oltre la cornice
OLTRE LA CORNICE
Il giovane uomo stava lì, in un angolo
del bar a scrivere, il mento appoggiato mollemente al palmo della
mano, rapito dai pensieri, eppure...
Lo aveva notato solo in quel momento
ecco il perchè di quella posa scomposta così poco abituale per un
uomo come lui.
Lui era il tipo che si scomponeva solo
davanti ad un evento davvero inusuale e il fatto che non capisse chi
fosse il giovane seduto nell'angolo del caffè lo era.
Certo, non era stato l' unico a far
caso al giovane, aveva sentito due donne parlarne fra loro
fantasticando sul fatto che stesse scrivendo una poesia per la sua
amata. Stupide.
Non le aveva apostrofate in quel modo
ovviamente, si era limitato a pensarlo. Fra le sue qualità doveva
essere annoverata l'accondiscendenza davanti all'ignoranza altrui
tipica di chi sa ed è stufo ormai di correggere il prossimo. Un
giovane che tiene con tanta fermezza il pennino nella mano è
palesemente uno scrittore di romanzi d'avventura non certo di
baggianate amorose.
Guglielmo Scuotilancia annotò sul suo
taccuino quest'ultima rivelazione. Finalmente, per la prima volta da
quando osservava l'uomo che leggeva nel parco aveva capito; quella
che stava vedendo era la reazione di stupore dell'uomo alla scoperta
del giovane scrittore nell'angolo del caffè della foto che si
trovava sul giornale che stava leggendo.
Guglielmo sospirò portando una mano a
massaggiarsi il mento, fece una piccola smorfia quando la barba
ispida grattò contro il palmo. Odiava la barba, ma il suo uomo la
portava, così se l'era fatta crescere a sua volta.
Avrebbe potuto tranquillamente essere
il protagonista di un libro. Era così strano. Rappresentava per
Guglielmo un vero mistero perciò passava ore ad osservalo, cercando
spiegazioni, come quella della foto,a quella strana espressione che
aveva.
Un suono elettronico distolse Guglielmo
dalle sue elucubrazioni, una voce annunciava la chiusura del museo.
Si alzò in piedi con il suo inseparabile taccuino in mano per poi
lanciare un'ultima occhiata all' “Uomo che legge il giornale nel
parco” di Monet. “scoprirò il tuo segreto” borbottò prima di
recarsi verso l'uscita.
|