Di solito non metto mai note prima
della storia ma qui ho
pensato che fosse meglio metterle^^
NOTA
1: la storia si
ambienta anni dopo alle vicende dell’anime/manga. In questa
storia naruto e
compagni hanno 16 anni, e sasuke non ha mai tradito il vilaggio della
foglia.
NOTA 2 : naruto uzumaki: dobe,
biondino, demone volpe sasuke
uchiha:moretto, teme sakura haruno: rosa shikamaru nara shino aburame:
master
of bugs neji hyuuga hinata hyuuha kakashi: spaventapasseri iruka:
delfino
vi ho scritto i vari modi con cui mi sono rivolta ai personaggi in modo
che chi
non seguisse la saga non avesse problemi a leggere la storia^^
PARING: naruto/sasuke shikamaru/shino kiba/neji implicit
DONI
Le strade di Konoha erano
insolitamente colorate di bianco.
Come bianche erano le cime degli alberi e i tetti delle case. Naruto
osservava
tutto con genuino stupore beandosi di quella vista così
candida e morbida. I
rumori soliti del villaggio erano come inghiottiti da quella poltiglia
bianca
che ricopriva ogni superficie, tutto era ovattato e soffuso. Sapeva
bene
cos’era la neve, gli era capitato di scontrarsi con essa
durante alcune sue
missioni ma non l’aveva mai vista su Konoha, non che lui
ricordasse per lo
meno. Sakura gli aveva detto che quando erano piccoli c’era
stata una nevicata
fortissima e per giorni la neve aveva ricoperto le strade del villaggio
e tutti
i bambini passavano le ore che li separava dalla cena a giocare con
quella
strana e fredda neve. Ma Naruto non conserva il minimo ricordo di
quel’avvenimento
, il suo passato era costellato di pochi ricordi ,ma tre erano le
costanti
della sua infanzia. La solitudine e l’abbandono, la voglia di
essere accettato
dagli altri e quanto gli bruciasse che tutti lo considerassero un
mostro, un
bambino con i capelli neri e gli occhi profondissimi dello stesso
colore. Un
bambino incontrato per caso su un piccolo ponte appena fuori dalle
porte di Konoha,
l’unico che non lo tenesse lontano. Ricordava ancora lo
sguardo di quel bambino,
uno sguardo freddo ed indifferente ma che l’aveva scaldato
fino al cuore.
Ricordava le loro mani, o per essere più precisi le loro dita che si
intrecciavano per far
sentire al’altro la propria presenza, per ricordarsi che
erano simili.
Crescendo Naruto aveva perso quella
poesia nel descrivere le
cose propria dei bambini sensibili, aveva sviluppato un carattere
allegro e
solare che strideva così tanto con quello che aveva passato
ma che lo aveva
reso capace di sopportare la durezza di quegli anni. Oramai si era
lasciato
alle spalle tutte le cattiverie della gente, non scappava
più a piangere di
nascosto, aveva rinunciato alle lacrime. Il sensei Iruka, Kakashi,
Sakura e Sasuke
erano diventati la sua casa, volente o nolente. Era un ninja del
villaggio della
foglia e combatteva, si allenava con i suoi compagni per proteggere
quelle
persone che lo disprezzavano perchè voleva mostrare loro
quanto valesse. Aveva
trovato dei veri amici .
Naruto toccò con la punta
delle dita la neve per poi
iniziare a farne una piccola palla. Quando gli parve che fose
sufficientemente
grande ghignò dispettoso.
“Sasukeee!!”
“Che
c’è dob-“
Una potente pallonata di neve
atterrò con grazia sul bel
volto dell’Uchiha finendogli
nel bavero
largo della casacca. Le guance candide del ragazzo si arrossarono per
via del
contatto freddo e i suoi occhi neri ebbero un guizzo.
“Ahahaha dovresti
vederti!!” la risata allegra di Naruto
scosse il moro dalla sua trance nella quale era caduto.
“Stupido di un
dobe!” gli sibilò di rimando tirandogli a sua
volta una palla di neve.
Naruto boccheggiò un
attimo quando la neve gli
si infranse proprio sul naso.
Sakura li guardava allibita.
“Se mi prendi ti ammazzo
Naruto! E lascia stare Sasuke!”
urlò appena vide il biondo pronto a mirarla.
Kakashi sbuffò spazientito
mettendo in salvo il suo amato
libro dalla neve.
I due ragazzi continuavano la loro
battaglia senza preoccuparsi
di chi li stava attorno causando l’irritazione di molti
abitanti del villaggio.
