Dolci ombre del passato

di Kim_Won_Sarang
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Ecco, ora si trovava su quello che doveva essere il veicolo della sua distruzione totale, sia morale che fisica, per la sua fine totale, guardava fuori dal finestrino e mentre fissava quel mondo che ora sembrava microscopico salutava tutto quello che si lasciava alle spalle pensando tra sé e sé, addio terra natia, addio colline e prati verdi, addio papà e addio mamma.
Abbandonava le vecchie incertezze per accoglierne di nuove, sapeva benissimo cosa stava abbandonando ma non sapeva a cosa andava incontro, un nuovo mondo e una nuova famiglia, era la prima volta che sentiva di non avere il pieno controllo della sua vita e questo senso di impotenza la distruggeva dall’interno.
Appena arrivata si trovò spaesata, si guardava intorno con ansia ma vedeva solo gente che ai suoi occhi sembrava tutta uguale, tutti estranei e tutti diversi dal tipo di spetto fisico a cui lei era abituata e affezionata.
In lontananza vide una donna che le veniva incontro, mora, non molto alta , con la pelle chiara e gli occhi scuri, quando finalmente arrivò davanti al suo viso riuscì anche a stimare un’età approssimativa, più o meno cinquant’anni ,cominciò a parlarle ma tutto quello che usciva dalla sua bocca era incomprensibile, quando si fermò , forse per aspettare una risposta da Eleonora lei guardò la donna con aria dubbiosa e subito la signora scosse la testa dicendo<< oh, sorry , I've forgotten that you don't know korean >> detto questo fece uno o due inchini per scusarsi poi la prese per mano, andarono a prendere i suoi bagagli e si avviarono verso l’uscita dell’aeroporto.
<< follow me,my car is over there >> la trasportò ancora un po’ fino a quando non arrivarono al veicolo  di cui la donna parlava, misero le valige nel bagagliaio ed entrate in macchina partirono subito, << you don't speak too much, why ? >> chiese la donna sorridendo a Eleonora che si limitò a scuotere il capo <> disse la donna con tono gioioso<< look! is this one >> la ragazza alzò lo sguardo e vide una casa enorme , sembrava quasi un castello.
La donna aprì il cancello e fermò l’auto nel gigantesco garage, scesero entrambe e accompagnò Eleonora davanti alla porta di casa, una porta troppo piccola e sproporzionata rispetto al resto dell’abitazione<< Oh,I've forgotten to introduce me ,my name is Jung Hae-Won, I'm 50 years old >> fece un altro inchino e disse << don't worry,i already know that your name is Eleonora and you are 17 years old >>dopo queste parole la ragazza cominciò a sentirsi a disagio, quante altre cose sapevano su di lei?
Entrarono e subito si trovano davanti n ragazzo alto moro e molto simile alla signora che la era venuta a prendere<< this is my son , he's 23 years old >>a questo punto lui fermò la madre con un gesto ,come se volesse fare lui e disse<< hello, I'm Jung Yong Sun >>e porse la mano alla ragazza che indietreggiò ,allora il ragazzo ritirò la mano tesa e continuò a parlare<< follow me,I'm going to bring you to your new bedroom , così potrai disfare le valige e riposarti un po’ >> si avviò verso il corridoio, lei aveva paura ma lo seguì tremando.
Arrivarono davanti a una porta bianca come la neve, con la maniglia color oro, lucente e abbagliante, sopra alla porta c’era una targhetta con scritto ”Jung Hyun-Jae”<< this is your new name , welcome to your new life >> ecco, con queste parole lei capì che si preannunciava l’inizio della sua fine.




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