TELL ME THAT YOU CAN
STOP
Titolo one shot:
Tell me that you can stop
Autore: Thinias
Pairings:
nessuno
Rating: R
Personaggi:
Dean Winchester
Warning:
angst, introspettivo, missing moment
Conteggio parole:
1.595
Timeline: decima
stagione
Spoiler: 10
stagione
Disclaimer:
I personaggi di
Supernatural non mi appartengono. Scrivo senza alcuno scopo di lucro e
non
intendo violare alcun copyright.
Note: ho
immaginato un missing
moment sull’impatto delle parole di Caino in Dean dopo
l’episodio 10x14 - The
executioner's song. Le parti scritte in grigio e in corsivo riprendono
le
esatte parole dello scambio tra Caino e Dean nel confronto tra i due,
ho
preferito lasciarle in lingua originale per mantenerne la forza. In
fondo alla
storia trovate la traduzione.
Trama: Le
parole di Caino hanno lasciato il loro segno nella mente di Dean e la
verità di
un destino che non può accettare morde la sua coscienza. Il
cacciatore non può
nemmeno pensare all’eventualità paventata dal
figlio di Adamo, mai e poi mai potrebbe
fare del male a Sam.
Il
sudore ti
imperla la fronte, così come il resto del corpo. Una goccia
scivola lungo il
collo teso. I muscoli si tendono e si comprimono per lo sforzo di
cercare di ritrovare
la libertà. Ma non puoi muoverti.
Il
dolore
che senti sul tuo corpo a causa dei colpi inflitti da Caino, non
è nulla
paragonato a quello che ti trafigge, freddo e implacabile, ad ogni sua
parola.
Spinge una lama invisibile sempre più in
profondità e tu resti lì, impotente, a
contorcerti.
My story began when I killed my
brother, and that’s where
your story inevitably will end.
“No!
Nooo, MAI!”
stringi i denti mentre urli quelle parole, a negazione di una
verità che non
vuoi ascoltare, a cui non vuoi credere.
Un
braccio
intorno al tuo costato protegge il fianco dove lui ti ha colpito.
L’altro
disteso lungo il tuo corpo è rigido per la tensione dei
muscoli, il pugno è
chiuso in una morsa; brucia dall’interno, come se il sangue
che ti scorre nelle
vene fosse diventato lava liquida, e pulsa, là dove il
marchio deturpa la tua
pelle.
Senti
il
fiato di Caino contro il tuo viso mentre ti sputa addosso quelle parole
come
veleno.
It’s
called the Mark of Cain for a reason!
Vorresti
scappare, fuggire dal terrore che la sue parole provocano nella tua
mente;
cerchi invano di allontanarti da un pensiero che non riesci nemmeno a
formulare. Non può essere vero, non può
succedere. Non di nuovo, non a te.
Non
puoi
tornare ad essere quella cosa, non vuoi.
I
tuoi pugni
si stringono, la schiena si flette, spingi sulle spalle cercando di
sfuggire
alla forza invisibile che ti tiene attaccato al terreno e urli,
lasciando
andare la paura e la frustrazione, perché ti senti
impotente, perché non puoi
scappare da nessuna parte, né da Caino, né
tantomeno dalla voce nella tua testa
che insinua il dubbio, che gli dà ragione.
First,
you’d kill Crowley… no remorse. And
then you kill the angel, Castiel. Now, that one, that I suspect would
hurt
something awful.
“No,
no.”
Continui a ripeterlo come se con quelle parole potessi fermare la forza
di
quelle del figlio di Adamo. Non puoi nemmeno immaginare di fare del
male all’angelo,
ma per quanto lo neghi, sai che forse non potrai controllarti...
Senti
il
richiamo del Marchio e la sua sete di sangue, risuona
all’unisono con la foga di
Caino che riversa il suo veleno su di te. “NO!”
Ripeti disperato. Non puoi
lasciare che accada. Ti pieghi su te stesso, i muscoli cominciano a
dolere per
lo sforzo, eppure non riesci a muoverti, a rialzarti, a fuggire. Sai
cosa sta
arrivando, sai quali saranno le sue ultime parole prima ancora che le
pronunci
e non vuoi sentirle, non vuoi nemmeno pensarle.
And then! Then would
come the murder you’d never survive,
the one that would finally turn you into as much of a savage as it did
me. Your
brother Sam.
“NO!”
