NON
Può PIOVERE PER SEMPRE
E’ la mia prima
one-shot, l’ho scritta
mentre pensavo a tutti i giorni
che ha diluviato
dalle mie parti. In
altre zone può aver nevicato come un dannato, ma qui a
Vicenza non ho visto
altro che pioggia per due settimane di fila e mi è tornato
in mente un film
bellissimo che ho visto tanto tempo fa, “Il Corvo”
con Brandom Lee, in cui lui
dice una frase celebre, omonima del titolo.
E’ una mia
interpretazione dell’esame di coscienza che si
è fatto Kei dopo la batosta subìta da Brooklyn. I
suoi pensieri vagano dai suoi
amici fino alla scelta di abbandonarli per un suo capriccio, battere
Takao.
Spero vi piaccia ^^ e anche
nel caso contrario, vi prego
di lasciare un commentino! ^o^ Un bacione!
La pioggia batte insistente. Ormai
è da ben due settimane
che continua imperterrita e incessante, lavando tutto ciò
che non trova riparo,
lavando la mia anima sporca in cerca di serenità, una cosa
negatale tempo fa,
quando decisi di abbandonare i miei compagni e tutte le persone a me
care per
diventare sempre più forte.
Che motivo ho di vivere ancora?? Sono
stato privato della
mia potenza, del mio orgoglio e della mie determinazione...vago come
uno zombie
tra queste strade e neanche so che cosa mi spinge a continuare a
camminare.
Forse, l’unica sfida che mi
rimane è quella contro la
pioggia..facciamo a chi si stanca prima, io di camminare e lei di
scendere.
Ora, sotto il diluvio, mi sento un
fottutissimo patetico
ragazzo, bagnato fradicio, con i vestiti appiccicati alla pelle...che
sensazione
fastidiosa.
Perché ho commesso
l’enorme sbaglio di abbandonare tutto e
tutti per un mio capriccio?? schifoso capriccio di voler dimostrare di
essere
migliore di LUI!! Cosa ha LUI che mi manca?
Domanda ormai ricorrente nei miei
pensieri, occupati dal solo
desiderio di vendetta, una sete implacabile come questa pioggia...
Vago per le strade di Tokyo in cerca
di qualsiasi cosa mi
faccia stare meglio e non è una cosa da niente, la
mia...impresa ardua se si
considera il fatto
che sono visto come
un traditore, un ragazzo senza cervello, egoista e menefreghista. Ma
nessuno ha
capito un cazzo di me...solo LUI!! LUI sa come stanno le cose...prova
le stesse
emozioni...prova desiderio di battersi quando mi vede, solo che non lo
dà a
vedere, tutta qui la differenza tra di noi...
La mia immagine si riflette tremula
nelle pozzanghere scosse
dalla pioggia che non accenna a fermarsi.
Trovare riparo ormai è
inutile, sono bagnato fino alle ossa,
perfino i miei muscoli sono rattrappiti
dall’umidità e dal freddo.
Una volta ho letto una frase assurda,
tirata fuori da non so
quale cioccolatino, che recitava più o meno così:
“c’è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo...”
E’ patetico oltre ad essere
inappropriato...la cosa è
soggettiva! Io mi sento comunque solo come un cane se piango sotto
questo
maledetto diluvio! Ma a volte la solitudine è una cosa
più unica che rara...
Finalmente lo vedo! Un enorme albero dalle fronde lunghissime, dove
sembra
piovere meno intensamente.
Mi trascino fin sotto di esso e mi
siedo su una delle due
panchine sistemate lì.
Le mie mani sono rosse dal freddo, i
miei capelli zuppi
d’acqua e i
miei occhi non distinguono i
contorni nitidi delle cose.
Sento il rimbombo delle catinelle
d’acqua nelle mie
orecchie, nonostante non ne sia più travolto.
Poi...un rumore continuo e rilassante
turba l’equilibrio
formatosi.
