Furia

di ezuccanigra
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Voglio spaccare la terra in due e tirare fuori tutti gli orrori che essa contiene.
Mostri neri di acciaio, invincibili. Fuoco, magma e dolore. Voglio arrivare fino al centro della terra per diventare anch’io invincibile e incandescente.
Voglio avere la forza di sollevare l’asfalto a mani nude e di sgretolarlo per sentire il delizioso rumore della terra che trema, voglio avere la forza di strappare le fondamenta delle case per vederle crollare.
Voglio non temere di dare fuoco alle foreste per poter godere di quel rosso luminoso e vedere il fumo nero oscurare il sole.
Voglio alzare tutte le acque, spostare il cielo e far piovere ininterrottamente fino al diluvio universale.
Cadranno gocce sulle case distrutte, sulla gente che piange, sugli animali in fuga dalla mia rabbia. Dietro la mia furia non lascerò più niente che respiri.
Così, quando tutti saranno morti, il sole cuocerà i loro corpi inermi e farà evaporare di nuovo le acque.


Allora pioverà sangue.




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