“Da quando ai mostri
è permesso divertirsi? Dovrebbero tenerlo
legato invece di farlo scorazzare libero al villaggio. Devono essere
impazziti
tutti, anche l’Hokage, ha di nuovo manifestato il suo potere
di demone cosa
spettano ad imprigionarlo? Vogliono forse che risucceda come 16 anni
fa?” disse
una donna all’angolo della strada.
“Suvvia Marky potrebbe
sentirti” rispose un bisbiglio
timido.
Naruto si bloccò di scatto
per poi ridere sommessamente e
lasciar cadere la neve che aveva tra le mani. Sasuke fulminò
le due donne con
lo sguardo sentendo una rabbia cieca farsi strada dentro di se.
“Naruto”mormorò
Sakura avvicinandosi di un paso.
“Ahi sto bene –
il biondo fece un enorme
sorriso- dai Kakashi-sensei, è ora di
allenarsi. Vediamo chi arriva primo al campo” disse iniziando
a correre prima
ancora di aver terminato la frase. Sasuke, Sakura e lo spaventapasseri
rimasero
a guardarlo allontanarsi.
Correre lo faceva sentire meglio. Era
liberatorio. Per
quanto oramai non fosse più un bambino le parole della gente
lo ferivano ancora
e per quanto cercasse di mascherarlo
alle
volte proprio non ci riusciva. Però non piangeva,
perchè un ninja non piange, e
l’unica cosa che lo salvasse dal cadere in un abisso di
disperazione era il
desiderio di diventare il ninja più forte del mondo, il
nuovo Hokage. Quello e
due occhi neri come la pece.
Per quanto fosse cresciuto e le cose
intorno a lui cambiate,
quegli occhi rimanevano sempre immutati. Sia nel volto di un bambino
sia nel
volto di un ragazzo.
Se quando era piccolo Sasuke era
stata l’unica persona che
non lo considerasse un mostro e l’unico che potesse capire la
sua solitudine,
adesso il moro era la persona più importante, più
essenziale della sua vita.
Non riusciva ad immaginare una vita senza Sasuke e l’aveva
realizzato solo 5
anni fa quando aveva creduto di perderlo. Se chiudeva gli occhi
rivedeva
davanti lo scontro tra Sasuke e Haku, l’Uchiha aveva
sacrificato la sua vita
per salvarlo e lui per quanto l’odiasse non aveva potuto non
provare un dolore
immenso al pensiero che lui non c’era più. Era
stato solo dopo che l’aveva rivisto
aprire gli occhi a scontro finito che aveva capito che non
l’odiava affatto,
era semplicemente invidioso di lui, voleva essere come lui!
“Ehi dobe sei entrato in
crisi mistica? Hai un espressione
da idiota”
La voce di Sasuke fece ritornare il
biondo alla realtà.
Naruto sorrise, sapeva bene che quello era il modo del compagno per
chiedergli
se stava bene.
“Zitto teme! Ce
l’avrai tu la crisi mistica!”
“Tzè!”
“Se avete finito inizierei
l’allenamento.” Disse pacato Kakashi.
“Certo sensei”
rispose in coro.
L’allenamento
passò veloce e quando Kakashi annunciò che per
oggi era tutto a Naruto sembrò che fossero passati solo
pochi minuti.
“Ci vediamo stasera
all’accademia per la festa.” Li salutò
il sensei per poi sparire in una nuvola di fumo.
Sakura sospirò. Era da
settimane che aspettava la festa di
natale. Non vedeva l’ora di mettere il suo abito nuovo e dare
il regalo a Sasuke.
“E’ vero che oggi
è natale” esclamò Naruto.
“Dobe”
“Sei un babbeo come hai fatto a dimenticartelo!”
“EDDAI SAKURA HO COSE
Più IMPORTANTI A CUI PENSARE!” disse
“Perchè tu
pensi?” disse ironico Sasuke.
Naruto gli fece la linguaccia
fingendosi offeso. Le aveva
mentito, erano giorni che non faceva che pregare perchè quel
giorno arrivasse
in fretta. Non
aveva comprato alcun
abito elegante per l’occasione, non era la festa in se ad
interessarlo, anche
se l’idea di fare un po’ di sano casino lo
attraesse molto. Tutti i suoi miseri
risparmi che aveva faticosamente messo insieme erano serviti per
comprare un
regalo.
