Mani grandi
e delicate piene di color vergine
Lambiscono tele
sgualdrine senz'argine
Linee intrecciate si
districano su angelico capo mortale
Lasciando macchie
lontane e occhio vuoto sensuale.
Si muove Tersicore nel
suo velo leggero
Su musica del
continente straniero
In cui nasce il divin
tessuto che copre quel seno
olivastro e quel
gentil caratter elleno.
Si scosta il Creatore da
quell'opera
Sguardi rivolti a chi
vita ispirò alle sue dita
Con combattivo viso di
chi nacque con la vipera
Parla Erato
con onde familiari all'orecchio artistico
Che su carta parlaron
d'amor preraffaelita
Quando leggemmo verbi
di passato stilnovistico
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