16 - Father of my best friend
I love my best friend's brother
- Presentazione:
Naruto è maggiorenne ed è una specie di playboy della scuola, ma quando va a casa del suo migliore amico
e vede il fratello maggiore se ne innamora perdutamente. Tanto che poi sarà
come se vivesse a casa sua... (povero ragazzo >.> ndme) (ahah
*risata sarcastica* -_-" ndNaru)
- Personaggi
principali: Naruto Uzumaki / sorpresa / Altri
- Raiting:
arancione
- Pairing: Naru?? / ??Naru / NejiKiba (accenni) / NaruSaku (accenni)
- Genere:
romantico / comico
- Avvertenze:
Yaoi / OOC / AU / One-shot / Lemon
- Note
autrice:
premetto che l'idea malsana per questa shot, mi è venuta
ascoltando "Stacy's mum" dei Bowling for soup. (sei messa ben male
amica mia ndnaru) (e grazie a loro tu... *si guarda intorno* Muahahah
ndme) (O.O è pazza... ndnaru ).
Con questa shot, volevo ringraziare e quattro persone che hanno
commentato la mia shot precedente e mi hanno fatto notare giustamente i
miei errori. Vi ringrazio tanto:
- ladynena: Lo so, spero che con questa non ti deluda ^^ e soprattutto è dedicata a voi quattro infatti ^^
- nana89: neechan! zompa! grazie dei complimenti! Anche se davvero questa non meritava tanto ^^
- ryanforever: grazie di leggere praticamente ogni mia shot o fic... ^^ mi piacerebbe conoscerti sisi
- By_Vale: ormai mia seguitrice accanita... (xD) grazie mille!
(Mi sa che però dovrò dividere pure questa in due...
Uff... Accidenti a me e alle mie idee malsane =_=" ndme) (tutta colpa
tua >.> ndNaru) (zitto! >.< ndme)
- Ohi Naru? -
- Nh? -
- Che dici oggi usciamo? -
- Sì... Perché no -
rispose pacato un ragazzo sui diciotto anni, capelli biondi e
sbarazzini, alto, fisico snello, con lo zaino su una spalla e le mani
in tasca con fare annoiato al suo migliore amico.
Una ragazzo dai capelli neri come
la notte, occhi azzurro chiarissimo, fisico asciutto quanto l'amico e
sempre al suo fianco pronto ad aiutarlo.
Il
ragazzo si chiamava Itsuya, ed era il migliore della classe, mentre il
suo amico, Naruto Uzumaki, era l'ultimo perché non studiava mai,
anche se nei compiti andava abbastanza bene arrivando solo per avere la
sufficienza.
I due ragazzi stavano andando a scuola ma vennero raggiunti da alcune ragazze della loro classe, ammiratrici del biondo.
Naruto
ogni volta che le vedeva roteava gli occhi e in aggiunta si prendeva
l'amico vicino, circondandogli le spalle con un braccio.
Il moro, che aveva un debole per
lui arrossiva e Naruto non se ne spiegava assolutamente il motivo,
finché non arrivavano a scuola e il ragazzo lo lasciava andare
così Itsuya si calmava e faceva tornare il battito regolare.
Il moretto aveva anche lui una cerchia di ragazze, ma di solito non lo
assalivano quanto l'amico e quindi era libero di girare tranquillamente
senza dover scappare via, come succedeva a Naruto il pomeriggio durante
la pausa pranzo.
- Un momento. Ma oggi abbiamo la pausa pranzo. Naruuu... -
piagnucolò il ragazzo in direzione del biondo, che prima lo
guardò stranito ma poi si aprì in un enorme sorriso
- Non devi preoccuparti... E' divertente fuggire no? Ma comunque non ne
ho la minima intenzione, quindi, ci metteremo sotto l'ombra di
un albero e ci infileremo l'i-Pod nelle orecchie amico mio - e gli
diede una pacca sulla spalla.
Itsuya, guardò l'orologio e si ricordò che doveva
incontrarsi prima con dei compagni di classe per l'assemblea di una
settimana dopo e Naruto dopo aver sorriso si allontanò, e
così il ragazzo andò in classe.