Stava camminando in compagnia di Kiba
e quindi, senza quasi
il bisogno di specificarlo, con il fido Akamaru quando passando per
caso
davanti alla vetrina gli era caduto l’occhio su un piccolo
oggetto posato con
grazia su una stoffa leggera nera. Appena l’aveva visto aveva
subito pensato a Sasuke
ma il prezzo era troppo alto. Da quel giorno si era messo sotto a fare
più
lavori possibili per racimolare la cifra necessaria
per comprarglielo.
Il biondo ninja non era mai stato un
romantico o ,se lo era,
non nell’esatto senso del termine. Non voleva nulla di
melenso o sdolcinato,
per il demone volpe qualcosa di romantico era , ad esempio,una ciotola
di ramen
cucinata dalla persona che amava apposta per lui. Non voleva regalare
all’Uchiha
niente di romantico, non era nelle sua intenzioni, voleva semplicemente
fargli
capire quanto tenesse a lui.
“Io non vengo.”
Disse incolore Sasuke mettendosi le mani in
tasca.
Sia Sakura che Naruto spalancarono
gli occhi.
“Come , perchè
Sasuke? Ti divertirai” provò a convincerlo la
rosa.
Il moro stette zitto ,indifferente
alle suppliche della
compagna.
“Cosa
c’è teme non sai ballare?”
“Tzè”
rispose acido.
“Il grande Sasuke Uchiha
che non sa ballare, e io che
pensavo che tu sapessi fare tutto” continuò Naruto
guardandolo con scherno.
“Perchè, tu
dobe, sai ballare?” rispose con altrettanto
sarcasmo.
“Ci puoi
giurare!”rispose sicuro.
Sakura alzò un sopraciglio.
“Bene, allora stasera
vedremo chi è il più bravo “
lanciò la
sfida Sasuke per poi sparire in un balzo verso villa Uchiha.
Naruto sorrise apertamente. Sarebbe
venuto, il suo piano
aveva funzionato.
“Ehm Naruto, ma tu sai
davvero ballare?”chiese scettica Sakura.
Il sorriso ebete del biondo si congelò di
botto. Merda.
“Come
immaginavo!” disse sconsolata.
“Sakuraaa mi devi
aiutare!!!” implorò il biondino
avvicinandosi all’Haruno.
“Non ci penso nemmeno, non
ti aiuterò a battere Sasuke...come
se poi ci potessi riuscire.” Fece spietata per poi andarsene
anche lei.
Naruto si accasciò a terra
disperato ripensando a quanto
fosse stato cretino a sfidare così l’Uchiha ,ma
sapeva che se non l’avesse
fatto Sasuke non sarebbe venuto.
Avrebbe perso ed avrebbe fatto una
figuraccia, ma almeno
sarebbe riuscito a dargli il regalo.
Mentre se ne stava seduto a terra le
parole di Sakura
ritornarono prepotenti alla memoria.
Infondo aveva ragione, anche se fosse
stato capace di
danzare non sarebbe mai stato al livello dell’Uchiha.
Non sarebbe mai riuscito ad essere
pari a lui. Questo
pensiero lo incupì leggermente ma poi la sua natura solare e
sfrontata lo fece sorridere
e fare un gesto poco carino al cielo. Non sarebbe stato al suo livello
solamente perchè sarebbe stato mille volte più in
gamba di lui.
Che
ci credesse
realmente non importava.
“Ehi Naruto!” lo
salutò una voce conosciuta.
“Sshika!!”
Questa si che era fortuna! Il Nara
faceva proprio al caso
suo.
“Veni un attimo per favore,
mi devi aiutare” Naruto fece
gesto di avvicinarsi.
Shikamaru rimase un attimo immobile
poi alzò le spalle .
“Andiamo Shino”
disse per poi dirigersi verso il biondo.
Naruto sgranò gli occhi,
non aveva proprio visto il master
of bugs.
“Cosa
c’è Naruto?”
“Ecco ho sfidato quel teme
di sasuke e-“
“ E siamo alle
solite” lo interruppe spazientito.
“E l’ho sfidato
in un ballo- continuò senza badare al
commento dell’amico- ...ma non so danzare...”
Il Nara rimase un attimo fermo
ponderando l’ipotesi di
andarsene lasciando solo quel demente del suo amico.
“E io che dovrei
fare?”
“Non è che mi
insegneresti a ballare?” chiese speranzoso.
Shino spostò lo sguardo su
Shika con lieve curiosità.
Il ragazzo col codino
scoppiò a ridere per poi
fermarsi di botto quando capì che Naruto non
stava scherzando.
“Tu sei pazzo!”
“Eddai cosa ti
costa?” lo supplicò
Shikamaru alzò gli occhi
al cielo per poi
acconsentire tra i denti.
