le avventure del detective pears

di Matthew89
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LE AVVENTURE DEL DETECTIVE PEARS CAPITOLO 6 " Bando ai convenevoli - esclamava Rayan- dimmi di cosa hai bisogno e togliti dai piedi, non voglio grane in giro, adesso sono pulito". L'uomo era ingobbito e piuttosto stanco, forse abbattuto dagli anni trascorsi in gattabuia. " Il tuo assistente mi sembra piuttosto giovane, non dovresti portarlo in posti come questi ...tira una brutta aria qui!" " Non preoccuparti di lui ... si chiama Marc, è giovane e piuttosto sveglio, anche se un pò troppo appiccicoso", ribatteva Pears. In tutta fretta, il detective scrisse su di un pezzo di carta il nome della banda ricercata, i Fantasmi. Senza emetter parola, Rayan afferrò il biglietto. Funzionava così tra loro. Poche parole, solo messaggi segreti o cifrati, per non dare nell'occhio. "Non li conosco ... dammi qualche giorno ... vedrò quello che posso fare". Ricevuto l'incarico, Rayan si allontanava, tornando al solito tavolo pronto ad assaporare altro vino. Più tardi, nel pomeriggio, il telefono di Pears ( tornato nel frattempo nel suo studio con Marc), tornava a squillare. "Pronto, chi parla?" " Salve signor Pears, volevo informarla che tra 10 minuti esatti, in Via della Notte, a Bustherburg, avverrà un omicidio". Senza dire il nome, e dalla voce mascherata, il misterioso interlocutore riagganciava di colpo. " Pronto? E' sicuro di quello che dice? Pronto?", urlava Jack. Nessuna risposta. Impossibile tentare di riconoscere i suoni ... le parole erano state ben truccate, forse modificate da una sorta di megafono. " Sarà stato uno scherzo di cattivo gusto", diceva Mark, con aria tranquilla. Per chiunque poteva essere un rompiscatole ... ma non per Pears. Trascinando il giovane sul luogo indicato, il famoso investigatore si recava così sul posto, per controllare la veridicità delle fonti ricevute. Tra traffico, rischi di multe e quant'altro, i due giunsero nel luogo segnalato,in poco più di mezz'ora. Parcheggiata la sua vecchia Fiat rossa in doppia fila, Jack ebbe la conferma di ciò che sospettava. "Chi è lei? Qui non si passa, un uomo è stato ucciso da circa 20 minuti!" A parlare era stato il capitano dei carabinieri, Arthur Kyle. "Sono un detective, mi chiamo Jack Pears ... questo è il mio assistente Marc!" " Pears? Ho sentito molto parlare di lei ... è famoso!" Spiegata la situazione, Jack riuscì a passare, con al seguito il suo fidato compare. Sdraiato senza vita, al centro della strada , giaceva il corpo di un uomo, con un pugnale conficcato dietro la schiena. " Il sangue è ancora fresco ... l'omicidio è stato commesso da poco ... probabilmente il poveretto è stato colto di sorpresa ... aveva quarant'anni, era un impiegato di banca, il suo nome era Gary Crodo!" Mentre ascoltava la descrizione della vittima, dalla dottoressa McBruneen, della scientifica, Pears venne attirato da un curioso particolare. Sul petto, il morto aveva uno strano foglietto bianco, fissato con scotch trasparente. La sigla centrale, firmata F, non mentiva. " F come Fantasmi"- diceva Marc! " Credo tu abbia ragione,Marc ... si tratta di quella banda!" Il caso si faceva intricato. Prima la telefonata, poi il messaggio firmato. Chiunque fossero i nemici, una cosa era certa; avevano tutta l'intenzione di sfidare Pears.




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