Il biondo andò da delle ragazze e ne abbracciò una da dietro, salutando le altre che arrossirono leggermente.
La ragazza aveva i capelli rosa confetto a caschetto, occhi semplicemente verde smeraldo, pelle chiara e fisico ben formato.
- Giorno Sakura... - fece languido il ragazzo portando una mano sulla coscia leggermente dalla gonna
- Ciao Naru... - e scostò la mano delicatamente, senza stizza
allora il ragazzo, la portò al fianco, infiltrandola sotto la
camicetta bianca e rossa
- Ieri sera eri più disponibile, nh? -
- Naru? Smettila siamo a scuola - e si rigirò nell'abbraccio portando le braccia dietro il collo
- Mmm... Sempre con la stessa solfa? Quand'è che ti abbandonerai
tra le mie braccia? - disse teatralmente il ragazzo facendo ridere le
altre
- Non so... Dipende... - e si avvicinò, baciandolo castamente
- Che peccato. Spero molto presto però... - e la lasciò
dopo aver passato le mani velocemente sul fondoschiena della ragazza.
Sakura si rivoltò verso le amiche che la guardarono maliziose,
ma nel profondo, erano leggermente invidiose perché anche loro
erano invaghite del ragazzo, che si poteva definire idol della scuola
assieme a Gaara no Sabaku, ragazzo tetro, dai capelli rosso del fuoco
più vivo, occhi azzurro chiarissimo più di Itsuya, fisico
modellato da anni di king-boxing e il primo ragazzo della scuola, sia
tra le ragazzi e tra i ragazzi.
Il secondo era ovviamente Naruto seguito da Itsuya e da Kiba Inuzuka,
un ragazzo dai capelli castani e sbarazzini, occhi adorabilmente dorati
e fisico agile e snello.
Questi erano i ragazzi più quotati della scuola e molti altri li
invidiavano oppure li ammiravano oppure addirittura se ne innamoravano.
Suonò la campanella e i ragazzi dovettero entrare per l'inizio
delle lezioni e Kiba e Gaara, raggiunsero Naruto davanti alla loro
classe, per poi aggiungersi anche Itsuya e insieme andarono a prendere
i loro posti infondo alla classe, Kiba affianco a Gaara e Itsuya
accanto a Naruto.
Cominciò la lezione di italiano ed entrò una
professoressa sulla trentina, capelli lunghi e neri, mentre gli occhi
erano sul castano, ma color mattone, quindi rossicci, contornati da
una matita violacea.
Indossava un vestito corto bianco e sopra un bolerino rosso; appena
vide Naruto sorrise e il ragazzo di rimando sorrise chiudendo gli occhi
mentre Itsuya non se ne spiegava il motivo e lo guardava con un
sopracciglio alzato.
Naruto se ne accorse e gli si avvicinò, dicendogli solo tre parole, che lo fecero capire: è stata mia.
Il moro guardò sconcertato l'amico che di rimando ampliò
il sorriso, facendolo diventare un ghigno che fece rabbrividire l'altro.
*** $$$$$$ ***
Finirono le due ore di italiano e l'ora seguente sarebbe stata buca,
perché il professore di inglese, Kakashi Hatake, mancava
dall'inizio dell'anno dato che era malato e quindi sarebbero dovuti
andare nell'aula di informatica.
Itsuya, Kiba, Gaara e Naruto, rimasero in classe per ultimi,
perché il biondo vi mise molto a fare lo zaino, ma quando
arrivarono davanti alla professoressa, Naruto disse loro che li avrebbe
raggiunti dopo, e Kiba gli chiese il perché e il ragazzo rispose
risoluto che doveva discutere con la professoressa Kurenai del prossimo
compito di italiano.
Kiba gli ghignò e lui ne fece uno di rimando, mentre Itsuya e
Gaara si erano già avviati; appena uscito Kiba, chiuse la porta e
Naruto si voltò verso Kurenai.
