'ultima volta. Come si deve!- conclude
sospirando.
Al
sentire le sue parole la mia bocca si spalanca incredula, il cuore fa
la solita giravolta al sentire il nome di Fred e le mie braccia si
afflosciano inermi lungo i miei fianchi.
Boccheggio in cerca di aria che mi permetta di fuggire dalla morsa
assassina che mi divora il petto.
Ma, dopo un primo stupore iniziale, quelle stesse braccia si avvolgono,
inaspettatamente, intorno a quella ragazza splendida.
Le lacrime mi escono così, senza preavviso, mentre lei mi
sussurra che andrà tutto bene.
Rivedere Fred.
Andrà tutto bene.
Queste parole si imprimono nella mia testa e mi si cicatrizzano sul
cuore, insieme alla mia gratitudine per la ragazza che mi sta offrendo
questa possiilità.
-Grazie- sussurro emozionato, mentre lei, con una risata, risponde:
-Di nulla-
Si stacca dall'abbraccio e si dirige verso il suo ultimo pancake.
Secondo me deve avere una qualche forma di ossessione per i pancake.
Mi risiedo al mio posto, guardando mentre lo gusta deliziata.
-Herm?- chiedo
-Si?- risponde guardandomi.
-A te che cosa ti è successo, invece?- chiedo, delicato.
Non sono certo di essere la persona con la quale Hermione vorrebbe
confidarsi.
Lei mi lancia uno sguardo indecifrabile, alla ricerca, forse, di parole
giuste, misurate.
-Non capisco cosa intendi- esclama infine.
-Beh.. non mi sembri ... in forma- continuo.
-Sono solo un po' stanca George, non devi preoccuparti. dice,
sorridendomi dolcemente.
-Come mai?- le chiedo
- Mi sto impegnando giorno e notte ad un.... progetto con un mio amico.
Anzi, più che un progetto è una sfida.
Prima o poi te lo dirò, ma non ora.- esclama guardandomi
divertita.
La guardo confuso: a che cosa si riferisce? Progetto? Sfida? Amico?
Scuoto la testa , realmente incuriosito,e comincio a meditarci sopra.
Stavolta è lei a prendere la parola:
-Ti va se...- lascia in sospeso la frase.
-Se?-
-Se ci andiamo stamattina a Hogwarts, così cominciamo
subito?- chiede
Mi fermo con il cucchiaio a mezz'aria.
E se non fossi pronto a rivedere Fred e a lasciarlo di nuovo e
definitivamente?
E se... il dolore... fosse troppo grande per sopportarlo una seconda
volta?
Troppi se e ma, senza opzioni o risposte.
Eppure, il mio cuore risponde sincero:
-Andiamo subito.-
Angolo
Autrice: Eccoci arrivati alla fine del primo capitolo; spero vi sia
piaciuto. Ho cercato di renderlo quanto più interessante
possibile, perchè so che la Geormione non è una
coppia molto usata; inoltre sono entrambi dei personaggi complessi,
molto diversi tra loro e reputo questa anche una mia sfida personale:
entrambi hanno così tante sfaccettature, così
''meravigliosamente'' stridenti e estranee all'altro, che mi attirano
non poco, nonostante io sia sempre stata per le Fremioni.
Al
prossimo capitolo.
Baci,
fred_mione98 <3
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