Mi volto leggermente e vedo una
ragazza seduta sulla
panchina accanto alla mia. Perché non me ne sono accorto
subito?? C’era anche
prima che mi sedessi??
Ha in mano un blocco da disegno e riconosco il rumore che mi ha
distratto dai
miei pensieri...è la sua matita che scorre veloce ed esperta
lungo il foglio.
Non distoglie lo sguardo dal disegno
nemmeno un secondo,
nonostante la fisso con insistenza per capire che cosa stia facendo
tutta sola
sotto un albero, a ripararsi dalla pioggia come me.
Eppure sembra serena e in pace con
sé stessa...perchè anche
lei cerca riparo sotto un albero??
La guardo incantato mentre i suoi
capelli biondi svolazzando
dispettosi davanti agli occhi con il minimo alito di vento, le
ginocchia
strette al petto e il blocco appoggiato su di esse.
Non riesco a toglierle lo sguardo di
dosso...infonde un
senso di innata calma e tranquillità, come se esistesse solo
lei al mondo, non s’accorge
nemmeno che un cretino sta lì a fissarla, intricandosi il
cervello di pensieri
senza senso.
Il rumore della pioggia selvaggia
è rotto solo dallo
scivolare della punta della matita sul foglio e dal mio respiro
irregolare.
Come mai non sento anche il suo di respiro?? E’ forse morta??
Allora è una mia
allucinazione...
Finalmente, alza lo sguardo sul mio e
ne rimane sorpresa.
I suoi occhi sono delle semplici
perle grigie che mi
scrutano con curiosità da cima a fondo, senza
però commentare o dire qualcosa
al riguardo.
Sorride compiaciuta
e
riprende a disegnare più assorta di prima.
Istintivamente le sorrido anche se
sicuramente non mi vede e
non mi dà retta.
Neanche io darei retta a me
stesso...un benemerito stupido
che si fa domande esistenziali, sotto la pioggia battente, seduto su
una
maledetta panchina sotto un albero che mi fa da ombrello. Mi faccio
pena da
solo...
Voglio parlarle ma non riesco a
disturbarla e interrompere
ciò che sta facendo...la sua eterea bellezza sta solo
nell’equilibrio di
assoluta pace che si è creata tutt’attorno, non
vorrei rompere quella fragile
sfera di cristallo.
Me ne vado in cerca di un rifugio per la notte, lasciandomi alle spalle
quella
bellezza irreale.
E’ un nuovo giorno e tutto
si ripete, come se un magnete di
dimensioni stratosferiche mi attirasse in quel luogo di benessere, ed
io e la
pioggia ormai abbiamo un appuntamento fisso.
La ragazza è ancora
lì. Il viso solcato da una leggera
smorfia di concentrazione.
“quella ragazzina
è identica alla pioggia...instancabile.”
penso divertito
Ora la curiosità di
parlarle mi sale fino alla gola, mi
prudono perfino le mani dalla voglia di domandarle soltanto
ciò che sta
ritraendo.
La sua bellezza è rimasta
intatta per tutto
il tempo che non l’ho vista, durante la
quale non ho mai smesso di pensarla.
“chi è?? che sta
facendo?? perché è da sola?? possibile che
si possa essere felici nonostante si stia in solitudine??”
domande che mi
assillano la mente ma le più frequenti sono:
“perché sono qui?? perchè ho
abbandonato i miei compagni?? perché non vado da loro a
implorare perdono??”
Il mio sesto senso mi dice che lei
può darmi delle risposte,
anche se non so come.
“scusami...”
attiro la sua attenzione
“sì?”
risponde con gentilezza, come se si aspettasse un mio
tentativo di approccio.
“se non sono indiscreto,
come mai sei tutta sola sotto un
albero da ben due giorni??”
“disegno...e penso che tu
sei un ragazzo molto curioso..”
“che
c’è di curioso in me??”
“il fatto che ti domandi del perché della tua
esistenza...” risponde senza
mezzi termini
“e tu....come fai a
saperlo??”
