Sensory overload

di Oducchan
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Nick autore: Oducchan_OfTheLowerCourt 
Titolo: Sensory overload
Personaggi: Tezuka Kunimitsu, Atobe Keigo
Pairing: Imperial Pair (AtoTezu)
Genere: err... slice of life?
Avvisi: NN
Rating: arancione solo perché c'è un hard-on e strusciamenti vari

Note:
Cosa nata su una panchina dispersa nella Città Studi milanese, in un pomeriggio di inizio aprile non abbastanza soleggiato ma splendido ugualmente, su impromptu dato dalla presenza da una certa, adorabile personcina che mi aveva sfidato tempo addietro.
(Il prompt era qualcosa come "
Tezuka/Atobe. Bacio rubato. Frase: "Ridammi gli occhiali." " o giù di lì)


 
Sensory overload
 


Tezuka batte le palpebre, le retine che lottano disperatamente per rimettere a fuoco il mondo ma falliscono miseramente l'impresa e gli restituiscono solamente una macchia rosa e dorata, lì dove, teoricamente, dovrebbe trovarsi il suo torturatore.
-Atobe- borbotta, aggrottando la fronte, nella sua perfetta interpretazione della voce da Capitano Inflessibile Pronto Ad Impartire Una Punizione Esemplare. Peccato che il suo interlocutore non sia uno dei regular della Seigaku, terrorizzati a morte dalla promessa di infiniti giri di corsa attorno al perimetro scolastico per tutta la durata dell’allenamento e senza possibilità di appello, bensì un buchou suo pari, nonché uno dotato di una resistenza invidiabile fuori dal comune che dei suoi giri di corsa, forse, se ne farebbe un baffo.
-Tezuka- gli replica la voce di Keigo. Morbida, seducente, una carezza che gli sfiora indiscreta l'orecchio e lo fa inavvertitamente rabbrividire. Il tempo di allungare la mano per provare a raggiungerla, e il suo proprietario si è già allontanato con una risata.
-Non è affatto divertente- protesta Tezuka, sperando in cuor suo che il broncio che sente trasparire nella sua voce non si rifletta anche nelle espressioni del suo viso -Restituiscimeli-
Atobe ride, di nuovo. Si sente il fruscio di vestiti e lenzuola, e poi un corpo caldo e solido preme sulle spalle, due braccia che gli circondano il torace e lo stringono, forte.
-Ma Tezuka- mormora, di nuovo, e stavolta le sue parole sono accompagnate da un bacio che risale lungo il collo, uno schiocco umido ad inframmezzarle -Io mi sto divertendo, e molto. Come la mettiamo?-
Kunimitsu cerca di deglutire, anche se la gola gli si è chiusa subito alla prima carezza. Ingoia saliva che pare lava e si morde le labbra per non vocalizzare in alcun modo l'apprezzamento che quelle intenzioni hanno suscitato. Anche se non può molto contro il tremito che gli riverbera nella schiena, o il languido pulsare che sente accendersi tra le proprie gambe.
-Non... non m'interessa- replica; ed è per puro sforzo di volontà che la voce non gli si incrina in un gemito, perché nel frattempo Atobe è passato alla mandibola, scendendo verso il mento -Non riesco a vedere, senza-
Le labbra che ora premono sulla guancia si stirano in un sorriso, e Tezuka non ha bisogno di vederci, per sapere che sta scivolando dalla padella alla brace. Il Re si sposta, scivolando attorno al suo fianco e annidandosi meglio tra le sue braccia, finché non gli si accoccola in grembo, premendo il petto contro il suo... e muovendo le anche in un'onda sinuosa, contro la sua erezione, che gli strappa un miagolio di bocca.
-Tezuka, Tezuka... ma per quello che ho in mente, non ti serve vedere- sussurra contro le sue labbra, prima che la sua lingua gliele lambisca e i suoi denti si chiudano sulla carne -Ti basterà sentire-
Anche se la prima risposta che possa effettivamente udire è un proprio gemito, Tezuka sa di non avere opinioni contrarie in merito. Non che la cosa gli dispiaccia poi troppo.




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