Salve a tutti, so che non ho ancora terminato l'altra fic e
non vi preoccupate presto terminerò anche il sesto capitolo, ma oggi sono troppo
triste, per un brutto evento.
Sfogo personale
avevo giurato che avrei cancellato il mio sfogo e lo fatto, vi dico solo a chi entrerà in futuro che questa fic lo scritta in un momeento triste per me.
Fine Sfogo
Comunico che
i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei.
La fic non è un gran che ma spero che vi piaccia comunque,
Buona lettura.
UN MALE SCONFITTO
Erano trascorsi sei anni, quando quella coppia di genitori si
presentarono con quei due gemelli (una femmina e un maschio) di soli sei anni
dai capelli rossi ( eredità della loro bisnonna Europea) nel suo studio, ora
quei bambini erano cresciuti e lì aveva due ragazzi adolescenti di sedici anni.
Non potrà mai dimenticare, quel giorno quando dovette dire alla famiglia ma
soprattutto al ragazzo in questione che aveva un cancro.
FLASH
BACK
Era seduto dietro la sua scrivania con quattro paia di occhi
puntati su di lui, due molto preoccupati (i coniugi Sakuragi) e altri due paia
che lo guardavano confusi e incuriositi come tutti i bambini della loro età.
Dot - Signori Sakuragi, le informiamo l’esito delle analisi
dei due bambini, la piccola gode di un’ottima salute mentre mi dispiace
informarle che in quelle del bambino abbiamo riscontrato un cancro.
Sig. Sakuragi- come possibile? Non è possibile?!?!
Dot – si calmi, posso dirle che ancora alla prima fase e che
può guarire, solo che la cura sarà molto lunga ma soprattutto dura per un
bambino della sua età di sottoporsi a delle kenyon.
Hana – papà ho una cosa brutta?
Dot. – si piccolo, hai un male molto cattivo.
Il piccolo lo guardò perplesso, con quei due occhioni di
cioccolato con sfumature dorate.
Sign.ra
Sakuragi – Hana amore, devi fare delle cure molto
dolorose e lunghe e…
Hana – allora c’è una cura, per questo si può guarire giusto?
Sign. Sakuragi – si, ma non sempre…
Hana – ma c’è una cura e anche se dolorosa e lunga, io posso
comunque sperare di guarire, verò?
Dot – si, è vero piccolino.
Hana – allora non bisogna essere tristi – concluse Hana
mostrando un dolce sorriso.
Il medico rimase sorpreso nel vedere come un bambino di
quell’età aveva capito la gravità di ciò e del modo in cui aveva parlato e di
come reagiva, era sorprendente. E durante quei anni, quel bambino lo sbalordiva
ancora di più, quel cucciolo sorrideva sempre e giocava e rideva con i suoi
coetanei come niente fosse, dimostrava un esuberanza e un’allegria che
contagiavano tutti.
Ora Hana era davanti a lui, sempre con un dolce sorriso sul
volto.
Dot – Hana, ora che sei alla fase finale
della tua cura dovrai fare delle Kenyon più frequentemente
in questo ultimo mese e poi dovrai operarti.
Hana – ho capito dottor Korishi, allora ci rivediamo.
Dot. – ciao Hana, arrivederci signori Sakuragi.
Sak – arrivederci
La famiglia Sakuragi avevano trascorsi quei anni un po’
preoccupati, soprattutto perché il figlio per difendersi e difendere la sorella
fin da piccoli, dai bambini che li prendevano in giro per il loro colore di
capelli, faceva spesso e volentieri a botte, e divenne anche un mezzo per
nascondersi agli altri anche con la sua aria sbruffone, anche se
sull’apprendimento del figlio non avevano niente da ridire visto che aveva voti
eccellenti. Quell’anno però il figlio ritornando dal suo primo giorno di scuola
chiese alla famiglia di poter giocare a basket e non per il motivo che gli altri
sapevano (ciò per conquistare la sorella del capitano), perché la famiglia
sapeva che il loro adorabile bambino aveva altre tendenze sessuali (cosa che non
turbò per niente la famiglia) e lui per paura del giudizio degli altri, lo
nascondeva. Il padre aveva sempre notato che Hana guardava spesso quello sport
in televisione e aveva capito che al figlio piaceva, così decise di contattare
il coach Anzai del quale venne informato dello stato di salute di Hana e del
desiderio del ragazzo di giocare, dopo di che in concordo decisero che tali
informazioni rimanessero riservate. Hana nel fra tempo era riuscito a convincere
il capitano a farlo entrare in squadra.