“Però ti concedo
solo un quarto d’ora!”
Il biondino fece una salto per la
felicità e lanciò un urlo.
“Come prima cosa
– iniziò il Nara non partecipando
minimamente alla gioia del demone volpe- alzati e vieni che-“
“Mh Shika , forse è meglio se prima di farmi
provare mi fai vedere...” disse
pensieroso.
“E come di
grazia?”
“Usa Shino!”
esclamò tutto contento Naruto, eh si proprio a
fagiolo erano capitati quei due!
Shino non parve molto contento di
essere stato tirato in
causa e ancor meno contento parve il Nara.
Saggiamente però il ninja
col codino preferì non discutere
con il testardo biondo e sbuffando si avvicinò al compagno.
“Non sai ballare nemmeno
tu, vero?” chiese sconsolato.
A Naruto per un momento
parve che il ragazzo con perennemente gli occhiali da sole
non avrebbe
dato risposta ma inaspettatamente annuì.
Shikamaru parve sorpreso dalla cosa
ma poi ghignò.
“Almeno ti rendi
più utile di Naruto!” disse in una chiara
frecciatina al biondo, frecciatina che non arrivò mai al
destinatario.
Naruto guardò attento i
due ragazzi avvicinarsi, vide il
braccio sinistro del Nara posarsi sul fianco rispettivo di Shino,
registrò il
movimento del braccio di Aburame che si posò intorno al
collo del Nara. Le mani
dei rispettivi bracci destri si andarono a unire avvicinando del tutto
i due
ragazzi. Shikamaru iniziò a muoversi seguendo una musica
immaginaria ma i loro
movimenti erano collegati ed armonici.
Naruto rimase a guardarli a bocca
aperta. C’era qualcosa di estremamente
intimo e sensuale in quella danza, in quelle posizioni. La neve intorno
a loro
rendeva tutto ancor più magico e surreale. Sembrava che i
due corpi si fossero
fusi in un unica entità. Quando scorse le guance
dell’impassibile Shino
tingersi lievemente di rosso si riscoprì imbarazzato a
guardarli come se fosse
stato fuori posto, lì con loro.
“Ecco Naruto è
così che devi fare.” Disse Shikamaru dopo
alcuni minuti sentendosi stranamente a disagio.
Non sentendo la risposta del compagno
si voltò completamente
dalla parte dove li stava guardando il biondo.
“Naruto...
NARUTO!!!” gridò il Nara accorgendosi che il
biondino non c’era.
Stralunato guardò Shino
che però distolse lo sguardo come se
fosse stato imbarazzato.
Naruto stava correndo verso il suo
piccolo appartamento più
veloce che poteva. Non aveva resistito a rimanere a guardali era
troppo...troppo...non riusciva a trovare le parole esatte, imbarazzato,
intimo,
strano...semplicemente troppo!
Entrò rapido in casa
buttandosi sul letto. Aveva perso la
sua possibilità di imparare a ballare e sicuramente
Shikamaru lo avrebbe ucciso
appena si fosse fatto vedere da lui, il che sarebbe accaduto presto
visto che
tra meno di 4 ore la festa dell’accademia avrebbe avuto
inizio. Naruto gemette
sconsolato.
La giovane volpe si rotolò
pigramente nel letto guardando
assorto la foto sul comodino...lui ,Sasuke,Sakura e Kakashi...sorrise
contento
vedendo quelle quattro figure insieme. Sapeva che anche i sui compagni
ne
avevano una coppia. Quel pensiero lo fece sentire felice, come se in
qualche
modo, grazie a quella fotografia, potesse sempre stare con loro.
Abbandonò presto
però quel pensiero non essendo abituato a
pensieri tanto ...romantici?...lo mettevano a disagio anche se erano
solamente
fatti nella sua mente.
Qualcosa picchiettò al
vetro della finestra che dava sulla
strada. Perplesso il biondo si affacciò alla finestra.
“Vandalo!! Esci allo
scoperto!” minacciò affacciandosi alla
finestra.
Un sasso lo colpì appena
sotto l’occhio.
“Arh Kiiiiba ti
ammazzo!!!” ululò dolorante.
Il ragazzo bruno rise a
più non posso.
“Bastardo!”
“Ehi ehi calma ,dovresti
ringraziarmi. Sai che ore sono ?”
chiese canzonatorio
Naruto sbatté le palpebre
non capendo.
“Vuoi dire che...”
