Stanco e ferito,
corse il povero piccione;
con passo lungo e veloce,
un agile gatto nero lo seguì.
Con l'ala storta,
l'altra sbatté più forte;
sentiva certo il miagolio,
del gatto sempre più vicino.
Colpito e curioso,
osservai l'inseguimento;
paziente e un po' ansioso,
anch'io corsi insieme a loro.
Oramai disperato,
il piccione finì in strada;
pure il gatto senza timore,
l'uguale mossa egli volle fare.
Giunse una moto,
visto il pericolo si fermò;
il gatto scappò spaventato,
lentamente il piccione si mosse.
Ripartito il mezzo,
il piccione si trovò da solo;
voleva ancora solcare il cielo,
e fare compagnia alle sue nuvole.
Sventolando l'ali,
invano desiderò di volare;
zampettando poi scomparve,
rifugiandosi dentro un casolare. |