Vivere

di Bigup
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Stronzate. Stasera si cambia registro. Quant'è insopportabile il mondo con le sue utopie? E poi? Poi ci sono io, la me di stasera intendo, tornata a casa carica di disgusto. Fumo, come ogni sera, anestetizzo la giornata; vedo lui sul divano, sonnecchiante: capisco la sua soddisfazione. Ha vissuto la sua solita giornata, felice e contento. Mi appoggio leggermente sul tavolo, indecisa sul da farsi. Lo copro ed esco a mangiare qualcosa. La sua innocenza è agghiacciante. Speriamo non mi senta, non sono in vena di spiegazioni. Ho freddo ma la voglia di coprirmi è nulla. Entro nel solito pub, prendo un panino e come per magia la fame scompare, me lo aspettavo. Lotto tra la me che vorrebbe conquistare il mondo e quella che vorrebbe solo conquistare il letto, cedo. Ho appena varcato l'ingresso, lui si è trascinato fino alla camera, stessa cosa che farò io. Sembra sempre più che non sia in grado di capirmi, nonostante gli anni che ci uniscono. Ma infondo è sempre stato così per noi: meno sapevamo e meglio stava l'altro, nell'illusione  che nulla poteva toccare l'altro lato dell'amore, tolta un'altra persona, in quel caso la faccenda diventerebbe grave. Mi appoggio sul letto, alla fine il suo odore è ciò che procrastina i pensieri, sprofondo sotto la coperta; è notte, ho sonno.




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