"Posso
fare una telefonata? Hei! Hei parlo con te!"
Niente
la guardia non lo filava di striscio e anzi se ne stava andando nella
direzione
opposta, sicuramente non era la giornata giusta per Chester, era stato
sfrattato,piantato dalla ragazza ed era finito in galera per colpa di
una
scazzottata al bar "che giornata fortunata" disse sbuffando.
Erano
ormai passate alcune ore quando finalmente una guardia si
presentò davanti a
lui
"Senti
ragazzo, visto che si avvicina il natale abbiamo deciso di darti una
seconda
possibilità, ti facciamo uscire senza pagare la cauzione, ma
solo per questa
volta chiaro?"
Una
qualsiasi persona sarebbe saltata in braccio alla guardia
ringraziandola, ma
non Chester, era il peggior periodo della sua vita, ce la aveva con
tutti e
specialmente non era in vena di sdolcinerie.
"Grazie"
fu l'unica cosa che disse, la guardia lo accompagnò in un
piccolo ufficio che
puzzava terribilmente di fumo, ecco cosa ci voleva una bella sigaretta.
Passarono
i minuti e la voglia di fumare e di potersi sgranchire le gambe era
sempre piu'
ma la guardia sembrava essersi persa, lo aveva abbandonato in
quell'ufficio ed
era sparito chissà dove.
Poi
finalmente la vide arrivare "Pensavo si fosse.." si bloccò
quando
vide un ragazzo asiatico dietro di lui e la guardia che gli porgeva una
montagna di documenti "Hei amico" disse rivolgendosi al ragazzo
"Rispetta la fila cazzo, ci stò marcendo in questa galera!!"
l'altro
alzò lo sguardo "Sei tu il galeotto, io sono qua per lavoro"
Ecco
la cosa che piu' al mondo infastidiva Chester, quando qualcuno gli
rispondo in
modo strafottente..cavolo per quello c'era gia' lui!
"Stai
calmo ragazzo, basta che firmi qua e te ne puoi andare" disse la
guardia
porgendogli un documento.
Quando
lasciò l'ufficio stava imprecando sotto voce per la sua vita
di merda e per il
destino che gli remava sempre contro.
cazzo
pensai quando mi trovavo nel cortile davanti alla questura, non ho
neanche una
cazzo di macchina, diedi un calcio ad una lattina e mi misi bene lo
zainetto in
spalla, dovevo avere qualche soldo per un motel sicuramente, ma se non
mi do
una mossa finirò sotto un ponte, e l'idea di tornare a casa
dei miei non mi
alletta.
"heii!"
Sentii
chiamare "hai bisogno di un passaggio?"
Quando
si voltò riconobbe subito il ragazzo asiatico che lo aveva
per cosi' dire
superato in questura.
"cosa
sei una specie di assistente sociale?" chiesi, ma pensai che avrei
comunque potuto approfittarne, analizzai velocemente
la situazione e a piedi non sarei arrivato
molto lontano.
"puoi
stare tranquillo non voglio cercarti una famiglia adottiva" disse
sorridendo
"lo
accetto solo perche.."
"perche?"
"dove
sei diretto?" chiesi cercando di sviare la conversazione
"a
50 km da qui, devo vedere degli amici perche facciamo un concerto"gli
spiegai mentre caricavo alcune casse di birra nel porta bagagli.
"Cazzo
sei ben fornito..sei un musicista?" chiesi prendendo una boccata dalla
sigaretta
"diciamo
di si, allora dove ti porto?"
Rimasi
un attimo basito
"non
hai una meta giusto?"
lo guardai fisso per un
attimo e poi scacciai
fuori il fumo dai polmoni, quel tipo doveva avere una spiccata dote nel
capire
le persone.
"Sai
cosa ti dico?"
"Sentiamo"
dissi abbasandomi gli occhiali da sole che avevo appena indossato.
"siamo
ospiti della citta' dove suoniamo, se ti spacci per uno del nostro
gruppo avrai
cena e letto gratis, almeno per questo week end"
"Cosi'
mi piaci" risposi tuonante e dandogli una pacca sulla spalla.
Salimmo
entrambi in auto, almeno per un paio di giorni non avrei dovuto
spendere quei
pochi dollari che avevo, poi avrei trovato un modo per tirare avanti.
Il
tipo mise in moto l'auto e poi si girò verso di me "comunque
mi chiamo
Mike"
"Chester"
risposi stringendogli la mano.
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