“Esatto tra meno di
mezz’ora inizia..e tu devi ancora
prepararti” concluse facendogli l’occhiolino.
Il biondino sbiancò
iniziando a boccheggiare solo quando
sentì il saluto di Kiba si riprese...ma rischiò
di avere un altro shock quando
intravide la sagoma di Neji allontanarsi assieme a Kiba.
Tirò dentro la testa dalla
finestra super agitato dandosi
del cretino per aver sonnecchiato così a lungo. Si tolse
velocemente la tuta
arancione per fiondarsi sotto la doccia. Meno di due minuti dopo Naruto
si
stava già asciugando con foga , prese al volo dei pantaloni
arancione dal suo
armadio ed una maglietta bianca. Appena fu vestito cercò con
gli occhi il piccolo
regalo, quando lo ebbe individuato lo prese con cura ringraziando
mentalmente
la vecchiettina del negozio per avergli già fatto il
pacchetto. Guardò
l’orologio appeso ala parete. Perfetto, era in ritardo.
Veloce si buttò giù
dalla finestra per poi correre per i tetti innevati di Konoha.
‘Aahh che idea del piffero
mettersi le maniche corte!!’
pensò battendo i denti dal freddo ed accelerando la corsa.
Dopo cinque minuti si
ritrovò davanti alla porta del’accademia,
fortunatamente non era l’unico ritardatario. Kakashi avanzava
con passo stanco
mentre al suo fianco Iruka sbraitava a più non posso contro
lo spaventapasseri.
“Ma possibile che tu devi
sempre essere in ritardo!!!?”
ululò arrabbiato.
“Eddai Iruka, per una
volta...”
“Una volta?! Una volta??!!!
Ma io ti...oh ciao Naruto”
salutò il delfino accorgendosi della presenza di Naruto.
“Sa sensei secondo me
farebbe meglio a lasciarlo da solo.
Kakashi sensei non sarà mai capace di arrivare
puntuale!” rise il biondo facendo
alzare gli occhi al cielo allo spaventapasseri.
La festa era stata organizzata in
grande stile, l’enorme
palestra dove i ninja
più giovani si
allenavano era ricoperta di tante piccole lucine che si accendevano ad
intermittenza, agli angoli accanto al muro erano stati stipati
tantissimi
tavoli ricoperti di cibarie. La sala era quasi piena e Naruto dovette
fare un
po’ di fatica per individuare i suoi amici. Appena li vide si
catapultò a
fianco ,salutandoli calorosamente.
“Hei Sakura, Shino,
Shika,Kiba...ma dov’è Neji?!”
“Neji? Non ne ho
idea” rispose Kiba alzando le spalle.
“Alla fine sei venuto
teme” fece Naruto spostando lo sguardo
su Sasuke.
“Nh cosa credevi dobe che
sarei scappato?” fece ironico.
Il biondino non rispose
all’Uchiha , troppo impegnato ad
osservare i propri amici.
Sakura aveva raccolto i capelli in
una treccia morbida che
cadeva delicata sul vestito rosa che indossava. Era un vestito semplice
semi
trasparente e lungo fino ai piedi, ornato da dai piccoli fiori ai
bordi. Shino
e Shika indossavano dei completi neri, come la maggior parte dei
ragazzi
presenti alla festa. Pure Kiba si era tirato a lucido, aveva fatto
sparire quei
segni sulle guance ed aveva abbandonato la tuta per far posto a dei
pantaloni
neri ed una casacca grigio perla. Solo Sasuke aveva mantenuto un
abbigliamento
informale, ma anche così superava in fascino tutti i
ragazzi. Naruto si guardò
in torno individuando Ino, elegantemente vestita, ei due cugini Hyuuga
finemente avvolti da due kimono pregiati.
Il demone volpe notò quasi
per caso gli occhi di Kiba
illuminarsi.
‘Eheh Hinata ha fatto colpo
sta sera’ pensò con un sorriso.
“Naruto! Ma come ti sei
vestito?!” fece Sakura avvicinandosi
come per scrutare meglio gli anonimi pantaloni arancio abbinati ad
un’altrettanto anonima maglietta.
“Siamo a una
festa!” gli fece il verso Kba sorridendo per
poi tornare distratto ad osservare gli Hyuuga.
Naruto alzò le spalle, non
ci aveva pensato di mettersi
elegante. Ma anche volendo lui non possedeva niente di raffinato. Per
un attimo
si sentì fuori luogo, ancora sbagliato.