Il giorni trascorrevano e Hana ogni tanto si assentava da
scuola per le kenyon, ma nessuno sospettava di ciò, pensavano solo che era
inaffidabile e il solido casinista, cioè ciò che lui stesso mostrava agli altri,
gli unici che sapevano la verità era la sua Armata; ma l’unico che sapeva tutto
di lui era solo Yohei Mito il suo migliore amico.
In quel periodo il club di basket era sotto pressione fra
quattro mesi avevano i campionati e il capitano non ammetteva più assenze o
ritardi da nessun membro e puntualmente poiché Hana non rispettava questi due
punti e veniva punito. In quei giorni erano iniziati le ultime kenyon e Hana
doveva assentarsi almeno due volte alla settimana, ma ara troppo dura per lui
che iniziava sentirsi stanco, ma tutto ciò non lo dava avvedere agli altri, solo
un paio di occhi che l’osservavano da molto tempo in modo discreto, si era
accorto che qualcosa non andava nel suo rossino; il grande asso dello Shohoku si
era innamorato di quel casinista. Nelle ultime due settimane Hana decise di non
presentarsi a scuola, le kenyon gli avevano levato troppe forze, Anzai avvisò i
ragazzi che in quei giorni per motivi personali Hana non si sarebbe presentato,
tutti rimasero sbalorditi e po’ sconcertati dalla notizia, mentre Rukawa si
sentiva inquieto, non si spiegava perché, ma era preoccupato vedendolo in quei
giorni strano e poi venire a sapere che per un po’ si sarebbe assentato.
Il mese di Kenyon era terminato e Hana era nella stanza in
attesa di sottoporsi all’operazione, nel fratempo Saya la sorella gemella di
Hana, correva verso lo Shohoku per avvisare i Guntai che suo fratello da li a
poco si sarebbe operato, aveva paura e aveva bisogno del sostegno di Yohei (che
non era solo il miglior amico di Hana ma anche suo, poiché da bambini giocavano
tutte e tre insieme).
Aveva chiesto in giro dove poteva incontrare i ragazzi, e
qualcuno gli indicò la palestra, entrando vide tre ragazze urlare ad un
giocatore cose oscene e una che sbavava senza ritegno e notò che la menager
della squadra infastidita di ciò stava iniziando a scacciare via i ragazzi che
assistevano agli allenamenti, e basandosi a ciò che il fratello gli raccontava
aveva ragione su tutta la linea ad imbarazzarsi e ad arrabbiarsi con quelle tre
galline e quella specie di babbuina gli faceva venire la pelle d’oca e si
ritrovò a pensare che fortunatamente il fratello era gay e con quella cosa
recitava solo la parte dell’innamorato, per gelosia strepitava contro quelle tre
gallinaccie e poi osservò il fantomatico volpino che perfino i genitori sapevano
di quando ne era innamorato e ne rimase piacevolmente colpita nel vedere che il
fratello aveva buon gusto e sperava che potesse essere ricambiato da quel
ragazzo, - scusa ma dovrebbe uscire dalla palestra, i ragazzi si devono allenare
- ma le sue riflessioni furono interrotte dalla voce di Ayako, Saya ancora
spaesata cercava con gli occhi Yohei, che si stava avvicinando di corsa versi
loro appena la aveva intravista:
Yohei – Saya che ci fai qui? È successo qualcosa ad Hanamichi?
Ayako – tu la conosci Mito, e che centra lei con Sakuragi?
Okuso – è la sorella di Hana
La squadra nel sentire ciò si fermò e si avvicinarono a loro.
Saya prima di rispondere a quelle domande si butto fra le
braccia di Yohei nascondendo il suo viso nel petto del ragazzo.
Saya “trattenendo a stendo le lacrime”- Yo fra poco Hana
verrà sottoposto all’operazione
Akagi – ma quale operazione?
Kogure – dove si trova Sakuragi?
Yohei – non credevo che fosse oggi, stai calma andrà tutto
bene Saya, Hana è forte
Saya – lo so, ma ho comunque paura come lo avuta in questi
dieci anni, la paura di perdere il mio gemello è troppo forte.