Urli
con
tutto il fiato che hai in gola. Non è possibile, non
può essere vero, non
potresti mai fare una cosa del genere, non a tuo fratello, non a Sammy.
Non
potresti mai fargli del male.
Non
sopravvivresti. Non a quello. Qualcosa si spezza dentro di te e il
dolore è
così grande da lacerare la tua anima.
Quello
che
lasci andare è un urlo gutturale che proviene dal profondo, da
dentro di te, ed è
tanto straziante da strapparti il cuore dal petto.
“SAAAM!”
Gridi
il suo
nome ed è come se stessi chiedendo il suo aiuto o forse
è il suo perdono quello
per cui stai implorando. Perdono per qualcosa che non hai ancora fatto.
Perdono
per qualcosa che forse potresti fare. L’orrore ti travolge,
spaventoso e freddo
come la morte e tu sei senza difese, senza scampo difronte ad una
verità che
non puoi accettare.
Ti
pieghi su
te stesso raggomitolandoti in posizione fetale, incapace di difenderti
dalla sofferenza che senti. “NO... ti prego, no.” La
tua voce è sempre più
flebile, sempre più incerta. La gola brucia e il tuo respiro
è affannoso, il
cuore ti batte furioso nel petto.
Your brother Sam.
La
risata di
Caino si ripercuote dentro di te, facendo vibrare ogni parte del tuo
corpo.
“Sam!”
Dici
il suo nome ancora una volta ed è come se un incantesimo
venisse spezzato.
Quando
ti svegli
respiri appena, ti agiti cercando di muoverti, di liberarti, fino a che
non ti
rendi conto che sono le tue stesse coperte a tenerti imprigionato. La
maglietta
che indossi è madida di sudore e ti si è
appiccica addosso come una seconda
pelle.
Ti
lasci
andare contro il cuscino, lasciando che la tua mente si renda conto che
sei al
sicuro, che sei sveglio ora.
Era
solo un
incubo, ti ripeti che va tutto bene…
Ma
sai che
non è così. Che questa non è la
verità.
Tell me I
don’t have to do this.
Spingi
lontano le coperte e poggi i piedi a terra. Fai uno sforzo immane per
cercare
di calmarti e riprendere il controllo del tuo respiro.
La
testa è piegata
in avanti, il mento ti sfiora il petto che si alza e abbassa in un
ritmo
irregolare. Lasci andare un gemito smorzato passandoti la lingua sulle
labbra
riarse. Lo sguardo cade sulle tue mani che tremano visibilmente, ed
è in quel
momento che ti rendi conto che sono sporche di sangue.
Tell me that
you’ll stop.
Il
terrore
si impadronisce di te. Come se l’incubo fosse diventato
realtà. Cosa hai fatto?
Sam.
Le
parole di
Caino ti rimbombano nelle orecchie, vivide come se le avessi appena
ascoltate,
come se fosse ancora vivo e tu non avessi preso la sua vita.
Il
Marchio
brucia più che mai sul tuo braccio, gli poggi una mano sopra
ed è caldo. Lo
senti come se fosse vivo e senziente, con il suo richiamo e la sua sete
di
sangue.
Ma
il sangue
che hai addosso non è frutto di quella sete, ora lo vedi;
è il tuo e sgorga da
piccole ferite a mezza luna che hai nel palmo delle mani. Sei stato tu
a
fartele, stringendo i pugni con tanta forza da affondare le unghie
nella tua
stessa carne.
Sam...
Provi
sollievo per un istante, perché sai di non avergli fatto del
male. Non ancora…
Stringi
di
nuovo i pugni, insensibile al dolore fisico che provi, accogliendolo
anzi,
usandolo per tenerti ancorato alla realtà. Non puoi fargli
del male, mai e poi
mai potresti uccidere tuo fratello. Il solo pensiero ti è
insopportabile. Se
solo potessi, ti saresti già tolto la vita per impedire a
quel fato di
compiersi.
Un
urlo
silenzioso sgorga nella tua mente, disperato e incontrollabile, come il
destino
che segna la tua esistenza e che potrebbe minare quella della persona a
cui più
tieni al mondo. Serri la mascella, alzando il viso verso il soffitto,
impedendo
a quell’urlo di uscire dalla tua bocca e liberare con
esso la tua
angoscia.
Sam…
Provi
tristezza perché sai che questa volta nemmeno lui
potrà salvarti. Hai paura che
questa sia una battaglia che non potrai vincere.
