"Sii
Felice"
Guardai
Edward. Bellissimo come sempre. Mi sorrideva. Quel sorriso che tanto mi faceva
sperare e
Quello
stesso sorriso che mi aveva promesso tutto quello che volevo, ad una condizione
però:
che
sposassi lui, Edward, l’amore della mia vita, o almeno così lo avevo considerato
fino a
quel momento .
Ed ora
camminavo lentamente, come si addice ad una sposa. Scortata da Charlie.
Mio
padre, un uomo che con il suo orgoglio e il suo senso di responsabilità mi ha
amata fin quando
Sono
nata ed è stato felicissimo quando io, circa 3 anni fa, ho deciso di lasciare
Phoenix per venire
A vivere
con lui qui a Forks.
Il
vestito bianco in broccato e perle preziose mi appesantiva.
Edward
mi osservava rapito, chissà cosa ci trovava in me, una squallida piccola
umana.
Eppure,
riosservai quel sorriso incoraggiante. No non poteva essere. Perché proprio
mentre mi stavo
Per
sposare, il viso impertinente eppure bellissimo di Jacob Black, era riaffiorato
nella mia mente?
Mi
guardai intorno. Emmet, Jasper, Alice, Esme, Carlisle. Tutte persone
meravigliose che mi
Avevano
accolte nella loro famiglia a braccia aperte.
Perfino
Rosalie, che, fino a quel momento non era mai stata
Una
delle mie fan più accanite, aveva perso la sua naturale rabbia nei miei
confronti e mi aveva trattata da amica.
Poi vidi
mia madre, che sorrideva e,nonostante mi reputasse troppo giovane per sposarmi,
aveva le lacrime agli occhi. Anche i due gemelli, Ginger e Klaus sembravano
allegri che la sorellona si sposasse. I miei fratellini, avuti dal secondo
matrimonio di mia madre,erano altri delle tante persone che mi sarebbero mancate
alla mia trasformazione.
Tutte
queste persone mi guardavano in attesa di vedermi salire sull’altare, per
legarmi definitivamente e incondizionatamente a Edward Cullen, che dal canto
suo, aspettava in modo impeccabile, vicino al suo testimone, Emmet.
Edward
sorrise di nuovo. Ed ecco riaffiorare nella mia mente l’immagine di Jacob Black,
il mio migliore amico, al quale volevo un bene assoluto. Già “bene”, forse
provavo qualcosa di più per lui e non me ne ero
accorta.
Il
sorriso di Edward non era svanito. Lo guardai. E non sentii niente. “ma che cosa
sto facendo” mi chiesi a bassa voce. Mi fermai e ad un certo punto capii tutto.
Non era questa la vita che volevo. Non ero mai stata così sicura di una mia
scelta come in quel momento. Io, Isabella Swan, non ero più innamorata di Edward
Cullen.
La
marcia nuziale si fermò. Io indietreggiai mentre Edward perdeva il suo sorriso
angelico che si trasformò in uno sguardo preoccupato. Mormorai un “mi dispiace”
guardandolo.
Uscii
correndo dalla chiesa. Sentivo mio padre chiamarmi. Alice spintonare nel
tentativo di raggiungermi. Non appena mi ritrovai fuori dalla chiesa cominciai a
correre fino ad arrivare ansimante alla Mercedes nuova che Edward mi aveva
appena regalato. Vidi tutti uscire dall’edificio e osservarmi mentre partivo in
quarta. Non ci avrebbero messo tanto a raggiungermi, lo sapevo. Una Mercedes era
uno scherzetto da raggiungere per i membri della famiglia
Cullen.
Cominciò
a piovere e io non mi fermai. Guidavo guidavo e guidavo, nella speranza di
riuscire ad arrivare in tempo mentre calde lacrime mi rigavano il viso.
La
strada divenne di fango ed io ad un certo punto non riuscii più ad andare
avanti. Un po’ per la disperazione, un po’ per l’impratichità della strada e un
po’ perché avevo finito la benzina.
“Maledizione!” gridai sbattendo le mani sul volante. Poi
scesi dalla macchina e mi misi a correre, nella speranza che mancasse poco alla
metà. Correvo, il vestito da sposa mi rallentava parecchio, non riuscivo a
vedere dove andavo e continuavo a correre.
Sentii
dei passi dietro di me. Li conoscevo fin troppo bene. Una mano fredda mi toccò
la spalla e ciò fu sufficiente a fermarmi. Mi girai e incontrai quegli occhi
mielati che improvvisamente cominciarono a far male e a produrre fuoco. Edward
cominciò a parlare
“Bella”
lo interruppi
“Edward
mi dispiace.”
“non
possiamo parlarne?”
“non
credo che servirebbe a molto”
“ Ma
perché?” chiese lui “ è paura la tua? Ieri sera ti ho lasciata nel tuo letto e
tu dormivi e…”
“Edward
io non ti amo più” quelle parole scandite una dopo l’altra lo ferirono più di
mille lame, lo sentivo.
“mi
dispiace tanto Edward ma io amo lui.” Dissi continuando a piangere
“perciò…” continuai. Mi sfilai goffamente l’anello di
fidanzamento e glielo porsi. Lui lo prese titubante. Poi lo agitò con un
sorrisetto tenendo il pugno chiuso e guardando ovunque tranne che me. Finalmente
se lo ficcò in tasca.
“non sei
arrabbiato?” chiesi
“Bella
io ti ho sempre detto… che avrei sempre accettato le tue scelte nel bene o nel
male. La tua scelta in questo caso è stata lui. Lo accetto. Ma voglio che tu
sappia una cosa Isabella Swan.
Io ti
amo. E il mio compito è vederti felice. E se tu vuoi stare con lui va bene.”