“ Si ma non avevo nessuna
voglia di mettermi elegante...e
poi così sono più comodo per battere
Sasuke!” fece ghignando verso il moro che
voltò la testa come offeso per poi sibilare un “
Ti piacerebbe”
Una musica soffusa si fece largo
nella sala. La festa era
entrata nel vivo e varie coppie stavano facendo la loro comparsa sulla
pista da
ballo, alcune intimidite e altre sicure di se.
Sakura mandò un gridolino
estasiata mentre Ino trascinò
sulla pista un Kiba alquanto scontento.
“Come pensate di disputare
la sfida?” chiese interessata la
rosa.
“Balleremo con qualcuno e
il migliore vincerà!” rispose
sentendo i sudori freddi salirgli su per la schiena. Dannazione a lui e
alla
sua grande idea di sfidare Sasuke al ballo.
“Ma così non
sarà molto imparziale...magari la persona farà
dei favoritismi” disse inaspettatamente Shino.
“Ha ragione! Bhe in questo
caso la sfida è annullata!”
esclamò trionfante.
“Tze dobe!”
“Non è detto,
potreste sempre ballare insieme.” Mormorò Shika
guardando fisso negli occhi Naruto.
Al biondino sembrò come
che il Nara si stesse vendicando...
“Hai perfettamente
ragione” parlò ancora Shino.
Okey non era una sensazione, quei due
si stavano vendicando
per l’incidente nel bosco.
Naruto rabbrividì, davanti
agli occhi gli apparve la scena
di Shika e Shino abbracciati che ballavano. Arrossì di
botto. Si vergognava da
morire a fare una cosa così con Sasuke in pubblico!
Sasuke assottigliò gli
occhi.
“Per me va bene”
disse incolore.
“Perfetto, allora appena
finisce la canzone...” Shika non
fece neanche a tempo a finire la frase che la canzone cessò.
Sakura guardava il suo amore
dirigersi verso la pista
assieme a Naruto e sentì la rabbia montarle dentro. Non era
giusto. Avrebbe
dovuto essere lei quella che Sasuke stringeva tra le braccia, non
Naruto!
Intanto
Naruto
faticava a concentrarsi sulla musica. Sentire Sasuke così
vicino a lui lo
faceva arrossire, se poi pensava al fatto che un suo braccio gli stava
stringendo la vita rischiava sul serio di inciampare nei suoi stessi
piedi.
Era completamente estraniato dal
ballo che per due volte
pestò il piede al moro.
“Dobe!”
“Scusa, scusa”
Un’altra giravolta e lo
sguardo di Naruto cadde sui suoi
amici e sulla folla. Fantastico! Tutti gli occhi erano puntati su di
loro.
Magnifico davvero.
“Naruto, hai per caso
deciso di azzopparmi!” sibilò
all’ennesimo pestone da parte del biondo.
Il portatore del demone volpe
arrossì di rabbia.
“Scusa tanto se non sono
bravo come te!”
“Allora lo ammetti che
ballo meglio io?”
Per tutta risposta Naruto
ringhiò.
Sakura li guardava sentendosi sempre
più triste, era
straziante vederli ballare assieme. Sembravano così distanti
da lei.
Shika sorrideva soddisfatto mentre
Shino si era limitato ad
annuire col capo in segno di approvazione.
“Poi balliamo anche
noi” disse quasi distrattamente il Nara.
“Parli con me?”
chiese Shino.
“Si”
“Se ti schiaccio i piedi
come Naruto non voglio lamentele”
disse atono arrossendo però un po’.
Il Nara sorrise felice.
La musica si affievolì
sempre di più fino a spegnersi. I due
ragazzi si separarono tornando dai loro amici.
“Vince Sasuke”
proferì solennemente Shikamaru.
“Al diavolo!”
“Sai Naruto sei abbastanza
scarso” incalzò Kiba.
“Ma non è giusto
ragazzi! Io non avevo mai ballato prima
d’ora!” sbraitò il demone volpe.
“E allora perchè
mi hai sfidato?” chiese Sasuke guardando
negli occhi il compagno.
“Bhe
perchè...perchè io ...perc-“
“Se volevi che venissi
bastava che me lo
dicessi” lo interruppe con un
sorrisino.
“Tu saresti venuto se te
l’avessi chiesto?” chiese scettico.
Fu il turno di Sasuke di sentirsi a
disagio. Girò la
testa bofonchiando.
“Ora la sfida è
finita. Me ne vado” disse
Naruto, Kiba e Sakura lo guardarono
andarsene senza sapere
bene cosa fare.
“Ma dove sono finiti Shika
e Shino?” chiese
di punto in bianco Kiba guardandosi
intorno.