- Ma bene professoressa è da un pezzo che non ci si vede... Il
maestro Kakashi sta bene? - domandò il ragazzo mentre lei
metteva via le sue cose nella valigetta
- Sì. Sta sempre meglio... Fra qualche giorno tornerà a
scuola - mentre si sfilava gli occhiali e muoveva i capelli per
ravvivarli leggermente
- Bene - e si avvicinò, poggiando le mani alla cattedra mentre
lei le portò lungo le braccia sottili ma muscolose del ragazzo
- Hai un buon profumo... Cos'è? Pesca? -
- Te ne intendi vero? -
- Sì - e prese a baciarle il collo, ma quando prese a mordere, lei lo fermò
- Non lasciarmi segni... Se qualcuno li vedesse comincierebbe a fare
domande - e appena finì prese a sbottonargli la giacca della
divisa mentre lui le aveva sfilato il bolerino e stava aprendo i
bottoni del vestito bianco che lo chiudevano sul seno.
Lei aveva già aperto la giacca e i bottoni della camicia, e con
le mani stava esplorando il suo petto largo, mentre lui l'aveva fatta
sedere sulla cattedra e si stavano baciando con foga presi dal momento
e dalla preoccupazione di essere scoperti.
Kurenai stava per sfilare la giacca e la camicia, quando la porta si aprì e i due si voltarono verso l'intruso
- Itsuya? Che ci fai qui? - domandò Naruto a occhi sgranati, mentre l'altro li ridusse a due fessure
- Sono venuto a cercarti perché il professore, vuole metterti
assente, e dopo abbiamo Ibiki e lui è molto vigile, quindi
muoviti - e riuscì dalla classe sbattendo la porta scorrevole.
Naruto si voltò e sorrise dispiaciuto, ma si avvicinò al suo orecchio
- Sarà per la prossima volta... - e le leccò il
padiglione auricolare per poi rivestirsi e andare nella classe di
informatica assieme all'amico.
Una volta in classe, il biondo si scusò per il ritardo, con una
delle sue solite scuse inventate sul momento e andò a sedersi
tra Kiba e Itsuya come di consuetudine.
Seduto, accese il pc, entrò nel profilo della loro classe e
aprì una pagina di internet potendo poi così accedere a
msn con il suo contatto e si mise a parlare con Sakura mentre Kiba
guardava e rideva, invece Itsuya teneva gli occhi a due fessure.
Naruto si voltò verso di lui sghignazzando, ma appena vide lo
sguardo severo dell'amico lo spense e divenne serio bofonchiando un "lo
facciamo per scherzare" ma l'amico gli voltò il viso dall'altra
parte come offeso, allora il biondo gli si avvicinò e gli
circondò le spalle con un braccio avvicinandoselo dicendogli di
provare a divertirsi anche lui ma il professore li richiamò
portandoli all'ordine, ma Kiba e Naruto continuarono a sghignazzare
mentre il moro prese a fare un compito per informatica mettendosi
avanti per il pomeriggio.
Finì anche la lezione buca e così dovettero tornare in
classe a fare matematica con il professore Ibiki Morino, il più
severo tra quelli che avevano i ragazzi.
Pretendeva ordine nelle sue ore, ma quelle rare volte che Naruto era
presente, riusciva a far scalmanare tutta la classe, facendola ridere e
schiamazzare, ma anche molte volte, finiva in presidenza e dopo una
ramanzina, tornava in classe perché era il nipote di uno dei
fondatori della scuola, Jiraya.
Infatti la scuola che frequentava il ragazzo era una delle più
moderne nel suo paese e quindi, non si faceva molti problemi: classico
figlio di papà: poteva desiderare ciò che voleva,
otteneva ciò che voleva, e quando aveva finito di usarlo per i
suoi scopi lo gettava come spazzatura seguito, da un repentino
cambiamento di direzione a un altro oggetto, preso dai suoi desideri.
Peccato che avesse fatto così anche con gli amici e quindi,
gliene restavano pochi di leali e sinceri, mentre gli altri, lo
vedevano più come un capo e a volte lo temevano,
perché avevano scoperto che era finito in risse e i suoi
"aggressori" erano finiti in ospedale, con anche molti arti rotti in
più punti.
Naruto decise di saltare la lezione, ma chiamò con sè Sakura e insieme andarono in terrazza.
