Sunshine
BiBip. BiBip. BiBip ore
9:15...
...
..
...
..9.15???
House
spalancò gli occhi sebbene fosse ancora mezzo addormentato.
Chissà perchè quando si dorme molto è
sempre più difficile alzarsi. Afferrò con un
gesto rapido il suo bastone nero decorato alla base con le fiamme. Lo
prese e si bloccò ad osservarlo. Un ricordo pervase la sua
mente facendo comparire un sorrisetto divertito sulla sua bocca. D'un
tratto ritornò alla realtà: 9.15 cavolo
perchè la sua sveglia non ha suonato?!
Si infilò la
sua camicia azzurra, quella che secondo lei lo faceva sembrare decente.
Lei, Lisa. D'un tratto si ricordò di lei. Perchè
non lo aveva svegliato? Perchè era andata in ospedale senza
di lui? Le donne non le capirà mai. Loro e i lori disturbi
ormonali.
Abbandonò i
sui pensieri e tornò su quello che stava facendo. Era in
ritardo, ma che ritardo, era tardissimo! Sempre arrancando sul suo
bastone vestito solo da un paio di boxer e camicia arrivò in
cucina, stranamente ordinatissima. Tutti i piatti erano al posto
giusto, lui non sapeva nemmeno quale fosse il posto giusto. Ogni posta
era pulita nel cassetto. Si avvicinò alla macchinetta del
caffè e afferrò la capsulina del nespresso. Fu
sorpeso dalla facilità con cui sollevò la
scatoletta, era leggerissima, anzi, era vuota.
Comiciò a spalancare tutte le antine dei mobili della
cucina. tutto era in ordine ma il suo caffè non c'era.
Non appena apri l'ultima
anta trovò qualcosa, qualcosa che però non
assomigliava al suo caffè. Era un foglietto appiccicato al
mobile, come si chiama..ah si, Post-it!
Lo lesse e anche questa
volta un sorrisino sghembo gli illuminò il viso:
FATTI UN THE' , IL CAFFE' TI
RENDE NERVOSO
Osservò
la scrittura. La riconobbe immediatamente, come non riconoscerla dopo
tutte quelle ricette false e pomeriggi passati a compiare la sua
scrittura? Bèh copiava anche quella di Wilson, ma non era
certo lui ad aver passato la notte con House.
Staccò il post-it , lo rilesse un'altra volta e poi lo
strinse nel pugno per accartocciarlo e lo gettò a terra da
qualche parte
-fatti un thè..ladra di caffè-
borbottò in modo quasi incomprensibile
Abbandonò la cucina dirigendosi in bagno. Aprì la
porta che era chiusa.Un altro segno del passaggio di Lisa. Lui non
chiudeva mai le porte delle camere, troppo noiso ricordarselo e
soprattutto non aveva certo voglia di farlo.
Entrò e la vista confermò la sua ipotesi. Troppo
ordine, era quasi infastidito. Asciugamani piegati, spazzolini nel
bicchierino, asse del water abbassata.
Si avvicinò allo specchio e guardo la sua immagine riflessa,
alzo un braccio e si guardo i muscoli e lo stesso con l'altro braccio.
Riposò lo sguardo sullo specchio ammirandosi. Sorrise.
-che gran fico che sono- disse con tono divertito. Ormai parlava da
solo.
Aferrò uno spazzolino a caso. Viveva da solo eppure c'erano
almeno cinque spazzolini nel bicchierino. Mentre si lavava i denti un
pensiero lo divertii. Chissà quale spazzolino aveva usato
lei.
Aprì lo sportello del bagno, aveva un disperato bisogno di
Vicodin. Sgranò gli occhi alla vista della sua scatoletta
vuota. Non poteva essere, un conto era il caffè un altro il
vicodin!
Non si preocuppò di chiudere l'anta e si affrettò
all'ingresso tastando la tasca della sua giacca appesa
all'appendiabiti. Tirò fuori la sua scorta di emergenza e
tirò un sospiro di sollievo constatando che, almeno uella,
non era vuota.
Scoperchiò il tappo e fece cadere sulla sua mano tre
pilloline..
-...Cos...Schifosissima donna schiava del ciclo mestruale!-
Erano Vitamine. L'aveva sottovalutata.
Rassegnato andò in camera sua deciso ad arrivare in ospedale
solo per fare fare qualche figuraccia alla Cuddy. Dopo le vitamine nei
suoi pensieri il suo nome si era già trasformato da Lisa a
Cuddy.
Si infilò i primi jeans che trovò nell'armadio,
probabilmente non li allacciò nemmeno tanto era distratto.
Finì di vestirsi e andò a prendere le sue
immancabili sneackers mentre allo stesso tempo, in preda alla rabbia,
si infilava il giubotto di pelle borbottando strani malefici contro la
Cuddy.
Uscì di casa e si diresse verso la moto quando vide
qualcosa. Sperava di sbagliarsi, sperava che fosse ancora troppo
lontano e la viste lo ingannasse. Invece no. le gomme erano davvero
bucate. Si avvicinò alla moto senza smettere di borbottare a
un tono inudibile e gettò il bastone per terra e
appoggiandosi alla moto. Rimase in silenzio, quella donna lo faceva
impazzire, letteralmente.
Si guardò intorno. Aveva preso la sua macchina.
Come ci arrivava in ospedale?Abbassò lo sguardo
incrociandolo con qualcosa.
Un altro Post-it., attaccato proprio di fianco a lui sul
sedile.
Lo staccò sempre con aria arrabbiata e lo
lesse.Tutta la sua rabbia scoparì e un altro sorriso ruppe
l'espressione furiosa.
Così impari a
ubriacarmi e portarmi a letto, e siccome so che non è per
salute che stai a casa dal lavoro de lo sottraggo dalla paga.
Baci
TUO
raggio di sole.
Alzò
lo sguardo guardando il sole. I suoi occhi azzurri diventarono ancora
più chiari e si rimpicciolirono per ripararsi dal sole.
Sorrise rassegnato, prese il suo bastone e si incammino verso
l'ingresso di casa
- raggio di sole...sei solo una ladra-
Enchanted
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