broken walls.

di strngwom
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Faceva caldo.
Quasi ti mancava il respiro, ma non potevi fermarti.
Mi guardavo intorno, mi guardavo intorno cercando una faccia conosciuta, qualcuno che mi avrebbe aiutata.
Non conoscevo nessuno li.
Mi fermai, ma in realtà smisi solo di corre.. ogni parte del mio corpo tremava, e sembrava crollare sotto il mio peso.
Ma non potevo, non potevo fermarmi.
Dovevo correre, dovevo correre il più possibile per trovarli e per andare via, ma c’era un problema.
C’era sempre e solo un problema, mi ero persa.


Mi svegliai di colpo, avevo le labbra inumidite dal sudore, la maglietta aderiva al mio corpo e la gola mi bruciava.
Mi alzai dal letto scostando il più velocemente possibile le coperte che mi avvolgevano, ed uscii dalla mia camera con passo svelto dirigendomi verso la finestra del lungo corridoio.
L’unica cosa che riuscivo a vedere da li, erano i palazzi abbandonati e le loro macerie.
Passai una mano sul collo e tenni le dita premute su quest’ultimo impregnato di sudore, alzai lo sguardo verso le mura.
In sottofondo si sentiva il suono di una tromba e di un tamburo.
Sempre la stessa melodia, ogni sera la stessa melodia, non cambiava mai.
Non cambiava quando le mura venivano oltrepassate e non cambiava quando nessuno vi faceva ritorno.
Si viveva in continuazione con l’ansia e la paura di essere scelti, nessuno mai era stato in grado di tornare e di raccontare e chi tornava, impazziva.
Mi allontanai dalla finestra quando il suono iniziò ad aumentare, sentivo il cuore battermi ancora più forte di quanto non facesse prima.
Avevo l’impulso di correre, ma non ne avevo motivo.
Per tutta la vita ci hanno insegnato a scappare via, ci hanno insegnato a correre più veloci del vento ed ogni volta l’istinto è quello.
Correre e non girarsi indietro.
Ritornai in camera mia legando velocemente i capelli in una coda disordinata, e ritornai a letto.
Fissavo il soffito, pensando a cosa sarebbe successo il giorno seguente.
Il mese era quasi passato, e nessuno era tornato.

Il sole batteva forte, ancora una volta avevo l’impulso di crollare e lasciare tutto, ma non potevo.
Dovevo trovarli.
Iniziai a correre, corsi più veloce del vento, superai tutti coloro che erano con me, ma non li trovai.
Mi fermai, ancora una volta mi fermai ed il mio corpo voleva accasciarsi al suolo.
Ma io non dovevo, e non potevo.
Presi il viso tra le mani e contai, contai ed urlai, ma niente l’avrebbe fermato.


Mi svegliai, ma questa volta era mattina.
Mi svegliai e questa volta non ero sola.
Mi svegliai e questa volta non potevo scappare.



 


Spazio autore:
Salve! 
avevo pubblicato questa storia su un altro account, ma credo che non lo utilizzerò.
quindi continuerò qui la storia. 
spero vi piaccia.
Lasciatemi un vostro parere, sarebbe davvero molto importante per me.




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