Quanto
tempo
hai ancora? Quanto passerà prima che tu non riesca
più a mantenere il
controllo?
Tell me that you can
stop!
Una
lacrima
solitaria ti scivola sulla guancia e cola giù lungo il
collo, confondendosi con
il sudore che ti bagna la pelle.
Quando
Sam fa irruzione nella tua camera con la pistola
spianata, ti rendi immediatamente conto che le urla che credevi di aver
fatto
nel tuo incubo, le hai fatte nella realtà. Il suo viso
è preoccupato e
sconvolto e tu ti senti immediatamente in colpa.
“Dean!
Che diavolo è successo?!”
“Niente,
non ti preoccupare.” Dici piano, l’ultima cosa
che vuoi e farlo preoccupare ancora di più, ma non puoi
nemmeno spiegare a tuo
fratello quello che sta davvero succedendo. “Solo uno stupido
incubo.”
Lui
resta a guardarti, incapace di nascondere la sua apprensione.
“Dean...”
“Sto
bene.” Ripeti ora più rigidamente.
L’ansia
che leggi nei suoi occhi non accenna a diminuire
e anzi aumenta quando sposta lo sguardo verso il basso. Lo segui e ti
rendi
conto di quello che sta guardando. La mano con cui ti stringi il
braccio copre
interamente il Marchio, le nocche sono sbiancate e le tracce di sangue
sono fin
troppo visibili.
“Dean...”
“Torna
a letto Sam, va tutto bene.” Lo interrompi prima
che possa continuare. Qualsiasi cosa ti possa dire non potrà
aiutarti, non
potrà sopire il bisogno del Marchio di prendere il
sopravvento su di te.
Nessuno può farlo. Nemmeno Caino c’è
riuscito…
Vi
guardate per qualche attimo. Non servono parole. Sam
sa che non sta andando tutto bene e sa che non può farci
niente. Sai che
vorrebbe aiutarti, ma sai anche che questa è una battaglia
che devi combattere
da solo sperando di riuscire a resistere il più a lungo
possibile.
“Va
tutto bene fratellino.” Gli sorridi, nascondendoti
dietro una spavalderia che non provi. “Niente che non possa
gestire.”
E
sapete entrambi che non è vero.
Dopo
un lungo momento, Sam si volta per lasciarti solo e
tu silenziosamente lo ringrazi per questo.
“Io
non mi arrendo, Dean. Non mi arrendo.” Lo dice
dandoti le spalle. Non aspetta una risposta, se ne va senza voltarsi.
Chiudi
gli
occhi e preghi un Dio che da molto tempo si è dimenticato di
te, mentre le
ultime parole di Sam vengono cancellate dal ricordo di quelle di Caino
che risuonano
nella tua mente, spietate come una condanna.
Tell me that you can
stop!
Dimmi che posso fermarmi…
I
will never stop.
N.d.A.
Niente,
eccoci alla fine. È un missing moment che volevo raccontare,
perché per tutto
il tempo del confronto tra Dean e Caino avrei voluto essere nella testa
di Dean
e sentire i suoi pensieri. Jensen è stato bravissimo a farci
vedere attraverso
il suo viso, cosa Dean stia provando. Se queste sono le premesse della
storia
del Marchio di Caino, devo dire questa storyline mi piace parecchio e
non vedo
l’ora di vedere dove porterà. Nel frattempo
sguazzo nell’angst che sta provando
Dean e ne aggiungo di mio ;)
Spero
vi sia
piaciuta :) grazie a tutti per averla letta!
E
come
sempre, se vorrete, fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla
prossima!
Ciauuuuu
S.
Traduzione
Caino: La mia storia è iniziata quando ho
ucciso mio fratello, e questo è dove la tua storia
inevitabilmente finirà.
Si chiama Marchio di Caino per una
ragione!
Prima, ucciderai Crowley… nessun
rimorso. E poi ucciderai l’angelo, Castiel. Ora, questo,
questo sospetto farà
davvero male.
E poi! Poi arriverà l’omicidio a cui
non
sopravvivrai mai, quello che finalmente ti trasformerà nello
stesso selvaggio
in cui ha trasformato me. Tuo fratello Sam.
Dean: Dimmi che non devo farlo.
Dimmi che ti fermerai.
Dimmi che ti puoi fermare!
Caino:
Non mi fermerò mai.
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