Il biondo si appoggiò al muro con la schiena, mentre lei,
andò al parapetto e guardò il panorama che si scorgeva
dalla scuola
- Si vede casa mia - affermò lei girandosi verso di lui, ma la
brezza che tirava le spostò i capelli davanti al viso chiaro e
così dovette metterli dietro le orecchie in modo che stessero
fermi, per poi avvicinarsi al suo interlocutore.
Naruto la guardò mettendolesi davanti e lei si appoggiò contro il sostegno.
Le si avvicinò con il viso al collo dandole una leggera
lappata sotto la mandibola e lei chiuse gli occhi al contatto.
Portò le sue mani ai fianchi della ragazza, infilando le mani
sotto la camicetta, mentre Sakura gli slacciò i bottoni della
giacca e della camicia per poi tirare i due indumenti fino alle spalle,
per poi baciarle.
Le sfilò la camicetta, ma lei sgranò gli occhi e Naruto
sentì la porta sbattere e qualcuno che ansimava pesantemente.
Si voltò e trovò Itsuya piegato in avanti e con le mani
poggiate sulle ginocchia mentre lo guardava severamente; il moro si
avvicinò e lo prese per un orecchio allontanandosi dalla ragazza
senza mezza divisa e sbatté il ragazzo al muro, puntandogli un
dito contro
- Se non la smetti di cercare di scoparti ogni ragazza che ci sta, con
me hai chiuso. Comprendi? - lo minacciò Itsuya come sfidarlo.
Naruto ghignò e si ricompose, rimettendosi a posto la camicia e
la giacca, ma lasciando i soliti primi bottoni aperti, e lasciando
intravedere la collana con una pietra azzurra come ciondolo, che
portava sempre al collo, per poi, girare le posizioni e mettere l'amico
al muro, tenendolo per le spalle
- Se tu non la pianti di interrompermi ogni volta, finirai tu sotto al
posto loro - e gli baciò una guancia - Comprendi? -
sogghignò per poi staccarsi dal ragazzo che teneva gli occhi
sgranati, ma annuì impercettibilmente - Bravo Itsuya - e gli
circondò le spalle avvicinandosi a Sakura
- Tesoro? Dobbiamo tornare da quel rompi del prof. Andiamo? -
- Se... - e guardò di lato come scocciata, mentre Naruto sorrise e tornò in classe tenendosi Itsuya vicino.
*** $$$$$$ ***
Le lezioni della mattina passarono, ma durante la pausa pranzo, Gaara,
Kiba, Naruto e Itsuya, stettero insieme, ma per fortuna le ragazze non
gli stettero addosso tutto il tempo e così poterono mangiare in
pace e tranquillità.
Kiba stava mangiando le patatine in un sacchetto, ma Naruto gli fece
notare delle ragazze uscire dall'università, che era affianco
alla loro scuola e appena il castano si voltò, fece cadere il
sacchetto a terra facendo spargere il cibo dappertutto, mentre aveva
gli occhi spalancati dalla sorpresa. Naruto guardò nella sua
direzione e vide che stava fissando un ragazzo alto dagli occhi
chiarissimi e capelli lunghi, legati in una bassa coda, che stava
parlottando con una ragazza castana dai capelli castani anch'essa e
legati in due crocchie sopra la testa, mentre gli occhi castano
nocciola e pieni di vita.
Naruto sorrise domandando chi fosse il ragazzo e Kiba, come fosse un
automa rispose che era il suo ragazzo spiazzando tutti e facendoli
restare col fiato sospeso, finché l'interessato della
conversazione, non si voltò verso di loro e non sgranò
solo gli occhi chiari, ma anche la bocca, andandogli incontro a passo
svelto; Kiba si alzò in piedi e divenne rosso portandosi un dito
alle labbra imbarazzato al massimo.