“Stanno...stanno
ballando?” fece stupita Sakura guardando i
due ragazzi in pista.
Naruto rimase per un attimo
imbambolato a guardarli.
Shikamaru era rilassato e si muoveva con scioltezza, Shino sembrava
più a
disagio. Ancora una volta il ragazzo fu rapito dall’atmosfera
che fuoriusciva
dal loro ballo, la stessa sensazione di intimità che aveva
avvertito ai margini
del bosco, solo che questa volta era più accentuata.
“Io vado” disse
dun tratto Naruto iniziando a farsi largo
nella folla per uscire.
“Dove vai
,Naruto!!!” urlò Sakura per farsi sentire.
“Lo vado a
cercare!”
La ragazza rimase un attimo
interdetta non capendo bene la
risposta del biondo.
“Lascia perdere Sakura.
È tutto matto” fece
Kiba.
Il freddo della sera colpì
Naruto in pieno. La neve
continuava a cadere soffice bagnandogli i capelli.
Non riuscendo ad identificare la
figura dell’Uchiha si mise
a correre in direzione di villa Uchiha sperando di trovarlo. Seppur con
fatica
riuscì a scorgerlo.
“Sasuke!”
urlò per fermarlo.
Il moro si girò.
“Cosa vuoi dobe?”
“Nessuno dovrebbe passare
il natale da solo” disse sviando
la domanda.
“Ne ho passati tanti da
solo, non fa differenza.”
“Anch’io. Per
questo non voglio che tu rimanga solo” mormorò
sincero.
Sasuke abbassò lo sguardo
sentendosi le guance più calde del
normale.
“Ti prenderai un colpo se
resti in maglietta”
“Sono un ninja questo
freddo non mi fa nulla” disse spavaldo
Naruto, subito tradito da un brivido involontario.
Sasuke ghignò per poi
continuare a camminare.
“Aspetta teme!”
“Cosa dobe?”
“Prima ti devo dare
questo...” mormorò in difficoltà
Sasuke guardò attentamente
il pacchettino che il biondo gli
stava porgendo. Un regalo. Piano lo prese.
“Non è nulla di
che...volevo solo...”
Ignorando le parole di Naruto il
moretto prese a scartarlo
finchè non rovesciò sulla mano una piccola
catenella d’argento sottile con
all’estremità una piccola pietra onice a goccia
che sembrava come tenuta dalla
spire di un serpente argentato. Sasuke rimase colpito dalla bellezza
della
collana, ma fu il pensiero di Naruto che gli faceva un regalo a
stringerli il
cuore.
“io non ho nulla per
te” disse in un soffio.
Il demone volpe alzò le
spalle con un sorriso sbarazzino.
“Volevo solo farti capire
che...anche se sei un teme senza
speranze, non ascolti mai, e fai sempre l’asociale...io , sei
sempre stato
l’unico che mi capisse realmente...sei il mio
compagno.” Dichiarò Naruto
arrossendo e incespicando sulle parole.
Non era riuscito a dichiararsi
esplicitamente ma sperava
ardentemente che Sasuke capisse.
L’Uchiha stette zitto a
guardare la collana come in trance.
Si sentiva felice. Non c’era un altro aggettivo per definire
come si sentisse
se non felice. Di quella felicità assoluta, completa che non
aveva mai assaporato.
“Se...se non ti piace non
sei costretto a tenerla” disse il
biondino vedendo che il compagno non apriva bocca.
Per tutta risposta l’ultimo
degli Uchiha prese la collana e
la indossò.
“Anche tu sei il mio
compagno” mormorò prima di andarsene.
La neve rendeva quella situazione
ancora più astratta di
quanto non apparisse agli occhi di Naruto.
Se ne stava andato. Perchè?
“Sasuke, dove stai
andando?”
“A casa, ovvio”
No che non era ovvio!
“ E ti conviene muoverti a
seguirmi se non vuoi rimanere a
congelarti” continuò rimettendosi a camminare.
Naruto sorrise apertamente e con
una piccola corsa si mise al fianco dl compagno.
“Sasuke”
mormorò dopo un po’.
“Cosa
c’è ancora.”
“Ora ...-arrossì
violentemente- ...vorrei stare insieme
a te, non mi lascerai da solo vero?”
chiese facendo bene attenzione a non guardarlo negli occhi.
Non avrebbe sopportato se Sasuke
l’avesse abbandonato. Si
era innamorato di quegli occhi scuri e profondi come l’onice
che l’avevano
accompagnato per tutta la vita e non poteva pensare di perderli.