Ryota – scusate, ma ci vorreste spiegare cosa succede?
Takamiya – vedete Hana è da quando aveva sei anni che ha un
cancro e per questo viene spesso sottoposto a delle cure particolari, il medico
qualche settimana fa gli ha consigliato di operarsi dopo che si fosse fatto
spesso in questo mese le kenyon che lo avrebbero preparato all’operazione, e
oggi a quando pare è stata stabilita l’operazione.
Mitsui – noi non sapevamo nulla e non ce ne siamo mai
accorti.
Saya – non è colpa vostra; Hana di questo non ne parla mai a
nessuno, e poi lui è così esuberante e allegro che nessuno avrebbe mai pensato a
ciò.
Yohei – comunque ora noi dobbiamo correre all’ospedale
Ru- vengo anch’io
Rukawa che tutto quel tempo era stato ad ascoltare e era
rimasto scioccato da ciò che aveva appreso, aveva deciso di andare dal suo Do’hao,
sorprendendo tutti. Alla fine tutti decisero di andare in ospedale, sospendendo
per quel pomeriggio gli allenamenti. Arrivati alla struttura incontrarono i
genitori di Hana che attendevano fuori alla sala operatoria.
Saya – è già dentro.
La sign.ra Sakuragi – si, è entrato da un quarto dora
Dopo ciò tutti attesero fuori in
silenzio, Rukawa uscendo fuori nel terrazzo, pensava a quante volte invece di
litigare avrebbe voluto digli ti amo, poi a interrompere i suoi pensieri arrivò
il padre di Hana che lo guardava dritto negli occhi – per caso tu sei la
fantomatica volpe – disse l’uomo con un dolce sorriso – così mi chiama solo quel
Do’hao – rispose Ru, perplesso della domanda dell’uomo, accorgendosi che forse
il suo Hana parlava di lui alla famiglia
e forse non bene, magari gli diceva quando
l’odiava, iniziò a pensare Ru – mio figlio non fa altro che elogiarti, dicendo
che la volpe gioca d’incanto ecc…- Ru a tale rivelazione rimase sorpreso, non
pensava che Hana parlava in quel modo di lui alla famiglia – tu sei innamorato
di mio figlio vero? – aveva aggiunto l’uomo guardandolo dolcemente, – beh si -
Rukawa per la prima volta arrossì , - lo notato dal
tuo sguardo, ma quello che non ti ho detto prima che Hana a casa ripeteva questa
parole
il mio volpacchiotto – concluse l’uomo andandosene
dandogli una leggera pacca sulle spalle in modo affettuoso, lasciando un Rukawa
alquanto felice di ciò che era venuto a sapere.
Dopo cinque ore la porta della sala operatoria si apri
lasciando uscire un medico soddisfatto del buon esito, comunicando che il
ragazzo era fuori pericolo, tutti ne erano felici di ciò e quando Hana si
svegliò dall’anestesia lì trovò tutti nella stanza che attendevano il suo
risveglio, ne rimase talmente felice soprattutto nel vedere lui, il suo
volpacchiotto. Dopo una settimana Hana era stato rimesso dall’ospedale e durante
la convalescenza i ragazzi ma soprattutto Rukawa erano andati spesso a trovarlo,
e quando tornò a casa nella sua stanza vi trovò la sua volpe ad attenderlo.
Hana – Ru che ci fai qui?
Rukawa – sono venuto a trovarti Do’hao e anche per dirti una
cosa importante
E dicendo questo
Rukawa si avvicinò a Hana e lo baciò, prima con
dolcezza e poi con passione – ti amo Hana – gli dice ad un soffio dalle labbra e
Hana sorridendogli – ti amo anche io Kaede – e continuarono a baciarsi.
Erano passati due mesi e ormai Hana era guarito e dal quel
giorno lui e il suo Kaede facevano coppia fissa e ora anche nel gioco era
affiatati a tal punto che le prime partite dei campionati da poco iniziati li
avevano viti senza problemi, in più era voluto bene anche dalla famiglia del
volpino, che quando Kaede ad una cena lo presentò ai suoi genitori ne rimasero
deliziosamente ammaliati dal nostro bel rossino.
END
Beh che dirvi a presto se volete commentate. Ciao a presto...
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