- Cucciolo! Che ci fai qui? - e l'abbracciò mentre il ragazzo andava a fuoco e fiamme
- B-bé... E'... E' questa la mia scuola Neji -
- Davvero? Allora ci vede più spesso di prima, ora faccio i
corsi qui - e Kiba spalancò maggiormente gli occhi dorati e
Neji, poggiò le labbra sulle sue - Ora devo andare cucciolo, ma
non preoccuparti. A stasera che ci divertiamo - e si allontanò
con un gesto della mano
- E bravo il nostro amico - schernì Naruto dandogli una pacca
sulla spalla, che se non fosse stato attento, il castano, avrebbe fatto
qualche passo avanti - Te la fai con gli universitari ora? -
- Idiota! Io e lui stiamo insieme da due anni oramai -
Il biondo fischiò in ammirazione aggiungendo poi che finalmente si era sistemato, ma una buona volta Gaara intervenne
- Anche tu dovresti farlo. Non fai altro che correre dietro a qualsiasi
ragazza che vedi... Non puoi continuare a fare il playboy per tutta la
vita -
- Geloso Gaara? Se vuoi... -
- ... appunto - e tornò alla coca-cola che aveva nella lattina,
facendo sospirare Itsuya e facendo roteare gli occhi al ragazzo che
tornò a sedersi con la schiena poggiata all'albero mentre Kiba
continuava a guardare la schiena del suo ragazzo che si allontanava.
Finite anche le ore del pomeriggio, Naruto andò a casa di Itsuya.
Arrivarono al cancello dell'enorme villa del moro e dopo aver suonato
entrarono mentre il cancello si richiudeva alle loro spalle
- Non mi abituerò mai a casa tua sai? - notò Naruto e si guardò intorno.
Arrivati davanti alla struttura, che era una villa a due piani con
mattoni a vista, compreso il portico, Itsuya si bloccò e Naruto
gli andò a sbattere contro, mandando il busto in avanti, dato
che era più alto.
- C'è mio padre. Non fare rumore... E non solo lui, anche i miei
fratelli... - e Naruto si meravigliò a quella specie di
"rispetto" che il ragazzo dava alla sua famiglia.
Entrarono in casa.
Naruto fischiettava, mentre Itsuya, faceva di tutto per fare poco
casino finché non passarono davanti a un salotto con la porta
chiusa e i due tesero l'orecchio per sentire
- Tu, devi dirigere l'azienda... Devi essere rispettato e alle volte temuto. Hai capito Itachi? -
- Padre? Io sono già a buon livello, mentre Sasuke ha bisogno di
tornare all'università, per poter socializzare con quello Hyuga
e così un giorno le nostre famiglie potranno unire le aziende e
così diverremo la più potente di tutto il Giappone -
- Vedo con piacere Itachi che hai già un piano in mente -
- Sì padre - ma si sentì un'altra voce profonda come le altre due
- Allora perché non mi ricacci all'università e non mi lasci fare i cazzi miei padre? -
- Non parlare così Sasuke... Te ne prego... - si aggiunse una voce femminile alla conversazione
- Mamma? Non intervenire... Ho solo chiesto na cosa giusta - disse scocciata la voce intervenuta per ultima
- Non fumare qui! - tuonò la prima che si era sentita
- Ma non rompermi le palle! Lasciami in pace! - e si sentirono dei
passi e i due ragazzi si allontanarono appena in tempo che la porta si
aprì e mostrò una ragazzo sulla ventina, capelli neri
come la notte con i ciuffi davanti più lunghi mentre gli altri
avevano una strana piega all'insù, ma morbidi e setosi al
contatto; occhi scuri e stretti, ma che gli davano un'aria seria e
misteriosa; labbra sottili ma estremamente allettanti; pelle diafana
come anche le braccia muscolose, scoperte, da fare invidia alla luna
piena; e fisico perfettamente modellato, perché, da sotto la
canotta nera a collo alto si intravedevano i pettorali e la tartaruga
degli addominali, mentre le mani finivano nelle due tasche dei jeans
blu scuro che fasciavano le gambe snelle ma robuste, mentre ovviamente
i piedi ne grandi ne piccoli erano coperti da delle ciabatte nere.
Il moro alzò lo sguardo verso il fratello e Naruto incontrando
due occhi azzurri sorpresi e impacciati davanti a cotanta perfezione,
ma Naruto venne riscosso da Itsuya
- Naruto, lui è mio fratello Sasuke. Sasuke lui è Naruto
Uzumaki, il mio migliore amico - e il moro più grande tese la
mano con un sorriso malizioso mentre aveva una sigaretta in bocca
- Piacere Naruto. Molto piacere - e il biondo strinse la mano mentre il
cuore cominciò a palpitare nel petto molto velocemente.
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