Sasuke arrossì a sua volta.
“No che non lo
farò dobe, e ora muoviti che ho freddo”
Intanto la festa procedeva senza
intoppi, tra poco si
sarebbero stati lo scambio dei regali. Sakura sbuffò per
l’ennesima volta.
Tutta la fatica per fare un regalo all’Uchiha e ora lui non
c’era neanche! Kiba
sembrava non stare più nella pelle, teneva in mano una
piccola scatolina bianca
e continuava a lanciare delle occhiate nervose verso i due Hyuuga per
poi
girarsi sentendosi a disagio quando incrociava lo sguardo purezza di
Neji. Solo Ino
sembrava tranquilla mentre si
guardava attorno con disinvoltura.
“Come fai ad essere
così serena , Sasuke se n’è andato.
Cos’è non ti piace più?”
chiese Sakura.
“Non mi piace star dietro a
storie già impossibili in
partenza.”
“E così ti sei
arresa alla mia bellezza disarmante!” decretò
con spavalderia
“ Non trovi che Shino e
Shika stiano bene assieme?” disse
ignorando la provocazione della ragazza.
“Cosa? Ma che
dici?”
“Mi sono sempre chiesta
quanto ci avrebbero messo per darsi
una mossa...forse per una volta Naruto ha fatto qualcosa di
buono” continuò
come se stesse parlando tra se e se.
“Argh sei
impossibile!!”
“Naruto”
richiamò l’attenzione Sasuke osservando il biondo
compagno rannicchiato sul divano per riscaldarsi.
“Eh?”
“Stai fermo”
sussurrò
Piano si avvicinò al volto
arrossato di Naruto fino a che
non sentì il suo respiro sulle labbra.
“Dobe”
Un sussurro prima di far congiungere
le labbra con quelle
del biondino.
La catenella ondeggiò nel
vuoto, la pietra si illuminò dei
riflessi della luce della lampada.
Il giorno dopo la neve aveva smesso
di cadere e con la sua
scomparsa anche il freddo si era calmato.
All’allenamento Naruto e
Sasuke arrivarono insieme cosa che
stupì non poco Sakura.
Un bagliore quasi metallico
attirò la sua attenzione.
“Dove hai preso quella
collana Sasuke-kun?” chiese
incuriosita.
Ma il moro non le rispose, strinse il
ciondolo tra le mani
guardandolo come se fosse qualcosa di molto prezioso e lo rimise al
sicuro
dentro il bavero.
“Comunque è
molto bella” non si diede per vinta la ragazza.
“Sapevo che avevi buon
gusto” continuò.
“Dovresti fare i
complimenti a Naruto, è lui che me l’ha
regalata” affermò in tono atomo.
Naruto arrossì lievemente.
Sakuta tacque. Kakashi sorrise
semplicemente.
“Uh Neji che
bello!” trillò Tenten seriamente colpita dal
piccolo ma elaborato nastro che il ragazzo aveva per tenersi indietro i
capelli. La ragazza osservò ancora per un attimo il
complicato disegno di una
aquila intrecciata con quella di una lupo.
“Nh”
“Guarda
Kiba! Sono
sicuro che a Sasuke-teme piacerà!”
esclamò felice Naruto adocchiando una
collana.
Il castano
annuì
convinto.
“Dai
entriamo e
vediamo quanto costa”
“Si
tu vai, io vado a
vedere quella bancherella là”
Naruto fece
di si con
la testa ed entrò.
Dopo pochi
minuti uscì
con sguardo sconfitto. Era cara. Troppo cara. Sospirando
cercò l’amico tra la
folla individuandolo poi vicino a una bancherella. Gli andò
alle spalle
silenzioso.
“E’
proprio bello”
affermò Naruto spaventando l’amico.
“Naruto!
Mi fai venire
un infarto!”
“A
chi pensi di
regalarlo?” chiese imperterrito.
“Non
sono affari tuoi”
brontolò Kiba lanciando un’ultima occhiata al
nastro.
“Comunque
quel lupo è
proprio fatto bene”
“Già
anche l’aquila”
asserì accarezzando la stoffa con le dita.
“Signore
la prendo!”
alzò la voce Kiba per farsi sentire.
Chissà
se a Neji
sarebbe piaciuta.
OWARI
Finita!!!!!!
Con la
bellezza di 13 pagine si conclude la mia one shot^^..pensavo di
dividerla in
capitoli ma poi ho preferito pubblicarla per intero, perso che i vostri
occhi
non me ne abbiano a male ^^
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