Diamonds

di JackiLoveCatoniss4ever
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È il secondo giorno di vacanza, e di papà nemmeno l’ombra. Non ha neppure telefonato. Se da una parte sono sollevata, dall’altra la preoccupazione mi tormenta. Avrebbe potuto almeno avvisare, una volta arrivato a destinazione. Con i treni ad alta velocità che abbiamo, dovrebbe trovarsi lì da quasi un giorno. Ander e Cleopatra sono in ansia quanto me. Per distrarli un po’, approfitto del bel tempo che, finalmente, è arrivato e li porto a fare una passeggiata. Per una fortunata coincidenza, a metà strada incontriamo Zara. I miei fratelli hanno un ottimo rapporto con lei, così proseguiamo fino al parco in sua compagnia. Noi due ci sediamo su di una panchina, mente Ander e Cleo vanno a giocare con alcuni loro amici che si trovano lì. – Spiegami meglio la storia che hai iniziato a raccontarmi ieri – chiede la mia migliore amica, sussurrando per non farsi sentire dai genitori che osservano i loro figli ed intanto chiacchierano tra loro. – Stavo correndo il più lontano possibile dalla scuola. Piangevo a dirotto ed avevo la vista offuscata. Passando accanto ad un vicolo, ho intravisto un uomo seduto su di una panchina. All’inizio, non vi ho fatto molto caso. La mia mente, però, ha registrato l’immagine. L’ho rivista come in un flash. E ne sono sicura: era lui, Zara! Era Haymitch! – È la prima volta che oso pronunciare il suo nome in presenza di altre persone, anche se sto bisbigliando. – Ne sei certa? In fondo, l’hai detto anche tu: le lacrime ti offuscavano la vista. Può essere stato un errore – mormora lei di rimando. – No, sono convintissima. Sarei persino capace di giurartelo. Credimi, non potrei non riconoscerlo. Sai quanto lo amo. È l’unica persona, oltre te, Ander e Cleopatra, che mi capisce veramente. È perfino più importante di mio padre – confabulo. – Sì, lo so, ma se non l’hai più visto in giro da allora… – Zara continua a parlottare, ma io non la ascolto più. Perché lui è lì, nascosto dietro ad un albero, e mi sta fissando con quei suoi incredibili occhi grigi. Mi fa un lieve sorriso. – Finch, mi ascolti? – parla sottovoce la mia migliore amica. – Eh? Cosa? – borbotto. – Ma che hai oggi? Ti senti bene? – domanda con voce normale. – È lì – dico, ancora non pienamente cosciente del fatto che ci può sentire un mucchio di gente. – Chi? – si informa Zara. – Lui. – Torno a guardare nella sua direzione, ma è scomparso. Non c’è la minima traccia del suo passaggio. – Finch, che stai dicendo? Io non vedo niente! – esclama lei, oramai spazientita. – Ma… era lì… – balbetto. – Signorina, è tutto a posto? – Una giovane donna si è avvicinata. Ha lo sguardo preoccupato di una madre, quello che io non vedrò mai più. – Sì. Può stare tranquilla. È tutto ok. – Mi alzo dalla panchina. – Ander! Cleo! – chiamo a gran voce. – Andiamo, dai! Si è fatto tardi! – Loro obbediscono immediatamente. Salutano i loro compagni di giochi e si accodano a me. Zara mi si accosta, e finiamo la passeggiata. Davanti a casa mia, ci salutiamo. – Te lo giuro, era lì, dietro un albero – tento di dirle un’ultima volta. – Finch, per me ti stai facendo condizionare troppo da questa storia. Comunque, per quel che può valere, io ti credo, e farò il possibile per trovarlo e portarlo qui da te. – La abbraccio, commossa. – Grazie. Sei davvero la migliore amica che potessi desiderare – dico, iniziando a piangere sommessamente. In questi giorni sono troppo vulnerabile. – Sorellona, stai bene? – Cleopatra si è avvicinata senza che una di noi due se ne accorgesse, ed adesso mi stringe per la vita. Ander è sulla porta, e mi lancia uno sguardo carico d’apprensione. – Sì, bambini, non preoccupatevi per me. Io sto bene, sono soltanto un po’ scossa, in questi giorni. – Evito di nominare la mietitura per non inquietarli. – Su, ora vi preparo una bella merenda. – Vedo due enormi sorrisi stamparsi sui loro volti ed io ritrovo il mio. Sono le uniche persone ad avere questo effetto rigenerante su di me. Non so cosa farei se non ci fossero. – Vabbè, famigliola felice, io vi lascio a gustarvi una bella fetta di dolce in pace. – Zara fa per andarsene. – No, no, resta con noi! – gridano all’unisono Cleo ed Ander. Le faccio cenno di entrare. Basta questo per convincerla. Fa una rapida telefonata a casa per avvisare sua madre, mentre io apparecchio, e poi ci raggiunge. Tiro fuori dal frigorifero la torta che ho fatto ieri, trovando non so dove il tempo, semplicemente per riempire le ore vuote. Per fortuna, Cleopatra è stata subito meglio, anche perché Ander è riuscito a trovare delle pasticche in un cassetto dimenticato nella camera di papà. Cleo si è sentita meglio già da stamattina. Suona il telefono. Ander è in bagno, quindi rispondo io. – Signorina Crossley, suo padre ha avuto un incidente – dice una sconosciuta.

Ciao, fandom! Diciamo che le cose non vanno molto bene per la nostra Faccia di Volpe. E se anche suo padre dovesse morire? Come riuscirebbe a mantenere i fratelli? Ovviamente, la fanfiction non sarà così drammatica, non voglio che ci sia tutto questo dolore. A proposito di storie tragiche, non so se conoscete la vicenda di Amanda Todd. Ha pubblicato un video su YouTube, raccontando tutte le crudeltà che la vita le ha inflitto a causa di una foto imbarazzante. Vi consiglio di vederlo. È davvero toccante e fa riflettere contro il cyber-bullismo. Abbiamo tenuto una lezione a scuola. Baci!





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