Scuote la testa divertita e mi
sorride di nuovo.
Alza gli occhi al cielo con aria da
chi sogna ad occhi
aperti.
“se il dio che sta
lassù pagasse anche lui la bolletta
dell’acqua, credo che avrebbe smesso di piovere
già da un pezzo..” socchiude
gli occhi e abbozza un sorrisetto triste.
“ma che intendi dire?? e
che centra questo con me?? come fai
a sapere ciò che pensavo??”
A questo punto, volta
l’album da disegno e mostra il
ritratto di una persona...
“ehi...ma quello sono
io...come..” non mi lascia finire la
frase.
“tante cose non accadono
per caso...” spiega lei
“grazie, risposta
più che esplicativa..” ribatto contrariato
ma per niente agitato dalla situazione.
Si rimette a disegnare, tranquilla e
pacifica, come se
niente fosse successo.
Mi chiedo come faccia a stare
così serena, mentre mi incanto
a guardare il moto ondeggiante dei suoi capelli color del grano.
“non tutta la gente
è scontata pensi te. Io qui sotto trovo
la mia quiete, mentre tu cerchi riparo...ma siamo accomunati dallo
stesso
oggetto.”
La fisso stralunato. E’
impazzita?? Il freddo e l’umidità
devono averle dato alla testa.
Sbuffa divertita, come se le sue
parole fossero di una
semplicità chiarissima.
Dimostra quasi un certo atteggiamento
di superiorità nei miei
confronti. Mi tratta da imbecille o cos’altro??
“non
può piovere per
sempre...”
Di nuovo?? mi prende per scemo??
“non potrai venire qui per
sempre a ripararti dalla pioggia,
prima o poi dovrai affrontare ciò che ti
tormenta...”
Le lacrime si fanno prepotenti appena
ripenso al mio
migliore amico, caduto in coma a causa mia e del mio capriccio.
Con mia sorpresa, stavolta
è lei ad alzarsi dalla panchina
con grazia felina, rivolgendomi un accenno di sorriso, per poi tornare
a darmi
le spalle mentre si incammina lungo la collinetta a piedi nudi,
affondando
nell’erba bagnata e dirigendosi verso la città.
La vedo svanire tra le catinelle di
pioggia e mi sorprendo
quando mi accorgo che un senso di tristezza mi prende alla gola,
sapendo che
sarebbe stata l’ultima volta, ma ho l’anima
sollevata di un peso che stava
diventando opprimente.
Il terzo giorno, come aveva previsto,
il sole risplende
imponente nel cielo, quasi a volermi ricordare il mio compito, quello
che mi
sono ripromesso di portare a buon fine. Tornare sui miei passi.
“ho preso la pioggia come
una scusa per mancare ai miei
doveri. Ma non può piovere per
sempre...”
Che
ve ne pare??
^o^ (questa è la dimostrazione pratica che leggere Amleto a
scuola ti fa
seriamente male -.-‘ nd tutti)(ç_ç lo
so...purtroppo è vero...ç_ç
ndAutrice)(ehm...Autrice....ehm... ù.ù
ndKei)(dimmi, caro?? ^-^ ndAutrice)(ti
volevo solo informare che io non sono così totalmente
turbato mentale >O<
ndKei)(ah no?? mi sto forse confondendo con il Takkino?? Oh il tuo
amico russo dai
capelli assai strani dal colore variabile come le mutande??
O.O’
ndAutrice)(sono un incompreso ç_ç ndKei)(i miei
capelli sono criticati da tutti
ç_ç ndBoris)(voglio mangiare
ç_ç ndTakao)(come volevasi dimostrare
-.-‘
ndAutrice)
Bene ^O^ ora che il povero Keiuccio
ha finito di
lamentarsi, posso anche salutarvi ^_- e augurarvi un Buon Anno Nuovo!!
Buon 2009!! ^o^
Un bacione! ^-^
Nena^_-
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