Un altro mondo: Tasha

di RDeutch
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"Lei" mi tormenta ogni giorno della mia vita, peggiora sempre di più e questa volta non credo di poterla tenere a bada. Quando ero più piccola era simpatica ed era la mia compagna di giochi, ma crescendo, abbiamo sviluppato idee e concetti molto diversi, per colpa sua ho paura di fare del male a persone innocenti.
-Perfavore Karolina, smettila, li devi lasciar stare, devi lasciarlo andare. - dissi io.
-No! Mai! Lui ha scelto lei e non me! - disse lei.
-Non puoi pensare di fare quello che hai detto a quei poveri ragazzi, lasciagli vivere la loro vita. - dissi io. Finalmente se ne andò e mi lasciò un momento di sollievo e approfittai per andare dal dottor Mills. Presi il cellulare e chiamai il dottore:
-Signor Mills?
-Si Tasha, dimmi. - rispose lui.
-Karolina... - risposi io.
 
-E' apparsa ancora? - chiese lui.
-Si, e penso voglia fare qualcosa di brutto ed io credo di non poter fermarla questa volta. - dissi io.
-Vieni da me, vedremo cosa posso fare questa volta. - disse lui per poi salutarmi e chiudere la chiamata. Quella fu una giornata che metteva di buonumore e i raggi del sole mi accarezzavano la guancia, non vi stetti molto perché gli effetti cominciavano a farsi sentire anche se avevo acquisito una maggior resistenza contro di esso . Caminando verso la casa del dottore, ripensai a che orribile "persona" possa essere Karolina, quei ragazzi meritavano di vivere il loro amore, Karolina doveva capire che io non ero innamorata di lui, ma lei lo era. Per colpa sua, ho rinunciato all'uomo che più amavo, lei non mi lasciava vivere la mia vita, dovevo vivere la sua. Il dottor Mils mi riceveva anche quando aveva giorno libero, ero il suo caso più affascinante. Arrivai alla sua casa e bussai:
-Ciao Tasha, entra.- disse lui. Il dottore mi fece accomodare su una sedia in cucina e mi offrì del gelato, era una persona che metteva davvero a proprio agio.
-Dottore, non credo che c'è bisogno di raccontarle cosa sia successo, tanto lo sa. - dissi io.
-Si, lo so.... - disse lui triste.
-Dottore credo che non posso più vivere libera, devo isolarmi, in un posto in cui lei non può far più del male.
-Sicura? - chiese lui.
-Si. Non sta più funzionando con la terapia né con le medicine. - dissi io.
-Allora va bene, telefonerò al mio amico e gli comunicherò della tua decisione di internarti. - disse lui. Dopo un'altra chiaccherata uscii dalla casa del dottor Mills e mi diressi verso la spiaggia... lì dove avevo incontrato Damon... l'uomo che amo...




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