Mentre correvo sempre più veloce verso la scuola di
danza,sentivo le urla divenire via via più forti,e poi
spegnersi improvvisamente. Con una consapevolezza che non volevo
nemmeno prendere in considerazione,corsi a velocità
impossibile,finchè con un balzo,riuscii ad entrare dalla
finestra.
E ciò che vidi,mi cambiò la vita,per tutta
l'eternità. Che,come ancora non sapevo,non sarebbe durata
ancora molto.
James era chino su di lei, vedevo i suoi denti,sentivo il
sangue che gli scorreva in gola,e
lui che sempre più assetato,succhiava forte.
Mi gettai su di lui,e lo spinsi via. Ma era troppo
tardi. Non sentivo i battiti. Non sentivo respiro.
Non sentivo nulla,che non fosse la soddisfazione del vampiro dietro di
me.
"Bella..NO!" Ruggì,finalmente capendo ciò che
avevo provato a nascondermi durante la corsa.
Mi voltai,una furia che mai avevo provato,verso il vampiro biondo che
mi guardava sghignazzando.
Saltai,e gli finii addosso. Lo scontro produsse un fragore simile a
quello di due roccie. Lo fissai negli occhi,i miei velati da una rabbia
potente,che quasi mi accecava,e vidi nei suoi quel bagliaore rosso
acceso,che era regalato dal sangue di lei.
Con un ringhio forte,un ruggito acuto,senza più senso,mi
scatenai. Lo morsi alla gola,e,mentre sembrava lo stessi semplicemente
baciando,gli strappai la testa dal collo. Il rumore che ne seguii fu
raccapricciante come le urla,e metallico.
Proseguii imperterrito,mordendo ogni punto del corpo di quell'essere
senz'anima,di quello spietato senza natura,dannato,e gli strappai tutto.
Lo ridussi velocemente in pezzi,con gli occhi sempre velati da quella
furia che mi stringeva le membra,mi uccideva lentamente.
Sentii il resto della mia famiglia dietro di me,che era appena
arrivata. Videro i resti di James,e il cadavere di - ciò che
era restato - della mia Bella.
Mi pizzicavano gli occhi. Avrei dato tutto pur di piangere,ma riuscii
soltanto a urlare,un urlo potentissimo,che probabilmente fu udito da
mezza Phoenix.
Appiccai il fuoco,e sempre urlando,vi gettai i resti smembrati del
vampiro che non era nemmeno riuscito a provare a combattere contro di
me,tanta la mia rabbia.
Puzzava,ma ero soddisfatto. In quel momento,il pianto voluto poco
prima,era diventato annebbiamento.
Ero caduto in fondo. E dal fondo non riemersi.
Era stato quello il motivo della mia venuta in Italia. Era per
ciò che era successo,se in questo momento mi trovo nella
cosiddetta "sala delle torture" del palazzo dei Volturi. Li avevo
scatenati,cacciando all'interno delle mure.
Ma ormai,senza lei,cosa mi restava?
Nulla. Risposta semplice,elementare.
Rimugino e mi tormento con quel ricordo,quell'incubo della mia intera
secolare esistenza. Ma,ad un certo punto,non sento più nulla.
Capisco subito: il segnale è stato dato,Alec ha dato il via
al suo attacco silenzioso.
E' l'inizio della fine.
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