Disse guardandomi negli occhi.
“Sii
felice Bella.” Mi disse prima di girarsi e correre via a velocità della luce.
Mi
guardai in giro. Ormai mancava poco a La Push. Piansi e piansi fino a quando non
rimase più acqua nei miei condotti lacrimari. Dovevo ancora raggiungerlo.
Edward
mi aveva toccato il cuore.
Ma io
non lo amavo più
Ricominciai a correre nel tentativo di capire dove mi
trovavo. Poi, come ad evocarla da un sogno, vidi Casa Black, la quale,
nonostante ci cadesse sopra la pioggia, risultava calda e bella, come il figlio
del suo proprietario.
Mi
guardai intorno e lo vidi. Ebbi un tuffo al cuore. Lui, Jacob, il mio Jacob,
stava sistemando la sua auto in cortile. Non aveva neppure bisogno della
maglietta. Indossava solo dei jeans scuri e in mano aveva un specie di chiave
inglese con la quale armeggiava con violenza.
Era
arrabbiato. E si vedeva. Conoscevo bene il motivo della sua rabbia. Era questo
stupido matrimonio che aveva creato in lui tanta frustrazione. Povero amore mio.
Lui adesso mi immaginava felice con Edward.
Ma forse
ora lui non mi amava più. Certo. Dopo ciò che gli avevo fatto era comprensibile.
Io non avevo ammesso di amarlo ma lui l’aveva sempre saputo. Mi girai sconsolata
per andarmene.
Sentii
una voce chiamarmi “Bella!” era Jacob. Oh dio ti ringrazio! Mi rigirai. Dovevo
avere un aspetto orribile perché appena mi vide esclamò “Bella ma… che cosa ti è
successo?_
Io non
sapevo che dire.
Delle
lacrime ricominciarono a scendere dal mio volto. Lui guardò il mio vestito con
una smorfia.
“oggi è
il grande giorno eh?”
“doveva
esserlo.” Borbottai io. La sua smorfia triplicò.
“cos’è
successo? Il tuo succhiasangue avrebbe voluto vedermi presente per sfottermi e
ti ha mandata qui a pregarmi di essere presente al giorno più importante della
tua vita?” chiese con malgarbo. D’altronde. Chi avrebbe potuto dargli
torto?
“No
Jacob, niente di tutto questo.” Dissi guardandolo negli occhi. Presi un respiro
profondo
“Jacob
io oggi ho capito di non essere più innamorata di Edward. Ho capito che non
voglio vivere così e soprattutto…” l’espressione di Jacob era indecifrabile. Chiusi gli
occhi.
“soprattutto ho capito che ti amo. Ho capito che non posso
vivere al mondo se non ci sei tu. Che tu permetti alle cose di girare per il
verso giusto. Io sono completamente innamorata di te. E non parlo di tutte le
stupidaggini che dicevo all’inizio cioè che ti amavo ma non era sufficiente
perché amavo di più lui. Io non provo più niente per lui perché amo te. Ti ho
sempre amato. Ma con lui non sono mai riuscita a capire che il mio cuore ti
appartiene e che così sarà per sempre.”
Riaprii
cautamente gli occhi, ma non feci più in tempo a riprendere fiato dopo quel
fiume di parole che lui mi prese per i fianchi e cominciò a baciarmi. Le sue
labbra morbide e calde si muovevano sulle mie furiosamente. Questo bacio era
diverso. Non capivo più niente.
Al mondo
c’eravamo solo io e lui. Io aprii la bocca per permettergli di accarezzarmi
con la lingua. Rimanemmo attaccati per minuti. Io avevo le braccia intrecciate
sul suo collo e lui le sue sulla mia vita. Mi spinse contro la macchina
impedendomi di muovermi mentre continuavamo a baciarci.
Non ci
staccammo neanche quando lui mi prese in braccio e mi portò dentro casa. Tra un
bacio e l’altro mormorai “tuo
padre?” e lui rispose “torna fra 5 giorni.” Mi portò su per le scale continuando
a baciarmi fino in camera sua, lì mi adagio lentamente sul letto e si sdraiò
sopra di me senza staccarsi. Continuammo a baciarci finchè ci mancò
definitivamente l’aria e dovemmo staccarci per
riprenderci.
“E
questo cosa significava Signor Black?” ridacchiai io. Lui rise con me
“Forse
significava che la amo anche io signorina Swan.” Io
risi.
“lo so”
mi ribaciò, questa volta con grandissima tenerezza, e mi portò una ciocca dietro
i capelli mentre i nostri nasi
“sei
felice?” mi chiese. Io lo abbracciai stretto.
“Si,
sono felice.”
E questa
volta, ne ero veramente sicura.
Allora? Per favore, io vengo in pace, non mi uccidete. Lo
so, mi dispiace di aver tradito le fan di Edward e Bella insieme, ma io adoro
letteralmente Jacob. E non riesco mai a decidermi su quale coppia sia
meglio. Sono sicura di non essere l’unica con il peso di questo terribile
dilemma che incombe sulle nostre vite. Intanto vorrei ringraziare tutti quelli
che recensiranno o che semplicemente leggeranno la mia shot e spero che vi sia
piaciuta. non l'ho riletta molto bene quindi mi scuso per eventuali
errori.
Se qualcuno che sta leggendo adesso sta anche seguendo l’ff
di hsm “ ti amerò x sempre” non so quando aggiornerò. Al capitolo ci sto ancora
lavorando ma fra poco parto per la montagna e non credo di riuscire a
connettermi nel posto dove vado quindi in ogni caso dovrete aspettare fino
all’anno nuovo. Pazientate. Prometto che cercherò di
sbrigarmi.
KiSs KiSs a tutti e buone feste.
La vostra
_troyellafan_
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