Return
to Neverland
Immaginiamo per un secondo che la
storia precedente Once Upon A Time In
Neverland non sia mai esistita, che il suo finale malinconico non sia mai
accaduto e che il mistero del Bacio non sia stato svelato.
Vorreste vedere una nuova Wendy che, in
una linea temporale alternativa compie diverse scelte e pensa in modo diverso?
E un nuovo Peter, più simile a quel bambino arrogante ma terribilmente
affascinante di quanto non ci piaccia ammettere? E Toro Seduto, capo degli
indiani, dotato di poteri straordinari in grado di cambiare il finale?
Beh, se la mettete così, allora è il
momento di ritornare sull'Isola Che Non C'è....
«Non ti dimenticherò mai Peter Pan!» ed
ecco che la solita e conosciuta frase aleggia nell'oscurità nella notte, si perde
dietro l'angolo e ritrova la strada verso le orecchie del bambino che grave si
allontana da Londra e dai suoi amici.
Però ha un sorriso sulle labbra, sa che
presto o tardi tornerà e verrà accolto come un vecchio amico non dimenticato;
piroetta nell'aria e lancia il suo grido di battaglia mentre la seconda stella
apre le braccia al suo arrivo. L'Isola è circondata da nubi temporalesche e da
un arcobaleno scintillante, nel quale le sirene fanno il bagno. I pirati sono
fuggiti, Uncino paga regolarmente l'affitto nella pancia del coccodrillo e le
fate si burlano degli uccelli staccandogli le piume colorate. Al che questi,
adirati, le beccano le alucce brillanti mentre queste se la ridono...
Peter è contento di essere a casa, il
viaggio è stato il più faticoso della sua vita: il peso delle emozioni ha
riempito il suo petto, la nostalgia regna sovrana e la solitudine intristisce.
Sente la mancanza dei suoi amici, della
sua banda, e di quei nuovi amici che sempre porterà nel cuore... insieme a
quell'amore spaventoso che l'ha risvegliato da un sonno profondo e pieno di
bellissimi sogni.
Raggiunto l'albero casa si raggomitola
nel suo letto e si addormenta immediatamente.
Il sole sta sorgendo nel cielo e Wendy
sa che questo è l'inizio della sua vita dopo L'Isola che non c'è. E dopo Peter.
La notte l'ha passata insonne, seduta sulla finestra a guardare le stelle
brillare alte nel manto scuro. I suoi fratelli non hanno resistito e ora
dormono sulle sue gambe, John russa un pochino ma a Wendy non disturba. La
stanchezza non l'ha avviluppata e lei si chiede il perché. Forse avrebbe voluto
addormentarsi per svegliarsi ancora sull'Isola... o forse non voleva
addormentarsi per paura che il ritorno di Peter fosse solo un sogno.
Unico segno che tutto non fosse solo un
sogno è l'assenza di un bacio sulle sue labbra; se le accarezza ricordando il
suo gesto. Quel bacio che Peter si è preso con assoluta facilità. Non si è
pentita, di certo lo rifarebbe. Quelle labbra le tornano ancora alla mente...
Bene, ora che abbiamo fatto il punto
della situazione dobbiamo portare la storia, se vi va, al punto da dove la
precedente avventura è iniziata... quattro anni dopo.
Note:
So benissimo che potrei essere un
estranea dal tempo che è passato, ma sono ancora qui e mi scuso. Oggi, dopo aver
finito di leggere il libro Peter Pan, mi è venuta una voglia matta di scrivere
un sequel a Once Upon a Time in Neverland... e dato che la precedente storia è
comunque conclusa, ho pensato di provare a scriverne una differente versione
che andrà a scontrarsi e ad abbracciarsi con la precedente. Magari mantenendo
anche alcuni elementi... ma è un esperimento e gradirei sapere il vostro parere
a riguardo.
Posso anche inventarne un'altra di sana
pianta, ditemi voi. E a quelli a cui lo avevo promesso, ecco il sequel!